24
apr
MICHELE, 66 anni, vedovo, con un figlio di 32 anni affetto da epilessia nella forma definita “piccolo male”. La moglie colpita da tumore, aveva seguito lunghe e debilitanti terapie. Per assisterla nei continui ricoveri e, al tempo stesso, gestire la famiglia, Michele aveva dovuto interrompere il suo lavoro di commerciante. Tutto ciò ha comportato, nel tempo, un aggravio economico superiore alle possibilità familiari. Per pagare, almeno in parte, i debiti accumulati l’uomo è stato costretto a cedere la sua attività a prezzo svantaggioso. Al tempo stesso, colpito anche lui nella salute, è stato sottoposto d’urgenza a un intervento per infarto acuto del miocardio. Oggi, impossibilitato a lavorare e in attesa dell’assegno di invalidità, Michele non può onorare il mutuo ancora in corso e rischia di perdere anche la casa in cui vive.
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24 aprile 2013 - Commenti
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17
apr
CAROLINA, 42 anni, nubile. In anni difficili, con coraggio ha cresciuto da sola la figlia (ora quattordicenne) senza alcun appoggio, né affettivo né materiale. Il padre della bambina, quando questa aveva pochi mesi, è sparito senza farsi mai più trovare. La donna è andata avanti alternandosi in servizi diversi, ma da due anni non lavora a causa della salute. Ora, è arrivata dai medici la diagnosi di sclerosi multipla. Nel frattempo Carolina, pur occupando un piccolo alloggio popolare, non è più riuscita a pagare l’affitto e ha dovuto indebitarsi per le necessità quotidiane. Avrebbe assoluto bisogno di cure e protesi ai denti per potersi nutrire normalmente, ma la pensione d’invalidità rilasciatale da poco è del tutto insufficiente per vivere con la figlia e sostenere il cumulo di spese legate al progredire della sua malattia
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17 aprile 2013 - Commenti
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10
apr
UMBERTO, 44 anni, sposato e padre di due bambine di 9 e 11 anni. Nel 2005 ha perso il posto per il fallimento dell’impresa edile in cui lavorava. Da allora è disoccupato e manda avanti la famiglia con il guadagno di lavori occasionali o dando una mano nella conduzione di un chiosco di bibite. La moglie, in cura per una grave forma tumorale, è invalida e bisognosa di assistenza. Umberto è spesso costretto a rimanere a casa per accompagnarla alle visite di controllo e occuparsi delle figlie. Per una persistente forma di bronchite e malesseri vari che fanno pensare al peggio, da diverso tempo e suo malgrado, non riesce a trovare un qualsiasi lavoro a giornata, con pesanti ripercussioni sulle generali condizioni familiari. Ora, per mancato pagamento del mutuo pendente sulla casa in cui vive, questa è stata messa in vendita all’asta dal tribunale.
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10 aprile 2013 - Commenti
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03
apr
CLAUDIA, 36 anni, madre di tre figli rispettivamente di 1, 5 e 12
anni, ha una situazione difficile da gestire e sostenere, specialmente
da quando il compagno e padre dei bambini l’ha abbandonata.
La miseria è di casa da sempre, gli aiuti della comunità parrocchiale
sono sempre impari alle necessità reali e l’emarginazione
in cui vivono ha gravi ripercussioni anche psicologiche sulla
crescita dei bambini. Alla preoccupazione giornaliera di riuscire
a mettere insieme un pasto completo, si è aggiunta ora l’angoscia
per la salute del secondogenito, ricoverato d’urgenza per
emorragie. Il bambino è in cura chemioterapica per leucemia linfoblastica
acuta. Claudia non può lavorare, perché il figlio ha bisogno
della sua presenza costante e non ha reddito, escluso un
esiguo contributo assistenziale da parte del Comune.
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03 aprile 2013 - Commenti
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