21
set

Georgela, 2 anni, può farcela. Ma non da sola

GEORGELA, che compirà due anni fra pochi giorni, è l’unica figlia di due coniugi romeni in Italia dal 2010. La bambina è nata affetta da rara malattia genetica (anemia di Blackfan-Diamond), che l’avrebbe condotta in breve alla morte. Georgela si è salvata grazie al riconoscimento precoce della disfunzione da parte di un centro specializzato italiano dove ha iniziato e continua il trattamento speciale del caso. I genitori si sono visti costretti a rimanere in Italia per assicurare a Georgela, in lista d’attesa per il trapianto di midollo osseo, gli indispensabili controlli e il trattamento specifico che in Romania non troverebbe. La loro situazione è gravissima – sottolinea il parroco che ce l’ha presentata – e in attesa che il padre, programmatore informatico, trovi un lavoro necessita un aiuto straordinario, che la comunità parrocchiale da sola non può coprire.

Pubblicato il 21 settembre 2011 - Commenti (0)
15
set

Vito, l'angoscia di non poter curare il figlio

VITO, 44 anni, sposato e padre di due bambini di 7 e 14 anni. È rimasto senza lavoro per cessazione di attività aziendale e da oltre un anno può contare solo su occupazioni precarie e malpagate. Ora la situazione si è fatta critica: viene a mancare il necessario, in particolare la possibilità di curare il figlio minore. Il bambino è nato con gravi malformazioni agli arti superiori e inferiori (artrogriposi multipla), ha già affrontato tre interventi in struttura ospedaliera fuori dalla sua regione, e altri ne dovrà affrontare per migliorare un poco la sua penosa condizione. I genitori sono sempre presi fra medici e ospedali con enorme dispendio di energie fisiche, psichiche e di risorse economiche. Vito, allo stremo, è sull’orlo di una pericolosa depressione. Non è più riuscito a pagare il mutuo agevolato per l’acquisto della casa, e ora rischia di perdere anche questo unico bene.

Pubblicato il 15 settembre 2011 - Commenti (0)
08
set

Tre casi urgenti da soccorrere

Un gruppo di volontariato vincenziano ha tre casi urgenti da soccorrere.

1) CATIA, 38 anni, sposata, due figli di 6 e 10 anni. Il marito se ne è andato con un’altra disinteressandosi della famiglia. La donna che lavora in un bar è spesso assente per le sue condizioni di salute (sindrome di Behcet) e ha ricevuto lo sfratto esecutivo.

2) TAAYA, maghrebina di 56 anni, da tempo in Italia con permesso regolare. Rimasta vedova con due figli, si è risposata e ha avuto altre due figlie. Il marito l’ha lasciata allorché s’è ammalata d’una grave forma di diabete e, ritenuta non idonea, non le è stato rinnovato il contratto di lavoro. Disoccupata suo malgrado, ha tanti affitti e utenze arretrati.

3) LARA, 17 anni, affetta da grave malformazione dentale congenita. Le sue condizioni e i costi che gli apparecchi ortodontici comportano per le cure sono molto onerosi. Sua madre, colpita da adenocarcinoma all’intestino e il padre, operato di carcinoma vescicale, lavorano solo saltuariamente.

Pubblicato il 08 settembre 2011 - Commenti (0)
31
ago

Faustina, la dignità di una madre non basta

FAUSTINA, 36 anni, sposata e madre di sei figli di età compresa fra 19 e 2 anni. Il marito se ne è andato di casa, senza far saper nulla di sé da circa un anno e mezzo. La donna, nullatenente, occupata ad ore come badante, pur dandosi da fare non è riuscita a evitare lo sfratto di casa. Da mesi è ospite presso la famiglia di un parente, con le infinite difficoltà che comporta la convivenza forzata di tante persone in una casa di soli di tre locali. Il disagio economico in cui si dibatte Faustina si è fatto più gravoso con l’accumularsi di spese mediche per la salute dei figli. Una, di 17 anni, affetta da reflusso vescico-uretrale, deve affrontare un intervento di reimpianto dell'apparato, presso un Centro specializzato fuori Regione. Un altro, di 2 anni, soggetto a frequenti convulsioni, è sotto controlli specialistici per approfondire diagnosi e cura. Ora, malgrado Faustina reagisca con grande dignità, la situazione è disastrosa, veramente da confortare e sostenere in modo straordinario.

