06
giu
Apprezzo molto il suo lavoro e il bene
che fa a tanti. Però, sfogliando gli ultimi
numeri di Famiglia Cristiana, ho notato
una vera esagerazione riguardo a questo
Papa, che tutti amiamo. Ma non dobbiamo
esagerare. Dire che «cambierà la Chiesa,
che convertirà e porterà tutti a Dio...»
mi pare esagerato. Come anche dedicargli
così tante pagine della rivista. Decisamente
troppe. Poi, con un sottinteso che non
approvo affatto: questo Papa sì, l’altro,
cioè Benedetto XVI, no.
Valerio T. - Ancona
Sono convinto che lo Spirito Santo sappia scegliere
come Papa la persona più adatta al proprio
tempo. In questi ultimi decenni abbiamo
avuto Pontefici santi e straordinari, certo ognuno
con la sua personalità, i suoi carismi e un
differente stile di governo della Chiesa. Se non è
corretto contrapporli tra loro, mi permetta caro
Valerio anche di gioire del dono di papa Francesco
e della speranza che ha suscitato nella Chiesa
e nel mondo intero. Non penso che stiamo
esagerando nell’attenzione che gli dedichiamo
come rivista. Ne sono conferma le folle così numerose
e festose a ogni sua udienza.
Pubblicato il
06 giugno 2013 - Commenti
(14)
27
giu
Sono un affezionato lettore da molti anni e le scrivo per avere un parere sulle multe che l’Autorità della comunicazione ha dato ad alcuni Telegiornali per aver violato la legge sul regolamento elettorale. Tra questi spicca il Tg1 con un’ammenda di 258.000 euro. Chi pagherà, realmente, questa multa?
Come sempre, i soldi saranno presi dal canone. Noi cittadini, oltre a pagare fior di stipendi ai direttori dei notiziari televisivi, ci facciamo carico anche dei loro errori. Perché non tirano fuori un soldo di tasca propria? Altrimenti, con un atto di umiltà, si dimettano, non essendo stati all’altezza dell’incarico ricevuto. Perché non si applicano in Tv le buone regole civili che valgono per tutti in società?
Amedeo Z. - Vicenza
La Tv pubblica si sta degradando a livelli mai toccati in passato. Per via di una logica che non risponde al bene degli utenti, ma agli interessi dei politici. Senza distinzione di colore, perché a ogni cambio di Governo si perpetuano gli stessi mali. A cominciare dalla lottizzazione e dalla mortificazione delle competenze professionali. Contro le stesse leggi di mercato e dell’editoria, il servilismo è premiato più della bravura. Complici gli stessi giornalisti, senza più dignità ed etica, che a ogni cambio fiutano l’aria che tira, per farsi trovare già proni davanti al potente di turno. Sarebbe bene ricordare a chi spadroneggia in Tv che i veri “padroni” cui rispondere sono i cittadini, che pagano il canone.
Pubblicato il
27 giugno 2011 - Commenti
(1)