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apr

Io cucino e loro non apprezzano!

Siamo stati tre giorni ospiti di nostri carissimi cugini in Toscana. Dire che i nostri figli hanno fatto onore alla buona tavola è poco: “Ce n’è ancora!” “Io voglio il cinquis!” “Questo sì che è buono, mica come quello che fa la mamma!”
Mi sono sentita questa frase troppe volte per ignorarla. In macchina, nel viaggio di ritorno, mio marito ha chiesto: “Ma voi non siete contenti di quello che vostra mamma cucina per noi?”
Silenzio.
Lui: “Io sono molto grato alla mamma per il tempo che passa a prepararci cibi sani e buoni”.
Silenzio.
J. (11 anni) “Non è che cucina tanto… fa sempre le verdure!”
A. (8 anni) “Non è vero. A me piacciono le cose che prepara… qualche volta…”.
J: “Non fa mai niente di sfizioso… deve sempre cambiare le ricette”.
Lui: “La mamma prepara dei primi splendidi…”
J. “Ci mette nel piatto quindici penne… e non c’è mai il bis!”

Mi trattengo dall’urlare, finiremmo fuori strada per lo shock. Io che ogni giorno passo almeno due ore davanti ai fornelli, che faccio la spesa in sei posti diversi per scegliere le cose migliori, che non compro mai niente di pronto, che il sacchetto del compost è sempre pieno di bucce e scarti di verdura… io… che ci provo con tutto il cuore. Che tradimento, che ingiustizia. Sono tutti degli ingrati! Verranno a chiedermi scusa quando capiranno qualcosa di più! Ecco l’ho detto! Ora sto meglio. Un po’ però li capisco. Io da ragazza urlavo con mia mamma perché usava l’olio extra vergine d’oliva. Io le dicevo che non mi piaceva e lei si ostinava a metterlo da tutte le parti. Era una lotta continua. Oggi capisco che aveva ragione lei, ma allora ero certa di essere nel giusto.

Partiamo da alcune certezza, almeno sono tali per me:

  1. è responsabilità dei genitori curare l’alimentazione dei figli. Sono i grandi a stabilire le regole, a mettere i paletti entro cui aiutare chi sta crescendo ad affinare i propri gusti;
  2. la lotta è dura. Tutto intorno racconta false verità, incantatori molto efficaci vendono per buono cibo spazzatura e il gusto di diseduca… il buono è ciò che seduce e conquista all’istante. Una focaccia calda e bisunta con oli imprecisati ha un fascino irresistibile;
  3. preparare cibo di qualità richiede tempo e molto impegno;
  4. incontrare il gradimento dei figli è un traguardo impegnativo da raggiungere, non un punto di partenza;
  5. spesso ci si può sentir dire delle cose terribili (vedi il mio viaggio di ritorno) ma la causa vale di per sé la resistenza, in gioco c’è la salute;
  6. i figli imparano molto vedendo quello che i genitori hanno nel piatto;
  7. la creatività è un ottimo aiuto, stimola a fare meglio (con qualche autogol ogni tanto);
  8. cucinare insieme rende il risultato più gradito a tutti;
  9. è importante curare la varietà degli alimenti che si consumano;
  10. i bambini sono molto incuriositi dal cibo. I miei figli si lamentano perché nessuno dei loro compagni mangia la pasta integrale. Io so che in fondo al cuore sono fieri di questa originalità anche se ogni volta che se la trovano nel piatto sbuffano (questa più che una certezza è una speranza).

Io sono un’appassionata lettrice delle rivista “Cucina Naturale”, che ha anche un bellissimo sito. Propone ricette praticabili, sane e buone. Mi piace sfogliarla coi figli; a ogni ricetta fanno facce disgustate per le troppe verdure… poi capita sempre di trovare qualcosa che piace a tutti… e da lì si parte.
In questi giorni ho tra le mani due libri di cucina molto belli da sfogliare e leggere per saperne di più: Buono, bello e sano (D.Chenot, Mondador iElecta 2012) e Cucina vegana (S. Salvini, Mondadori Electa 2012). Imparare a cucinare sano e buono è un processo lungo e impegnativo. Questi due libri rappresentano percorsi molto avanzati, per molti, me compresa forse anche troppo, ma è bello prefigurarsi una meta che stimoli la corsa… e queste proposte sono mete splendide.

E voi come gestite la scelta di quello che c’è nei piatti dei vostri figli? Quali sono le vostre certezze? Quali fatiche incontrate e quali soddisfazioni avete raccolto? Aspetto i vostri racconti. Un caro saluto a tutti!

Pubblicato il 13 aprile 2012 - Commenti (1)

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Postato da lelli83 il 17/04/2012 14:24

Mio figlio maggiore (quasi 4 anni) mangerebbe solo gelati: gli è stato vietato di mangiarne più di uno al giorno. La cioccolata e i dolci in genere non gli piacciono e quindi un altro problema è risolto. Patatine e pop corn a casa nostra sono off limits, e ha il permesso di mangiarne un po' solo alle feste. Purtroppo è nella fase in cui fa molta selezione in base ai colori... se si trova davanti qualcosa che non gradisce non mangia! Allora per non mandarlo a letto a stomaco vuoto gli propongo qualcos'altro che trovo nel frigo, tipo prosciutto cotto o qualche avanzo, ma in questo caso il gelato se lo scorda!!! Le verdure sono un'utopia... cerco di rimediare con molta frutta, che invece mangia volentieri. Il piccolo (13 mesi) invece per ora è di tutt'altra pasta... mangia tutto con estrema avidità e è molto goloso di dolci... credo che avremo il nostro bel daffare per educarlo ad una alimentazione almeno un po' corretta...

Risposta di: Barbara Tamborini

Cara Lelli83,

non sai come ti capisco… riuscire a far sorridere un figlio di fronte a un piatto sano e vederlo gustare con piacere il contenuto è un gran successo… per farci capire dagli uomini potremmo paragonarlo al goal dopo il novantesimo della squadra del cuore.

Tuo figlio grande però ti ha suggerito una strada interessante da percorrere… i colori del cibo. Una campagna alimentare importantissima invita a consumare ogni giorno 5 porzioni di frutta di 5 colori diversi (Five a days, http://www.nutrienergia.it/fileManager/five_a_day.pdf ): ROSSO VERDE GIALLO/ARANCIONE BIANCO BLU/VIOLA.

…è proprio vero… basta un po’ di colore e anche questo messaggio sembra più bello, originale.

Primavere ed estate sono le stagioni privilegiate per giocare coi colori. Prova col tuo bambino di 4 anni a scoprire alimenti di ciascun colore, aiutalo a distinguere i cibi colorati artificialmente da quelli naturali. Provate insieme a costruire un piatto con tanti colori… se a lui piace la frutta l’impresa non dovrebbe poi essere molto difficile.

Ti consiglio di provare una verdura poco conosciuta ma molto interessante dal punto di vista nutrizionale: la batata rossa… un concentrato di gusto, ottima per la preparazione di moltissime ricette colorate (es. purè, creme, risotti, etc.).

Qualche tempo fa l’Esselunga aveva promosso un’originale campagna pubblicitaria che trasformava in personaggi  molti alimenti (http://www.youtube.com/watch?v=6ia78zz6tNU). I miei figli adorano osservare le trasformazioni… può essere un primo passo per familiarizzare con cibi poco graditi.

Buona lavoro e tieni duro… sostenere uno stile alimentare sano è un’impresa che vale un tesoro.

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Barbara Tamborini

Barbara Tamborini, psicopedagogista, autrice di libri sull'educazione. Ha 4 figli.

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