Pubblicato il 31 agosto 2011 - Commenti (0)
25
ago

Mietta, povertà e angoscia per le figlie

MIETTA, 43 anni, sposata e madre di quattro figli rispettivamente di 4, 6, 16 e 17 anni, si sforza di coprire i mille bisogni della numerosa famiglia in condizioni di povertà estrema. La difficile situazione è correlata alla mancanza di lavoro (il marito, operaio, è stato licenziato), ma soprattutto allo stato di salute di due figlie: la bambina di 6 anni è nata con malformazione del tratto genito-urinario, necessita di controlli periodici e analisi approfondite in un Centro ospedaliero specializzato, fuori Regione; la bimba di 4 anni è affetta da dermatite atopica severa, complicata da infezione acuta della pelle e ha bisogno di terapie mirate a pagamento. Per la precarietà economica, Mietta da mesi non riesce a pagare l'affitto di casa e ha già accumulato svariati debiti, tuttavia la sua maggiore preoccupazione è quella di non riuscire più a garantire le cure necessarie alle due bambine malate.

Pubblicato il 25 agosto 2011 - Commenti (0)
19
ago

Benedetto e un trapianto per tornare al lavoro

BENEDETTO, 53 anni, sposato, con due figli di 15 e 21 anni. Sebbene affetto da diverse patologie, ha sempre svolto svariati lavori, ma ora, con il peggiorare della salute, anche le sue possibilità di lavoro sono venute meno. L’uomo è affetto da cheratocono bilaterale, malattia delle cornee che si deformano fino a procurare la cecità. L’unico intervento sarebbe il trapianto di cornea, per cui è in lista d’attesa. Benedetto versa in condizioni precarie anche perché nella sua famiglia, la malattia ha già molto infierito: il primogenito, affetto da tetraparesi spastica fin dalla nascita è costretto su una sedia a rotelle. Il ragazzo, incapace di compiere da solo gli atti quotidiani della vita, è assistito dalla mamma, che perciò non può dedicarsi a lavori remunerati fuori casa. L’unico reddito è la pensione del figlio disabile che a malapena copre le spese per le cure necessarie.

Pubblicato il 19 agosto 2011 - Commenti (0)
11
ago

Irene, 2 anni appena, e tanto bisogno di aiuto

IRENE, 2 anni appena compiuti. A cinque mesi le è stata diagnosticata la sindrome di West, una rara forma di epilessia, con grave ritardo psicomotorio. Per le sue patologie la piccola ha bisogno, oltre che della totale assistenza cui si dedica amorevolmente la madre, di continui controlli specialistici e ricoveri al di fuori della sua regione, medicine e supporti sanitari appositi. Pur avendone avviata richiesta, i genitori non percepiscono ancora il sussidio d'indennità che spetta alla bambina. Il padre, operaio in un'azienda metalmeccanica, insieme ad altri è stato licenziato per mancanza di commesse. I giovani genitori si trovano in una situazione problematica e complessa: essendo nullatenenti e vivendo in affitto hanno dovuto fare debiti per provvedere alle necessità quotidiane, e avendo accumulato arretrati nel pagamento del canone di locazione, rischiano anche lo sfratto di casa.

Pubblicato il 11 agosto 2011 - Commenti (0)
04
ago

Un dono ad Ariella, una vita meno sacrificata

ARIELLA, 50 anni, sposata, ha a suo carico una figlia di 22 anni madre d’un bimbo di un anno, e con un compagno disoccupato che non può  provvedere alcun modo al piccolo. La situazione di Ariella però si è aggravata e resa insostenibile per le condizioni di salute del marito a seguito di ictus cerebrale. L’uomo, semiparalizzato, ha perso l’uso della parola ed è bisognoso di assistenza continua, cui si dedica la moglie. La pensione di invalidità assegnatagli con diritto all’accompagnamento è l’unica entrata della famiglia, che vive in un piccolo appartamento al secondo piano senza ascensore. Ogni volta che deve uscire di casa e scendere le scale per visite o cure, Ariella è sola ad affrontare lo sforzo e i rischi dei suoi spostamenti. Un montascale consentirebbe a questa famiglia di condurre una vita meno sacrificata, ma i costi dell’installazione non sono alla loro portata.

