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Quali risposte alle domande sulla fede?
J. (12 anni) prima di addormentarsi: “Mamma, ma tutti quelli che hanno creduto nell’Islam, quando muoiono e poi non trovano di là Allah in cui hanno creduto… saranno un po’ arrabbiati?”.
“Non saprei… ma come fanno a venirti certe domande a quest’ora?”
“Cioè, pensa a uno che tutta la vita ha creduto nella reincarnazione e poi non si reincarna… una bella fregatura!”
Penso a quale prete posso disturbare per una consulenza teologica alle ore 23.
Lui continua: “E che delusione per i faraoni che credevano di far sopravvivere l’anima diventando mummie e facendo costruire piramidi!”
“Pensa agli schiavi che dovevano costruirle senza poterle usare per salvare le loro di anime”.
“Appunto! Mi spieghi come facciamo a essere sicuri che solo il nostro Dio è quello giusto e tutti gli altri stanno sbagliando? La mia compagna di classe è musulmana, lei sta sbagliando tutto? Lei non può andare in paradiso?”
“Tutte le grandi religioni invitano l’uomo a lodare Dio e vivere in armonia con i fratelli. Questa è la strada per la salvezza. Madre Teresa di Calcutta diceva:
- C'è un solo Dio, ed è Dio per tutti; è per questo importante che ognuno appaia uguale dinnanzi a Lui. Ho sempre detto che dobbiamo aiutare un indù a diventare un indù migliore, un musulmano a diventare un musulmano migliore ed un cattolico a diventare un cattolico migliore. Crediamo che il nostro lavoro debba essere d'esempio alla gente -“.
Mi ritrovo nelle domande di mio figlio, più volte anch’io mi sono chiesta come la salvezza possa raggiungere tutti i confini della terra, come la testimonianza possa andare a braccetto con la libertà di credo e con il riconoscimento del valore altrui. Se la Verità è una, chi la possiede?
Come educare i nostri figli?
La scuola è un’occasione continua di incontro con altre culture e religioni. L’integrazione e il dialogo lì sono un fatto quotidiano. La conoscenza tra i bambini rende possibile la nascita di legami saldi, le differenze non sono più un problema. L’amicizia facilita l’incontro ed è questa la base anche nei progetti su larga scala. La Comunità di Sant’Egidio che ha tra i suoi obiettivi fondanti l’ecumenismo, parte proprio dalla costruzione di relazioni di stima e fiducia tra le persone.
Il vero male è crescere figli senza speranza. Educare alla fede nel trascendente è regalare a un figlio la voglia di porsi domande e di accogliere la risposta di un Dio che si è Rivelato. Per noi l’Altissimo ha il volto di un Dio che si rivela in un Figlio fatto uomo tramite lo Spirito Santo... cosa sperare di meglio per sentirsi prossimi al cielo?
Vi consiglio due cartoni animati per parlare di fede con i vostri bambini. Il primo è nelle sale nei prossimi giorni e si intitola: Epic e il mondo segreto. (Animazione, Usa 2013, 86 minuti) Una storia di lotta tra il male e il bene dove mondi diversi si possono incontrare solo con gli occhi di chi sa credere nell’invisibile. “Solo perché non hai visto qualcosa non vuol dire che non esista!”
Il secondo è un bellissimo film di qualche anno fa: Ortone e il mondo dei Chi (Animazione, Usa, 2008, 88 minuti). È la sorprendente storia del simpatico elefante Ortone che mentre sta facendo un bagno rilassante in un fiume sente una voce misteriosa provenire da un granello di polvere che fluttua nell’aria. Scoprirà che su quel puntino, adagiato su un trifoglio in fiore, vive la Città di Chi non So, abitata dai microscopici Chi. E lui cosa pensò? Cominciò il suo rovello, c’era per forza qualcuno su quel piccolo granello… so di averti sentito dire qualcosa, lo so, ma dove sei?
Un bellissimo film per la famiglia (consigliato anche ai bambini dai 9 anni in su) è Il sole dentro (di P.Bianchini, Drammatico, Italia, 2012, 100 minuti). Prende spunto da una storia vera: due ragazzi africani scrivono una lettera "Alle loro Eccellenze i membri e responsabili dell'Europa" per descrivere la condizione dei bambini nel loro Paese e chiedere aiuto e decidono di imbarcarsi clandestinamente nel vano carrello di un aereo diretto a Bruxelles per consegnarla personalmente. Il film narra in parallelo la storia di Rocco, un ragazzino senza famiglia e di Thabo bambino prelevato dall’Africa da un’associazione di calcio che poi lo abbandonato alla stazione di servizio dell’autostrada perché non ritenuto abbastanza promettente. Rocco riesce a ritrovare l’amico e insieme decidono di mettersi in viaggio verso il paese di origine di Thabo dove vive la sua famiglia. Una storia piena di spunti per confrontarsi in famiglia e rovesciare molti luoghi comuni.
Che domande vi fanno i vostri figli sulle religioni? Come educate alla fede? In che occasione vi è sembrato di toccare con mano la possibilità che persone con credi diversi possano fare unità? Cosa avete imparato dai vostri figli sul tema di integrazione? Un caro saluto a tutti.
Pubblicato il 20 maggio 2013 - Commenti (1)