13
mar

Roberta e i suoi fratelli: aiuto per ripartire

ROBERTA, 23 anni, e i due fratelli di 14 e 19 anni, sono reduci di una lunga e dolorosa situazione familiare. Il padre, dopo gravi sofferenze, è deceduto nel 2007 per tumore ai polmoni. Dalla morte del marito, la madre ha vissuto un suo logorante calvario: nonostante tre interventi chirurgici e le prolungate degenze in ospedale per reagire con tutte le forze, non ha superato la lotta personale contro il male che la consumava, e la sera del primo dell’anno è morta. Oggi, i tre ragazzi, oltre a essere provati dal lutto, sono in condizioni economiche molto critiche. Dai parenti non possono aspettarsi continuamente aiuto. Per quanto Roberta e il fratello maggiore s’impegnino con tanta buona volontà, sinora non hanno trovato che qualche lavoro precario. La triste situazione in cui si trovano ha spinto il parroco a chiedere aiuto alla famiglia dei nostri generosi lettori.

Pubblicato il 13 marzo 2013 - Commenti (0)
06
mar

Angelina, la malattia e una terribile scoperta

ANGELINA, 53 anni, sposata con tre figli di 12, 18 e 20 anni ancora studenti. Il marito aveva avviato una piccola attività di consulenza finanziaria accedendo a un prestito bancario. Il brusco calo di lavoro, le pressanti richieste bancarie di far rientrare il prestito maggiorato da pesanti interessi passivi, e il timore di vedersi pignorare la casa unico bene di proprietà, lo hanno ridotto sul lastrico. In queste precarie condizioni familiari è sopravvenuta per Angelina la diagnosi di tumore al seno e la necessità di sottoporsi d’urgenza a intervento di mastectomia radicale. Debilitata e sopraffatta dallo sconforto la donna ha dovuto affrontare anche una terribile scoperta: che il marito nella “speranza di rifarsi” era caduto nella dipendenza da gioco d’azzardo. Angelina ha bisogno di aiuto per arginare la situazione e le gravi ripercussioni negative che questa sta avendo sui figli.

Pubblicato il 06 marzo 2013 - Commenti (0)
27
feb

L'incubo di Rita, serve un aiuto generoso

RITA, 31 anni, con un figlio undicenne e, da maggio dello scorso anno, tre gemelli, uno dei quali segnato da idrocefalia. Il suo compagno, che ha avuto a che fare con la giustizia, l’ha lasciata sola; risulta disoccupato e non contribuisce né al mantenimento dei figli né al pagamento dell’affitto. Rita, di estrazione familiare poverissima, è nullatenente; senza il sostegno caritativo non potrebbe assicurare ai figli neppure l’indispensabile, e la situazione va peggiorando giorno dopo giorno. Il bambino più grande, conscio della precarietà che lo circonda, manifesta il grave disagio che vive con un preoccupante deperimento fisico, disturbi del linguaggio e blocco nell’apprendimento scolastico. La critica condizione di questa famiglia ci è segnalata da un centro di ascolto parrocchiale.

Pubblicato il 27 febbraio 2013 - Commenti (0)
21
feb

Giuliana e fratello, allo stremo delle forze

GIULIANA, 44 anni, nubile. Vive in appartamento d’affitto con il fratello celibe, gravemente ammalato. L’uomo è riconosciuto invalido al 100 per cento, ma senza diritto all’accompagnamento. Alla sua assistenza provvede la sorella, a sua volta parzialmente invalida per disturbi tiroidei e artrosici. Giuliana si fa in quattro, andando anche a fare pulizie, ma ha sempre tribolato per mettere insieme pranzo e cena e adesso è giunta allo stremo delle forze. Il fratello, peggiorato, richiede una presenza costante, ma il pagamento di affitto e utenze di casa senza il lavoro di lei si porterebbe via l’intera pensione di lui, e nulla rimarrebbe per vivere. Sulla drammatica situazione, lenita solo dagli aiuti della Caritas locale che ce l’ha segnalata, grava quindi, insieme alla precarietà quotidiana, la preoccupazione dell’affitto insoluto e il pericolo di finire sulla strada.

