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mar
Prenderli per mano sul cammino della fede
Ma tutte le religioni credono nel Paradiso e nell’Inferno?
Mamma, io ho paura che quando moriamo poi non ci ritroviamo più!
Andremo in cielo col nostro corpo? Ci ricorderemo di chi siamo stati sulla terra?
Veramente Gesù è salito in cielo? E anche sua mamma? Volavano?
Il cielo dove vanno i morti è quello che noi vediamo qui in alto o ce n’è un altro?
Io ho paura che poi tutto finisca.
Come far incontrare le domande dei nostri figli con l’esperienza della fede?
Come avvicinare gli eventi della settimana Santa alle emozioni dei bambini, alle paure che sentono nella pancia?
Le domande e i dubbi nella mente dei bambini nascono da soli, compaiono all’improvviso e non si mettono a tacere, almeno per un po’.
Un bambino piange di fronte alla morte di un criceto e di un pesciolino rosso e nella sua testa fa capolino la scoperta che quello stato è per sempre. Non è come nei cartoni animati. Vi guarda per la prima volta con la consapevolezza che neanche voi avete poteri magici per non morire.
E noi che risposte diamo alle domande dei nostri bambini? Noi che magari abbiamo tante ferite nel cuore, tante domande a cui cerchiamo di dare senso, tanti dubbi. Che volto di Dio siamo capaci di testimoniare credibilmente?
La prima volta che ho provato a rispondere a queste domande dei miei figli mi sono sentita ridicola. Mi sembrava di raccontare una favola, sentivo il rumore delle mie parole e le verità che credevo pietre angolari mi sono sembrate piume in balia del vento. “Poi ci troveremo tutti e ci riconosceremo” e pensavo a quanti piedi hanno calpestato la terra dall’origine del mondo ad oggi. “Gesù è salito in cielo” per la prima volta le parole che nel Credo corrono veloci mi hanno lasciata incerta e stupefatta. Per me questo è stato un nuovo punto di partenza, l’occasione di provare la fede col fuoco, di ricercare la roccia a cui ancorare tutto. In questi giorni di Passione e Risurrezione cerco una volta ancora le parole per dire la mia fede.
Attorno alla croce deve essere davvero successo qualcosa di inaudito. Se quegli uomini che avevano tradito, che non sapevano vegliare, che erano scappati, hanno trovato il coraggio di urlare al mondo la loro fede, qualcosa di grandioso deve essersi piantato nel loro cuore. Qualcosa di molto più forte della paura di morire. La loro fede è diventata certezza, forte come le spade. Lasciavano tutto, vivevano in comunione l’uno con l’altro. Hanno urlato così forte che ancora oggi la loro testimonianza continua fino ai confini della terra. Ancora oggi abbiamo la grazia di gioire per una fumata bianca che regala al mondo un uomo che riempie di speranza il nostro cuore.
Con questi sentimenti nel cuore, proviamo a metterci in ginocchio per guardare negli occhi i nostri figli, proviamo a infondere in loro la fiducia nella vita, regaliamo loro la voglia di stringerci gli uni agli altri per avvicinare il cielo alla terra.
Buona Pasqua e se vi va raccontate come condividete con i vostri figli questi misteri di fede.
Un caro saluto a tutti.
Pubblicato il 29 marzo 2013 - Commenti (0)