24
set
Sono un giovane cattolico
e le scrivo per esprimerle
il mio disappunto sulla
Bibbia musicata a tempo
di rap. Non metto in dubbio
la buona fede, ma questa
iniziativa è in contrasto con
l’ascolto della parola di Dio.
Come possono ascoltarla
i giovani d’oggi, se il rap è
rumore? Oggi, nella nostra
società, c’è bisogno di creare
silenzio, perché siamo
frastornati da voci, rumori,
ritmi frenetici e vita senza
pause di riposo.
Simone
Perfettamente d’accordo
con te, caro Simone, quando
dici che oggi siamo tutti storditi
dai rumori e poco abituati
al silenzio. Ma ciò non è in
contrasto con una proposta
che vuol usare il linguaggio
dei giovani per avvicinarli al
testo sacro della Bibbia. E per
far capire che la parola di Dio
ha qualcosa da dire a ciascuno
di noi. Non è parola umana,
che va e viene. Essa dà
una risposta alle nostre insoddisfatte
domande sul senso
della vita. Certo, poi va letta e
meditata nel silenzio e con
l’animo disposto all’ascolto.
In fondo, la Bibbia è la lettera
che Dio ci ha scritto e indirizzato.
In attesa di una nostra risposta.
Pubblicato il
24 settembre 2010 - Commenti
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10
set
Ci sorprendiamo della disonestà
della casta e della cricca? Legga
quel che mi è successo. Mio marito,
giorni fa, ha comprato una ricarica
telefonica da quindici euro.
Digitando il numero si è sbagliato
e ha “regalato” la somma a un’altra
persona. Quando se n’è accorto, ha
contattato la signora chiedendole
cortesemente di rendergli quanto
dato per errore. L’arzilla signora,
dopo un giorno di riflessione, gli
ha risposto: «Guardi, io non avevo
bisogno della sua ricarica, ma ormai
che ce l’ho, me la tengo». Mio marito
le ha ribadito che si trattava di un
errore, e la signora gli ha risposto
che non era affare suo. Il mio
rammarico non è per i soldi persi,
ma per quel comportamento. Mio
marito fa il poliziotto, prende un
magro stipendio e tutti i giorni
rischia la vita per garantire una vita
sicura al prossimo. Noi, quest’anno,
le vacanze non ce le siamo potute
permettere. Ormai, l’onestà è merce
rara in questo Paese.
Eleonora
I soldi del demonio prima o poi vannoin crusca. I disonesti di giorno se laspassano, ma i giusti la notte dormonosonni più tranquilli. Dai piccoli gestisi vede la grandezza d’una persona.Ma anche la sua bassezza morale.Quindici euro non fanno la fortuna dinessuno, tanto meno mandano in malorauna famiglia. Ma quello sgarbo ègrave, spia di un Paese sempre piùegoista e menefreghista. Mi auguroche l’arzilla signora si ravveda e restituiscaquei pochi spiccioli che le appesantisconosolo la coscienza.
Pubblicato il
10 settembre 2010 - Commenti
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