Pubblicato il 04 agosto 2011 - Commenti (0)
27
lug

La famiglia di Emanuele da sola non ce la fa

A EMANUELE, 17 anni, è stata diagnosticata una patologia genetica degenerativa molto rara e invalidante, a livello motorio e intellettivo (malattia di Lafora). A causa delle continue crisi di epilessia generalizzata insensibile ai farmaci, il ragazzo va guardato a vista e assistito in tutti gli atti quotidiani della vita. Inoltre viene spesso ricoverato in una struttura specializzata lontana da casa, dove sono state rilevate altre complicazioni nella malattia. Ogni volta viene accompagnato dai genitori, braccianti agricoli che, fuori dal paese di residenza, vivono costantemente in situazione assai precaria, con le uscite che superano sempre le scarse entrate. Oltre alle numerose medicine, Emanuele necessita di sussidi sanitari a pagamento che i genitori (anche di un’altra figlia di 19 anni, studentessa) non sono in grado di assicurargli. La famiglia, lacerata dai debiti, si affida alla solidarietà dei lettori.

Pubblicato il 27 luglio 2011 - Commenti (0)
20
lug

Un aiuto per superare la tragedia di Ludovica

Da un Centro d'ascolto parrocchiale ci perviene la richiesta d’aiuto per LUDOVICA, 42 anni e quattro figli di 6, 10, 11 e 13 anni, duramente colpita da una grave tragedia familiare. Il marito, perito informatico, aveva un’attività in proprio che a causa della crisi è fallita. A seguito di ciò l’uomo, sprofondato nella depressione, a marzo si è tolto la vita. Ludovica ha dovuto ben presto mettere da parte la propria disperazione per dedicarsi ai bambini e cercare di lenire il loro trauma per la perdita improvvisa del padre. Inoltre, ha dovuto rimboccarsi le maniche per non perdere ogni occasione di lavoro con cui far fronte alle necessità materiali. Non ha pensione di reversibilità ed è oberata dai debiti accumulati che lievitano per gli interessi. La donna vive in tali e tante ristrettezze che non è più in grado di gestirsi e anche i figli ne stanno risentendo pericolosamente sul piano psico-fisico. Diamole un aiuto!

Pubblicato il 20 luglio 2011 - Commenti (0)
13
lug

La disperazione di Orazio, solo con il figlio

ORAZIO, 50 anni. La moglie lo ha lasciato alla nascita del figlio, affetto da malattia rara, che lei non ha saputo accettare. Superato lo smarrimento iniziale, l’uomo si è dedicato completamente alla cura del bambino, non vedente e con gravi problemi d’udito, facendogli da padre e madre insieme. Il ragazzo ora ha 25 anni, necessita di presenza continua e accanto a lui c'è solo il padre. Orazio non ha mai trovato un lavoro che gli permettesse di dedicarsi contemporaneamente al figlio e ai bisogni del vivere quotidiano. Con entrate familiari limitate all’indennità di invalidità del ragazzo, i due vivono in un alloggio umido e insano, ai limiti dell’abitabilità, e la situazione è divenuta insostenibile. Orazio cerca disperatamente aiuto, è disposto anche a trasferirsi in qualunque parte del Paese, magari come custode di villa o anche in una casa colonica dove lui potrebbe fare qualsiasi lavoro, pur di assicurare un futuro dignitoso al figlio.

