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Mariella, due abbandoni, da sola non ce la fa

MARIELLA, 41 anni, è stata abbandonata da piccola ed è cresciuta in istituti diversi. Le privazioni effettive sperimentate l’hanno relegata in una grave fragilità psicologica: è, infatti, riconosciuta invalida al 75% per disturbo borderline di personalità. In giovane età ha avuto un figlio dal quale è stata costretta a separarsi. In seguito si è sposata e ha potuto riprendere con sé quel figlio dato in affido familiare (oggi ventenne) ed è diventata mamma per la seconda volta, di una bimba che ora ha 5 anni. Con il sopraggiungere di una profonda crisi coniugale, la donna ha subìto, suo malgrado, un nuovo abbandono. Adesso, nonostante i lavori saltuari che da sola trova e svolge, Mariella non riesce più a mitigare la grave precarietà in cui vive con i figli. Rischia di finire in strada se non salda, sia pure in forma rateale, gli affitti arretrati che ha accumulato: quasi 7 mila euro, una cifra che, purtroppo, da sola non riuscirà mai a mettere insieme.

Pubblicato il 12 gennaio 2012 - Commenti (0)
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Mario e Marco e la sindrome di Marfan

MARIO e MARCO, fratelli di 9 anni, sono affetti da una rara patologia genetica nota come sindrome di Marfan. Per limitare il progredire delle modificazioni strutturali legate alla malattia, che colpisce occhi, cuore, polmoni, bocca, colonna vertebrale e altro, necessitano
di protesi e ausili specifici a pagamento. Inoltre, devono spesso essere ricoverati in strutture specializzate fuori Regione. I bambini sono accompagnati dai genitori che, dovendo ogni volta trovare una sistemazione lontana da casa, vivono costantemente una situazione precaria, con spese che superano regolarmente le entrate familiari (il papà è guardia giurata e la madre assistente sociale). Schiacciati dai debiti, i coniugi hanno chiesto di pubblicare il caso dei figli per ricevere aiuto, ma anche per smuovere le istituzioni dello Stato affinché si prevedano maggiori tutele per le famiglie con casi estremi come il loro.

Pubblicato il 05 gennaio 2012 - Commenti (0)
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Tutta una comunità chiede una mano per Eugenia

EUGENIA, 65 anni, è rimasta vedova con due figli di 25 e 37 anni che vivono in casa e sono senza un lavoro continuativo. Affetta da grave ipertensione arteriosa, si è sottoposta al delicato intervento chirurgico di isterectomia e mastopatia per nodulo al seno. Ancora oggi in terapia e sotto stretto controllo medico, la donna non può lavorare. La famiglia nel paese è conosciuta per la dignità e l’onestà con cui reagisce agli eventi drammatici che, ultimamente, le si sono rovesciati addosso: la recente morte del capofamiglia per tumore; il fallimento di una piccola attività commerciale a conduzione familiare; la mancanza di lavoro dei ragazzi che si industriano in lavoretti occasionali per racimolare qualche entrata. Viene proprio dalla piccola comunità locale, unita al parroco, la richiesta di dare loro una mano a risollevarsi.

Pubblicato il 22 dicembre 2011 - Commenti (0)
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Alessandra, 4 figli, ha davvero bisogno di noi

ALESSANDRA, 29 anni, ha quattro figli rispettivamente di 3, 8, 11 e 13 anni. Sposata giovanissima, è separata dal marito, che risulta disoccupato e non contribuisce né al pagamento dell’affitto né al mantenimento dei figli. La giovane donna, già di estrazione familiare poverissima, è nullatenente e le sue uniche entrate le ricava da ore di servizio presso terzi, che saltuariamente riesce a fare. Senza il sostegno caritativo non riuscirebbe ad assicurare neppure il minimo indispensabile ai bambini che, oltretutto, soffrono terribilmente per l’assenza inspiegabile del padre. Ora un’altra preoccupazione l’assilla: nella figlia minore si è bloccato il normale sviluppo corporeo. Urgono esami e accertamenti per individuarne la causa. Alessandra vuole sottoporre la bambina a un consulto medico presso un Centro specializzato fuori della sua Regione ma, cosciente che da sola non ce la può fare, chiede aiuto per questo.

