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Il nostro aiuto per Stefania e la sua famiglia

STEFANIA, 41 anni, divorziata, ha cresciuto tra numerose difficoltà i quattro figli che ora hanno 9, 17, 20 e 22 anni. La donna, fragile di salute per gravi problemi circolatori, soffre di ricorrenti coliche renali che le precludono la possibilità di svolgere servizi domestici remunerati. I figli grandi, pur cercandola con tenacia, non hanno ancora trovato una occupazione stabile. Un’altra grossa preoccupazione pesa sulla donna: il fratello quarantaseienne, disoccupato e pieno di problemi familiari (si è appena separato), è caduto in depressione e ha tentato il suicidio. Stefania lo ha accolto in casa sua e lo cura amorevolmente, ma non può dargli ciò di cui avrebbe maggior bisogno, e cioè un lavoro e poter riprendere, anche se lentamente, una vita normale in casa propria. Adesso anche la salute psicofisica della donna sta per cedere e solo l’interessamento del parroco che ci ha presentato il caso, ha fatto rinascere in lei un filo di speranza.

Pubblicato il 21 dicembre 2012 - Commenti (0)
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Insieme per Carlo, rimasto senza lavoro

CARLO, 43 anni, semplice operaio, ha perso il posto per il fallimento della ditta in cui era occupato. Da allora ha svolto qualche lavoro saltuario di manovalanza, ma da diversi mesi è inattivo suo malgrado, con drammatiche conseguenze sulla famiglia. La moglie soffre di esaurimento nervoso ed è sottoposta a continue cure per grave depressione. Di queste condizioni materne e del clima d’instabilità in famiglia ne risentono particolarmente i tre figli, di 5, 16 e 18 anni, anche nel profitto scolastico. Adesso, insieme alla forzata inattività per mancanza di occasioni di lavoro, si è ingigantito il problema della casa, acquistata nel 2008 con un mutuo che Carlo non riesce più a pagare, rischiando di perdere anche questo unico bene. Per scongiurare tale pericolo la famiglia viene raccomandata alla nostra generosità dal parroco, unico loro sostegno.

Pubblicato il 18 dicembre 2012 - Commenti (0)
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Maria, la tetraparesi, una figlia che studia

MARIA, 42 anni, vedova, vive con l’unica figlia di 17 anni presso il padre anziano. La loro situazione economica è disastrosa e senza via d’uscita per la grave patologia che l’ha colpita: distrofia muscolare con grave tetraparesi. Da quando la malattia si è manifestata aggravandosi velocemente, la donna non è più autosufficiente. Era accudita dalla madre, deceduta per un male inguaribile. Ora Maria è disperata e si sente in colpa soprattutto nei confronti della figlia che trascura gli studi per assisterla. La sua pensione di invalidità (che non basta ad assicurarle controlli e cure), e quella minima del padre sono le loro uniche entrate. Abitano in un piccolo appartamento in affitto del tutto inadeguato alla sua condizione; di fatto per accedere all’ascensore ci sono sei gradini da superare e Maria, costretta sulla sedia a rotelle, da mesi non esce di casa.

Pubblicato il 12 dicembre 2012 - Commenti (0)
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Antonio, senza lavoro e angosciato per i figli

ANTONIO, 49 anni, sposato e padre di tre figli in età scolare. A seguito di strani malesseri ha dovuto lasciare l’attività di muratore da cui traeva l’unico reddito per la famiglia. Gli esami effettuati hanno rivelato la presenza di un tumore al cervello. Il tumore regredito con la chemioterapia lo ha, però, minato sull’equilibrio, per cui non ha più potuto lavorare sui ponteggi. L’uomo è in cura presso un centro cefalee della sua regione. La moglie zoppica vistosamente per la poliomielite e lavora due ore al giorno in una mensa scolastica. Antonio è angosciato per i figli, in particolare il maggiore, quindicenne, affetto da insufficienza renale, che deve seguire una stretta dieta aproteica. La cura di circa 350 euro al mese, a carico della Asl fino alla scorsa estate, ora pesa tutta sul bilancio familiare, oberato dall’affitto e sostenuto solo dalla misera entrata della moglie.

Pubblicato il 04 dicembre 2012 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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