di Don Sciortino
Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.
28 mag
Ho sentito in televisione il cardinale Tettamanzi dire che
l’immigrazione è un fenomeno che non si può e non si
deve fermare. Ma che tutti insieme dobbiamo trovare politiche
intelligenti di accoglienza, per convivere civilmente e con dignità.
Nel rispetto e nella ricchezza delle diversità. Sono d’accordo.
Sono un’insegnante e ritengo che l’integrazione debba iniziare
già sui banchi di scuola. Ma tutte le scuole. Certi genitori,
invece, scelgono la “scuola privata” perché ci sono pochi stranieri
in classe. Non è contraddittorio predicare l’integrazione
e, poi, nei fatti non effettuarla?
AngelaC. - (Mi)
L’Italia deve programmare il proprio futuro a partire dalla presenza
degli stranieri in Italia. Da considerare non solo in chiave sempre
negativa, enfatizzando episodi di malcostume o di delinquenza in
cui sono coinvolti extracomunitari, ma considerando l’immigrazione
come un’opportunità. Da saper cogliere, per il bene nostro e nell’interesse
del Paese. Gli immigrati sono una “scomodità”, ma è una scomodità
che ci aiuta a crescere. E i bambini sono la via più naturale
per l’integrazione, perché non sono appesantiti dai pregiudizi degli
adulti. Sui banchi di scuola, l’ho scritto più volte, è più facile l’incontro
e il dialogo. Senz’altro, più di quanto non avvenga nelle aule del
Parlamento, con la presenza di forze avverse e, talora, xenofobe. Parlando
di banchi, cara Angela, non si possono fare distinzioni tra
scuola privata e pubblica. I sani princìpi valgono sempre e ovunque.
Chi si ispira al Vangelo, semmai, ha maggiori responsabilità.
Pubblicato il 28 maggio 2010 - Commenti (0)
19 mag
Ho fatto un viaggio d’una settimana in Calabria e ho potuto conoscere alcune realtà che, normalmente, giornali e Tv non ci fanno vedere. Anzi, le nascondono. Ho parlato con parecchia gente, in diverse città. La maggior parte della popolazione è delusa e sfiduciata, perché la politica corrotta e la malavita organizzata impediscono lo sviluppo e un avvenire sereno. Non solo per loro, ma soprattutto per i giovani che,appena possono, salgono al Nord. È un vero peccato, viste le bellezze naturali di cui è ricca questa splendida Regione: mare azzurro, dolci colline, verdi montagne, paesi incantevoli, dove il turismo potrebbe rappresentare una fonte importante di lavoro e benessere. È utopistico, poi, pensare al ponte sullo Stretto, quando è più urgente costruire strade per collegare le varie città della Regione.
Lettera firmata
Se l’Italia sfruttasse al meglio la ricchezza delle bellezze naturali e artistiche che possiede, davvero sarebbe un “angolo di paradiso”, dove si starebbe bene. Anche economicamente.
Ma, forse, anche noi italiani poco conosciamo questa “ricchezza”. Quanto all’informazione
delle nostre Tv, si apre qui un capitolo che ci porterebbe davvero lontano. Ma ci torneremo. Intanto, mi preme dire che i nostri telegiornali sono, vergognosamente, asserviti a logiche di potere e spartizione, che nulla hanno a che fare col dovere di informare e il diritto dei cittadini d’essere informati. Faccio solo un esempio, perché recente: il Tg1 ha liquidato con pochissime battute da studio la marcia della pace Perugia-Assisi, di domenica scorsa, che ha visto coinvolte più di centomila persone, per lo più giovani. Grande spazio, invece, ad amenità varie o alla presenza di un politico a manifestazioni sconosciute. È tempo che i cittadini, che pagano un canone per il servizio pubblico, sollecitino con forza un’informazione televisiva almeno un po’ più decente!
