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Ecco perché non mi fido dei politici

Seguo con sincero apprezzamento il vostro impegno a favore della famiglia, dell’educazione, dei giovani e delle classi più disagiate. Leggendo gli articoli e le sue risposte alle lettere, mi assale un senso di indignazione contro tutti quelli che stanno nelle “stanze dei bottoni”. Come possiamo sopportare una classe dirigente che saccheggia, di continuo, la “diligenza dello Stato”, a proprio esclusivo vantaggio? Le risorse sono della comunità, da usare per il bene di tutti. So che non è giusto generalizzare. Tra tanti sanguisughe, che si vendono al miglior offerente, c’è anche chi merita rispetto per onestà e responsabilità. Però, la maggior parte dei politici dovrebbe andare a casa. O, meglio, dovremmo cacciarli via.

I cittadini devono riappropriarsi del diritto di eleggere i propri candidati, di cui sono stati espropriati. Tra la gente cresce la frustrazione. Ma anche il rancore. Si sentono ingannati e presi in giro. Ormai, siamo la favola del mondo. Trovo che sia un’infamia il divario tra gli stipendi da nababbi dei politici e quelli da fame dei cittadini. Lo stesso vale per le pensioni d’oro e chi, invece, percepisce appena cinquecento euro al mese. O per chi matura una pensione dopo cinque anni di legislatura e percepisce più pensioni. I nostri parlamentari lavorano poche ore a settimana, quando va bene. E tanti “assenteisti ben remunerati” non si fanno nemmeno vedere.

Che dire, poi, dei rimborsi milionari a partiti che non sono più in Parlamento? O dello spropositato costo delle auto blu e dei voli di Stato? Ministri e politici vanno spesso in Tv per dirci che la situazione del Paese è grave e che bisogna tirare la cinghia. Ma perché non ci danno l’esempio per primi? Noi cittadini abbiamo il diritto di sapere come spendono il denaro della comunità. Se i politici non si guadagnano l’alto stipendio che percepiscono, per me sono come degli evasori. Mi creda, ho preferito mandare a lei questa “lettera aperta” perché so che lei sta lottando per migliorare l’Italia e ridare dignità a questo nostro povero Paese. Dei politici non mi fido più.
Padre Gino


I politici e i pubblici amministratori, per definizione, sono chiamati a servire la comunità e a promuovere il bene comune, cioè di tutti. Troppi segnali, purtroppo, manifestano il contrario. A prevalere sono gli interessi di parte. Ci si serve della politica per arricchirsi e per “sistemarsi”. L’abuso e lo spreco dei denari pubblici è sotto gli occhi di tutti. Ogni giorno, una “leggina” a garantire i politici dei benefici e privilegi acquisiti. Anche in tempi di crisi. Alla fine, costi e disagi si scaricano sui cittadini. Ultimo esempio, in ordine di tempo, l’ulteriore tassa sulla benzina per finanziare la “cultura”, mentre si sprecano più di trecento milioni di euro per non volere accorpare il voto dei referendum a quello delle amministrative.

Tra le molte facce dello spreco del denaro pubblico, ci sono gli alti stipendi dei nostri politici. A ogni livello. Sono cifre del tutto sproporzionate rispetto ad altre categorie di lavoratori. Non basta, a giustificazione, riferirsi alle leggi vigenti e concludere che è tutto legale. Perché non è affatto scontato che queste leggi siano giuste. E, infatti, non lo sono. Uno stipendio alto può essere considerato giusto (e quindi giusta anche la legge che lo regola) se corrisponde a due presupposti. Primo, se garantisce la possibilità di svolgere un buon lavoro che ha bisogno di risorse economiche per aggiornamento, riqualificazione, disponibilità di necessari strumenti; secondo, se si pagano adeguate tasse in base al reddito e ai consumi. L’alta remunerazione deve ritornare alla società sotto forma di una prestazione efficiente.

Politici e amministratori devono domandarsi se, all’alto stipendio, corrisponde un alto beneficio per la comunità in termini di servizio. L’abuso del denaro pubblico offende la giustizia e la coscienza morale dei cittadini che pagano le tasse e vivono con lo stretto necessario. E, i più fortunati, con un sobrio superfluo. È necessario risvegliare una forte coscienza critica per cambiare abitudini consolidate, che passano per normali. I cittadini, oltre all’informazione sulle entrate fiscali, hanno il diritto di conoscere come viene speso il denaro pubblico. Se per le necessità della comunità civile, oppure per logiche corporative, elettorali e clientelari. Non basta esigere un’equa legislazione fiscale, va anche controllata la gestione e la destinazione dei soldi. Il contribuente non firma una cambiale in bianco, come se si trattasse di una donazione incondizionata allo Stato.

In regime democratico, i cittadini hanno due modi per contrastare distorsioni e prevaricazioni della pubblica amministrazione: la denuncia pubblica e il voto. Anche i mezzi di comunicazione, se davvero fossero a servizio del bene comune, dovrebbero essere “coscienza critica” per inchiodare, di fronte all’opinione pubblica, chi abusa del potere delle istituzioni per interessi personali e di parte. È, infine, urgente riformare la legge elettorale (la famosa “porcata”: una vergogna della nostra democrazia), per restituire ai cittadini il diritto di scegliersi i parlamentari che meritano fiducia. Ai quali, poi, chiedere conto del loro operato, perché eletti dalla gente. E non nominati dalle segreterie dei partiti.

