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Future mamme: troppo garantismo
Vorrei rispondere alla mamma che le ha
scritto sulla sua situazione di donna incinta
con un contratto non a tempo indeterminato
(FC n. 16/2013). Come donna condivido il
sentimento di rabbia e frustrazione per l’abuso
di potere esercitato dai datori di lavoro. Come
dipendente di una grande azienda dove, invece,
sono le future mamme ad abusare dello stato
di “donne incinte” e “puerpere” per i benefici
che lo Stato riconosce loro, sono dalla parte dei
datori di lavoro. Spesso si guarda solo ai diritti
delle donne e non a quelli delle aziende che,
in questo periodo di crisi, devono sopportare
i costi della scelta affrettata di una dipendente
ad avere un nuovo figlio. Viviamo in un
Paese troppo garantista verso le donne, che
pretendono, tra l’altro, la “parità” con l’uomo.
Non ho mai provato la gioia d’essere madre, ma
mi chiedo se sia giusto abusare della maternità
“per farla pagare ai maschi”.
Laura
Cara Laura, faccio fatica a ritrovarmi nel tuo linguaggio.
Anzi, non mi pare vero che una donna possa
avere un concetto di maternità così poco rispettoso.
Il lavoro è per l’uomo, non è l’uomo servo del lavoro.
La vita è il bene più prezioso che abbiamo, e
tutto deve ruotare, con armonia, attorno a essa. Il risentimento
è cattivo consigliere.
Pubblicato il 09 maggio 2013 - Commenti (9)