16
feb

Gilberto e una vita dedicata all'assistenza

GILBERTO, 56 anni, con la moglie e la loro unica figlia di 14 anni, conduce una vita di stenti a causa della salute e della precarietà economica. Fino al 2005 la sua era una famiglia normale. La svolta è arrivata con la diagnosi per la moglie di sclerosi multipla, malattia degenerativa che ha prostrato e debilitato la donna, un’artista impegnata nella produzione di racconti per bambini. Quasi contemporaneamente alla moglie, anche la figlia ha cominciato a star male. Ha inizio così in famiglia un secondo calvario presso l’ospedale di zona per visite, esami ed accertamenti che permettono ai medici di giungere alla diagnosi della malattia: epilessia generalizzata idiopatica. Il compito della assistenza, sostenuto da Gilberto con affetto e dedizione, non gli permette di esplicare altro lavoro remunerato. La pensione d'invalidità percepita dalla moglie costituisce così l'unico sostegno con cui i tre vivono a stento. Gilberto, cosciente di non farcela più da solo ad evitare l’incombente minaccia di sfratto, tende la mano alla nostra solidarietà.

Pubblicato il 16 febbraio 2011 - Commenti (0)
09
feb

Roberto e le cure urgenti per la figlia

ROBERTO, 40 anni, sta attraversando un periodo veramente difficile. L’uomo ha un lavoro precario che gli permette appena di mantenere, e con sacrifici non indifferenti, la sua famiglia, composta da moglie casalinga e tre figli, rispettivamente di 3, 14 e 16 anni. La figlia maggiore, portatrice di una malattia genetica ancora non identificata, da qualche tempo si è aggravata presentando reiterati episodi di perdita di coscienza. Urgono per lei cure in strutture sanitarie adeguate, ma l'economia strettissima della famiglia, su cui tra l’altro incombe lo sfratto esecutivo, non permette di affrontare il problema della ragazza. La situazione è precipitata allorché anche Roberto è stato vittima di un incidente: investito da un motociclista, gli sono state riscontrate fratture multiple su tutto il corpo, non può lavorare ed è ancora sottoposto ad accertamenti.

Pubblicato il 09 febbraio 2011 - Commenti (0)
02
feb

Un gesto concreto per Silvana e le sue figlie

SILVANA, 45 anni. Dopo pochi anni di matrimonio, il marito l'ha lasciata, pretendendo subito la separazione legale. Ha cresciuto da sola le due figlie, la primogenita di 20 anni, che ha rinunciato agli studi per aiutarla ad accudire e assistere la sorella più piccola, che ha 16 anni, ed è affetta da una rara malattia congenita invalidante. I farmaci che assume per tenere sotto controllo la patologia hanno indotto nella giovane cortico-dipendenza e pesanti effetti collaterali. La pensione della figlia disabile è poco più di 480 euro mensili. L’entrata è decisamente insufficiente per sostenere le continue cure cui la ragazza deve sottoporsi. Nel paese dove Silvana vive non esistono strutture sociali che offrano assistenza e per questo la donna, pur avendone estrema necessità per affrontare la spesa quotidiana, le utenze e l’affitto, non può sperare in un lavoro redditizio fuori casa. Il suo parroco la raccomanda caldamente alla generosità dei buoni.  

Pubblicato il 02 febbraio 2011 - Commenti (0)
25
gen

Lorena, una figlia e un calvario di sofferenze

LORENA, 46 anni. E’ separata perché il marito non è mai riuscito ad accettare la loro unica figlia colpita alla nascita da paralisi cerebrale, tetraparesi spastica e una grave forma di epilessia. La bambina, che oggi ha 4 anni, è stata affidata alla madre, con l'obbligo al padre di corrisponderle l'assegno mensile di mantenimento. L'uomo, nonostante le ripetute denunce di Lorena, non ha mai adempiuto al suo impegno e per madre e figlia gli anni trascorsi sono stati un calvario di sofferenze e precarietà. Ora, con la crescita della bimba si è aggravato anche il disagio dell’abitazione: un mini alloggio situato al quarto piano e senza ascensore. La donna, che sopravvive col reddito da lavoro part-time in un panificio, tutti i giorni deve salire e scendere i quattro piani di scale con la bambina in braccio. L’istallazione di un elevatore consentirebbe a entrambe di condurre una vita “quasi normale", ma Lorena da sola non è in grado di affrontarne i costi, e per questo chiede un nostro intervento solidale.

