Don Sciortino

di Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

 
17
dic

Famiglia, mercato e riposo

Non capisco davvero tutta questa agitazione attorno al lavoro domenicale e festivo. Non dico che sia giusto o sbagliato discuterne, ma teniamo conto che ci sono migliaia di persone che lavorano la domenica. Mio padre era guardia giurata e lavorava sempre: giorni feriali e festivi. Compresi Natale, Pasqua, Ferragosto e Capodanno. La stessa cosa vale anche per mia moglie, operatrice sociosanitaria in una comunità di accoglienza per disabili. E mi permetta di dirlo: per una miseria di stipendio. Per loro e le loro famiglie, ma anche per tutti quelli che sono nella stessa condizione, non ho mai assistito a nessuna protesta. Anzi, c’è stato sempre il silenzio da parte di tutti.

Mauro - Treviso

L’agitazione a difesa della domenica e del diritto al riposo tiene conto di situazioni simili a quelle di tuo papà e tua moglie. Dà voce alle loro esigenze vitali, perché recuperino quegli spazi indispensabili da dedicare alla famiglia, di cui sono stati privati finora. Non ci stancheremo di ribadire quanto sia deleterio sacrificare la festa all’economia. Non c’è alcun vantaggio, neppure economico. Si abbassa solo il livello della qualità della vita, sacrificando le cose più care che abbiamo, come gli affetti familiari, a leggi di mercato poco lungimiranti. Per i cristiani, poi, la domenica è il giorno del Signore. E come ricordava lo slogan del congresso eucaristico di Bari: “Non possiamo vivere senza la domenica”. Non siamo nati per vivere da bruti, ma per elevarci nello spirito.

Pubblicato il 17 dicembre 2012 - Commenti (6)
29
nov

Liberiamo la domenica

Qualche lettore si è scagliato contro di lei perché ha criticato chi nega il pulmino e la mensa ai bambini i cui genitori non pagano la retta. Contenuto e tono di quella lettera fanno presumere che l’autore sia simpatizzante della Lega. Un movimento pieno di contraddizioni. Non le pare che l’indipendenza della cosiddetta Padania sia in contrasto con la Costituzione italiana? Nessun partito dell’arco costituzionale l’ha mai denunciato. Anzi, i leghisti sono stati al governo dello Stato per anni. Non accetto la giustificazione (la ritengo assurda), che vogliono la secessione attraverso metodi democratici.

G. Brambilla

La Lega, come altri partiti, vive di contraddizioni. Spesso, in modo macroscopico. Basta considerare la presenza di quei ministri che hanno giurato sulla Costituzione, percepito lauti stipendi assieme a benefici e privilegi, e fatto poi strame della bandiera italiana, additata a usi indicibili. Ma al di là delle appartenenze e dei programmi, non si può tacere quando si prendono provvedimenti che discriminano le persone. E, soprattutto, penalizzano i bambini. Cosa vergognosa, da non fare.

Pubblicato il 29 novembre 2012 - Commenti (8)
22
feb

Il lavoro e la festa

Sono una mamma credente, con due bambini. Lavoro non per scelta, ma per necessità. E faccio fatica a conciliare tutto. Ma, almeno, la domenica posso dedicarla alla famiglia, andare a Messa, pranzare tutti insieme, fare una passeggiata o andare all’oratorio. Mi metto, però, nei panni di una povera commessa che, grazie alla liberalizzazione degli orari dei negozi, dovrà lavorare anche nei giorni festivi. Certo, ci sono lavori socialmente utili che non si possono fermare. Ma è proprio necessario fare la spesa di domenica e togliere un altro giorno alla famiglia? La Chiesa dovrebbe intervenire. 

                                                                                                                          Barbara G.

«E il settimo giorno, Dio si riposò». Così è scritto nella Bibbia. Ma questo non vale per noi dipendenti del commercio. La domenica non è più un giorno di festa, da trascorrere in armonia con la propria famiglia. E andare a Messa, per chi ci crede. Tutto ciò ci è impedito dal Governo Monti. Mi dispiace che nessuno tuteli i nostri diritti. Neppure il suo settimanale ne ha parlato. Come mai? 

                                                                                                                               Daniele

Mi spiace dovervi smentire, cari Barbara e Daniele. La Chiesa è intervenuta in più occasioni. Di recente, a gennaio, il cardinale Bagnasco ha detto parole chiare al Consiglio permanente della Cei. Ma anche sulle nostre pagine e su FC on-line non sono mancati interventi a difesa della domenica come “giorno del Signore” e momento di ritrovo per la famiglia. Non più tardi della settimana scorsa, il nostro teologo, Luigi Lorenzetti, ci ha ricordato come una società civile deve darsi una giusta legislazione sul lavoro. «Non è proprio un modello di società», ha scritto, «quello che vede le persone, per tutta la giornata e buona parte della notte, in negozio o in ufficio, quasi che tutto il resto sia secondario. La preoccupazione aumenta se questa logica occupa anche la domenica e i giorni festivi». Il riposo, la festa e le relazioni familiari non vanno sacrificati al “dio consumismo”.

Pubblicato il 22 febbraio 2012 - Commenti (11)
16
dic

Per i doni natalizi, non dimenticate la Bibbia

Caro don Antonio, desidero ringraziarla per il graditissimo dono della Bibbia inviatami a casa. È un dono significativo. Un messaggio autentico di speranza, che sono sicura mi aiuterà a capire anche il significato vero del Natale. Grazie, perché abbiamo più che mai bisogno di speranza, in un tempo di incertezze varie e relativismo morale. Oggi, siamo disorientati. Abbiamo bisogno di ritrovare la “stella polare”. Ecco l’augurio che mi sento di fare per questo Natale. Che ciascuno di noi possa ritrovare il Signore nel proprio cuore, vera guida del nostro cammino. Poi, tutto sarà più facile.
Una fedele abbonata

Grazie anche degli auguri. Man mano che la “nostra Bibbia” arriva, come dono graditissimo, a tutti gli abbonati, mi stanno giungendo numerosissimi messaggi come questo. Ringraziamenti per nulla formali o di circostanza. Ora che, nelle città addobbate a festa e luminarie natalizie, è partita la corsa frenetica ai regali, a chi ha ancora qualche interrogativo sul dono per parenti e amici, io consiglio la “nostra Bibbia”. Maneggevole e facile alla lettura, oltre a essere estremamente economica (euro 7,90). La si può anche personalizzare. È un regalo che resta, tra i tanti che vanno riciclati o che non sappiamo cosa farne. Val la pena spendersi in questo consiglio, forse “interessato”. Ma stiamo promuovendo il testo sacro, non cioccolatini! Fa parte della nostra missione.

Pubblicato il 16 dicembre 2010 - Commenti (0)
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