di Don Sciortino
Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.
30 mag
Non condivido quanti dicono che
la restituzione dell’Imu favorisce
chi è più ricco. Sono figlia unica, con
una madre molto malata e anziana.
Ho venduto il mio appartamento per
ristrutturare la vecchia casa di famiglia
e farne due appartamenti. Ora, uno
di questi risulta seconda casa perché
è in comodato d’uso gratuito a mia
figlia, quindi di Imu ho pagato 1.700
euro. Questi, me lo lasci dire, sono soldi
“rubati”. Non siamo ricchi e mio marito
da sei mesi non ha stipendio.
Grazia T.
Sull’Imu si sta tanto speculando, facendone
una bandiera politica ed elettorale che rischia
di mettere in crisi questo fragile e ricattabile
Governo. A mio parere, non si può affrontare
questo tema senza tenere presente
un quadro più generale di riforme che davvero
sollevino le famiglie dei carichi fiscali. È
una presa in giro illuderle con l’abolizione
dell’Imu, caricandole poi, direttamente e indirettamente,
di tanti altri pesi ben più onerosi
delle cifre che versano già per la casa. E,
soprattutto, non si può affrontare questo tema
senza mettere come premessa una maggiore
equità e giustizia, perché ognuno concorra
alle tasse secondo le proprie disponibilità.
Oggi, purtroppo, c’è troppa disuguaglianza
nel Paese. E questo è ingiusto.
Pubblicato il 30 maggio 2013 - Commenti (7)
29 mag
Vorrei che mi aiutasse
a capire quali sono gli
scandali, veri o presunti,
i “corvi”, le lotte di potere,
le speculazioni e le beghe
che hanno offuscato il volto
della Chiesa, di cui avete
scritto sulla rivista. O anche
le “sporcizie” di cui anche
lei parla. Perché si chiede al
Papa di riformare la Curia?
Mi verrebbe da pensare che
voglia restare nella residenza
Santa Marta per non dover
frequentare persone che non
lo meritano, ma non sarebbe
da lui. Per non dover pensar
male di tutti quelli, specie
i cardinali, che sono attorno
al Papa, ci dia indicazioni
più chiare, per la fiducia
e la stima che ho di lei.
Una vecchia abbonata
Conegliano (Tv)
La Chiesa è santa per sua natura,
ma peccatrice perché è
composta da uomini con i loro
pregi e difetti. Ed è sempre da riformare,
perché nel campo del
Signore, assieme al grano, cresce
la zizzania. Benedetto XVI,
in più occasioni, ha espresso
sgomento per «la veste e il volto
così sporchi della Chiesa», vedendo
come «nella rete di Pietro
si trovano anche pesci cattivi
», e come «la nave della Chiesa
naviga con vento contrario».
Il nuovo corso di papa Francesco
ci sta riconciliando con il
volto bello della Chiesa.
Pubblicato il 29 maggio 2013 - Commenti (1)
23 mag
Negli ultimi anni si sono verificati
in Europa più di venti episodi
gravi di razzismo nell’ambiente
dello sport. Nella cultura moderna
lo sport ha fatto della lotta alla
discriminazione, non solo quella
etnica, uno dei valori più alti
contribuendo allo sviluppo di
un concetto privo di pregiudizi.
È la mancanza di un’educazione
culturale che spinge l’individuo
ad assumere atteggiamenti
discriminatori. Bisogna iniziare
dalla scuola, insegnando ai più
piccoli il rispetto verso gli altri e
sviluppando la conoscenza reciproca.
Giovanni Paolo II, il “Papa sportivo”,
ricordava al Giubileo del 1984
che «lo sport può recare un valido
apporto alla coesistenza di tutti
i popoli al di sopra di ogni
discriminazione di razza, di lingua
e di nazioni».
Angelo P. - Lecco
Gli sportivi, da parte loro, per la vasta
popolarità di cui godono hanno
una grande responsabilità, nel bene e
nel male, con i loro atteggiamenti durante
e al di fuori delle attività sportive.
Tante campagne di solidarietà promosse
da un noto personaggio dello
sport hanno un’immensa forza trainante,
perché i “tifosi” tendono a imitare
i comportamenti del proprio idolo.
Lo sport in quanto tale, quando si attiene
ai princìpi della lealtà e della correttezza,
è un volano e un moltiplicatore
di “buoni sentimenti”. Per questo andrebbero
stroncati sul nascere tutti
quei fenomeni che “sporcano” lo sport.
Tra questi, l’inciviltà e l’ignoranza rozza
dei presunti tifosi che approfittano
del tifo sportivo per sfogare il peggio
dei loro istinti, con cori razzisti che dovrebbero
indignare tutti.