Pubblicato il 15 dicembre 2011 - Commenti (0)
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dic

Ivo e l'incidente che ha piegato la famiglia

IVO, 34 anni, è un ex operaio, sposato, con due figli di 5 e 7 anni. A seguito di incidente stradale, dove ha subìto anche una grave lesione del braccio destro, l’uomo presenta una sindrome cerebrale post traumatica; è sotto farmaci anticonvulsivi e necessita di cure fisioterapiche presso un Centro specializzato. Di fatto Ivo, non potendo più proseguire il suo lavoro, è stato licenziato. La moglie, affetta da sarcoidosi polmonare, non può dedicarsi a lavori fuori casa dovendo assistere lui e seguire da sola i figli ancora in tenera età. Così la famiglia per andare avanti ha cominciato a indebitarsi e non è più riuscita a pagare affitto e spese di casa. I coniugi sono ricorsi alla Caritas locale che può aiutare solo per le necessità primarie di cibo e vestiti, ma i bisogni e i disagi continuano ad aumentare data la totale mancanza di reddito.

Pubblicato il 06 dicembre 2011 - Commenti (0)
01
dic

La mamma di Mirco teme di non farcela da sola

MIRCO, 20 anni, ha avuto un pauroso incidente con la moto dal quale è uscito vivo, ma politraumatizzato e mantenuto in una situazione di coma farmacologico. Dopo più di un mese in rianimazione, e risvegliato dal coma, è arrivata la diagnosi infausta di lesione midollare. Su suggerimento dei medici che l’hanno avuto in cura, è stato trasferito al centro di riabilitazione di un’altra regione, lontano da casa, ma con personale esperto nelle lesioni della colonna e del suo tipo di prognosi. Qui Mirco dovrà rimanere molto tempo ancora, nel tentativo di recuperare le funzioni primarie. La sua situazione familiare ed economica è molto difficile. La madre, separata dal marito, per assistere Mirco si è trasferita in un minialloggio nei pressi dell’ospedale. È lei che, tristemente conscia di non farcela da sola, chiede aiuto per assicurare a Mirco la sua presenza e la continuità delle cure necessarie.

Pubblicato il 01 dicembre 2011 - Commenti (0)
24
nov

Bernardo, modesto e discreto anche nel bisogno

BERNARDO, 42 anni, moglie casalinga e tre figli di 5, 7 e 9 anni. La famiglia, che vive in un piccolo appartamento in affitto, è sempre stata modesta e discreta – scrive il parroco – e anche ora, che si trova in un periodo di disperato bisogno, non sa come chiedere. La moglie è
caduta in un grave stato depressivo a seguito di aborto spontaneo e necessita di aiuto psicologico. Per starle accanto e dovendo provvedere da solo a figli e casa, Bernardo è stato costretto a lunghi periodi di assenza dal lavoro, e ora rischia anche di perderlo. Tutto si ripercuote sui bambini che risentono molto delle condizioni della mamma e della perenne insicurezza e angoscia del papà. Il secondogenito, un bambino fragile e delicato, affetto da ritardo cognitivo e disturbi del linguaggio, necessita di logoterapia e controlli clinici periodici. La famiglia ha veramente bisogno di un generoso sostegno perché Bernardo possa garantire a moglie e figli le cure necessarie.

