28
nov
AGRIPPINO, 41 anni, sposato, ha tre figli di 8, 17 e 20 anni, ancora studenti. Per assicurare loro il necessario e la serenità familiare ha incontrato molte difficoltà, ma vi ha fatto fronte con coraggio. Negli anni, però, il disagio economico si è fatto gravoso. La situazione, derivante anche dalla precarietà di lavoro (mai avuto uno fisso), è dovuta in particolare all’accumularsi di spese mediche per la salute: l’uomo è portatore di un difetto di udito bilaterale e ha subìto un trapianto di cartilagine al ginocchio sinistro, mentre i due figli minori sono affetti da morbo celiaco. Agrippino non ha indennità alcuna e la percentuale di invalidità riconosciutagli non prevede sussidio economico. Affitto, utenze di casa, medicine, e tante spese per gli alimenti particolari dei figli, hanno ridotto Agrippino all’indigenza. Il parroco a conoscenza delle gravi privazioni in cui la famiglia si dibatte, li raccomanda alla nostra solidarietà.
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28 novembre 2012 - Commenti
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20
nov
PAOLO, 54 anni, sposato, con due figli di 20 e 11 anni, è rimasto disoccupato. Anche la moglie non può assumersi lavori remunerati a causa della salute; soffre di esaurimento nervoso con sindrome depressiva convulsiva e attacchi di panico, aggravati da deficit uditivo che contribuisce a relegarla in un’atmosfera di totale isolamento relazionale. La famiglia sopravvive in estrema povertà solo per i lavori saltuari che il figlio maggiore trova a fatica. Paolo poteva ricorrere all’aiuto della suocera, unico familiare che aveva vicino, ma la donna a luglio è morta per un male incurabile. Nel dolore per la perdita subita, la famiglia si è trovata anche senza sostegni, e le sue condizioni vanno peggiorando giorno dopo giorno con tristi ripercussioni sul bambino in crescita. Alla situazione si è aggiunto il problema della casa, sulla quale incombe minaccia di sfratto esecutivo per l’accumularsi di troppi arretrati d’affitto.
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20 novembre 2012 - Commenti
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13
nov
ALBERTO, 44 anni, sposato con tre figli di 1, 8 e 17 anni, portava avanti dignitosamente la famiglia lavorando come bracciante agricolo. Già sofferente e limitato da grave coxartrosi, ha subìto un delicato intervento di artroprotesi all’anca destra, che gli ha lenito il dolore ma portato scarso miglioramento nella deambulazione. Attualmente non è in grado di lavorare ed è nell’impossibilità di provvedere ai numerosi bisogni della famiglia che è senza reddito. L’uomo per le sue condizioni dovrebbe sottoporsi a cicli di fisioterapia riabilitativa in una struttura lontana da casa, ma la famiglia è gravemente indebitata e non ha più risorse. Adesso l’inevitabile morosità nel pagamento delle varie utenze di casa e soprattutto dell’affitto, si è trasformata nella minaccia di sfratto esecutivo.
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13 novembre 2012 - Commenti
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06
nov
EMANUELA, 37 anni, causa una ritardata diagnosi e terapie non adeguate si ritrova oggi quasi cieca e con una situazione familiare economicamente disastrosa. Addetta al banco vendita in una pizzeria al taglio, per le sue condizioni non è più in grado di lavorare. La donna vive in casa d’affitto con la madre, vedova da tre anni. Nel tentativo di arrestare la progressione della rara malattia (sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada), Emanuela si deve sottoporre a regolari controlli specialistici in un ospedale lontano da casa, dove è in cura dalla corretta diagnosi. Oltre ai viaggi da affrontare accompagnata, ha bisogno di molti farmaci non dispensati dal Servizio sanitario nazionale. La pensione di reversibilità della madre è l’unica entrata fissa. Emanuela non può più ricorrere a prestiti da banche o da privati presso i quali si è dovuta rivolgere per coprire le spese dei trasferimenti precedenti, e ha estremo bisogno del nostro aiuto.
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06 novembre 2012 - Commenti
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