Pubblicato il 13 luglio 2011 - Commenti (0)
06
lug

Gervasio, due figli: mamma li ha abbandonati

GERVASIO, 57 anni, saldatore idraulico, è da tempo disoccupato. Colpito da dolorosa patologia del rachide cervicale in discectomia ed artrodesi, gli è stato riconosciuto un grado di invalidità del 67%, ma senza diritto ad indennità. "Mantenere dignitosamente i miei figli, un bambino di 12 anni e una ragazza di 16, è l'unica cosa che voglio", scrive l'uomo. La moglie lo ha lasciato e se n'è andata via da casa rifiutandosi di provvedere ai figli, che vivono con preoccupante sofferenza il dramma dell’abbandono materno. Il bambino manifesta grave disagio psicofisico, disturbi del linguaggio e blocco nell'apprendimento scolastico, mentre la ragazza ha interrotto gli studi. Gervasio, barcamenandosi in mezzo a mille difficoltà morali e materiali e senza entrate, si è dovuto indebitare per assicurare loro il fabbisogno quotidiano. Adesso l'inevitabile morosità nel pagamento di luce, gas e affitto, lo ha portato sull’orlo dello sfratto di casa.

Pubblicato il 06 luglio 2011 - Commenti (0)
29
giu

Il marito di Clarissa, piegato dal cinismo

CLARISSA, 31 anni, sposata, con due figli, di 9 e 11 anni, deve dare alla luce il suo terzo figlio. Dall’oggi al domani la donna si è trovata in una situazione molto complessa. Il marito, uomo onesto e lavoratore, raggirato dalla ditta presso la quale prestava servizio, dopo essere stato truffato nel pagamento dello stipendio con assegni scoperti è stato anche indotto a firmare le dimissioni volontarie. Adesso è in atto il ricorso in sede giudiziaria. Come conseguenza la famiglia si è vista venir meno ogni fonte di reddito e nel contempo, per bollette inevase di luce, gas e acqua, ha già ricevuto preavviso di sospensione delle forniture. Sconcerto e incredulità per la situazione che si è venuta a creare hanno intaccato in maniera traumatica la salute del marito. Ricoverato d’urgenza per gastrite nevrospastica e pancreatite acuta, è caduto in un tale stato depressivo che Clarissa ora teme addirittura possa arrivare a compiere qualche gesto insano.

Pubblicato il 29 giugno 2011 - Commenti (0)
22
giu

Emilio non c'è più. Aiutiamo sua moglie

EMILIO, 34 anni, sposato e padre di un bambino di 2 anni e una bimba di sei mesi. Il suo parroco decise di presentarcelo, certo di ottenere l’aiuto solidale dei lettori. Emilio a 23 anni, con diagnosi di 'melanoma cutaneo', aveva subito la prima operazione alla spalla, seguita da cure massicce nell'intento di fermare il male che invece, a distanza di undici anni, si è ripresentato con l’urgenza di un nuovo intervento chirurgico al polmone destro. L’uomo con tanta voglia di vivere aveva accettato serenamente anche la chemioterapia, resa necessaria dalla comparsa di metastasi epatiche. Occupato come addetto alle pulizie, causa la grave malattia aveva perso il lavoro. Era già pronta la pubblicazione della sua dolorosa storia, quando il parroco ci ha informato che Emilio è mancato. Presentiamo ugualmente il suo caso, per venire incontro alle gravi necessità della giovane vedova che, oltre ad essere tanto provata dalla sofferenza, si ritrova senza mezzi di sorta e piena di debiti per affitti e utenze arretrati.

Pubblicato il 22 giugno 2011 - Commenti (0)
14
giu

Liviu e la sua famiglia senza sostegno

LIVIU, 44 anni, rumeno, con moglie e tre figli di 16, 10 e 7 anni vive in Italia da tempo. Mentre si recava al lavoro in bicicletta è stato investito da un utomobilista che è sparito senza fermasi a prestare soccorso. L’uomo, ricoverato con grave trauma cranio-facciale e prognosi riservata, è rimasto in coma per due mesi, durante i quali ha subito un delicato intervento chirurgico alla spalla. Adesso Liviu è incapace di provvedere autonomamente agli atti della quotidianità. La domanda di pensione da lui inoltrata non ha ancora avuto riscontro e nel frattempo la situazione è divenuta drammatica. Senza entrate, la famiglia è stata sfrattata e si trova a peregrinare da una sistemazione all’altra, bisognosa di ogni genere d'aiuto e sostegno a cui cerca di sopperire, purtroppo in forma sempre inadeguata, la Caritas parrocchiale che ce la presenta.

Pubblicato il 14 giugno 2011 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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