Pubblicato il 21 febbraio 2013 - Commenti (0)
13
feb

Simone, 9 anni, i genitori sono disperati

SIMONE, 9 anni, è affetto da sindrome di Wiskott-Aldrich, una rara malattia genetica che colpisce il sistema immunitario. Già nefropatico, gli è subentrata una grave uveite con retinopatia che ha causato la perdita di un occhio e ora sta interessando anche l’altro. Il bambino si trova ricoverato in regime d’urgenza per trattamento specialistico, presso un centro lontano dal luogo in cui abita la famiglia. I genitori sono disperati; per il calvario di cure e di interventi a cui Simone deve essere sottoposto, e perché non hanno assolutamente mezzi per far fronte alle spese che questo comporta. La madre collabora due mesi all’anno presso un Caf locale, mentre il padre, che lavorava presso un’azienda di legnami, è disoccupato. Non hanno entrate, al di fuori del limitato sostegno dei parenti e dell’interessamento caritativo della comunità parrocchiale.

Pubblicato il 13 febbraio 2013 - Commenti (0)
05
feb

Vitalia, sulle sue spalle tutta una famiglia

VITALIA, 64 anni, per sostenere la situazione familiare resa difficile dalle condizioni di salute del marito e del figlio 42enne, ha sempre avuto bisogno di aiuto. Il marito è semiparalizzato a causa di infarto ischemico cerebrale. Il figlio, affetto da diabete mellito, sta perdendo la vista e ha subìto l'amputazione di un dito del piede colpito da cancrena. In famiglia vive anche l’altro figlio, 44enne, disoccupato per mancato rinnovo del contratto in un’impresa di pulizie. L’unica entrata è la pensione del marito invalido, appena sufficiente a coprire le spese del vivere quotidiano. Per le visite, le cure o l’assistenza straordinaria che spesso si presenta indispensabile, Vitalia è costretta a rinunciare o dipendere da prestiti che diventano ulteriori aggravi.

Pubblicato il 05 febbraio 2013 - Commenti (0)
29
gen

Rafael: due famiglie rischiano la strada

RAFAEL, 42 anni, ecuadoregno in Italia da 15, è sposato e ha due figli di 10 e 20 anni. La condizione di estrema precarietà in cui si trova dura da oltre un anno, allorché Rafael rimase disoccupato e, benché disponibile ad accettarne uno qualsiasi, non riuscì più a trovare lavoro. Il misero guadagno apportato dalla moglie con poche ore di servizio, non copre i bisogni primari del vivere. Nell’abitazione la corrente elettrica è staccata da mesi per morosità nei pagamenti. La situazione si è complicata con il ritorno e lo stabilirsi in casa del figlio maggiore, con la nuora e il loro bambino di pochi mesi. Anche il ragazzo è senza lavoro e può contare solo su qualche occupazione precaria, quando la trova. Rafael ora è disperato. Inadempiente con le rate del mutuo, ha ricevuto dal tribunale l’ordine di sequestro della casa in cui abita. Se non interviene un qualche aiuto, da un giorno all’altro le due famiglie rischiano di finire sulla strada.

Pubblicato il 29 gennaio 2013 - Commenti (0)
22
gen

Chiara, 2 anni, giostraia con il cuore malato

CHIARA, 2 anni, quinta figlia di una coppia poco più che trentenne, è nata con una grave malformazione cardiaca e si trova in condizioni disperate. Seppure di estrazione poverissima i genitori hanno affrontato immensi sacrifici per sottoporre la bimba alle visite di diversi specialisti. Sono giostrai e vivono in una roulotte nociva alla salute della bambina. Dove e come trovare un’altra casa quando mancano i soldi per mangiare? E questo nonostante il capofamiglia si dia costantemente da fare per affrontare la situazione, accettando qualsiasi lavoro riesca a trovare, spesso anche in nero e malpagato. Il parroco che segue il caso sta cercando per loro un alloggio decente, ma chiede aiuto, perché è impensabile che la coppia riesca a racimolare i soldi necessari per la cauzione e per pagare l’affitto.