Pubblicato il 24 novembre 2011 - Commenti (0)
17
nov

Giuliano chiede una mano per non perdere tutto

GIULIANO, 49 anni, è sposato e ha tre figli di 6, 12 e 21 anni. Il figlio maggiore studia, mentre la moglie che si occupa della casa e dei figli, è dedita in particolare alle cure del secondogenito, colpito alla nascita da cerebropatia anossica, tetraparesi spastica e una grave forma di epilessia. La situazione è sovraccarica di problemi: il dodicenne malato respira grazie a un ventilatore meccanico e va assistito fin nei più semplici atti quotidiani della vita. I genitori hanno fatto di tutto per strappare il piccolo dalla sua condizione vegetativa: impegnati sempre con grande dispendio di energie e risorse, negli spostamenti dal paese all’ospedale del capoluogo per visite mediche, esami, controlli e apparecchi sanitari. Lavorando soltanto il capofamiglia, ora sono in notevole ritardo nel pagamento del mutuo. Giuliano, cosciente di non farcela più da solo, tende la mano e spera nel sostegno della nostra solidarietà per non perdere il bene della casa.

Pubblicato il 17 novembre 2011 - Commenti (0)
09
nov

Nicolò e la casa che non può perdere

NICOLÒ, 59 anni, sposato e con due figli di 21 e 27 anni, vive una realtà molto difficile da sostenere da quando è stato messo in mobilità per l’accompagnamento alla pensione. La famiglia si è sacrificata al massimo per affrontare la malattia della figlia maggiore, affetta da psicosi autistica e insufficienza mentale grave. Negli anni, le continue visite, terapie e degenze hanno dissestato le loro modeste finanze. Per andare avanti Nicolò ha dovuto chiedere altri prestiti e non è più riuscito a pagare le rate del mutuo acceso nel 2001 per l’acquisto della casa. Oggi, debilitato da fatiche e ristrettezze, sta crollando sotto tutti i punti di vista. Sostegno dalle istituzioni non ne ha, e la perdita della casa, già riadattata alle esigenze della figlia disabile, farebbe precipitare la situazione della famiglia. Nicolò chiede aiuto per pagare la conversione del pignoramento in prestito e scongiurare la vendita all’asta della casa.

Pubblicato il 09 novembre 2011 - Commenti (0)
03
nov

Agata e la figlia, da sole non ce la fanno più

AGATA, 48 anni, rimasta sola dopo la separazione dal marito, avvenuta insieme alla scoperta della propria malattia: carcinoma mammario infiltrante con metastasi linfonodali. Nel tentativo di sconfiggere il male la donna si è sottoposta a cicli di radio e chemioterapia molto debilitanti, dopo i quali ha ora davvero bisogno di assistenza. La figlia maggiorenne, con grande dispiacere e precludendosi una strada professionale, ha lasciato la scuola, causa le condizioni di salute della madre che non le concedono la serenità e la tranquillità necessarie allo studio, e anche per la precarietà economica. Agente di commercio e impossibilitata a lavorare, Agata ha tirato avanti grazie all’aiuto del gruppo caritativo parrocchiale che però non è più in grado di sostenere la situazione che continuamente si aggrava.

Pubblicato il 03 novembre 2011 - Commenti (0)
27
ott

Odilla, un aiuto per non soccombere

ODILLA, 42 anni, per la morte improvvisa del marito, con i suoi due figli di 11 e 17 anni, è rimasta senza alcuna risorsa economica. Il marito era disoccupato e provvedeva alla famiglia soltanto con lavori saltuari. Odilla è caduta in un forte esaurimento depressivo e, trovandosi sola nel grave impegno di prendersi cura dei figli, entrambi con problemi di salute (il maggiore ha una funzionalità renale gravemente compromessa e il minore manifesta disturbi specifici dell’apprendimento scolastico), non è più in grado di svolgere quei lavori fuori casa con cui contribuiva al mantenimento. Non riesce a pagare l’affitto di casa e vive con lo spettro incombente dello sfratto. Odilla può sperare di non soccombere soltanto grazie all’intervento di un aiuto esterno che possa alleviare il peso delle sue condizioni.