Pubblicato il 19 maggio 2010 - Commenti (0)
12 mag
Questa mattina, leggendo la sua rubrica, m’è venuta voglia di sciogliere un nodo, che non mi fa dormire.Sono sposato da tredici anni e ho due splendidi figli. Ho notato che, da un po’ di tempo, mia moglie manda Sms a un collega di lavoro. Ieri sera, controllando il suo cellulare (mai fatto in tanti anni!), ho trovato due messaggi dal contenuto molto allusivo. Mi fa male pensare che, a quarant’anni, ci si comporti ancora da quindicenni. Lei si difende dicendo che sono solo parole, e che non c’è mai stato tradimento fisico. Per me, questi Sms sono un tradimento. Sbaglio?
Giovanni
Se ci si nasconde qualcosa in una coppia, è evidente che qualche problema esiste. Né si può liquidare il tutto dicendo che i messaggi allusivi (immagino a comportamenti sessuali) sono solo parole, convinti che il tradimento è solo quello fisico. Se i rapporti si sono offuscati o guastati, forse una sorta di “cedimento” (o tradimento) c’è già stato. Non si può scherzare col fuoco. È bene chiarire subito, da persone mature e responsabili, come dovrebbero essere due genitori con figli, e non più dei giovincelli alle prese con amori fugaci e mutevoli. Quel che parrebbe un innocente gioco “amoroso”, può diventare una grave crepa nella coppia (con la scusa che non c’è nulla di male), se si lascia aperto un varco per qualche avventura possibile. La fedeltà non è divisibile o parcellizzata.
Pubblicato il 12 maggio 2010 - Commenti (0)
10 mag
Sono un suo caro lettore. Le scrivo perché, settimane fa, su una rivista ho visto una pubblicità che non mi è piaciuta per niente. Un mago inseriva dei numeri da giocare al lotto all’interno di una statuetta della Madonna di Lourdes. Sono amareggiato. Non si può far nulla per impedire la pubblicazione di foto simili?
Raffaele
Prima di trovare il modo di impedire la pubblicazione di foto che dileggiano i sentimenti religiosi di tanti credenti, ci sarebbe da chiedersi perché tanti maghi prosperano sulla nostra credulità e dabbenaggine. Ma anche chi si lascia truffare, non pensa che, se quei numeri fossero vincenti, il mago non li darebbe anessuno? È proprio vero: in un mondo che ha allontanato Dio dai propri orizzonti, ci si affida con immensa credulità al primo cartomante improvvisato. Un tempo eravamo credenti, oggi siamo solo creduloni. Non credo sia un grande passo in avanti.
Pubblicato il 10 maggio 2010 - Commenti (0)
04 mag
Sono una donna di trent’anni, di un paesino del Sud Italia. Sono volontaria. Si domanderà: a favoredi chi? Degli animali! Scommetto che ora accantonerà la mia e-mail, perché il mio volontariato non è degno d’essere definito tale. Vero? Da sola, senza aiuto dalle istituzioni, seguo due colonie di randagi, per un totale di quaranta gatti. Sono quella che, comunemente, viene definita una “gattara”. Mi occupo della loro salute, li sterilizzo a mie spese, li curo e li sfamo. La gente mi chiede: ma perché ti sbatti tanto? Sono solo animali! Altri si indignano, perché non mi dedico agli “esseri superiori”, cioè agli uomini. Ma sono “esseri superiori” quelli che torturano gli animali? Dovrei “sbattermi”per loro? Noi “gattare”, per bene che vada, siamo prese per pazze. Non mi dica anche lei che ci sono i poveri, gli immigrati che muoiono di fame e cose simili.
Unavolontaria di serie B
Di “gattare”, a portata di mano, ne ho diverse, qui in redazione. Alcune molto attente e rispettose, che oltre a nutrire e curare gli animali, si preoccupano anche di tenere pulito il cortile e rispettare l’ambiente. Altre, invece, dall’esterno, non si fanno scrupolo di invadere il giardino, con arroganza, sporcando e lasciando resti dappertutto.Tanto, c’è chi pulisce! Su questi temi si misura il buonsenso.Che non sempre c’è. Però, è sbagliato mettere in contrapposizione l’amore per gli uomini e quello per le bestie, perché sono beni non comparabili. A ognuno il suo. Purtroppo,spesso, si mischiano le carte. Così, c’è gente che vive peggio dei randagi, e animali accuditi più delle persone. Non possiamo trovare una via giusta?
Pubblicato il 04 maggio 2010 - Commenti (0)
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