29
dic

Remigio, tre fratelli e una vita in salita

REMIGIO, 61 anni, celibe. Con la scomparsa dei genitori l’uomo ha dovuto lasciare l’impiego per assistere il fratello di 57 anni portatore di grave ritardo mentale e deficit psicomotorio, e la sorella quarantasettenne, nubile, affetta da sclerosi multipla progressiva. In seguito, ha dovuto accollarsi anche la cura del terzo fratello poco più che cinquantenne che, per essere rimasto disoccupato, da mesi si trascina intrappolato nell’apatia di un preoccupante stato depressivo. Per evitare il peggio questi avrebbe urgenza di controlli e terapie specifiche, che Remigio non è assolutamente in grado di assicurargli. A complicare la situazione familiare è avvenuto che, in attesa delle verifiche di routine è stata sospesa ai due fratelli malati la pensione con accompagnamento per disabili, che già percepivano. Entrate che erano a malapena sufficienti per sopperire ai loro bisogni e garantire le cure necessarie ad entrambi. Con l’accumulo di tante spese e senza più reddito, Remigio si affida alla solidarietà per non affondare.

Pubblicato il 29 dicembre 2010 - Commenti (0)
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dic

Maura e i suoi figli, tre vite sul lastrico

MAURA, 36 anni e i suoi figli di 15 e 12 anni sono reduci da una situazione familiare molto sofferta, in seguito alla quale la donna ha ottenuto la separazione dal marito, irresponsabile nei confronti delle loro vite. L’uomo, giocatore d’azzardo, tra promesse mancate e bugie continue, ha mandato letteralmente sul lastrico la sua famiglia. Adesso Maura, piena di debiti, nonostante i numerosi sacrifici che affronta quotidianamente, alterna lavori diversi e precari per non far mancare ai figli il necessario, ma si trova in tali ristrettezze da non potersi comprare il trattamento di vaccinoterapia di cui necessita il figlio minore, affetto da rinite con asma bronchiale allergica. La situazione per Maura si è fatta insostenibile e senza prospettive se non interviene al più presto una mano amica che le ridoni un pò di speranza.

Pubblicato il 22 dicembre 2010 - Commenti (0)
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dic

Natalia, gli assegni di invalidità non bastano

NATALIA, 51 anni, sposata e madre di due ragazzi, di 21 e 12 anni. Insieme ai suoi problemi di artrosi e dolorose discopatie che la debilitano, la donna si ritrova a fronteggiare le gravi condizioni di salute del marito e del figlio maggiore. L’uomo, colpito da infarto e sottoposto a trapianto di cuore, ha avuto anche l’amputazione della gamba destra per l’occlusione di un’arteria. Il ragazzo, per un tuffo in mare mal calcolato, ha subíto un terribile trauma alla spina dorsale a livello cervicale, che lo ha reso tetraplegico, e va assistito in tutti gli atti quotidiani della vita. Natalia è impossibilitata a svolgere lavori remunerati per cui l'unico reddito che entra in famiglia sono gli assegni di invalidità del marito e del figlio. I soli sussidi, però, non garantiscono neppure la continuità di controlli e terapie che marito e figlio devono seguire, spesso anche fuori dalla loro Regione con aggravio di spese e, tantomeno, coprono i bisogni primari del vivere, l’affitto e le utenze di casa. È per non soccombere che Natalia si affida alla solidarietà dei lettori.

Pubblicato il 15 dicembre 2010 - Commenti (0)
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dic

Due casi di povertà, due richieste di aiuto

Il parroco di un quartiere popoloso dove la disoccupazione e la povertà rendono urgenti parecchi interventi d’aiuto, ci segnala due casi molto gravi.
1) TINO, 26 anni, sposato, con due figli di 2 e 5 anni. Per il progredire di una severa ipertrofia ventricolare sinistra è stato sottoposto a intervento chirurgico di stenosi aortica; bracciante agricolo, è rimasto senza lavoro. La famiglia, non essendo più in grado di pagarsi un affitto, è ospitata a periodi alterni dai nonni paterni o materni, e la situazione di estrema precarietà sta facendo vacillare anche la salute della giovane moglie.
2) PINA, 47 anni. Operata d’urgenza per un duplice aneurisma cerebrale, è stata riconosciuta invalida ma senza diritto a pensione. Col marito, carpentiere edile disoccupato, è stata sfrattata per morosità e pure i negozianti le rifiutano altro credito finché non salda i vecchi conti. I coniugi vivono presso la madre di lei, molto anziana, la cui pensione è assolutamente inadeguata per far fronte ai bisogni primari del vivere, le cure per la salute, l'affitto e le utenze di casa.

Pubblicato il 09 dicembre 2010 - Commenti (0)
01
dic

Rosaria, vedova con due figli disoccupati

ROSARIA, 66 anni, vedova da 24 di un agente di Pubblica Sicurezza, si è trovata dall’oggi al domani ad affrontare da sola e con non pochi problemi di salute la conduzione della famiglia. La donna, invalida al 70%, vive in un appartamento in affitto con un figlio di 42 e una figlia di 45 anni, entrambi disoccupati a causa del fallimento delle rispettive aziende. Ciò che angustia maggiormente Rosaria è lo stato di salute del figlio. L’uomo, a causa di un dolore lancinante retrobulbare, resistente alla terapia farmacologica, è caduto in un preoccupante stato depressivo. Le visite specialistiche e i controlli cui si è dovuto sottoporre hanno fatto esaurire i pochi risparmi che c'erano. Adesso, con una risorsa limitata alla sua modesta pensione di reversibilità, Rosaria si è gravemente indebitata e ha già ricevuto lo sfratto esecutivo.

Pubblicato il 01 dicembre 2010 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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