Pubblicato il 27 ottobre 2011 - Commenti (0)
19
ott

Elvio, tanto dolore e povertà da superare

ELVIO, 39 anni, rimasto vedovo, è padre di tre figli rispettivamente di 2, 5 e 9 anni. La giovane moglie, colpita da carcinoma gastrointestinale, è morta dopo un lungo calvario di sofferenze e cure. Per scoprire le cause della sua malattia e affrontare le spese per le visite specialistiche e i ricoveri clinici nel tentativo estremo di fermare il male, il marito ha esaurito tutti i risparmi e ha dovuto ricorrere a prestiti presso diverse persone. Purtroppo, anche l'uomo ha avuto problemi di salute e per le prolungate assenze ha perso il lavoro. Oltre al grande dolore per la perdita della mamma, Elvio e i figli soffrono per le condizioni di estrema povertà. Anche l’aiuto, ricevuto da parenti e amici subito dopo la disgrazia, col tempo si è affievolito. Ora, sebbene Elvio sia vicino alla prospettiva di una nuova occupazione, si aggrappa alla nostra solidarietà, confidando che possa alleviare la situazione in cui vive.

Pubblicato il 19 ottobre 2011 - Commenti (0)
12
ott

Carlotta ci crede... Crediamoci anche noi

CARLOTTA, 12 anni, è una bambina dolcissima che, per grave asfissia fetale, non è in grado di camminare autonomamente e di svolgere gli elementari atti della vita quotidiana. Con tanta fatica, i suoi genitori, con un fratello di 8 anni, hanno cercato di darle una vita serena e dignitosa. Quando da un ultimo ennesimo consulto specialistico è stato loro proposto di sottoporre Carlotta a una cura intensiva che poteva assicurarle un miglioramento generale, i genitori non hanno avuto esitazioni, anche se ciò comportava enormi sacrifici in quanto il centro specialistico è privato e a pagamento. In casa l’unico reddito è dato dal lavoro paterno e i mezzi economici sono limitati. Ma, confidando nella provvidenza e nella solidarietà del prossimo, Carlotta, accompagnata dalla madre, ha già iniziato, con piccoli esiti positivi, il ciclo di terapia che durerà cinque mesi e dovrà essere seguito da almeno un anno di terapia di mantenimento.

Pubblicato il 12 ottobre 2011 - Commenti (0)
05
ott

Asia, incubo dello sfratto e un figlio malato

ASIA, 42 anni, di origine srilankese, si è separata dal marito dopo anni di malversazioni. Adesso si trova in Italia regolarmente, con due figli di 15 e 17 anni. Benché già operata al cuore in patria e sofferente di artrosi alle ginocchia, la donna continua a fare salti mortali per garantire ai figli il necessario e riuscire a pagare affitto e utenze di casa. Nonostante ciò, più volte le sono stati staccati luce e gas, riallacciati solo con il soccorso di persone caritatevoli. Adesso Asia è in apprensione anche per il peggiorare della salute del figlio maggiore. Questi, affetto da disturbo schizotipico di personalità, ha iniziato a essere colto da crisi improvvise e aggressività verso i familiari e le cose. Urgono cure in strutture sanitarie adeguate, ma l’economia strettissima della famiglia, su cui tra l’altro incombe lo sfratto, non permette di affrontare il problema del ragazzo.

Pubblicato il 05 ottobre 2011 - Commenti (0)
28
set

Lorella e sua figlia, con noi non sono sole

LORELLA, 34 anni, separata da due, è mamma di una bambina di 7 anni. Il marito l’ha lasciata disinteressandosi della figlia. La donna in questi anni è andata avanti con lavori precari, indebitandosi, suo malgrado, per affitto e utenze di casa. Ora si trova in una difficile situazione, soprattutto correlata al suo stato di salute. Lorella, infatti, affetta da cardiopatia e dolorose discopatie, non è più in grado di dedicarsi a lavori remunerativi fuori casa. Non avendo altre risorse, sempre più spesso deve ricorrere a prestiti per far fronte al vivere quotidiano e alle spese per sostenere i continui controlli e le cure di cui necessita. In aggiunta c’è il problema della casa, sulla quale pende l’incubo dello sfratto per morosità. Urge un intervento straordinario per evitare che a madre e figlia venga a mancare anche un tetto.

Pubblicato il 28 settembre 2011 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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