08
giu

Giacinto e la famiglia spezzata dalla malattia

Il gruppo San Vincenzo attivo nell'ambito di una parrocchia di quartiere ci sottopone il caso della famiglia di GIACINTO, 48 anni, composta da moglie e tre figli minorenni, due dei quali affetti da ritardo mentale. Giacinto viveva del suo lavoro di panettiere poi, causa le condizioni problematiche di salute della moglie e i figli, l’uomo ha perso il lavoro. La donna, colpita da gravi patologie debilitanti e non più in grado di provvedere alla casa e ai bambini, è stata riconosciuta invalida civile. La sua misera pensione è tutto quello con cui sopravvive la famiglia. Per la situazione in cui vivevano, è stato necessario togliere ai genitori i due bambini malati e affidarli a una Casa famiglia. Per andare avanti Giacinto si è coperto di debiti, senza peraltro riuscire a pagare affitto e utenze di casa. Le ripercussioni sono gravi soprattutto per il bimbo rimasto in casa che, oltre mancare spesso del necessario, respira la perenne situazione di insicurezza e angoscia dei genitori.

Pubblicato il 08 giugno 2011 - Commenti (0)
01
giu

Un aiuto concreto alla famiglia di Ippolito

IPPOLITO, 53 anni, ha moglie e una figlia di 16 anni, studentessa. Con enormi sacrifici i coniugi avevano avviato una piccola attività commerciale accedendo a un prestito bancario. Il repentino calo di lavoro unito alle pressanti richieste bancarie di far rientrare il prestito, maggiorato purtroppo da pesanti interessi passivi, ha ridotto i due in totale stato di precarietà. Al disagio di tali condizioni si è aggiunta la concreta minaccia di vedersi pignorare la casa in cui vivono, unico bene di proprietà. Questa difficile situazione si è particolarmente aggravata allorché Ippolito e la moglie, a seguito di diagnosi di tumore, hanno dovuto entrambi sottoporsi all’intervento di asportazione della tiroide. Adesso, dichiarati invalidi al 100%, sono sopraffatti dallo sconforto. Serve un sostegno caritatevole che li aiuti a superare la grave forma di depressione contro cui stanno lottando, e che sta ricadendo con tutto il suo peso negativo anche sulla giovane figlia.

Pubblicato il 01 giugno 2011 - Commenti (0)
26
mag

Sosteniamo Cornelia, abbandonata due volte

CORNELIA, 46 anni, parrucchiera, è separata dal marito da quando è nata la sua primogenita, ventuno anni fa, perchè l'uomo non è riuscito ad accettare quella figlia segnata da encefalopatia microcefalica congenita. La ragazza è come una bambina con gravi difficoltà motorie e deficit visivo; soffre anche di disturbi nella sfera della personalità e del comportamento, che richiedono l'intervento domiciliare di personale specialistico, spesso a pagamento in quanto non sempre è disponibile quello della Asl. Nel 1995, Cornelia ha conosciuto il compagno e padre del secondogenito (14 anni), con cui ha convissuto pochi anni. Anche questo compagno infatti, di fronte all’inaspettata diagnosi per la donna di cancro iniziale alle corde vocali, si è dileguato lasciandola senza sostegni. Adesso Cornelia rischia la vendita all'asta della casa, non essendo più in grado di onorare le rate del mutuo. 

Pubblicato il 26 maggio 2011 - Commenti (0)
18
mag

Alessia e il marito, l'angoscia per il figlio

ALESSIA, 29 anni, sposata giovanissima e madre di due figli di 5 e 7 anni. Nell'arco di pochi mesi ha visto la sua famiglia precipitare in una situazione di grave precarietà. Il marito, invalido al 47% per rara malattia del tessuto connettivo (aracnodattilia, caratterizzata da lunghe dita delle mani e dei piedi) e senza diritto di pensione, è stato licenziato dalla Cooperativa di gestione parcheggi presso la quale prestava servizio. Quasi contemporaneamente il figlio più piccolo, colpito da atroci mal di testa e attacchi di vomito, veniva trasportato in ospedale e sottoposto d’urgenza ad un delicato intervento chirurgico di craniotomia per ematoma sottodurale. Per il rischio che possa cadere e battere nuovamente la testa, il bambino non può essere lasciato solo nemmeno un attimo. Alessia e il marito da mesi sono senza entrate e vivono in un grave stato di angoscia, preoccupante per il futuro della giovane famiglia. La Caritas locale ce li presenta chiedendo per loro un gesto di umana solidarietà.