Pubblicato il 25 gennaio 2011 - Commenti (0)
19
gen

Una mano a Ermanno e alla sua famiglia

ERMANNO, 50 anni, conduce con la moglie e un figlio di 7 anni, una vita di stenti a causa della salute malferma e della persistente precarietà che lo affligge. L’uomo è disoccupato dal 2009 per mancato rinnovo del contratto come collaboratore scolastico. Soffre di diverse patologie debilitanti, quali ipoacusia neurosensoriale e deficit respiratorio ostruttivo, ma è disposto a fare qualsiasi cosa per assicurare onestamente il pane ai suoi cari. Attualmente le sue entrate sono limitate a lavori occasionali che lui o la moglie riescono a trovare. Ora la situazione è al limite della sopravvivenza e sta compromettendo lo stato di salute psichico dell’uomo, preoccupato di come far fronte a tutte le necessità e scadenze di casa. La famiglia di Ermanno ci viene raccomandata dal parroco con particolare sollecitudine in quanto meritevole di attenzione per evitare che finisca in mano a gente senza scrupoli.

Pubblicato il 19 gennaio 2011 - Commenti (0)
04
gen

Orlando e un'unica entrata di 250 euro mensili

ORLANDO, 50 anni, ha moglie e due figli di 10 e 14 anni. Non ha mai avuto un posto di lavoro sicuro ma, pur svolgendo soltanto e sempre occupazioni diverse, riusciva a mandare avanti in qualche modo la sua famiglia. Da quando ha cominciato ad accusare gravi problemi di salute (ipertrofia prostatica, rettocolite ulcerosa e cervico disco artrosi) in breve tempo è stato dichiarato dai medici inabile al lavoro e poi di seguito riconosciuto invalido. La moglie, anche lei cagionevole di salute, fatica a procurarsi dei lavori retribuiti, così che la situazione in famiglia ora si presenta drammatica. L’unica entrata regolare è la pensione dell’invalidità di Orlando, di 250 euro mensili, somma irrisoria di fronte alle mille necessità quotidiane e alle esigenze dei figli in crescita. In particolare, l’uomo avrebbe estremo bisogno di cure specialistiche che però vengono dispensate in un centro lontano da casa sua e, per tutto l’aggravio di spese che trasferimento e il soggiorno comportano, non ha modo di sottoporsi ai trattamenti.

Pubblicato il 04 gennaio 2011 - Commenti (0)
29
dic

Remigio, tre fratelli e una vita in salita

REMIGIO, 61 anni, celibe. Con la scomparsa dei genitori l’uomo ha dovuto lasciare l’impiego per assistere il fratello di 57 anni portatore di grave ritardo mentale e deficit psicomotorio, e la sorella quarantasettenne, nubile, affetta da sclerosi multipla progressiva. In seguito, ha dovuto accollarsi anche la cura del terzo fratello poco più che cinquantenne che, per essere rimasto disoccupato, da mesi si trascina intrappolato nell’apatia di un preoccupante stato depressivo. Per evitare il peggio questi avrebbe urgenza di controlli e terapie specifiche, che Remigio non è assolutamente in grado di assicurargli. A complicare la situazione familiare è avvenuto che, in attesa delle verifiche di routine è stata sospesa ai due fratelli malati la pensione con accompagnamento per disabili, che già percepivano. Entrate che erano a malapena sufficienti per sopperire ai loro bisogni e garantire le cure necessarie ad entrambi. Con l’accumulo di tante spese e senza più reddito, Remigio si affida alla solidarietà per non affondare.

Pubblicato il 29 dicembre 2010 - Commenti (0)
22
dic

Maura e i suoi figli, tre vite sul lastrico

MAURA, 36 anni e i suoi figli di 15 e 12 anni sono reduci da una situazione familiare molto sofferta, in seguito alla quale la donna ha ottenuto la separazione dal marito, irresponsabile nei confronti delle loro vite. L’uomo, giocatore d’azzardo, tra promesse mancate e bugie continue, ha mandato letteralmente sul lastrico la sua famiglia. Adesso Maura, piena di debiti, nonostante i numerosi sacrifici che affronta quotidianamente, alterna lavori diversi e precari per non far mancare ai figli il necessario, ma si trova in tali ristrettezze da non potersi comprare il trattamento di vaccinoterapia di cui necessita il figlio minore, affetto da rinite con asma bronchiale allergica. La situazione per Maura si è fatta insostenibile e senza prospettive se non interviene al più presto una mano amica che le ridoni un pò di speranza.

