26
mag

Sosteniamo Cornelia, abbandonata due volte

CORNELIA, 46 anni, parrucchiera, è separata dal marito da quando è nata la sua primogenita, ventuno anni fa, perchè l'uomo non è riuscito ad accettare quella figlia segnata da encefalopatia microcefalica congenita. La ragazza è come una bambina con gravi difficoltà motorie e deficit visivo; soffre anche di disturbi nella sfera della personalità e del comportamento, che richiedono l'intervento domiciliare di personale specialistico, spesso a pagamento in quanto non sempre è disponibile quello della Asl. Nel 1995, Cornelia ha conosciuto il compagno e padre del secondogenito (14 anni), con cui ha convissuto pochi anni. Anche questo compagno infatti, di fronte all’inaspettata diagnosi per la donna di cancro iniziale alle corde vocali, si è dileguato lasciandola senza sostegni. Adesso Cornelia rischia la vendita all'asta della casa, non essendo più in grado di onorare le rate del mutuo. 

Pubblicato il 26 maggio 2011 - Commenti (0)
18
mag

Alessia e il marito, l'angoscia per il figlio

ALESSIA, 29 anni, sposata giovanissima e madre di due figli di 5 e 7 anni. Nell'arco di pochi mesi ha visto la sua famiglia precipitare in una situazione di grave precarietà. Il marito, invalido al 47% per rara malattia del tessuto connettivo (aracnodattilia, caratterizzata da lunghe dita delle mani e dei piedi) e senza diritto di pensione, è stato licenziato dalla Cooperativa di gestione parcheggi presso la quale prestava servizio. Quasi contemporaneamente il figlio più piccolo, colpito da atroci mal di testa e attacchi di vomito, veniva trasportato in ospedale e sottoposto d’urgenza ad un delicato intervento chirurgico di craniotomia per ematoma sottodurale. Per il rischio che possa cadere e battere nuovamente la testa, il bambino non può essere lasciato solo nemmeno un attimo. Alessia e il marito da mesi sono senza entrate e vivono in un grave stato di angoscia, preoccupante per il futuro della giovane famiglia. La Caritas locale ce li presenta chiedendo per loro un gesto di umana solidarietà.

Pubblicato il 18 maggio 2011 - Commenti (0)
11
mag

Storia di Stefano e di due nipoti abbandonati

STEFANO, 46 anni, celibe, si trova in una situazione familiare estremamente complicata e difficile da quando la sorella, madre di due bambini di 6 e 12 anni, è fuggita di casa rendendosi irreperibile. A lui è toccato il gravoso compito della crescita e dell’educazione dei due nipoti, già dolorosamente segnati dal precedente abbandono del padre. Di pari passo alla sofferenza morale, sono andate aggravandosi le condizioni di salute del bambino più piccolo, colpito da “sindrome di Noonan”, una rara malattia genetica. Per i medici che lo stanno seguendo, l’unica speranza di guarigione è riposta in un possibile trapianto dei polmoni. Attualmente esiste una sola struttura pediatrica, internazionale, con un elevato standard d’interventi e sufficienti garanzie di successo nel trattamento di queste patologie, e si trova fuori dal nostro Paese. Recarsi con il bambino presso questa struttura rappresenta pertanto un costo di notevoli proporzioni, non accessibile alle possibilità di Stefano che, come fonte di reddito, ha soltanto il suo lavoro di operaio.

Pubblicato il 11 maggio 2011 - Commenti (0)
05
mag

La vita di Alda tra cure e ristrettezze

La vita di ALDA, 52 anni e tre figli, di cui una sposata, è stata sempre un calvario di ristrettezze. Separata dal marito, si è trovata sola alle prese con i gravi problemi di salute suoi e del secondogenito, ora di 23 anni, affetto fin dalla nascita da diplegia spastica ad entrambi gli arti inferiori. Il ragazzo è stato sottoposto a diversi interventi chirurgici che ne hanno migliorato la deambulazione, ma deve essere tenuto costantemente sotto controllo e, con grande dispendio di energie e risorse, dalla Puglia dove abita si reca al Gaslini di Genova dove è in cura. Adesso anche Alda ha nuovi problemi di salute: le è stata asportata totalmente la tiroide perchè malata, ed ha subito altri delicati interventi per cui ha bisogno assoluto di controlli fissi e cure che invece spesso deve tralasciare per mancanza di denaro. La figlia di 21 anni lavora saltuariamente, così che l’unico reddito in famiglia è quello dell’ indennità di invalidità del ragazzo, di circa 250 euro mensili.

Pubblicato il 05 maggio 2011 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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