Pubblicato il 18 maggio 2011 - Commenti (0)
11
mag

Storia di Stefano e di due nipoti abbandonati

STEFANO, 46 anni, celibe, si trova in una situazione familiare estremamente complicata e difficile da quando la sorella, madre di due bambini di 6 e 12 anni, è fuggita di casa rendendosi irreperibile. A lui è toccato il gravoso compito della crescita e dell’educazione dei due nipoti, già dolorosamente segnati dal precedente abbandono del padre. Di pari passo alla sofferenza morale, sono andate aggravandosi le condizioni di salute del bambino più piccolo, colpito da “sindrome di Noonan”, una rara malattia genetica. Per i medici che lo stanno seguendo, l’unica speranza di guarigione è riposta in un possibile trapianto dei polmoni. Attualmente esiste una sola struttura pediatrica, internazionale, con un elevato standard d’interventi e sufficienti garanzie di successo nel trattamento di queste patologie, e si trova fuori dal nostro Paese. Recarsi con il bambino presso questa struttura rappresenta pertanto un costo di notevoli proporzioni, non accessibile alle possibilità di Stefano che, come fonte di reddito, ha soltanto il suo lavoro di operaio.

Pubblicato il 11 maggio 2011 - Commenti (0)
05
mag

La vita di Alda tra cure e ristrettezze

La vita di ALDA, 52 anni e tre figli, di cui una sposata, è stata sempre un calvario di ristrettezze. Separata dal marito, si è trovata sola alle prese con i gravi problemi di salute suoi e del secondogenito, ora di 23 anni, affetto fin dalla nascita da diplegia spastica ad entrambi gli arti inferiori. Il ragazzo è stato sottoposto a diversi interventi chirurgici che ne hanno migliorato la deambulazione, ma deve essere tenuto costantemente sotto controllo e, con grande dispendio di energie e risorse, dalla Puglia dove abita si reca al Gaslini di Genova dove è in cura. Adesso anche Alda ha nuovi problemi di salute: le è stata asportata totalmente la tiroide perchè malata, ed ha subito altri delicati interventi per cui ha bisogno assoluto di controlli fissi e cure che invece spesso deve tralasciare per mancanza di denaro. La figlia di 21 anni lavora saltuariamente, così che l’unico reddito in famiglia è quello dell’ indennità di invalidità del ragazzo, di circa 250 euro mensili.

Pubblicato il 05 maggio 2011 - Commenti (0)
20
apr

Silvestro e l'unica risorsa dell'invalidità

SILVESTRO, 39 anni, sposato con due figli rispettivamente di 3 e 8 anni. Affetto da grave cirrosi epatica, è in lista di attesa per il trapianto di fegato. Come la moglie, è disoccupato e non possiede beni di sorta. Attualmente l’unica risorsa della famiglia è il suo assegno d’invalidità, che non copre neppure l’affitto di casa. La necessità di sottoporsi al trapianto per recuperare la salute e quindi la capacità di svolgere poi qualche attività, si fa ogni giorno più urgente, e per questo motivo l’uomo è stato inserito anche nelle liste d'attesa di ospedali fuori Regione. La speranza per Silvestro è grande, ma l'eventualità di essere presto chiamato è anche fonte di afflizione e grande preoccupazione poichè, se non interviene una qualche solidarietà, la famiglia da sola non è assolutamente in grado di far fronte al carico di spese che il trasferimento e la permanenza lontano da casa comportano.