Pubblicato il 29 marzo 2011 - Commenti (58)

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Postato da ivanlombardi il 23/09/2011 10:58

Il caso della parlamentare Ileana Argentin è sintomatico dello stato in cui versa la nostra classe politica. Il nostro Parlamento, o meglio, una parte di esso è colpevole di aver chiuso gli occhi, di aver tollerato questo comportamento esecrabile; e quando nella coscienza di ciascun onorevole non vi è una forza morale abbastanza potente per contenere e reprimere questi atteggiamenti, essi l’assaliranno e la divoreranno immancabilmente. http://mister-no.ilcannocchiale.it/2011/04/07/indignamoci.html

Postato da ironyman il 02/05/2011 20:15

Ha perfettamente ragione Andrea, una democrazia per poter funzionare senza degenerare nel suo opposto ha bisogno di un sistema equilibrato di pesi e contrappesi. Il problema si pone quando questi contrappesi sono solo formalmente contro il potere. Se la stampa e la Tv non sono completamente liberi di criticare ed accusare il potere al quale sono asservite, se i capitalisti pensano solo a tutelare i propri interessi e se il potere decisionale cerca di imbrigliare il potere della magistratura, allora la democrazia corre seri pericoli. Non è che nel nostro paese le cose stiano proprio così, per fortuna, tuttavia il clima politico che si respira è pesante e non sono mancati segnali allarmanti. Occorrerà esser molto vigili.

Postato da leonequeovero il 01/05/2011 14:48

Signor Libero Leo, una volta, mi sembra di aver capito, Lei pensava che Berlusconi fosse sceso in politica perchè ne aveva "interesse personale". Oggi non più, o non ne è più convinto. Da un'anno e mezzo tutte le norme fatte, da fare o discusse e non fatte ma messe a decantare, tutte ma proprio tutte, scudo fiscale tra le altre, riguardano interessi dell'on. Silvio Berlusconi. Tutte. Posso sapere, se cortesemente vorrà dirmelo, cosa le ha fatto cambiare idea? L'aumento dell'evasione fiscale? L'aumento della corruzione? Secondo la Guardia di Finanza 125 miliardi di euro la prima, secondo la Corte dei Conti 60 miliardi la seconda, con un aumento del 30% dall'anno precedente. Queste purtroppo sono certezze signor Libero.

Postato da anna69 il 01/05/2011 14:06

Leggo solo ora, in questa Domenica memorabile in cui un Papa Santo è stato portato dagli uomini, da Dio sicuramente lo era già, agli onori degli altari. Giovanni Paolo II si è sempre soffermato ad ascoltare ciò che diceva la gente e diceva sempre " Non abbiate paura!" Manca una guida spirituale terrena di questa tempra! Condivido pienamente la lettera aperta di padre Gino e la risposta di don Sciortino. Vorrei aggiungere una sola cosa, è vero che il voto è un mezzo per esprimersi e mandare avanti la democrazia, ma come si può fare se non ce lo permettono? Vogliono annullare i referendum, quello sul nucleare poi che riguarda la nostra vita e mette in assoluto pericolo anche quella delle generazioni future, senza però tralasciare gli altri quesiti che non sono da meno. Se così fosse e a Giugno non potessimo esprimere il nostro pensiero, qualunque esso sia, cosa possiamo fare? Intanto pregare poichè la rassegnazione non è propria di un cristiano, poi però dobbiamo darci da fare e, pacificamente, esprimere con fermezza, insieme, tutto il mondo cristiano ( non solo a parole) italiano, che ciò verso cui ci stiamo avviando è il buio quasi totale. La Chiesa, a parte piccoli coraggiosi sprazzi, dov'é per raccogliere e farsi portavoce di questo appello che non é solo mio? Mi piacerebbe tanto avere una risposta concreta!

Postato da Andrea Annibale il 30/04/2011 14:34

Neanche io mi fido dei politici. La democrazia porta spesso al potere persone stupide e corrotte. Ecco perché i “poteri forti” – stampa, televisione, capitalisti, magistratura, burocrazia – sono utili per condizionare la politica tramite un sistema di pesi e contrappesi. Chi non lo capisce ha una mentalità fascistoide.

Postato da spark il 26/04/2011 16:28

Dopo quanto affermato oggi dal sultano di Arcore, durante la conferenza stampa con il suo alter ego francese, quando ha chiaramente ammesso cha ha bloccato il referendum sul nucleare perche' ha paura del risultato delle urne (per fortuna sua, non gli e' scappato di bocca che cosi anche il quesito sul SUO leggittimo impedimento avrebbe scarse possibilita' di raggiungere il quorum!), quanti suoi sudditi continueranno a considerare il suo sultanato un luogo dove "la democrazia e' ben salda" ? Sono sicuro che anche su questo, il popolo plaudente, trovera' una giustificazione e che anche questa bagatella del piu' virile del reame, finira', nascosta, sotto il suo tappeto volante. Il tutto nell'attesa delle prossime elezioni amministrative dove, invece di parlare dei temi di interesse regionale, provinciale o locale, scommettiamo che i giannizzeri del sultano si stanno gia' preparando ad imbastire una grandiosa strategia propagandistica sulla legge sul fine vita? Dove secondo alcuni quotidiani, il testo del provvedimento che era rimasto in commissione per oltre un anno, e adesso e' in coda al calendario di maggio, mercoledi la maggioranza e pare anche l'UDC chiederebbero l'inversione dell'ordine del giorno per passare subito ( cioe' prima delle amministrative ) alla discussione del testo al Senato. Quanti saranno gli elettori che abboccheranno all'amo?
Osvaldo Bardelli

Postato da dino avanzi il 26/04/2011 04:28

L'Italia decide, ieri sera 25 aprile, di partecipare direttamente ai bombardamenti sulla Libia, la decisione segue quella avvenuta la settimana scorsa di inviare dieci consiglieri militari a fianco dei ribelli. Tutto questo dopo che il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il ministro della difesa Ignazio La Russa avevano sempre affermato, fino a 10 giorni fa, che l'intervento in Libia non sarebbe mutato. Questa decisione gravissima, che significa l'intervento diretto dell'Italia in guerra, rivela tutta l'ipocrisia e la contraddittorietà dell'intervento in Libia. Da parte del nostro governo viene fatta passare quasi " sotto silenzio" con un parlamento impegnato in altre faccende, come spiega ironyman nel suo ultimo intervento scritto, a ribadire ancora una volta la "povertà" e la pochezza di chi ci governa.
Dino 51

Postato da RT57 il 25/04/2011 02:25

Io mi fido della politica perchè necessaria ma non mi fido di questa maggioranza che sono un insulto alla Italia onesta e che crede in una società libera eguale e fraterna.

