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Riti e frasi curiose
Un’amica tempo fa mi raccontò come lei, con la collaborazione dei fratelli, si divertisse a conservare le liste della spesa di sua madre, zeppe di neologismi divertentissimi. Lo sciampol fu quello che mi face più ridere. Ascoltandola capivo che quella parola sarebbe rimasta per sempre un pezzo della sua storia a cui tornare per un sorriso facile.
Cito la fonte per introdurre quella che per noi è divenuta un’abitudine condivisa: registrare tutte le frasi per così dire originali della nostra famiglia, quelle parole eccentriche che quando vengono pronunciate inconsapevolmente da qualcuno, fanno ridere di gusto. Ed eccomi qui a condividerne alcune con voi:
Pietro (2006): “Papà voglio il gelato alla caviglia” (invece di vaniglia – gennaio 2010). In una sera di grande nebbia mi chiede: “Mamma, come mai c’è tutta quella sabbia in cielo?” (marzo 2010) Alice (2003) mette per la prima volta gli occhiali da vista e ci dice: “Ma io non riesco a infuocare!” (2 aprile 2009). Il sabato Santo Alice chiede candidamente: “Mamma, una cosa, ma Giuda Scamorza ha tradito Gesù? (aprile 2009) Jacopo (2000) qualche giorno dopo il rientro a casa dall’ospedale con la piccola Alice: “Mamma, ma perché ciuccia le tettoie?” (da quel giorno tutti hanno sempre mangiato il latte dalle tettoie! Novembre 2006).
“Io lo so che lavoro fa la mamma, fa la scuolara!” (aprile 2007) Questi sono solo alcuni esempi per raccontarvi il piacere che ci fa rileggere queste frasi tra noi o a qualche amico e ogni volta ci ridiamo sopra. Parole che se non scritte, si dimenticano in fretta. È bello costruire insieme dei piccoli e grandi riti di famiglia, abitudini che ci rendono speciali e ci fanno sentire uniti. Invito tutti a raccontare qualche frase celebre della vostra famiglia e soprattutto a iniziare a scriverla (se già non lo fate).
Ps. Questo blog si chiama noi mamme. Aiutateci a far crescere questo NOI
Pubblicato il 12 maggio 2010 - Commenti (0)