Pubblicato il 20 aprile 2011 - Commenti (0)
13
apr

Ernesta in angoscia per salute e famiglia

Il carcinoma che ha colpito ERNESTA, 48 anni, ha sconvolto in breve tempo la sua famiglia composta dal marito e da due figlie di 8 e 13 anni. La natura della patologia, progressiva e distruggente, richiede frequenti ricoveri e periodi di cura che Ernesta deve affrontare in ospedale, distante più di 130 km da casa. Il marito, falegname, dovendo provvedere da solo alle figlie, per le assenze dal lavoro e la crisi subentrata nel settore, si trova disoccupato. In aggiunta l’uomo è uscito vivo per miracolo da uno spaventoso incidente in cui la sua macchina è andata distrutta. La salute di Ernesta, già seriamente minata, dalla patologia, è ora logorata dalla preoccupazione per il marito e le bambine. Tutto ciò ha deteriorato in modo preoccupante le condizioni di vita della famiglia, sempre più precarie e appesantite della nuova emergenza: la necessità di acquistare un’automobile, usata, indispensabile per gli spostamenti.

Pubblicato il 13 aprile 2011 - Commenti (0)
06
apr

Nora e i due bimbi, da soli incontro alla vita

NORA, 36 anni, è da poco rimasta vedova, con due figli di 6 e 8 anni a carico. Il marito era bracciante agricolo presso terzi; non guadagnava molto, ma sosteneva la famiglia dignitosamente, esempio ai figli di sobrietà e gioia di vivere anche nei sacrifici. Per la giovane età egli non ha avuto la possibilità di versare contributi sufficienti, utili per la pensione, e così la moglie non ha diritto ad alcuna reversibilità. A pochi mesi dalla scomparsa del marito anche la madre di Nora, unico familiare che aveva vicino, è deceduta improvvisamente. Nel grande dolore per le perdite subite, la donna si è trovata anche senza alcun tipo di sostegno e la  sua condizione va peggiorando giorno dopo giorno, con tristi ripercussioni sui bambini. I piccoli stanno attendendo ancora il ritorno del papà e della nonna e, nella precarietà che li circonda, manifestano grave disagio psicofisico con disturbi di linguaggio e blocco nell'apprendimento scolastico.

Pubblicato il 06 aprile 2011 - Commenti (0)
31
mar

La famiglia di Antonella, sempre più precaria

ANTONELLA, 40 anni, sposata e madre di tre bambini rispettivamente di 7, 11 e 15 anni, soffre di diversi problemi fisici. Ultimamente, per la presenza di un tumore all’utero molto aggressivo e in rapida crescita, è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico di isterectomia. Adesso Antonella, su prescrizione medica, è obbligata ad assoluto riposo perché molto debilitata. Il marito, che col suo lavoro d'operaio presso una fabbrica del paese già faticava a provvedere ai numerosi bisogni familiari, dopo mesi di cassa integrazione, a causa della crisi economica, è stato licenziato e si trova a lottare con un pericoloso stato depressivo. La famiglia di Antonella, come tante altre che si ritrovano in condizioni sempre più precarie, riceve sostegno alimentare dalla comunità parrocchiale ma, sempre più spesso a causa dei costi della vita, la donna si vede mancare anche dello stretto necessario per assicurare ai bambini una normale crescita.

Pubblicato il 31 marzo 2011 - Commenti (0)
23
mar

Rinaldo e famiglia, il pacco viveri non basta

RINALDO, 57 anni. Ha moglie e due figli maggiorenni ma disoccupati nonostante la disperata ricerca di un qualsiasi lavoro, non facile da reperire nel paese in cui vivono. L’uomo è riconosciuto invalido civile per gravi patologie. Avendo raggiunto uno stadio critico della malattia, è assolutamente necessario per lui sottoporsi a trapianto di fegato. Per questo motivo Rinaldo è in lista d'attesa in diversi ospedalie spera da un giorno all'altro di venire chiamato, ma nello stesso tempo Rinaldo è molto preoccupato per il carico economico che il suo trasferimento comporta. L’uomo non ha mai avuto un lavoro fisso, la moglie è casalinga e i figli fanno tutto quello che possono. Di condizioni estremamente precarie, la famiglia ha sempre dovuto ricorrere all’aiuto della parrocchia che interviene solo con il pacco viveri. Il loro parroco li raccomanda come gente onesta e dignitosa, meritevoli d’essere sostenuti in questa nuova emergenza dovuta alla malattia.