Pubblicato il 23 maggio 2013 - Commenti (1)
22 mag
È domenica mattina, sto seguendo il collegamento da piazza San Pietro
per il Regina Coeli. Osservo il Santo Padre sulla “papamobile”
muoversi tra la folla. D’improvviso si ferma e comincia a salutare, ad
abbracciare e baciare le numerose persone anziane, disabili in carrozzina.
In quel momento mi sono commosso, perché ho pensato «questo sì è un
vero uomo, ecco la misericordia di cui sempre papa Francesco parla. Ecco
un uomo pieno di Spirito Santo». Mi sono commosso perché, come
cristiano, cerco di vivere la mia vita quotidiana secondo il Vangelo di
Gesù. In particolare, cerco di scandire la mia giornata con la preghiera
e la recita del santo rosario, ma dentro mi sento inadeguato e peccatore.
Ho voglia di confessarmi per liberarmi da questo sentimento. Ora,
dal 13 marzo scorso, la mia fede ha una marcia in più e il caro
papa Francesco è un esempio da seguire. Ci voglio provare, anche
se non è semplice.
Ogni udienza ormai è un bagno di folla. Papa Francesco cerca il contatto fisico
con le persone che affollano piazza San Pietro, in special modo gli anziani,
i disabili e i bambini. È un vero pastore, che vuole sentire e portare addosso
l’“odore delle pecore”. Non si può assistere, senza commuoversi fino alle lacrime,
alla spontaneità dei suoi gesti di affetto con tutti. Come i baci ai bambini
o il chinarsi a raccogliere la borsa di un’anziana donna in carrozzella, emozionata
per la vicinanza del Papa. Uno stile pastorale diretto, a testimoniare
il Vangelo vissuto prima ancora che annunciato. E una sobrietà di vita per
farci comprendere che la povertà non va proclamata, ma incarnata in ogni
gesto quotidiano. Una Chiesa povera e dei poveri non è solo una bella definizione,
ma un impegno concreto da perseguire. E la povertà non è un accessorio
nella vita di un cristiano, ma un valore evangelico che caratterizza la novità
del messaggio di Gesù. La semplicità, l’umiltà e la povertà di papa Francesco
ci fanno presagire una Chiesa meno mondana e più spirituale, più attenta
agli ultimi che ai potenti. D’altronde, nella scelta impegnativa del nome
Francesco c’è già il programma del suo pontificato.
Pubblicato il 22 maggio 2013 - Commenti (2)
16 mag
A due settimane dal
referendum sui
finanziamenti comunali
alle scuole dell’infanzia
paritarie di Bologna,
andrebbe ricordato che,
in base a una legge del
2000 voluta da Giovanni
Berlinguer, queste scuole
sono da considerarsi
pubbliche come quelle
comunali e statali. In tutta
Europa le scuole pubbliche
non statali di ispirazione
laica o religiosa sono
finanziate dallo Stato.
In Italia ricevono modesti
contributi, nonostante
facciano risparmiare allo
Stato circa sei miliardi di
euro all’anno. A Bologna
una scuola per l’infanzia
paritaria costa al Comune
600 euro per bambino
l’anno, quella comunale
costa 6.900 euro. Basta con
le guerre ideologiche!
Luca
A nessuno giova la guerra
tra scuola pubblica e paritaria.
Al di là del fatto che entrambe
svolgono un ruolo pubblico, lo
sforzo comune da fare è battersi
per migliorare tutta la scuola,
senza distinzioni.
Pubblicato il 16 maggio 2013 - Commenti (8)
15 mag
Carissimo don Antonio, in questi primi giorni del nuovo
Governo sento brividi di sconforto nel mio cuore. Già
il populismo avanza i suoi ricatti. Restituire l’Imu equivale
a ridare tanto a chi ha già tanto, e poco o nulla a chi ha poco.
Chi vive in affitto o chi non paga l’Imu perché ha una
famiglia numerosa non riceverà alcun vantaggio dalla
restituzione. Anzi, subirà inevitabili aumenti del costo dei
servizi: mense e rette scolastiche, pasti e assistenza agli
anziani... Perché, invece, non destinare quei quattro miliardi
dell’Imu per far ripartire il lavoro e risolvere tanti problemi
dei giovani e degli esodati? Un’attività produttiva è un
volano che mette in moto un grande indotto. Lo Stato deve
concentrare i suoi sforzi su un obiettivo di crescita, senza
disperdere le risorse in tanti rivoli improduttivi. E poi, i ricchi
che riceveranno tantissimo dalla restituzione dell’Imu, non
consumeranno più di quanto già fanno. È facile, invece,
che usino quei soldi per un week end all’estero, alla faccia
del calo dei consumi interni! Con rispetto e solidarietà per
il coraggio con cui sa affrontare tanti problemi cruciali della
nostra società, le faccio i miei auguri per un impegno sempre
più proficuo.