Pubblicato il 22 gennaio 2013 - Commenti (0)
16
gen

Rosa e una famiglia allo stremo delle forze

ROSA, 58 anni, è in una situazione drammatica: il marito, sottoposto a un delicato intervento chirurgico per una forma tumorale invasiva, è rimasto gravemente menomato. I coniugi hanno avuto quattro figli, dei quali tre sono sposati e con prole, mentre il maggiore, ragazzo padre con un figlio di 11 anni, vive in casa a loro carico in quanto non ha trovato ancora un lavoro stabile. La donna, che ha sempre tribolato per mettere insieme pranzo e cena, è allo stremo delle sue forze. Nonostante la situazione già così precaria, da qualche tempo ha dovuto prendere in casa anche il fratello affetto da schizofrenia paranoide. Poiché in famiglia l’unica entrata fissa è la pensione del marito invalido, che non copre neppure l’indispensabile per vivere, adesso Rosa si ritrova pure indebitata pesantemente a fronte di tutte le utenze di casa.

Pubblicato il 16 gennaio 2013 - Commenti (0)
08
gen

Mettiamo le ali a Mattia. E alla sua famiglia

MATTIA è un bambino di quasi 3 anni, dal sorriso e dallo sguardo dolce e profondo che sono l’unico suo linguaggio possibile. Dopo il primo anno di vita ha subìto un delicato intervento al cervello per un tumore, che lo ha menomato alla vista e all’udito e lasciato con tanti altri problemi. La madre vive in simbiosi con lui, essendo l’unica in grado di provvedere ai suoi bisogni. Il padre, con altre due figlie da crescere, arrotondava il suo stipendio di operaio part-time con qualche altro lavoretto che, però, ora ha dovuto tralasciare, dovendo badare a figlie e casa. La famigliola vive in un appartamento in affitto. Il Comune di residenza interviene mensilmente sul caso con un modesto contributo economico, che copre in minima parte gli onerosi costi dell’assistenza domiciliare al bambino da parte di personale infermieristico competente.

Pubblicato il 08 gennaio 2013 - Commenti (0)
03
gen

Giovanna non può lavorare, diamole una mano

GIOVANNA, nubile e gravemente malata. Da 33 anni lotta contro le conseguenze drammatiche di un incidente in motorino avvenuto quando ne aveva 17. Dopo nove mesi di coma, due anni di ospedalizzazione, ha subito nel tempo vari interventi chirurgici di ricostruzione ossea e cutanea e ha perso l’udito all’orecchio destro. Come invalida Giovanna aveva un lavoro protetto, ma la sua ditta ha chiuso i battenti ed essendosi aggravate le sue condizioni di salute (è ipovedente e affetta da osteomielite), oggi non ha possibilità di affrontare alcun genere di lavoro. Il sussidio che riceve per la sua invalidità non riesce a coprire neppure il costo dei medicinali che le occorrono. Sulla drammatica situazione, appena lenita dagli aiuti di persone di buon cuore, ora pesa il grave problema dell’affitto, insoluto, col rischio imminente di sfratto.