Postato da ironyman il 25/04/2011 00:05

Il capo del Governo entrato in politica per mettersi al riparo da iniziative della magistratura nei suoi confronti, dopo aver costruito una serie infinita di leggi ad-personam tiene ancora impegnato il Parlamento per cercare con tutti i mezzi di evitare che i Giudici ci dicano se è colpevole o meno di reati gravissimi, in un clima sociale incandescente e con l’immagine del nostro paese all’estero a pezzi. Adesso pur di evitare un referendum sulla sua posizione di imputato di cui ha evidentemente terrore, proprio Lui che invoca il popolo tre volte su due, sta facendo retromarcia su alcune riforme cardine sulle quali aveva costruito la sua campagna elettorale. Ad ogni persona che abbia un minimo di buon senso tutto ciò dovrebbe destare allarme. Siamo in piena emergenza democratica, altrochè! Ovviamente il voto non è dietro l’angolo. Se ne guardano bene dall’invocarlo.

Postato da spark il 24/04/2011 19:53

Vedo un commento all'articolo" Il Cavaliere ed i prof.bolschevichi" dove un lettore scrive che "la democrazia e' ben salda". Bene, gli italiani ne saranno entusiasti! Evidentemente, non essendo d'accordo con questa affermazione, ho un'altra concezione di democrazia. Senza andare a ritroso attraverso gli anni del sultanato di Arcore e non volendo essere ripetitivo in quanto i motivi del perche' secondo il mio modesto e minoritario parere (so bene quanto sia ancora idolatrato dalla gran massa degli italiani il barzellettiere brianzolo...a quando i manifesti "Silvio Santo subito"?) la democrazia non e piu' di casa nel nostro Paese, sono riportati giornalmente nei vari commenti agli articoli di questo giornale. Senza tediarvi oltre, voglio solo farvi notare l'ultimo esempio della concezione di democrazia che ormai fa parte del comune sentire della maggioranza dei nostri concittadini. Mi riferisco all'ultimo disgustoso (uso l'aggetivo di Don Ciotti: state tranquilli, sudditi del sultano, non agitatevi, anche il fondatore di Libera, e' in minoranza nel Paese!) tentativo messo in atto dai giannizzeri del sultano per far mancare il quorum ai referendum del prossimo giugno: con due espedienti legislativi, i 314 giuristi (quelli che hanno certificato la parentela di Ruby con Mubarak) di Montecitorio stanno cercando (se non l'hanno gia' fatto) di cassare i referendum sul nucleare e sull'acqua, cosi gli italiani potranno andare tranquillamente al mare allietati dall'ultima storiella di Silvio I , ed il terzo referendum, quello che tanto angustia il sultano (legittimo impedimento), non raggiungera' il quorum. Don Sciortino nella sua risposta dice che"In regime democratico, i cittadini hanno due modi per contrastare distorsioni e prevaricazioni della pubblica amministrazione: la denuncia pubblica e il voto", appunto, in un regime democratico! Da noi le centinaia di migliaia di firme per i quesiti referendari sono diventate carta straccia. Come dicevo all'inizio, anche se le mie idee sono minoritarie, non rinuncio a gridare W IL 25 APRILE! Certo che ogni anno che passa , sempre di piu' mi pongo la domanda "ne e' valsa la pena?"!
Osvaldo Bardelli

Postato da giogo il 24/04/2011 16:11

sono convinto che il ns. Libero Leo "non si fida dei politici" ma fatto salvo che siano dall'altra parte, cioè... cioè è da tempo palese, quando sono contro il detentore del bunga-pensiero. E del pensiero suo ripetutamente espresso in questi commenti...x questa puntata (finora) ben NOVE. Buona Pasqua sperando si dia una calmata !

Postato da dino avanzi il 24/04/2011 11:33

Sig. Libero Leo non so a quali giornalisti si riferisce, ma credo che ad ogni credente come ad ogni cittadino venga chiesto di pensare politicamente, quindi anche ai giornalisti viene riservata questa possibilità.
Dino 51

Postato da Libero Leo il 23/04/2011 17:15

Per Dino Avanzi. Mi congratulo con lei per le certezze che ha, quasi fosse depositario della Verità. Purtroppo io non ho le sue certezze perchè, come padre Gino, non mi fido dei politici, specialmente di quelli camuffati da giornalisti. Di una cosa sono quasi certo: così come dei politici, anche della maggior parte dei giornalisti non c'è da fidarsi, perchè sono politici più che giornalisti.

Postato da dino avanzi il 22/04/2011 13:12

E' incredibile e sorprendente, Sig. Libero Leo, che ancora non abbia capito il motivo per cui B. è entrato in politica, ma è chiaro: perché ha a cuore il bene dell'Italia e non il suo interesse particolare!
Dino 51

Postato da dino avanzi il 21/04/2011 23:03

Sig. Libero Leo direttamente da wikipedia:"Legge Frattini è un'espressione che indica la Legge della Repubblica italiana numero 215/2004, approvata il 13 luglio di quell'anno, e recante "Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi"; e La cosiddetta legge Gasparri, dal nome del ministro all'epoca responsabile della materia, il deputato Maurizio Gasparri, è la legge n. 112 del 3 maggio 2004 - "Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI - Radiotelevisione italiana S.p.A., nonché delega al Governo per l'emanazione del testo unico della radiotelevisione La legge Gasparri è una delle leggi più discusse del Governo Berlusconi II. Si tratta in sostanza di una legge di riforma generale del sistema radiotelevisivo, la terza "legge di sistema" dopo la legge n. 103/1975 e la legge Mammì del 1990. La successiva legge Maccanico del 1997 aveva cercato di rimediare alla carenza normativa della legge Mammì per garantire maggiormente il pluralismo esterno". Si spettegola che Frattini sia diventato ministro degli esteri in cambio della sua legge. Concludo con un aforisma di Giulio Andreotti uno che se ne intende:“ A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina".
Dino 51