Loredana R.
Certo, questo Governo è frutto di un’emergenza, per l’impossibilità
che una sola forza politica ha di guidare il Paese. In tempi
normali, nessuno avrebbe mai pensato a mettere assieme forze
che da vent’anni si sono contrastate, superando spesso e volentieri
il regolare confronto, con insulti e delegittimazioni, quasi fossero
nemici e non semplici avversari con idee diverse. Ma ora viviamo
tempi eccezionali e si richiederebbe una dose altrettanto eccezionale
di consapevolezza e responsabilità per salvare il Paese e
dare speranza a tanti cittadini ormai allo stremo, in tutti i sensi.
Eppure, già emergono nel Governo inutili impuntature su Imu e
altro. Ognuno, con l’occhio ai sondaggi, guarda ai vantaggi elettorali
che potrà trarre da ogni decisione. O anche dal far cadere,
ancora una volta, il Governo. Siamo in perenne campagna elettorale,
sordi agli accorati appelli del presidente Napolitano.
Pubblicato il 15 maggio 2013 - Commenti (2)
09 mag
Vorrei rispondere alla mamma che le ha
scritto sulla sua situazione di donna incinta
con un contratto non a tempo indeterminato
(FC n. 16/2013). Come donna condivido il
sentimento di rabbia e frustrazione per l’abuso
di potere esercitato dai datori di lavoro. Come
dipendente di una grande azienda dove, invece,
sono le future mamme ad abusare dello stato
di “donne incinte” e “puerpere” per i benefici
che lo Stato riconosce loro, sono dalla parte dei
datori di lavoro. Spesso si guarda solo ai diritti
delle donne e non a quelli delle aziende che,
in questo periodo di crisi, devono sopportare
i costi della scelta affrettata di una dipendente
ad avere un nuovo figlio. Viviamo in un
Paese troppo garantista verso le donne, che
pretendono, tra l’altro, la “parità” con l’uomo.
Non ho mai provato la gioia d’essere madre, ma
mi chiedo se sia giusto abusare della maternità
“per farla pagare ai maschi”.
Laura
Cara Laura, faccio fatica a ritrovarmi nel tuo linguaggio.
Anzi, non mi pare vero che una donna possa
avere un concetto di maternità così poco rispettoso.
Il lavoro è per l’uomo, non è l’uomo servo del lavoro.
La vita è il bene più prezioso che abbiamo, e
tutto deve ruotare, con armonia, attorno a essa. Il risentimento
è cattivo consigliere.
Pubblicato il 09 maggio 2013 - Commenti (9)
06 mag
Caro don Antonio, abbiamo appena
rinnovato l’abbonamento. Siamo
contente d’averlo fatto, perché la rivista
ci comunica cose che altrimenti non
avremmo occasione di sapere. Ma
vorremmo farle un appunto: sono già
due numeri che vediamo nell’ultima
pagina di copertina una pubblicità per
dare “duemila cucce ai cani”. Ha visto
il telegiornale ieri sera? Una famiglia
sul lastrico per aver perduto il lavoro,
e il capofamiglia che tenta il suicidio
viene salvato per miracolo. Beh! Non si
dovrebbero ospitare queste pubblicità
quando ci sono altri problemi molto
più gravi di questi “trovatelli”. Siamo
francescane, amiamo gli animali, ma
molto più le persone che ora hanno
bisogno di un tetto dove stare. Scusi
queste parole, ma anche noi come
piccola comunità cerchiamo di alleviare
le sofferenze di coloro che bussano
ogni giorno alla nostra porta. E siamo
sicure che anche voi fate lo stesso.
Pace e bene!
Suore francescane
Care sorelle, leggendo Famiglia Cristiana,
vi siete soffermate sulla pubblicità delle
cucce ai cani, ma non avevate bisogno
di ascoltare la Tv per scoprire le povertà e
le sofferenze di chi non ha un lavoro o delle
famiglie disperate che non ce la fanno
più. Bastava sfogliare lo stesso numero
della rivista per comprendere il brutto momento
che stiamo attraversando, tra vecchie
e nuove povertà. Da tempo, e con forza,
sollecitiamo chi ha responsabilità politiche
a farsi carico dei più poveri e delle
tante emergenze del Paese. Aver ospitato
quella pubblicità non ci ha distolto dall’attenzione
ai veri problemi della gente.
Pubblicato il 06 maggio 2013 - Commenti (1)
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