Pubblicato il 03 gennaio 2013 - Commenti (0)
21
dic

Il nostro aiuto per Stefania e la sua famiglia

STEFANIA, 41 anni, divorziata, ha cresciuto tra numerose difficoltà i quattro figli che ora hanno 9, 17, 20 e 22 anni. La donna, fragile di salute per gravi problemi circolatori, soffre di ricorrenti coliche renali che le precludono la possibilità di svolgere servizi domestici remunerati. I figli grandi, pur cercandola con tenacia, non hanno ancora trovato una occupazione stabile. Un’altra grossa preoccupazione pesa sulla donna: il fratello quarantaseienne, disoccupato e pieno di problemi familiari (si è appena separato), è caduto in depressione e ha tentato il suicidio. Stefania lo ha accolto in casa sua e lo cura amorevolmente, ma non può dargli ciò di cui avrebbe maggior bisogno, e cioè un lavoro e poter riprendere, anche se lentamente, una vita normale in casa propria. Adesso anche la salute psicofisica della donna sta per cedere e solo l’interessamento del parroco che ci ha presentato il caso, ha fatto rinascere in lei un filo di speranza.

Pubblicato il 21 dicembre 2012 - Commenti (0)
18
dic

Insieme per Carlo, rimasto senza lavoro

CARLO, 43 anni, semplice operaio, ha perso il posto per il fallimento della ditta in cui era occupato. Da allora ha svolto qualche lavoro saltuario di manovalanza, ma da diversi mesi è inattivo suo malgrado, con drammatiche conseguenze sulla famiglia. La moglie soffre di esaurimento nervoso ed è sottoposta a continue cure per grave depressione. Di queste condizioni materne e del clima d’instabilità in famiglia ne risentono particolarmente i tre figli, di 5, 16 e 18 anni, anche nel profitto scolastico. Adesso, insieme alla forzata inattività per mancanza di occasioni di lavoro, si è ingigantito il problema della casa, acquistata nel 2008 con un mutuo che Carlo non riesce più a pagare, rischiando di perdere anche questo unico bene. Per scongiurare tale pericolo la famiglia viene raccomandata alla nostra generosità dal parroco, unico loro sostegno.

Pubblicato il 18 dicembre 2012 - Commenti (0)
12
dic

Maria, la tetraparesi, una figlia che studia

MARIA, 42 anni, vedova, vive con l’unica figlia di 17 anni presso il padre anziano. La loro situazione economica è disastrosa e senza via d’uscita per la grave patologia che l’ha colpita: distrofia muscolare con grave tetraparesi. Da quando la malattia si è manifestata aggravandosi velocemente, la donna non è più autosufficiente. Era accudita dalla madre, deceduta per un male inguaribile. Ora Maria è disperata e si sente in colpa soprattutto nei confronti della figlia che trascura gli studi per assisterla. La sua pensione di invalidità (che non basta ad assicurarle controlli e cure), e quella minima del padre sono le loro uniche entrate. Abitano in un piccolo appartamento in affitto del tutto inadeguato alla sua condizione; di fatto per accedere all’ascensore ci sono sei gradini da superare e Maria, costretta sulla sedia a rotelle, da mesi non esce di casa.

Pubblicato il 12 dicembre 2012 - Commenti (0)
04
dic

Antonio, senza lavoro e angosciato per i figli

ANTONIO, 49 anni, sposato e padre di tre figli in età scolare. A seguito di strani malesseri ha dovuto lasciare l’attività di muratore da cui traeva l’unico reddito per la famiglia. Gli esami effettuati hanno rivelato la presenza di un tumore al cervello. Il tumore regredito con la chemioterapia lo ha, però, minato sull’equilibrio, per cui non ha più potuto lavorare sui ponteggi. L’uomo è in cura presso un centro cefalee della sua regione. La moglie zoppica vistosamente per la poliomielite e lavora due ore al giorno in una mensa scolastica. Antonio è angosciato per i figli, in particolare il maggiore, quindicenne, affetto da insufficienza renale, che deve seguire una stretta dieta aproteica. La cura di circa 350 euro al mese, a carico della Asl fino alla scorsa estate, ora pesa tutta sul bilancio familiare, oberato dall’affitto e sostenuto solo dalla misera entrata della moglie.

Pubblicato il 04 dicembre 2012 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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