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SIMONETTA, 37 anni, era una donna felice coi suoi tre figli: un ragazzo di 19 anni neodiplomato, una ragazzina di 16 anni che studia e un bambino di 10 anni. Un giorno la tragedia: il marito, camionista, viene aggredito e ucciso per rapina. L'uomo aveva solo 38 anni ed era un papà affettuoso, nonché l'unico sostegno della famiglia. Oltre che nel dolore per la tragica perdita del loro caro, moglie e figli si trovano in seria precarietà. Benchè il figlio maggiore si dia da fare è ben poco ciò che riesce a portare a casa. La secondogenita, sofferente di grave scoliosi invalidante, si è chiusa in un preoccupante stato depressivo e di disadattamento sociale e necessiterebbe di cure specialistiche personalizzate. A sei mesi dalla disgrazia e pur reagendo con grande dignità, Simonetta oggi non sa come assicurare le cure alla figlia, sopperire alle necessità quotidiane, pagare mutuo e utenze di casa, con la sola pensione di reversibilità del marito. La situazione è davvero insostenibile.
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25 gennaio 2012 - Commenti
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PIERA, 34 anni, sposata con tre figli, due ragazzi ancora studenti e un bambino di 3 anni. Nell’intento di tenere unita la famiglia, la donna continua a subire mortificazioni e violenze da parte del marito, alcol-dipendente. Lei si è sempre fatta in quattro, lavorando come donna delle pulizie, ma adesso è stanca ed esausta. Oggi senza l’aiuto della carità non potrebbe assicurare l’indispensabile ai figli i quali, oltretutto, vivono un rapporto molto conflittuale col padre che non contribuisce minimamente alle necessità familiari. Per aprirle una prospettiva più sicura di lavoro, la Caritas parrocchiale si è impegnata affinché Piera segua un corso di formazione come operatrice sociale ma, essendo questo a pagamento, lei non riesce a sostenerne il costo e pertanto, ridotta allo stremo, si aggrappa alla nostra solidarietà.
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19 gennaio 2012 - Commenti
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12
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MARIELLA, 41 anni, è stata abbandonata da piccola ed è cresciuta in istituti diversi. Le privazioni effettive sperimentate l’hanno relegata in una grave fragilità psicologica: è, infatti, riconosciuta invalida al 75% per disturbo borderline di personalità. In giovane età ha avuto un figlio dal quale è stata costretta a separarsi. In seguito si è sposata e ha potuto riprendere con sé quel figlio dato in affido familiare (oggi ventenne) ed è diventata mamma per la seconda volta, di una bimba che ora ha 5 anni. Con il sopraggiungere di una profonda crisi coniugale, la donna ha subìto, suo malgrado, un nuovo abbandono. Adesso, nonostante i lavori saltuari che da sola trova e svolge, Mariella non riesce più a mitigare la grave precarietà in cui vive con i figli. Rischia di finire in strada se non salda, sia pure in forma rateale, gli affitti arretrati che ha accumulato: quasi 7 mila euro, una cifra che, purtroppo, da sola non riuscirà mai a mettere insieme.
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12 gennaio 2012 - Commenti
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05
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MARIO e MARCO, fratelli di 9 anni, sono affetti da una rara patologia genetica nota come sindrome di Marfan. Per limitare il progredire delle modificazioni strutturali legate alla malattia, che colpisce occhi, cuore, polmoni, bocca, colonna vertebrale e altro, necessitano
di protesi e ausili specifici a pagamento. Inoltre, devono spesso essere ricoverati in strutture specializzate fuori Regione. I bambini sono accompagnati dai genitori che, dovendo ogni volta trovare una sistemazione lontana da casa, vivono costantemente una situazione precaria, con spese che superano regolarmente le entrate familiari (il papà è guardia giurata e la madre assistente sociale). Schiacciati dai debiti, i coniugi hanno chiesto di pubblicare il caso dei figli per ricevere aiuto, ma anche per smuovere le istituzioni dello Stato affinché si prevedano maggiori tutele per le famiglie con casi estremi come il loro.
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05 gennaio 2012 - Commenti
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