Postato da Libero Leo il 21/04/2011 15:30

Per Dino Avanzi. Ho fatto la domanda "Ma chi gliel’ha fatto fare al premier di dedicarsi in prima persona alla politica?" perchè non so la risposta. Finora ero indotto a ritenere vero quanto dicono i suoi avversari, cioè per suo interesse personale. Ora comincio ad avere dei dubbi. Naturalmente, se si dà credito solo ai giornalli del suo nemico n. 1, bisogna escludere subito che l'abbia fatto per qualche scopo positivo. Bisogna continuare a pensare che l'abbia fatto per qualche suo interesse nascosto. Ma mi domando quale sia questo interesse. Vantaggi per le sue aziende? Può essere. Ma ha tutti gli occhi puntati contro. Ben difficlmente ci riuscirebbe senza esserne accusato. Il conflitto d'interesse è inefficace quando è noto; ha successo quando è tenuto nascosto o sottotraccia (ad esempio quello delle Coop). Per ambizione e sete di potere? Dopo quel che gli è stato riversato addosso dai PM e dagli avversari politici, avrebbe dovuto ravvedersi e ritirarsi, anche per non correre il rischio di attentati. Per quale altro scopo, senza dubbio abominevole, l'ha fatto? Non lo so.

Postato da giancarlochiari il 20/04/2011 00:55

Mi è capitato in questi giorni di rileggere La città di Dio di Agostino, profeta del crollo dell’impero romano. Sono passati sedici secoli eppure la sua attualità sconvolge… Agostino, che rischiò la ‘scomunica’ per le sue tesi, partì dalla filosofia scettica per ricercare la verità che trovò nel Vangelo e tradusse in vita vissuta senza rinnegare il rigore e gli strumenti della sua ricerca neppure quando approdò alla conclusione del suo ‘viaggio dentro a se stesso’. Il suo “ama et fac ut vis” (ama e fai ciò che vuoi) continuò a pensare sia la sintesi più efficace del vangelo: oggi purtroppo il viaggio dentro a se stessi e dentro il nostro tempo e la nostra società non è di moda e questo credo sia l’origine dei guai. Berlusconi non è il prodotto della ricerca cattolica: per lui non esiste il dubbio che sta alla base del viaggio di Agostino. “Dubito ergo sum”, è bandito dagli slogan con cui B. proclama che vuole le scuole cattoliche, per i figli dei poveri italiani condannati a mandare i figli nella scuola pubblica dove gli insegnanti comunisti ‘inculcano’ valori diversi da quelli delle famiglie, e quali sono i valori di queste famiglie. In più interviste madri e padri, non spero più spudorati che sinceri, si sono dichiarati d’accordo con la figlia se si fosse prestata ad una serata con mister B. Ora, molti tifosi di mister B. e molti sedicenti cattolici, se la prendono con il termometro (le intercettazioni), non con la febbre: mi interessa poco sapere se le intercettazioni hanno o non hanno rilevanza giuridica, mi interessa capire come sia possibile per un leader che si dichiara cristiano usare il denaro per sedurre e non solo una bella ragazza ma anche adulti maschi Non mi interessa un giudizio in tribunale perché la prostituzione non è punita dalla legge che punisce solo il suo sfruttamento e la prostituzione minorile (curiosamente la legge che ha vietato lo sfruttamento della prostituzione dei bordelli fu proposta dalla senatrice socialista Lina Merlin, che nella sua battagli si trovò contro democristiani e socialisti) ciò che mi interessa è se sia avvenuto oppure no e purtroppo le registrazioni delle telefonate e le tracce bancarie non lasciano spazio ai dubbi. Difendere mister B. affermando che le registrazioni non andavano fatte non ha molto senso in questo caso. L’accanimento contro le intercettazioni di chi lo sostiene, dimenticando che la stessa seconda moglie aveva fatto presente più di una volta le sue frequentazioni, accentua la sensazione che le papi girl e le serate di Arcore siano vere … e non bastasse ci pensa mister B. a confermarle domenica a Milano con un forsennato attacco ai giudici, nello stesso giorno in cui il cardinal Tettamanzi ha predicato in duomo che chi fa ingiustizie non può contestare la giustizia (temo che gli costi un’accusa di comunismo…) La distruzione del rispetto per la politica, che Paolo VI definiva servizio all’uomo, è il maggior danno provocato da mister B., è riuscito a convincere molti che chi si impegna seriamente in politica non è onesto circondandosi di persone di dubbia reputazione (Cicchitto, tessera P2, Dell’Utri condannato in appello per associazione mafiosa, per citare i più in vista) e diffamando chi non è con lui e per completare l’opera servendosi della legge porcata ha scelto ministre e deputate con criteri a dir poco discutibili. Ritornando ad Agostino, Roma è sempre più simile a Babilonia non alla città di Dio, anche se c’è il Papa, un ottimo papa, forse perché invece che alla parola di Dio ci rifacciamo ad un uomo che si confonde con Dio e che per accentuare la confusione dice di essere dalla parte dei cristiani, ma i cristiani non sono una parte, sono il popolo di Dio. Svegliamoci dal letargo: rileggendo la Bibbia, il Vangelo, e le encicliche sociali possiamo evitare di finire in letargo e ricominciare a scegliere, se l’amore di Dio ci assolve dal peccato abbiamo l’obbligo di ricominciare il nostro cammino magari evitando di farci incantare dai venditori del tempio che dal tempio ricavano da vivere.. I politici non sono Dio, non richiedono un atto di fede ma un costante controllo, anche con le intercettazioni, personalmente non mi dispiacerebbe affatto essere intercettato e magari leggere le trascrizioni delle mie conversazioni telefoniche, a distanza ai anni, mesi o settimane potrebbero essere un buon ricordo o l’occasione di riflettere per capire se alle mie e altrui chiacchiere o promesse abbiano corrisposto fatti ..

