di Don Sciortino
Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.
25 giu
Che dire di quegli uomini maturi che, a parole,
sono paladini della famiglia, e poi passano ore
e ore al computer, intrattenendo relazioni non troppo
innocenti con donne, altrettanto disinibite, a fare
giochi erotici e a fissare appuntamenti per “incontri
infuocati”? Sono allibita. Ma la terza età non
dovrebbe essere quella della saggezza e del controllo
dei propri istinti? Eppure, tanti uomini e donne
accedono a questi siti “amorosi”, con la scusa
di combattere la solitudine e fare nuove amicizie.
Morale della favola, dopo quasi mezzo secolo di
matrimonio, mi ritrovo separata in casa. Bell’epilogo,
vero? Ho sofferto, pianto e pregato. Ora, però,
sono serena. Ho perso un marito, ma ho ritrovato
il Signore. Vorrei che i frequentatori di questi siti
capissero il vuoto che li circonda e si rendessero
conto delle sofferenze che provocano.
Maria Grazia
Sarebbe stato meglio salvare il matrimonio e ritrovare il
Signore. Ma così non è stato. Causa la leggerezza e l’immaturità
di suo marito che, come altri uomini e donne, è perso
a rincorrere il sogno dell’eterna giovinezza, per improbabili
incontri infuocati. Salvo, poi, ritrovarsi con un pugno di mosche
in mano, un matrimonio a pezzi (anche dopo cinquant’anni)
e tanti rimpianti. Spesso parliamo del cattivo
uso che i ragazzi fanno di Internet, di cui sono “obesi e bulimici”.
Non va, però, trascurata la dipendenza da video degli
adulti, soprattutto verso i siti pornografici. Pensano che
tradire il coniuge “mediaticamente” sia meno grave. E, soprattutto,
che non lasci traccia. Ma il primo tradimento avviene
nella mente, prima ancora che tramite Web.
Pubblicato il 25 giugno 2010 - Commenti (0)
18 giu
Evviva! La finanza, con un “sofisticato
strumento” (il binocolo!) ha beccato
una signora austriaca che acquistava
merce “taroccata”. Ma che bravi! Siamo
commossi per come funzionano le cose
in Italia. Ma perché non chiudono
le fabbriche che producono i falsi
e sfruttano manodopera straniera?
È molto più facile prendersela con
l’ultimo anello della catena. Cioè,
con il più debole. Questi ragazzi
“vendono”, non “rubano”. Ma i veri
falsari lo Stato non li vede nemmeno
con il cannocchiale.
Lettera firmata
Purtroppo, l’amara constatazione è che lo Stato, spesso, si mostra forte
con i più deboli, e pavido con i più forti. Si accanisce contro il moscerino e lascia
passare l’elefante. Vuoi un altro
esempio? La lotta contro i falsi
invalidi è sacrosanta. Ma perché alzare
dal 74 all’80 per cento la percentuale
di invalidità per la pensione?
I deboli sono sempre tartassati.
Anche in questa manovra finanziaria.
Mentre cresce il divario tra ricchi
e poveri, a danno della giustizia
e dell’equità sociale.
Pubblicato il 18 giugno 2010 - Commenti (0)
14 giu
Le scrivo perché, nonostante la sua bella risposta, mi ha indignato la
lettera di Beppe e Antonella da Savona, “Senza figli non c’è futuro”
(FC n. 21/2010), che attaccano le famiglie numerose, accusandole di essere
causa di povertà e degrado per la società “civile”. Sono madre di sei figli.
E, per dirla alla Mourinho, ho zeru diritti per questo. Solo incredibili
svantaggi e vessazioni. Noi vogliamo giustizia e pagare in proporzione,
come i single o le microfamiglie. Invece, ci trattano come polli da
spennare. Ticket anche sui bambini inferiori a sei anni; acqua, luce, gas...
tutto ci viene fatto pagare di più perché consumiamo molto. Ma ci vuole
tanto a capire che non potremmo mai consumare come chi vive solo?
E che quello che guadagniamo, dobbiamo dividerlo in otto? Se io e mio
marito ci separassimo, pagheremmo molte meno tasse! Ma vi sembra
normale un Paese così?
StefaniaC.
Come il Forum delle associazioni familiari, anch’io da tempo vado scrivendo
e ripetendo che in Italia il fisco non è affatto equo e “amichevole”
verso la famiglia, soprattutto se numerosa. A parità di reddito, un single e
una famiglia con più figli pagano le stesse tasse. Allo Stato non interessa
quanti elementi compongono un nucleo familiare. Questa è una politica
davvero miope. Il futuro di un Paese si programma a partire dalle nuove
generazioni. I figli non sono un fatto privato, appartengono a tutti, sono il
bene più prezioso che abbiamo. Sono il nostro futuro. E anche quelli che,
oltre tutto, pagheranno le nostre pensioni. Si può essere più ottusi di così?
Ma, prima o poi, a forza di battere e insistere, riusciremo a far comprendere
ai politici idee così elementari che anche un profano capirebbe al volo.
Qualsiasi loro risposta a giustificazione di un indegno menefreghismo, è
solo un alibi. Le famiglie sono ormai stanche di vuote parole.
Pubblicato il 14 giugno 2010 - Commenti (0)
06 giu
Ho appena compiuto vent’anni. Sono impegnato nella giovanile di partito e, come cattolico, cerco di ispirarmi a quei valori in cui credo. Ma quale Italia e, soprattutto, quale Europa erediteremo noi giovani? Non sono pessimista, ma il futuro non è roseo. Che politiche si stanno adottando per salvare l’ambiente e combattere l’inquinamento? Per non parlare dei problemi delle famiglie e della mancanza di lavoro. L’attuale classe dirigente è poco attenta al bene del Paese, distratta da interessi di parte. È anche vero che non tutti i problemi nascono dalla politica. C’è assenza di etica nell’economia, che bada più al profitto che alla dignità della persona umana. E anche gli appelli della Chiesa contro il relativismo morale restano inascoltati. Noi cristiani, forse, ci siamo adagiati. Dovremmo riprendere la strada giusta, quella tracciata dai nostri “padri costituenti” come La Pira, Dossetti, Lazzati. Ma anche i don Milani e i don Mazzolari. Non crede?
Giacomo - Verona
Se c’è qualcosa di cui, oggi, si sente estremo bisogno è la presenza di testimoni credibili. E spendibili. Come quelli che tu citi. Nel mondo della politica mancano personalità forti, con alta idealità, che si mettano a servizio del bene comune. La rappresentazione quotidiana del Palazzo è davvero avvilente, con politici che replicano il “verbo” del capo o le “parole d’ordine”, ossessivamente, in mille comparsate televisive. Dei vari portavoce, che ci ripetono la lezioncina a memoria, con aria compunta e grave, non se ne può più! Hanno occupato il video con l’arroganza tipica di chi ha conquistato il potere. E vuole “farla da padrone”, alla faccia del servizio pubblico. Una via per rinnovare il Paese sarebbe quello di mandare a casa una classe politica ormai frustra. E dare più spazio alla società civile. Dove è ancora possibile pescare qualche “testimone” non ancora “inquinato” dalla cattiva politica.
Pubblicato il 06 giugno 2010 - Commenti (0)
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