Don Sciortino

di Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

 
28
mar

Dai bambini dell'asilo: "Viva Papa Francesco!"

La lettera di alcuni bambini dell'asilo di Granze: una carica di felicità per il nuovo Papa.

Gentilissima Famiglia Cristiana, la gioia per il nuovo Pontefice è stata davvero contagiosa! Anche i bambini del nostro piccolo asilo nido sono stati coinvolti nella festa con entusiasmo e gioia. Hanno colorato, con vigore, un poster con il nome del nostro papa Francesco! Sarebbe bello poter vedere la loro foto sulle pagine della nostra rivista, di cui apprezziamo lo spazio che dedicate ai suggerimenti per genitori ed educatori. Forse, la richiesta è azzardata... ma noi ci proviamo! Potrebbe davvero essere un buon incoraggiamento per le famiglie di questi piccoli ad avvicinarsi alla rivista!

Pubblicato il 28 marzo 2013 - Commenti (1)
21
mar

Da Francesco a Francesco

La lettera di un ragazzo di dodici anni al nuovo Papa.

Caro papa Francesco, la raggiungo attraverso Famiglia Cristiana e il mio insegnante di religione Sandro Pozza. Mi chiamo Francesco Bonifacio, ho dodici anni e frequento la prima media presso l’Istituto Filippin dei Fratelli della Dottrina Cristiana di Paderno del Grappa, in provincia di Treviso. Questa località è molto vicina al paese che ha dato i natali a Pio X; le mie radici, poi, sono bellunesi e, quindi, sono particolarmente legato a papa Giovanni Paolo I. Tra l’altro, il mio cognome, Bonifacio, coincide con il nome di un altro Papa... Adesso, papa Francesco, sono particolarmente felice che lei abbia scelto il nome Francesco per essere il “papà” di tutti noi. Pregherò perché san Francesco volga a lei lo sguardo e allontani da lei ogni eventuale idea futura di dimissioni. Sono sicuro che san Francesco aiuterà lei ad affrontare con forza la sua missione e con le sue preghiere aiuterà me a crescere serenamente e in salute. Spero con tutto il mio cuore che il suo papato duri a lungo e dia buoni frutti e che Gesù la mantenga sempre in buona salute. Glielo auguro di cuore, papa Francesco, anche a nome dell’altro mio compagno di classe con lo stesso nostro nome, Francesco Santacroce, che vive pure lui in un paesello ai piedi del Monte Grappa. A noi due si aggiungono gli altri ottanta nostri amici e “colleghi” compagni delle medie che, anche se non hanno lo stesso nostro nome, stanno tifando per lei. Ti vogliamo bene, papa Francesco!!!».

Francesco Bonifacio e Francesco Santacroce Paderno del Grappa (Treviso)

Fin dalle sue prime uscite, papa Francesco, in semplicità e umiltà, ci ha mostrato un volto bello e gioioso della Chiesa, quello vicino alla gente e ai poveri. Ma ci ha indicato, soprattutto, di volgere la nostra attenzione non sulla sua persona di Papa, ma su Cristo “pastore e cuore della Chiesa”. Nel suo primo Angelus in piazza San Pietro, commentando il Vangelo della domenica sull’adultera che Gesù salva dalla condanna a morte, secondo la legge di Mosè, ci manifesta anche il volto di Dio, che è quello di un padre misericordioso e paziente. «Dio non si stanca mai di perdonarci, mai! Siamo noi, a volte, che ci stanchiamo di chiedere perdono. Lui è Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi». Parole semplici ed evangeliche, che fanno bene a tutte le persone, credenti e non credenti, soprattutto a chi ha il “cuore lacerato e ferito” e, spesso, ha trovato solo parole di condanna e di giudizio. La Chiesa, prima di tutto, è “madre premurosa”. E Dio è “padre prodigo” di misercordia, che fa festa ogniqualvolta un figlio pentito torna alla sua casa.