Postato da dino avanzi il 19/04/2011 13:40

Ultima considerazione: ma chi gliel’ha fatto fare al premier di dedicarsi in prima persona alla politica? Per suo interesse doveva fare come gli avevano consigliato e come ha fatto De Benedetti, anche trasferendo la sua residenza in Svizzera. Ho trascritto Libero Leo: che a questo punto dovrebbe spiegare per quali motivi Berlusconi è sceso in politica.
Dino 51

Postato da aldo abenavoli il 19/04/2011 10:11

Indubbiamente don Sciortino ha buone ragioni da vendere quando afferma di non fidarsi dei politici. Se infatti andiamo ad indagare sui costi della politica e sui finanziamenti generosi elargiti agli apparati dei partiti, il giudizio totalmente negativo coinvolge indistintamente tutti gli schieramenti. Il rischio è che, nel collocare sullo stesso piano tutti gli schieramenti politici, si finisce per avallare quella forma di relativismo contro la quale si scaglia giustamente Benedetto XVI. Proviamo ad esaminare il periodo degli anni novanta, governato prevalentemente dal centrosinistra, che pur tra limiti e contraddizioni ha risanato i conti e ridato dignità al paese, e confrontiamolo con quello degli anni 2000 dove l’Italia, sotto il governo di un povero “malato”, è diventata lo zimbello del sistema solare. Ora, se si condividono queste premesse, possiamo con tutta sincerità affermare che: a) i politici degli schieramenti che si sono confrontati in questi anni siano sullo stesso piano e b) collocarci in questo modo su di un piedistallo per dare bacchettate a destra e a manca? Ecco perché non mi stancherò mai di chiedere alla Chiesa un atto di coraggio, al fine di proclamare solennemente che il voto ad una persona “malata” è una delle peggiori azioni sul piano morale, così come non mi stancherò mai di chiedere alla stampa” indipendente” di sostituire i noiosi e inutili editoriali con un appello generale per porre fine a questa immane tragedia. Ecco allora il senso della domanda nel mio precedente intervento. Perché contro l’ateismo della dottrina marxista (anzi ad essere sinceri contro i credenti che votavano PCI) la Chiesa ha comminato la pena della scomunica mentre contro il paganesimo dionisiaco del Berlusconismo non si è visto neanche un cartellino giallo? Ecco allora il senso della proposta. Per ricominciare da capo occorre innanzitutto mandare a casa il “malato”; poi, una volta ristabilita la normalità, la Chiesa potrà tornare ad essere equidistante come richiesto dalla sua missione che non è quella di sostenere un modello politico ma di annunciare il Vangelo. Fino a quando non si prenderà atto della necessità di una chiara e ferma presa di posizione le critiche alla attuale opposizione, per quanto fondate su elementi incontrovertibili, continueranno ad essere strumentalizzate dai sostenitori del “malato” per ritardare a tempo indeterminato quella resa dei conti con la storia e con la propria coscienza, cui saranno prima o poi chiamati a rispondere. E allora anche chi ha capito ma ha taciuto dovrà assumersi le proprie responsabilità.

Postato da Libero Leo il 17/04/2011 20:31

Per Fulvio Scaglione. La ringrazio molto per la sua cordiale risposta al mio commento. Vorrei precisare che ero convinto che i pm avessero in mano una dichiarazione di Rudy ed una del concusso contenenti chiare accuse a carico del premier. Ora mi pare di capire che non hanno queste dichiarazioni, e, forse, neppure prove certe, perché, altrimenti, accuserebbero Rudy ed il presunto concusso di falsa testimonianza. Ma ciò finora non è avvenuto. Allora, sulla base di questi fatti, che dobbiamo pensare? Dobbiamo solo vedere l’alternativa che accusa il premier così come ci indicano i giornali del nemico numero 1 del premier? Non è assolutamente ammesso pensare che possa essere vero, almeno in parte, quanto si afferma dall’altra parte? Dobbiamo per forza escludere che una minoranza di magistrati stia facendo una lotta politica contro il premier non tanto per fare un processo in tribunale (forse sapendo che, come altri, non approderà a nulla), ma per fare un processo mediatico che duri più a lungo possibile (la prossima udienza è stata fissata a fine di maggio!)? I fatti (specialmente dopo la pubblicazione delle mail che si sono scambiati i magistrati e che, probabilmente, continuano a scambiarsi) mi pare che non escludano questa possibilità, e che non lascino viva solo l’alternativa che lei sembra avallare con l’esclusione di altre. Io comincio a pensare che la calunnia (ricorda “La calunnia è un venticello...” dal Barbiere di Siviglia?), condita con invidia, odio, tanti soldi e collegamenti con i cosiddetti ‘poteri forti’ anche internazionali, possa avere più potere dei grandi poteri del premier. Ultima considerazione: ma chi gliel’ha fatto fare al premier di dedicarsi in prima persona alla politica? Per suo interesse doveva fare come gli avevano consigliato e come ha fatto De Benedetti, anche trasferendo la sua residenza in Svizzera.

Postato da Franco Salis il 17/04/2011 17:01

Chiunque può rilevare in sè stesso o in terzi la presenza di una infermità mentale. Mentre per una diagnosi e ancor più per la terapia è necessario il medico specialista in psichiatria. Se vogliamo fare un esempio quel giovane che ha lanciato il "duomino" al presidente, si vedeva subito che era un paziente psichiatrico, ma giustamente per dichiararlo non perseguibile penalmente occorreva una perizia psichiatrica. Mi recavo a gettare la mondezza (differenziata eh) e mi ferma un tale, mi sono sentito infastidito, ma essendomi accorto che era sofferente, gli "ho dato corda", un modo come un altro per venirgli incontro. Buona sera

Postato da Franco Salis il 17/04/2011 13:28

Basta! non ce la faccio più! sonoinorridito al consatare che sono governato da un individuo palesemente infermo di mente! Ma che cosa ci vuole per un T.O.S per i politici di primo piano? non dovrebbe esserfe più facile?Se non vado errato,persone con grandi responsabilità (piloti di aerei) sono sottoposti a visita medica ogni sei mesi. Forse che la (ormai presunta maggioranza) degli italiani può dare un mandato a un... di mente? Mia figlia all'estero deve fare non poca fatica per nascondere le origini italiane. Se no,"bunga bunga" non glielo toglie nessuno nonostante un ruolo di primo piano nell'azienda, soprattutto quando è in giro nelle varie capitale dell'Europa. Ma Aldo abenavoli,che cosa vuoi dai vescovi oggi, mi pare che siano abbastanza chiari, se poi un "signore" tanto ricco da fregarsene di tutti, perchè in tanto a me ricco, chi mi può far niente?