Pubblicato il 23 marzo 2011 - Commenti (0)
16
mar

La vita di Vanda, tra sacrifici e umiliazioni

VANDA, 35 anni, vive con il marito e due figli minori in una situazione di grave difficoltà. Causa la mancanza di un lavoro fisso, la loro è una vita di sacrifici e umiliazioni. Vanno avanti da anni solo con entrate di lavori saltuari e fidando nelle persone di buon cuore. Ultimamente la situazione è precipitata: il marito ha cominciato ad accusare gravi problemi di salute (epilessia, epatite cronica Hcv correlata) ed è stato riconosciuto invalido; un figlio è risultato affetto da neurofibromatosi, malattia che condiziona lo sviluppo e la crescita dei tessuti nervosi e provoca la comparsa di tumori benigni sui nervi. Il bambino, soprattutto, necessita di controlli medici multispecialistici presso strutture sanitarie di provata esperienza nel settore, ma la madre non lavora e la sola pensione di invalidità del capofamiglia è inadeguata rispetto al fabbisogno. Vanda deve far fronte a tali e tante necessità immediate per i suoi cari, che solo un intervento di solidarietà può aiutarla.

Pubblicato il 16 marzo 2011 - Commenti (0)
09
mar

E Andreina si affida alla nostra solidarietà

ANDREINA, 41 anni, sposata. Ha tre figli, due maggiorenni e una bambina di 11 anni, colpiti da sindrome di Raynaud idiopatica (disturbo della circolazione) e celiachia. Questa situazione già di per sé pesante, è aggravata dagli ultimi risultati clinici riguardanti la malattia di Andreina. La donna è risultata affetta da malformazione di Arnold-Chiari, una rara patologia neurologica. Per lei i medici ritengono urgentissimo un trattamento neurochirurgico in una struttura idonea, che non si trova nella regione dove la donna abita. Recarsi presso questa struttura rappresenta un costo aggiuntivo di notevoli proporzioni per la famiglia di Andreina. Il marito, autista di professione, alla fine dello scorso anno ha ricevuto la lettera di licenziamento. Nonostante sia alla disperata ricerca di lavoro l’uomo è ancora disoccupato, con pesanti conseguenze per i suoi cari, che dipendono solo dal suo reddito. Andreina conta molto sull’intervento propostole dai medici e si affida alla solidarietà dei nostri lettori.

Pubblicato il 09 marzo 2011 - Commenti (0)
02
mar

Basilio e i suoi figli hanno bisogno di noi

BASILIO, 64 anni, affetto da epatopatia cronica Hcv correlata e diabete mellito. Urostomizzato a causa di tumore maligno alla vescica, è stato dichiarato invalido totale. L’uomo porta avanti come può il suo fardello familiare: due figli rispettivamente di 8 e 17 anni, entrambi studenti. I minori, per problematiche di tipo comportamentale, sono seguiti dal Servizio Salute Mentale Infanzia e Adolescenza. Le gravi difficoltà che vivono i figli sono correlate anche alla recente scomparsa della madre, rimasta tre anni in coma irreversibile e accudita dal capofamiglia con premurosa pazienza e grande dispendio di energie. Adesso, molto debilitato per le sue condizioni di salute, Basilio necessita di cure anche a pagamento, ma la sua misera pensione d’invalidità è del tutto insufficiente a sostenere questo ulteriore cumulo di spese. La famigliola, che vive in casa d’affitto, ci viene raccomandata caldamente dal loro parroco per evitare che perda anche un tetto sotto cui vivere.

Pubblicato il 02 marzo 2011 - Commenti (0)
23
feb

Malvina non ce la fa, allo stremo delle forze

MALVINA, 45 anni e due figli di 6 e 11 anni, si trova in una grave situazione economica dovuta alla penosa odissea della malattia del marito, che lo ha costretto a lunghi periodi di assenza dal lavoro. Questi, dipendente statale, affetto da mania ossessivo-compulsiva, viene colto sempre più frequentemente da crisi depressive e richiede la presenza costante di qualcuno accanto a lui per evitare che compia qualche gesto insano. Per far fronte alle spese straordinarie delle cure farmacologiche e a un programma terapeutico a lui adeguato, la moglie ha esaurito tutti i risparmi che c’erano in famiglia. Adesso Malvina è allo stremo delle sue forze. Non è più riuscita a pagare il mutuo agevolato, acceso prima della malattia del marito per l'acquisto della casa, e ora rischia di perdere anche questo unico bene.

Pubblicato il 23 febbraio 2011 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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