A. (8 anni) “Mamma, lo sai che con i miei compagni stiamo organizzando la cena di fine anno?”
“Wow, che bella idea” penso all’agenda zeppa di feste di fine qualcosa “una tutta vostra…”
“Hanno detto che sarebbe bello organizzarla in una casa… così stiamo più tranquilli…”
“E già… però siete più di venti” butto l’occhio al cortile per vagliare la fattibilità della cosa.
“Sì, ma la pizzata è aperta anche ai genitori…”
“Quindi almeno uno per bambino”
“E ai fratelli… poi ci sarebbe anche la III B…”
“Credo che la pizzeria sarà un luogo perfetto per festeggiare insieme!”
Ogni giorno mi sento interpellata da domande diverse di fronte alle quali prendere una posizione, fare una scelta. Invitare un amico di mio figlio a cena, organizzare una festa di compleanno, preparare un dolce per un’amica, ospitare una famiglia straniera, partecipare a Family 2012, fare il minestrone surgelato o prepararlo con le verdure fresche, etc. Le imprese possono essere piccole o grandi, ma sono comunque scelte da prendere, energia da investire o preservare. Una rappresentanza della nostra famiglia ha avuto la gioia di partecipare all’incontro del Papa coi cresimandi/cresimati che si è tenuto venerdì mattina allo stadio di San Siro. Lo slogan dell’incontro era “Prendi il largo…” Noi ci siamo fermati lì. Non ce la siamo sentiti di andare agli altri incontri in programma. Ci saremmo dovuti muovere con tutti i bambini al seguito e non ce la siamo sentita, siamo rimasti a riva. Partire significava alzarsi all’alba, camminare, aspettare, ascoltare,… Certi giorni, prendere il largo è proprio faticoso. A volte ho la sensazione di essere in balia della corrente, di aver pescato per troppe ore, sento il bisogno di fermarmi. A volte invece mi sento invasa di energia, vorrei fare mille cose, ma la famiglia è un equipaggio, occorre fare squadra, essere alleati, remare nella stessa direzione. Ci sono momenti in cui la mia voglia di partire contrasta col bisogno di mio marito di restare a riva e viceversa. Questa diversità obbliga a parlarsi, a discutere, a volte a litigare… e la decisione è quasi sempre un compromesso. A volte scegliamo la riva per salvare l’unità. Molte volte riusciamo a scrollarci timori e stanchezze di dosso e a imbracciare i remi.
In questi giorni ho festeggiato i miei quarant’anni. Ero indecisa se imbarcarmi nell’organizzazione di qualcosa oppure limitarmi a una torta in famiglia. Mio marito mi ha incoraggiata e così ho fatto festa con tutti i miei amici e parenti più cari, una grande festa danzante. Ho cucinato con le mie amiche, c’è stato tanto da fare, ma il risultato mi ha riempito di gioia. A volte c’è bisogno dello straordinario, aiuta a ritrovarsi. Nella festa ho sentito il legame profondo che ci unisce alle persone che ci sono prossime. Ho nel cuore gesti e pensieri che resteranno per sempre. Il VII Incontro Mondiale delle Famiglie appena concluso è stato per molti un viaggio desiderato e realizzato. Il coraggio di affrontare una fatica per una meta che ripaga il centuplo. Per altri un momento importante visto da lontano, magari con un po’ di rimpianto.
E voi, quanto vi sentite interpellati nella vostra quotidianità a prendere il largo? Come decidete in famiglia il viaggio o la riva? Quanto vi sentite in balia della corrente? Come riuscite a preservare freschezza nell’assolvere ai vostri impegni? Buona settimana a tutti.
Pubblicato il 07 giugno 2012 - Commenti (4)