Postato da piertt il 17/04/2011 03:40

E' da parecchio che mi ero ripromesso di non andare più a votare per lo schifo che mi fa questo tipo di politica. Ma se alle prossime elezioni si presenta un partito con il seguente programma andrò e lo voterò: "Abrogazione di tutte le leggi inique, inutili e mirate degli ultimi 17 anni, nonchè prescrizione per i reati di evasione fiscale, corruzione, falso in bilancio e pedofilia a non meno di 50 anni." In modo da poter ottenere i seguenti risultati: 1) far pagare tasse e imposte (con adeguate multe e more) al maggior... di tutti i tempi; 2) punire il... di sempre; 3) castigare il più... degli ultimi secoli.

Postato da aldo abenavoli il 16/04/2011 14:35

Ogni qualvolta la Chiesa deve criticare qualche provvedimento non gradito sulla vita o sulla famiglia cita espressamente la sinistra, cui viene fatta risalire la responsabilità delle leggi in materia anche se poi la destra non fa nulla per eliminarle. Se invece si parla di misure discutibili prese dai governi di destra, allora la Chiesa diventa neutrale ed equidistante e le critiche vengono indirizzate genericamente ai "politici", in modo che gli interessati possano sempre sostenere di non essere i destinatari delle rampogne. Il fatto è che con l'equidistanza si perde il sostegno e il consenso della gente e la chiesa e con essa la religione rischia la estinzione.

Postato da Libero Leo il 16/04/2011 09:25

A proposito dei mezzi d’informazione che, come dice don Sciortino, dovrebbero essere “coscienza critica”, oggi sono rimasto molto stupito in merito all’inizio del processo Rudy. I più importanti media davano (e forse ancora danno) per scontato che il premier fosse colpevole di prostituzione minorile e di concussione. Mi sarei aspettato che Rudy si presentasse come accusatrice del premier. Invece, come mia grande sorpresa, non si è costituita parte civile ed il suo avvocato ha dichiarato che Ruby non andava ad Arcore a prostituirsi, ma andava per partecipare a delle serate normali e che il danno subito non è stato causato dall’essere andata ad Arcore, ma dall’essere stata additata in tutto il mondo come prostituta solo sulla base di presunzioni". Inoltre, non si è costituito parte civile neppure chi, secondo l’accusa, sarebbe stato concusso dall’imputato. Ed allora mi domando come mai è stato allestito questo processo faraonico (oltre 25.000 pagine di documenti; qualcuno sostiene che quasi sempre documentazioni enormi nascondono accuse infondate e che la prova di un reato non richiede documentazioni enormi), in cui c’è l’imputato di concussione, ma non c’è alcun concusso né alcun danneggiato di concussione; c’è l’imputato di prostituzione minorile, ma non c’è la prostituta. La “coscienza critica” non dovrebbe inchiodare di fronte all’opinione pubblica gli autori di questa situazione paradossale, che ha causato enormi danni al bene comune sia in termini di costi, sia in termini di immagine del nostro paese. Invece, mi pare che i grandi mezzi di informazione se ne stiano calmi e tranquilli, come se ci si trovassimo in una situazione del tutto normale. Dov’è la “coscienza critica” auspicata giustamente da don Sciortino?

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Libero Leo,

a molti di quelli che, come me, credono nella presunzione d'innocenza, piacerebbe molto sapere se le accuse contro il Premier sono bufale o verità. Purtroppo non lo sapremo mai, perché l'unico mezzo per stabilirlo (il processo) non può essere praticato, causa le manovre parlamentari gestite dal presunto innocente. Buffo, no?
Quanto alla presunta vittima di prostituzione minorile e ai presunti concussi che, l'una e gli altri, non denunciano e non testimoniano. Lei ha ragione, è buffo anche questo. Uno spirito semplice potrebbe anche pensare: come faccio a testimoniare contro il terzo uomo più ricco d'Italia e contro l'uomo che controlla il Parlamento? Come faccio a dire che l'uomo che è tuttora capo del Governo mi ha "concusso"? Non è che dopo mi arriva una scoppola? E a che scopo accusare o denunciare un uomo che riesce a impedire i processi manovrando il parlamento? Ma certo, queste son questioni per anime semplici-
Salutoni

Postato da giogo il 14/04/2011 12:20

Che ver gogna e dai e dai e dai sempre libero leo sarai EVVIVA

Postato da Libero Leo il 13/04/2011 01:46

Da Il Barbiere di Siviglia: "La calunnia è un venticello / un'auretta assai gentile che insensibile sottile / leggermente dolcemente / incomincia a sussurrar. Piano piano terra terra, / sotto voce, sibilando / va scorrendo, va ronzando; nelle orecchie della gente / s'introduce destramente, e le teste ed i cervelli / fa stordire e fa gonfiar. Dalla bocca fuori uscendo / lo schiamazzo va crescendo: / prende forza a poco a poco, / scorre già di loco in loco, sembra il tuono, la tempesta / che nel sen della foresta, va fischiando, brontolando, / e ti fa d'orror gelar. Alla fin trabocca, e scoppia, / si propaga si raddoppia / e produce un'esplosione come un colpo di cannone, / un tremuoto, un temporale, un tumulto generale / che fa l'aria rimbombar. E il meschino calunniato / avvilito, calpestato sotto il pubblico flagello / per gran sorte va a crepar." Non sarà che i giornalisti (ormai quasi tutti politicizzati) ci stanno coinvolgento nell'enorme vortice della calunnia? E che quindi, senza rendercene conto, ragioniamo e ci facciamo idee e convinzioni sulla base di un mondo che non corrisponde a quello reale?