Pubblicato il 21 marzo 2013 - Commenti (2)
08
mar

L'esempio dei politici

Caro don Antonio, ho letto l’editoriale del ministro Andrea Riccardi su FC n. 3/2013. Sono d’accordo con lui quando dice che il Governo di cui fa parte ha salvato la nostra bella Italia dalla rovina totale in cui ci stava portando la peggior classe politica della nostra storia. Ma chi si è sobbarcato tutti questi sacrifici? Noi gente normale che già facevamo fatica prima. Gente onesta che, con dispiacere e rabbia, non ha visto però dare esempi da chi guidava il Paese. Mi creda, se la gente avesse visto un taglio serio ai costi della politica, ai super stipendi (cari ministri, voi siete troppo lontani per capire come si vive con settecento euro al mese di cassa integrazione...), alle super pensioni, e a quelle consulenze date a gente incompetente che non ha mai lavorato, alle auto blu, ai privilegi... avrebbe stretto i denti con meno fatica. Quando vedremo fare tutto ciò da chi ci governerà, allora forse sarete credibili e potrete parlarci di etica. Di sicuro, ministro Riccardi, se dovrò ancora vedere i malati di Sla protestare in piazza, o chi come mio fratello sofferente di distrofia subire umiliazioni per prendere una misera pensione, o artigiani che si tolgono la vita per disperazione, non potrò credere a nessuno di voi, cattolici compresi. Noi gente onesta abbiamo fatto la nostra parte, ora tocca a voi. Almeno ci spero.

Guido B.

La tua lettera, caro Guido, non fa una grinza. In tempi di crisi, la rabbia della gente onesta verso una classe politica inetta e famelica di soldi e privilegi, è montata a ragione. Quando si chiede ai cittadini di tirare la cinghia, non è facile accettare le resistenze che ancora ci sono sui tagli ai costi assurdi degli armamenti e per gli F35, rivelatisi difettosi oltre che inutili e costosissimi. Così come sono un pugno allo stomaco le allegre spese di politici con uso incontrollato di montagne di soldi pubblici, quando sempre più numerosi anziani e pensionati si contendono gli avanzi di frutta e verdura tra gli scarti dei mercati o nei cassonetti dell’immondizia. L’Italia che uscirà da queste elezioni non potrà che essere più equa e solidale. La “casta” ha allontanato la politica dalla gente, anzi gliel’ha resa ostile. C’è davvero bisogno di un ritorno a una politica di “servizio”. Assieme a una forte iniezione di etica e legalità.

Pubblicato il 08 marzo 2013 - Commenti (0)
06
mar

Famiglia: ciò che è, ciò che non è

Ho settant’anni, leggo da sempre e con piacere il suo settimanale, cerco di tenermi informata su ciò che accade nel mondo. Vorrei esprimere il mio pensiero su un tema molto attuale: i matrimoni omosessuali e le adozioni. Ascolto con tristezza le opinioni dei cosiddetti esperti che vogliono a tutti i costi far passare per bene ciò che è male, chiamando amore ciò che è egoismo. Che pena! Ritengo che il rispetto sia dovuto a tutti, ma è dovere dei credenti, ma anche dei laici, alzare la voce per affermare chiaramente che, fin dalle origini, Dio ha creato l’uomo e la donna. Solo la loro unione ha riempito la terra, dove siamo ospiti. Non possiamo, quindi, cambiare “l’ordine” creato e approvare il “disordine”. Le conseguenze sarebbero una sciagura per tutti. Che futuro ci potrà essere senza la “vera” famiglia? I bambini, piccoli innocenti nel caos totale, rischiano di dimenticare come si pronunciano i nomi più dolci: mamma e papà. L’uomo d’oggi, caro padre, è vittima della propria superbia, e non è più capace di discernere.

Maddalena

A gennaio c’è stata a Parigi una grande manifestazione di quasi un milione di persone scese in piazza a manifestare contro i matrimoni omosessuali e la possibilità di adozione da parte di coppie gay. Non si è trattato del pallino fisso dei cattolici, ma tantissimi laici e rappresentanti di altre religioni hanno ribadito la loro convinzione che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna. E che i bambini hanno diritto a un padre e a una madre. Se si chiama famiglia ciò che non lo è, si fa un torto a tutti.

Pubblicato il 06 marzo 2013 - Commenti (3)
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