29
giu
CLARISSA, 31
anni, sposata, con due figli, di 9 e 11 anni, deve dare alla luce il suo terzo
figlio. Dall’oggi al domani la donna si è trovata in una situazione molto
complessa. Il marito, uomo onesto e lavoratore, raggirato dalla ditta presso la
quale prestava servizio, dopo essere stato truffato nel pagamento dello
stipendio con assegni scoperti è stato anche indotto a firmare le dimissioni
volontarie. Adesso è in atto il ricorso in sede giudiziaria. Come conseguenza la
famiglia si è vista venir meno ogni fonte di reddito e nel contempo, per
bollette inevase di luce, gas e acqua, ha già ricevuto preavviso di sospensione
delle forniture. Sconcerto e incredulità per la situazione che si è venuta a
creare hanno intaccato in maniera traumatica la salute del marito. Ricoverato
d’urgenza per gastrite nevrospastica e pancreatite acuta, è caduto in un tale
stato depressivo che Clarissa ora teme addirittura possa arrivare a compiere
qualche gesto insano.
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29 giugno 2011 - Commenti
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22
giu
EMILIO, 34 anni, sposato e padre di un bambino di 2 anni e una bimba di sei mesi. Il suo parroco decise di presentarcelo, certo di ottenere l’aiuto solidale dei lettori. Emilio a 23 anni, con diagnosi di 'melanoma cutaneo', aveva subito la prima operazione alla spalla, seguita da cure massicce nell'intento di fermare il male che invece, a distanza di undici anni, si è ripresentato con l’urgenza di un nuovo intervento chirurgico al polmone destro. L’uomo con tanta voglia di vivere aveva accettato serenamente anche la chemioterapia, resa necessaria dalla comparsa di metastasi epatiche. Occupato come addetto alle pulizie, causa la grave malattia aveva perso il lavoro. Era già pronta la pubblicazione della sua dolorosa storia, quando il parroco ci ha informato che Emilio è mancato. Presentiamo ugualmente il suo caso, per venire incontro alle gravi necessità della giovane vedova che, oltre ad essere tanto provata dalla sofferenza, si ritrova senza mezzi di sorta e piena di debiti per affitti e utenze arretrati.
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22 giugno 2011 - Commenti
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14
giu
LIVIU, 44 anni, rumeno, con moglie e tre figli di 16, 10 e 7 anni vive in Italia da tempo. Mentre si recava al lavoro in bicicletta è stato investito da un utomobilista che è sparito senza fermasi a prestare soccorso. L’uomo, ricoverato con grave trauma cranio-facciale e prognosi riservata, è rimasto in coma per due mesi, durante i quali ha subito un delicato intervento chirurgico alla spalla. Adesso Liviu è incapace di provvedere autonomamente agli atti della quotidianità. La domanda di pensione da lui inoltrata non ha ancora avuto riscontro e nel frattempo la situazione è divenuta drammatica. Senza entrate, la famiglia è stata sfrattata e si trova a peregrinare da una sistemazione all’altra, bisognosa di ogni genere d'aiuto e sostegno a cui cerca di sopperire, purtroppo in forma sempre inadeguata, la Caritas parrocchiale che ce la presenta.
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14 giugno 2011 - Commenti
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08
giu
Il gruppo San Vincenzo attivo nell'ambito di una parrocchia di quartiere ci sottopone il caso della famiglia di GIACINTO, 48 anni, composta da moglie e tre figli minorenni, due dei quali affetti da ritardo mentale. Giacinto viveva del suo lavoro di panettiere poi, causa le condizioni problematiche di salute della moglie e i figli, l’uomo ha perso il lavoro. La donna, colpita da gravi patologie debilitanti e non più in grado di provvedere alla casa e ai bambini, è stata riconosciuta invalida civile. La sua misera pensione è tutto quello con cui sopravvive la famiglia. Per la situazione in cui vivevano, è stato necessario togliere ai genitori i due bambini malati e affidarli a una Casa famiglia. Per andare avanti Giacinto si è coperto di debiti, senza peraltro riuscire a pagare affitto e utenze di casa. Le ripercussioni sono gravi soprattutto per il bimbo rimasto in casa che, oltre mancare spesso del necessario, respira la perenne situazione di insicurezza e angoscia dei genitori.
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08 giugno 2011 - Commenti
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01
giu
IPPOLITO, 53
anni, ha moglie e una figlia di 16 anni, studentessa. Con enormi sacrifici i
coniugi avevano avviato una piccola attività commerciale accedendo a un prestito
bancario. Il repentino calo di lavoro unito alle pressanti richieste bancarie di
far rientrare il prestito, maggiorato purtroppo da pesanti interessi passivi, ha
ridotto i due in totale stato di precarietà. Al disagio di tali condizioni si è
aggiunta la concreta minaccia di vedersi pignorare la casa in cui vivono, unico
bene di proprietà. Questa difficile situazione si è particolarmente aggravata
allorché Ippolito e la moglie, a seguito di diagnosi di tumore, hanno dovuto
entrambi sottoporsi all’intervento di asportazione della tiroide. Adesso,
dichiarati invalidi al 100%, sono sopraffatti dallo sconforto. Serve un
sostegno caritatevole che li aiuti a superare la grave forma di depressione
contro cui stanno lottando, e che sta ricadendo con tutto il suo peso negativo
anche sulla giovane figlia.
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01 giugno 2011 - Commenti
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