Postato da ironyman il 13/04/2011 00:25

Sono in sintonia con Don Sciortino quando esorta a risvegliare una forte coscienza critica per cambiare abitudini consolidate, che passano per normali. Questa azione critica implica che dobbiamo come osserva Padre Gino distinguere tra i tanti sanguisughe, che si vendono al miglior offerente, e tra chi merita rispetto per onestà e responsabilità. La strategia del tutti peccatori ci ha portato in questo pantano dell’immobilismo e del qualunquismo nel quale sembra naturale abdicare alla nostra capacità critica di discernimento, ovvero come ricorda dino avanzi ad associare l’impegno politico a qualcosa di immorale da cui stare lontani. Così l’avranno sempre vita coloro che agitano spauracchi immotivati o chi per giustificare le proprie nefandezze solleva continuamente polveroni su ogni cosa. Se, come sosteneva Hegel di notte tutte le vacche diventano nere, in Italia sono di certo più nere che altrove. Ma se è vero che il pensiero opera nel ritardo, ciò non può dispensare dalla fatica del concetto. Su quale scalino potremmo poggiare il piede verso il futuro se non su quello saldo della comprensione raggiunta a fatica? Ma oggi, poiché “le ideologie sono morte´, ci si sente in diritto di ammazzare pure il pensiero e il suo esercizio e la sua educazione: Non se ne può più. Hanno ragione czar e avanzi ed anche giancarlo chiari che giustamente osserva che ad ogni critica ai loro comportamenti la difesa è quella di citare comportamenti di altri, più o meno come i bimbi che alla mamma giustificano un comportamento denunciando quello di altri. Dobbiamo esercitare il nostro diritto alla critica e valutare la credibilità ed il senso di responsabilità dei nostri politici che non sono tutti vacche nere. Magari nessuno sarà immacolato ma come potremmo pretendere che lo siano. Del resto Cristo stesso ci ha invitato ad essere perfetti come perfetto è il Padre nostro, ben conoscendo la natura umana di cui egli stesso era fatto. Allora come non essere d’accordo con Giancarlo Chiari quando richiama la parabola dei talenti per ricordarci che dobbiamo usare bene la ragione per valutare scelte, uomini e politiche. Don Sciortino si sa, ha sempre dimostrato coraggio e libertà di valutazione non si nasconde certo dietro tatticismi, ma la Chiesa non prende posizione in maniera chiara anche di fronte all’evidenza. Dovrebbe gridare contro i falsi profeti che fanno scempio del messaggio evangelico Viviamo un momento difficile, ancor più delle fasi buie del terrorismo o dello stragismo, eppure la voce della Chiesa intendendo non il popolo dei fedeli, ormai disorientato e smarrito, ma la Gerarchia, tranne qualche eroica eccezione, è flebile, inconsistente, incerta.. eppure non passa giorno che la politica non dia prova di essere completamente inadeguata ed inaffidabile. Le dichiarazioni dell’altro giorno del premier sulle ragioni dei suoi pagamenti a Ruby ( che evidentemente non potevano più essere nascosti) ci lasciano sgomenti, esterrefatti, increduli. Non ci rendiamo conto del discredito totale che stiamo guadagnandoci sulla scena internazionale dove nuovi e pesanti pregiudizi su di noi stanno prendendo piede. Ma come può, la Chiesa, permettere che ci si prenda gioco in tal modo degli italiani e dei fedeli?. Eppure per molto meno in passato non ha esitato a scagliare invettive a destra e a manca. E’ una cosa indecorosa (e mi fermo qui perché la mia indignazione può tradirmi) per un paese che si vanta di avere radici cristiane. Non vi sono esempi uguali in altri paesi anche in quelli in cu il cattolicesimo è realmente vissuto e non soltanto proclamato come da noi a testimonianza che la Chiesa italiana ha un profondo bisogno di rinnovamento e di percorrere la strada di una nuova evangelizzazione. In un paese che voglia definirsi civile, ad un politico si può anche arrivare a perdonare di tutto, che corrompa giudici, che vada con minorenni, che usi il suo potere istituzionale per fare affari, che si faccia leggi per sfuggire ai processi, ecc. ciò che però è inaccettabile è che lo faccia spudoratamente mentendo e raccontando favolette agli italiani perché la cosa essenziale che lega eletto ed elettori, prima ancora delle sua proposta politica, è il rapporto di fiducia reciproca senza il quale viene meno viene il rispetto della democrazia la credibilità e la coerenza dei comportamenti. Qualcuno ha citato Tina Anselmi. Penso che la Anselmi abbia mirabilmente incarnato con coraggio e limpidezza il prototipo del politico libero non asservito, se non ai sui valori, che mette a servizio della comunità il suo impegno politico e civile. Come ci mancano figure di così alto rigore morale. Chissà per quanto ancora li dovremo rimpiangere. Non dobbiamo però nasconderci che nel suo partito la Anselmi, specie negli ultimi tempi era quasi una mosca bianca. Il partito dell’unità dei cristiani era diventato una congrega di affaristi ed assetati di potere e sappiamo poi come è andata a finire con mani pulite. Nessuna nostalgia per quei tempi in cui ci eravamo illusi di avere un partito ispirato a valori cristiani al quale è risultato fin troppo comodo conferire una delega piena per la difesa di quei valori come alibi per disimpegnarci e disinteressarci della cosa pubblica. Pensavamo di avere toccato il fondo ignari di cosa ci dovesse riservare il futuro. Anche la Chiesa di allora era in linea coi tempi, ma quella di oggi con credenti che inneggiano come invasati all’unto del Signore innanzi al tribunale di Milano e con la Chiesa che ufficialmente ritiene superata la fase dell’unità politica dei cattolici ma sotto sotto fa accordi e affari con i sopravvissuti e i riciclati di quella esperienza politica, sembra più impegnata ad assecondare il disfacimento della politica che ad opporvisi.

