“Hai preparato la cartella?”
“Mamma mi provi la lezione?”
“Devi ancora farti la doccia?”
“Perché stasera non possiamo più vedere un film tutti insieme?”
“Io non ho sonno, voglio giocare ancora”.
“Non riesco a ritrovare il libro di lettura… chi me l’ha preso?”
“Io non voglio andare alla scuola materna perché tutti mi prendono in giro!”
“Io voio andale alla cuola ma viene anche mamma”.
“Mi serve una matita H3... e adesso come faccio se non c’è in casa?”
“Cosa mi metti per merenda… ti prego non dirmi frutta!”
“Mamma, vieni. Quando ci sono ancora vacanze?”
“Ops! Nello zaino ho trovato un arancio!”
Alle 23 riusciamo a spegnere le luci anche se C. (3 anni) va avanti a cantare la Bella lavanderia ancora per parecchio. Che bilancio fare di queste vacanze? Quanto tempo siamo riusciti a passare insieme, quante cose belle abbiamo fatto con i nostri figli e con i nostri compagni? La cosa più bella per me è stata camminare tutti insieme. Costringere, perché altrimenti avrebbero di certo preferito il divano o la tv, i nostri figli a uscire di casa per esplorare un territorio, una salita o una discesa. Abbiamo passeggiato nelle terre della Lunigiana, colpite di recente dall’alluvione, abbiamo visto le tracce del disastro ad Aulla, il fango accumulato, le macchine distrutte, i negozi ancora chiusi.
I nostri bambini hanno fatto un sacco di domande, hanno voluto sapere in cosa può trasformarsi un corso d’acqua che ora appare così innocuo. Siamo saliti in cima al Sacro Monte di Varese, quattordici cappelle per circa 2 Km di salita per uno itinerari più belli della nostra provincia. “Mamma, ma cosa c’è di bello in questa salita?” Ci ha chiesto J. (11 anni) ai primi tornanti “è tutto sempre uguale”. Poi abbiamo camminato, arrancato, per poi scattare e vedere chi riusciva ad arrivare per primo in cima a una rampa molto ripida di gradini. E abbiamo aspettato C. con il suo passo corto che è arrivato però fino in cima. E poi dopo poco la discesa ripida, senza funicolare, anche se i nostri figli avrebbero voluto tanto usare quella scorciatoia.
Camminare tutti insieme in casa nostra non è un desiderio che ci accomuna. È piuttosto una fissa dei grandi che i nostri figli tollerano, un’esperienza nella quale qualche volta si lasciano coinvolgere. Il risultato è sempre esaltate, almeno per me e mio marito: parliamo di un sacco di cose, ridiamo, facciamo giochi, cantiamo… “Certo che mamma quando si rientra a casa dopo una bella passeggiata al freddo ci si sente proprio bene!” A. (8 anni) “Tra tutte le passeggiate che fanno schifo, questa era pochissimo brutta ma tantissimo la più bella” P. (5 anni). “Bello!” “Ti è piaciuto il giro che abbiamo fatto?” “Bello che siamo arrivati a casa così posso sentirmi la partita… Però è stato bello anche il giro… basta che non ti metti subito in testa di farne un altro!” J. (11) Ognuno ha il suo modo di esprimere il senso di appartenenza alla famiglia che il camminare insieme ci regala. Ora non resta che rimetterci in movimento per controllare che tutti siamo ben coperti.
La ripresa è ormai ufficiale! E voi come avete passato questi giorni di festa? Che momenti particolari avete vissuto in famiglia? Quali sono state le esperienze, i fatti o le emozioni che vi hanno fatto sentire uniti? E che fatiche siete stati costretti ad affrontare? Aspetto i vostri racconti. Buona ripresa a tutti!
Pubblicato il 12 gennaio 2012 - Commenti (3)