23
feb
MALVINA, 45 anni e due figli di 6 e 11 anni, si trova in una grave situazione economica dovuta alla penosa odissea della malattia del marito, che lo ha costretto a lunghi periodi di assenza dal lavoro. Questi, dipendente statale, affetto da mania ossessivo-compulsiva, viene colto sempre più frequentemente da crisi depressive e richiede la presenza costante di qualcuno accanto a lui per evitare che compia qualche gesto insano. Per far fronte alle spese straordinarie delle cure farmacologiche e a un programma terapeutico a lui adeguato, la moglie ha esaurito tutti i risparmi che c’erano in famiglia. Adesso Malvina è allo stremo delle sue forze. Non è più riuscita a pagare il mutuo agevolato, acceso prima della malattia del marito per l'acquisto della casa, e ora rischia di perdere anche questo unico bene.
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23 febbraio 2011 - Commenti
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16
feb
GILBERTO, 56 anni, con la moglie e la loro unica figlia di 14 anni, conduce una vita di stenti a causa della salute e della precarietà economica. Fino al 2005 la sua era una famiglia normale. La svolta è arrivata con la diagnosi per la moglie di sclerosi multipla, malattia degenerativa che ha prostrato e debilitato la donna, un’artista impegnata nella produzione di racconti per bambini. Quasi contemporaneamente alla moglie, anche la figlia ha cominciato a star male. Ha inizio così in famiglia un secondo calvario presso l’ospedale di zona per visite, esami ed accertamenti che permettono ai medici di giungere alla diagnosi della malattia: epilessia generalizzata idiopatica. Il compito della assistenza, sostenuto da Gilberto con affetto e dedizione, non gli permette di esplicare altro lavoro remunerato. La pensione d'invalidità percepita dalla moglie costituisce così l'unico sostegno con cui i tre vivono a stento. Gilberto, cosciente di non farcela più da solo ad evitare l’incombente minaccia di sfratto, tende la mano alla nostra solidarietà.
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16 febbraio 2011 - Commenti
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09
feb
ROBERTO, 40 anni, sta attraversando un periodo veramente difficile. L’uomo ha un lavoro precario che gli permette appena di mantenere, e con sacrifici non indifferenti, la sua famiglia, composta da moglie casalinga e tre figli, rispettivamente di 3, 14 e 16 anni. La figlia maggiore, portatrice di una malattia genetica ancora non identificata, da qualche tempo si è aggravata presentando reiterati episodi di perdita di coscienza. Urgono per lei cure in strutture sanitarie adeguate, ma l'economia strettissima della famiglia, su cui tra l’altro incombe lo sfratto esecutivo, non permette di affrontare il problema della ragazza. La situazione è precipitata allorché anche Roberto è stato vittima di un incidente: investito da un motociclista, gli sono state riscontrate fratture multiple su tutto il corpo, non può lavorare ed è ancora sottoposto ad accertamenti.
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09 febbraio 2011 - Commenti
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02
feb
SILVANA, 45 anni. Dopo pochi anni di matrimonio, il marito l'ha lasciata, pretendendo subito la separazione legale. Ha cresciuto da sola le due figlie, la primogenita di 20 anni, che ha rinunciato agli studi per aiutarla ad accudire e assistere la sorella più piccola, che ha 16 anni, ed è affetta da una rara malattia congenita invalidante. I farmaci che assume per tenere sotto controllo la patologia hanno indotto nella giovane cortico-dipendenza e pesanti effetti collaterali. La pensione della figlia disabile è poco più di 480 euro mensili. L’entrata è decisamente insufficiente per sostenere le continue cure cui la ragazza deve sottoporsi. Nel paese dove Silvana vive non esistono strutture sociali che offrano assistenza e per questo la donna, pur avendone estrema necessità per affrontare la spesa quotidiana, le utenze e l’affitto, non può sperare in un lavoro redditizio fuori casa. Il suo parroco la raccomanda caldamente alla generosità dei buoni.
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02 febbraio 2011 - Commenti
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