Pubblicato il 22 dicembre 2010 - Commenti (0)
15
dic

Natalia, gli assegni di invalidità non bastano

NATALIA, 51 anni, sposata e madre di due ragazzi, di 21 e 12 anni. Insieme ai suoi problemi di artrosi e dolorose discopatie che la debilitano, la donna si ritrova a fronteggiare le gravi condizioni di salute del marito e del figlio maggiore. L’uomo, colpito da infarto e sottoposto a trapianto di cuore, ha avuto anche l’amputazione della gamba destra per l’occlusione di un’arteria. Il ragazzo, per un tuffo in mare mal calcolato, ha subíto un terribile trauma alla spina dorsale a livello cervicale, che lo ha reso tetraplegico, e va assistito in tutti gli atti quotidiani della vita. Natalia è impossibilitata a svolgere lavori remunerati per cui l'unico reddito che entra in famiglia sono gli assegni di invalidità del marito e del figlio. I soli sussidi, però, non garantiscono neppure la continuità di controlli e terapie che marito e figlio devono seguire, spesso anche fuori dalla loro Regione con aggravio di spese e, tantomeno, coprono i bisogni primari del vivere, l’affitto e le utenze di casa. È per non soccombere che Natalia si affida alla solidarietà dei lettori.

Pubblicato il 15 dicembre 2010 - Commenti (0)
09
dic

Due casi di povertà, due richieste di aiuto

Il parroco di un quartiere popoloso dove la disoccupazione e la povertà rendono urgenti parecchi interventi d’aiuto, ci segnala due casi molto gravi.
1) TINO, 26 anni, sposato, con due figli di 2 e 5 anni. Per il progredire di una severa ipertrofia ventricolare sinistra è stato sottoposto a intervento chirurgico di stenosi aortica; bracciante agricolo, è rimasto senza lavoro. La famiglia, non essendo più in grado di pagarsi un affitto, è ospitata a periodi alterni dai nonni paterni o materni, e la situazione di estrema precarietà sta facendo vacillare anche la salute della giovane moglie.
2) PINA, 47 anni. Operata d’urgenza per un duplice aneurisma cerebrale, è stata riconosciuta invalida ma senza diritto a pensione. Col marito, carpentiere edile disoccupato, è stata sfrattata per morosità e pure i negozianti le rifiutano altro credito finché non salda i vecchi conti. I coniugi vivono presso la madre di lei, molto anziana, la cui pensione è assolutamente inadeguata per far fronte ai bisogni primari del vivere, le cure per la salute, l'affitto e le utenze di casa.

Pubblicato il 09 dicembre 2010 - Commenti (0)
01
dic

Rosaria, vedova con due figli disoccupati

ROSARIA, 66 anni, vedova da 24 di un agente di Pubblica Sicurezza, si è trovata dall’oggi al domani ad affrontare da sola e con non pochi problemi di salute la conduzione della famiglia. La donna, invalida al 70%, vive in un appartamento in affitto con un figlio di 42 e una figlia di 45 anni, entrambi disoccupati a causa del fallimento delle rispettive aziende. Ciò che angustia maggiormente Rosaria è lo stato di salute del figlio. L’uomo, a causa di un dolore lancinante retrobulbare, resistente alla terapia farmacologica, è caduto in un preoccupante stato depressivo. Le visite specialistiche e i controlli cui si è dovuto sottoporre hanno fatto esaurire i pochi risparmi che c'erano. Adesso, con una risorsa limitata alla sua modesta pensione di reversibilità, Rosaria si è gravemente indebitata e ha già ricevuto lo sfratto esecutivo.

