30
ott

Gabriele, quanti indifferenti al suo dramma

GABRIELE, 18 anni, è affetto da distrofia muscolare di Duchenne, rara malattia ereditaria che procura una lenta ma progressiva degenerazione delle fibre muscolari. Il ragazzo vive in una modesta abitazione d'affitto con la madre e un’altra sorella di 14 anni. La mamma trentanovenne è separata, e dovendo badare da sola a tutte le necessità dei figli non riesce a mantenersi un lavoro continuo e proficuo. La donna non può contare né sull'aiuto del padre dei ragazzi, né su quello della propria famiglia d'origine (in altrettante condizioni precarie), poichè sia l’uno che l’altra, si sono sempre dimostrati indifferenti al suo dramma personale. Il piccolo nucleo familiare vive con la pensione che Gabriele percepisce come invalido, appena sufficiente per la sua assistenza, e sostenuto dalla Caritas parrocchiale che fornisce loro, un paio di volte al mese, generi alimentari di prima necessità.

Pubblicato il 30 ottobre 2012 - Commenti (0)
23
ott

Loredana, due figli, è davvero allo stremo

LOREDANA ha 36 anni e dalla vita ha avuto molte privazioni, difficoltà e sofferenze. Separata dal marito quasi subito dopo la nascita del secondogenito, è rimasta priva di qualsiasi sostegno da parte dell’uomo e anche di supporti familiari affidabili. La donna, sebbene parzialmente invalida a causa di un incidente stradale, si è sempre battuta coraggiosamente fra mille problemi di sopravvivenza per assicurare lo stretto necessario ai figli, alternandosi in diversi lavori pesanti e precari. Ultimamente ha raggiunto lo stremo delle forze. Senza reddito e con i pochi risparmi finiti, le sono già stati pignorati alcuni mobili di casa per saldare i debiti contratti a fronte delle necessità primarie del vivere. Ora, la protratta morosità nel pagamento dell’affitto fa temere per Loredana anche lo sfratto.

Pubblicato il 23 ottobre 2012 - Commenti (0)
16
ott

Pacifico, malattia e vita dura per la famiglia

PACIFICO, 42 anni, barista, da due anni non lavora più a causa di una malattia. Affetto da morbo di Crohn e grave ipertensione arteriosa, vive con una protesi all’anca destra. Ora deve sottoporsi a un nuovo delicato intervento per ricostruire l’articolazione della caviglia sinistra. Recarsi presso la clinica specializzata, dove ha subìto l’intervento precedente, rappresenta un costo aggiuntivo di notevoli proporzioni. E così, al dolore fisico, si aggiunge il problema economico. Con la moglie e una figlia di 3 anni, Pacifico abita in un appartamento senza impianto di riscaldamento e con gli infissi cadenti. Era riuscito ad acquistare l’alloggio cinque anni prima di ammalarsi, con l’intento di aggiustarselo nel tempo, e aveva acceso un mutuo che ora non riesce più a pagare, rischiando così di perdere tutto. La sua famiglia sopravvive con quel poco che riesce a racimolare la moglie, commessa part-time, e con il sostegno della Caritas, che ce l’ha presentata.

Pubblicato il 16 ottobre 2012 - Commenti (0)
10
ott

Ridiamo a Luigia una vita di relazioni

LUIGIA, 65 anni, nubile. Da parecchio tempo, sta lottando contro una rara malattia della pelle, ancora poco conosciuta, la cui cura viene effettuata in un Centro del Nord Italia, con costosi medicinali a carico del paziente. Luigia vive con la pensione minima, non riuscendo neppure a procurarsi il necessario e le medicine indispensabili al suo stato. Ovviamente restano inevase le bollette di gas, luce, acqua e quant’altro serve per la casa in affitto. Adesso Luigia necessita di un apparecchio acustico, in quanto affetta da ipoacusia neurosensoriale bilaterale di entità grave che, oltre a procurarle disagio e umiliazioni, le rende sempre più difficile l’ascolto e la vita di relazioni. È però costretta a rimandare l’acquisto per impossibilità economica. Il caso di Luigia ci viene sottoposto dal parroco, unico punto di sostegno per questa donna malata e sola.

Pubblicato il 10 ottobre 2012 - Commenti (0)
02
ott

Evaristo, senza lavoro e le figlie in crescita

EVARISTO, 49 anni, sposato e padre di due bambine, rispettivamente di 13 e 5 anni. Ex operaio, da quando la sua ditta ha chiuso nel 2009, non ha più trovato lavoro fisso, benché, instancabilmente, l’abbia sempre cercato e di qualsiasi genere, pur di mantenere dignitosamente i suoi cari. Per vivere e non perdere la casa in affitto è stato costretto più volte a ricorrere a prestiti. Poi, il cambio casa per lo sfratto esecutivo, il non poter pagare le rate dei prestiti, il veder lievitare a dismisura gli interessi e, quindi, la certezza di non riuscire più a far fronte al debito hanno gettato Evaristo in un grave esaurimento nervoso. Pesanti e deleterie, in particolare per le due bambine in crescita, sono le condizioni di vita della famiglia, la cui triste situazione è solo in parte lenita dalla carità della San Vincenzo parrocchiale, che ce la presenta per fermare i pignoramenti già cominciati.

Pubblicato il 02 ottobre 2012 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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