Pubblicato il 01 dicembre 2010 - Commenti (0)
24
nov

Sandra e una famiglia che sprofonda nel buio

SANDRA, 41 anni, e il marito, entrambi guardie giurate, hanno due figli in tenera età. Dallo scorso anno la famiglia vive una situazione drammatica. L’uomo ha iniziato a presentare sintomi di una sindrome ansioso-depressiva. La malattia lo ha costretto a lunghi periodi di assenza dal lavoro fino a doversi concludere con il licenziamento. Adesso è in cura presso il Centro Psico Sociale territoriale e manifesta comportamenti maniacali da cui si teme non sia più in grado di liberarsi. Nel contempo la moglie ha ereditato dal fratello una pesante situazione debitoria di cui lei si era fatta garante. La rivalsa ha ridotto a zero le risorse familiari e ha costretto la donna a chiedere ulteriori prestiti per assicurare terapie mirate al marito, pagare affitto e utenze di casa. Sandra, sprofondata nella più nera disperazione, cerca una mano generosa che l’aiuti a districarsi da questo incubo.

Pubblicato il 24 novembre 2010 - Commenti (0)
18
nov

Rendiconto semestrale: dal n. 1 al n. 26 2010

Cari lettori, il presente rendiconto, che comprende i “Casi della settimana” pubblicati nel primo semestre del 2010, si apre con un sentito ringraziamento per la vostra generosità che ha rinnovato in tante case il miracolo della speranza. Vorremmo poter trascrivere tutte le lettere e i commossi ringraziamenti ricevuti dalle persone beneficiate ma, per ragioni di spazio siamo costretti a riportarvi solo qualche frase significativa. «A nome mio e di mia moglie desidero esprimere l’immensa gratitudine per il generoso contributo che grazie alla Vostra opera meritoria ci è arrivato. Il contributo è stato quanto mai propizio nella difficile situazione familiare dovuta alla infermità di mia moglie e mia. Noi possiamo solo pregare, ma siamo certi che i lettori di Famiglia Cristiana saranno ripagati degnamente dal Signore per il sollievo che hanno saputo dare a chi era nella sofferenza e nel bisogno» “Lucia” (FC/10).

    Raccomandiamo alle persone bisognose d’aiuto di non chiedere di essere ricevute nella nostra sede ma di scrivere a: Associazione Don G. Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano, possibilmente con una presentazione del parroco. Sarà in ogni caso richiesta una documentazione appropriata perché la domanda possa essere presa in esame. Ricordiamo infine a tutti i lettori che i mezzi più sicuri per far giungere le loro offerte sono: il C/C Postale N.14365209 intestato a: Associazione D. Giuseppe Zilli – Onlus - Caso della settimana; il bonifico bancario c/o Banca Intesa San Paolo Spa (Iban) IT92 V030 6909 4670 2063 0090148 ricordandosi di indicare la causale del versamento; la Carta di Credito entrando nel sito www.famigliacristiana.it e cliccando su Associazione D. Giuseppe Zilli -Onlus, oppure comunicando il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente al n. 02.480.120.40 o con E-Mail all’indirizzo donzilli@stpauls.it indicando la causale.

    Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell’Associazione Don Giuseppe Zilli - Onlus è fiscalmente deducibile ai sensi dell’Art. 13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell’art. 14, capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005, n.35.

N. 1/2010 (senza “caso”)

N. 2/2010 CORINA, 40 anni, separata, con due figli. Ha perso il lavoro e ha dovuto riprendere in casa la figlia sposata, madre di due bambini, per i maltrattamenti da parte del compagno. Vivono in grave stato di disagio psichico ed economico. € 13.500

N. 3/2010 (senza “caso”)


N. 4/2010 NILO, 64 anni, sposato. Ha a carico una figlia separata, affetta da neoplasia all’utero in trattamento chemioterapico. La pensione di invalidità dell’uomo come unica entrata della famiglia. € 9.500

N. 5/2010 CESÁR, 55anni, sposato, con quattro figli tra i 10 e i 16 anni. Dopo interventi per ernia al disco e applicazione di protesi a un ginocchio, è rimasto invalido. In attesa della cittadinanza italiana, si è gravemente indebitato. € 9.600

N. 6/2010 GRETA
, 26 anni, affetta da sclerosi multipla, con una figlia piccola. Il marito per assisterla ha perso lavoro e casa. € 13.500

N. 7/2010 JOSEPH
, 49 anni. La moglie è deceduta dando alla luce il loro quarto figlio, colpito da paralisi cerebrale. Un’altra figlia affetta da rara malattia ereditaria, richiede controlli e cure specifiche a pagamento. € 17.500

N. 8/2010 GUALTIERO, 48 anni, abbandonato dalla moglie con quattro figli, due dei quali inseriti in una comunità di recupero. Per evitare la perdita della casa. € 10.300

N. 9/2010 JOANNA, 35 anni, cresciuta in orfanotrofio polacco. Abbandonata dal marito, arriva in Italia con due figlie malate di epilessia. Subisce nuovo abbandono del padre della sua terza figlia colpita da neoplasia cerebrale. € 12.700

N. 10/2010 LUCIA, 51 anni, pensionata. Colpita da atrofia spinale, ha il marito affetto dalla sclerosi multipla. Entrate del tutto insufficienti per coprire le più elementari necessità quotidiane. € 9.500

N. 11/2010 MILVA, 35 anni, vedova con due figli minori. Debilitata dalla chemioterapia per massa tumorale al cervello, si ritrova indebitata per tutte le utenze di casa. € 14.500

N. 12/2010 LIA, 39 anni, romena. Abbandonata dal marito, con quattro figlie tra i 10 e i 20 anni. Chiede aiuto per la madre, affetta da tumore cerebrale, che necessita di intervento chirurgico possibile solo in Italia. € 10.700

N. 13/2010 FIAMMA, 31 anni, con un figlio di 12 anni. Al settimo mese della seconda gravidanza ha perso improvvisamente il marito e non ha diritto a nessuna reversibilità. Rischia lo sfratto esecutivo. € 15.200

N. 14/2010 BRUNA
, 28 anni, quattro figli minori. Il marito in carcere. Il figlio di 10 anni è affetto da epilessia. La famiglia è senza entrate, sopravvive con l’aiuto che riceve dalla parrocchia. € 10.000

N. 15/2010 GIUSY
, 50 anni, dominicana, con un figlio disabile per ritardo mentale e sordomutismo. Per infarto acuto al miocardio non è più in grado di svolgere la sua professione di assistenza anziani e si è gravemente indebita. € 10.000

N. 16/2010 EMMA, 43 anni, due figli di 4 e 5 anni. Il padre latitante non ha mai corrisposto il dovuto ai figli. Chiede per assicurare le cure specialistiche alla bimba più piccola, affetta da cisti ricorrenti sopra l’occhio destro. € 8.800

N. 17/2010 RENZO
, 49 anni. Con il figlio di 22 anni alterna lavori precari a lunghi periodi di disoccupazione. Moglie soggetta ad attacchi di panico e crisi depressive. La famiglia, sfrattata, è accampata presso i genitori di lui con monoreddito pensionistico. € 12.000

N. 18/2010 GLORIA
, 33 anni,vedova da poco. Tre figli di 2, 4 e 7 anni e in attesa di un quarto. Col marito era riuscita a comperare casa. Ora rischia di perderla, non riuscendo più onorare le rate del mutuo. € 15.500

N. 19/2010 AMANDA, 28 anni. Dopo un trapianto di rene fallito è in dialisi da undici anni. Vive con la madre vedova in casa d’affitto. La pensione d’invalidità della ragazza è l’unica entrata fissa. € 11.600

N. 20/2010 MARINO
, 38 anni, sposato, con un figlio di 6 anni. E’ rimasto senza lavoro. La moglie sofferente per grave forma di artrosi. Il figlio, affetto da ritardo mentale e grave obesità, necessità di controlli e terapie mirate. € 9.000

N. 21/2010 DIANA, 38 anni, sposata, tre figlie minori. Colpita da forti dolori di testa, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione. Per scoprirne la causa e affrontarne le cure, il marito si è gravemente indebitato. € 10.900

N. 22/2010 IVANA
, 36 anni. Separatasi dal marito violento, è ospite temporanea in una casa protetta con le due figlie. La primogenita è disabile, necessita di trattamenti specialistici. € 8.000

N. 23/2010 ADELIO
, vedovo. Pensionato al minimo, ha a suo carico e provvede da solo alla figlia ridotta ad una larva. Per prolungata morosità nell’affitto rischia lo sfratto esecutivo. € 11.000

N. 24/2010 ROMOLO, 55 anni, lavoratore precario. La moglie affetta da broncopatia e ipertiroidimo. Un figlio con tumore alla coscia destra, in trattamento chemioterapico. Unico reddito la pensione di invalidità della moglie. € 9.500

N. 25/2010 MADDALENA
, 49 anni, sposata, due figli. Colpita da adenoma ipofisario, malattia scambiata a lungo per depressione post-partum. Per grave deficit visivo necessita di terapie mirate in un Centro lontano da casa. € 9.000

N. 26/2010 LAVINIA
, 24 anni, sposata e madre di due gemelli. Affetta da morbo di Crohn, deve continuare le cure in un Centro distante da casa. Il marito, ha perso il lavoro e la famiglia è senza reddito. € 8.600

Pubblicato il 18 novembre 2010 - Commenti (0)
17
nov

Ledina e una famiglia difficile sulle spalle

La famiglia di LEDINA, 49 anni, nubile, è composta da cinque persone: due sorelle di 46 e 67 anni e due fratelli di 52 e 59 anni. Tutti i componenti sono variamente colpiti nella salute e non sono in grado di lavorare, eccetto Ledina. La donna è preoccupata per l’aggravarsi delle condizioni di salute della sorella maggiore e del fratello minore affetti da malattia autoimmune. Entrambi, a causa di gravi lesioni ulcerose e infezioni del tessuto cutaneo, necessitano di controlli e medicazioni da parte di personale infermieristico competente, a pagamento. Ledina si ritrova a essere l'unico riferimento per i fratelli bisognosi di assistenza, e il  compito non le permette più di assumersi lavori remunerati fuori casa. La situazione si è fatta insostenibile: con le entrate limitate alle indennità di invalidità dei due fratelli (gli altri non hanno assistenza pensionistica alcuna) non si riesce più a coprire i bisogni primari del vivere, le cure per la salute, l’affitto e le utenze di casa.

Pubblicato il 17 novembre 2010 - Commenti (0)
10
nov

Anna e l'angoscia per la figlia minore

ANNA, 41 anni, separata, ha tre figlie rispettivamente di 17, 20 e 22 anni, le più grandi in cerca di occupazione. Le ragazze hanno soltanto sofferto l'assenza, o sperimentato un rapporto molto conflittuale col padre, che non ha mai provveduto ai loro bisogni. Anna ha tirato avanti la famiglia con estrema dignità, ma sempre nella precarietà e al limite della  sopravvivenza. Adesso si trova in una situazione sovraccarica di problemi; in parte derivanti dalla mancanza di reddito da lavoro fisso, ma soprattutto per le condizioni di salute della figlia minore, affetta da sindrome di Rokitansky (malformazione congenita genitale). Questa grave forma patologica ha talmente debilitato la ragazza da chiuderla a ogni relazione sociale. La figlia necessita di controlli periodici, analisi approfondite e terapie mirate in un Centro ospedaliero specializzato fuori Regione, che purtroppo Anna dispera di riuscire a mantenerle.

Pubblicato il 10 novembre 2010 - Commenti (0)

Associazione don Zilli

Chi volesse intervenire a favore di questo caso e di altre attività benefiche e culturali, che non possono essere segnalate singolarmente, mandi le sue offerte servendosi del c/c postale. n. 14365209, intestato a: Associazione don Giuseppe Zilli - Onlus - Il caso della settimana - Via Giotto 36 - 20145 Milano, oppure del c/c bancario IBAN: IT54 I030 6909 515 10000000 7890  presso Banca Intesa Sanpaolo spa, o utilizzando la Carta di Credito entrando nell' area donazioni del sito dell'associazione Don Zilli all'Associazione don Giuseppe Zilli onlus, oppure comunicare il numero della Carta di Credito e la data di scadenza telefonicamente 02.480.120.40, o con posta elettronica donzilli@stpauls.it ricordando di indicare la causale del versamento. Tutte le offerte vengono devolute in beneficenza, e comunque per fini propri dell’Associazione, in base alle indicazioni dei contribuenti e alle reali necessità, accuratamente controllate, dei casi proposti. Le richieste di aiuto, documentate, devono essere presentate per iscritto all’Associazione don Giuseppe Zilli - Via Giotto 36 - 20145 Milano - tel. 02/480.120.40. La loro pubblicazione viene decisa, a discrezione dell’Associazione, solo dopo i necessari riscontri.

Ogni erogazione liberale a favore delle attività dell'Associazione Don Giuseppe Zilli onlus è fiscalmente deducibili ai sensi dell'art.13 del D.Lgs. 4/12/1997 n.460 e dell'art.14 Capo VIII del D.Lgs. 14/03/2005 n.35.

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