Postato da CZAR il 11/04/2011 20:25

I cristiani ....vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. ( A Diogneto, V,5 ).

Postato da spark il 11/04/2011 19:11

Eh no caro sig. Barbadoro, lei puo pensarla come vuole e la sua opinione e' rispettabilissima, ma io la penso in maniera diversa: non mi puo' mettere nello stesso calderone Ferrara e Benigni o Berlusconi e Bersani! Se, come credo, conosce la storia personale e politica ed artistica (mi riferico a Benigni) di questi personaggi, dovrebbe ben sapere che i comportamenti "evangelici" come li definisce lei, di queste persone sono completamente all'opposto l'uno dall'altro! Non vado a misurare con il bilancino quante volte hanno letto il Vangelo o se alla domenica vanno a messa, o quante volte hanno baciato l'anello di qualche monsignore, li giudico dai fatti: da quello che dicono e da quello che fanno e non ultimo dal loro comportamento in fatto di morale. Morale appunto, quella morale evangelica che e' agli antipodi rispetto ai comportameni del nostro Re Sole; e' in grado lei di sostenere lo stesso per Bersani o Benigni? Ultima cosa: attenzione, con questa storia di andare a cercare nuovamente il partito dei cattolici (e senza bisogno di andare oltre, dico solo che chi conosce la storia ed ha vissuto gli anni di cui si ha tanta nostalgia -forse perche' eravamo giovani - sa che anche ai tempi della DC non tutto era oro quello che luccicava!) ci infiliamo in un modo di far politica a livello confessionale ed affaristico che ci porta dritto a movimenti che gia' esistono e non fanno mistero di sostenete la "morale evangelica" di uno dei personaggi di cui sopra: indovinate chi? Faccio mia la frase del Sig. "53Franco" che in un commento postato ad un recente articolo del dott. Vecchiato, afferma: "troppi avvoltoi si nascondono dietro i valori della difesa della nascita e della morte e lasciano massacrare tutti i valori della vita vissuta.".
Osvaldo Bardelli

Postato da Cesare Barbadoro il 11/04/2011 16:29

Abbiamo i politici che ci meritiamo! Per la frattura nel mondo cattolico creata di chi, in buona fede e credendo di essere cristianamente giusto, sostiene una delle parti del bipolarismo politico italiano, che vede cattolici sostenitori della destra e della sinistra antagonisti su opposti fronti. Questa anacronistica divisione preoccupa e deve far pensare noi. Noi, che crediamo alla soprannaturale speranza evangelica del discorso delle Beatitudini, abbiamo il sacrosanto dovere dell’unione alla Chiesa e tra i membri, come un albero alle sue radici al fine di lievitare con il nostro esempio la civile società per il miglior bene. In questi ultimi anni, senza linfa vitale, assistiamo a un deplorevole impoverimento dei cristiani valori che hanno permesso, non senza motivazioni, all’innocenza cattolica la permeabilità alle passioni, alle simpatie e alle divisioni in fazioni di diverse sfumature politiche che, operando in due opposti e diversi schieramenti di carattere etico e sociale, fanno esecrabile uso di bassi strumenti per infangare e offendere l’altrui fazione, venendo palesemente meno ai valori cui dicono riferirsi, con il risultato d’infiammare ulteriormente il clima di odio. Non sono esperto in politica ma, da profano, mi sembra che oggi stiamo pericolosamente vivendo la tiepidezza del sentire cristiano come, in tempi e luoghi diversi, si visse la tiepidezza dell’ortodosso sentire del popolo russo che permise il successo del comunismo, e la tiepidezza del cattolico sentire nei popoli che permisero il successo del nazismo e fascismo. Ci si domanda: come è stato mai possibile, in nazioni culturalmente cristiane, il facile affermarsi delle più orrende dittature che l’umanità ha conosciuto se non per l’insinuarsi del “serpente” della superiorità, del facile giudizio, della superbia, delle passioni e dell’odio. Come noi ora che, credendo di essere cristianamente giusti ma schiavi delle nostre simpatie, divisi, sosteniamo un Ferrara o un Benigni, un Santoro o un Vespa, un Berlusconi o un Di Pietro, un Bersani o un Bossi. E di quale evangelica verità, questi signori, sono poi depositari? Sono i depositari delle umane debolezze, come tutti coloro che hanno basse e ignobili motivazioni egoistiche e che cercano, ad arte, anche di carpire il cattolico consenso. Noi, che siamo stati graziati da una superiore cognizione, dovremmo possedere l’umiltà, la capacità di testimoniare e non giudicare, la volontà di vivere uniti senza odio e rancori, proporre esempi di coerenza, giustizia e moderazione per essere, come dice il Vangelo; “luce del mondo” e “sale della terra”: il faro di riferimento per l’umanità nel mare in tempesta del nostro tempo. Insieme preghiamo il Signore per avere uomini nuovi ed onesti per un partito cattolico unito e motivato, capace di proporre, come ai tempi di De Gasperi, una società più giusta, cristianamente giusta, e tollerante.
Cesare Barbadoro

Postato da dino avanzi il 11/04/2011 13:59

Al Sig GP, come può dire ad altre persone: Certo è che se si rischia la beatificazione scrivendo una lettera piena di indignazione stando belli comodi seduti a casa propia. Forse li conosce ? Dino 51

Postato da GP il 11/04/2011 11:58

Tutti belli i commenti che rimarcano bene la distanza fra cittadini ed istituzioni: Ma in concreto? Certo è che se si rischia la beatificazione scrivendo una lettera piena di indignazione stando belli comodi seduti a casa propria, mi chiedo: chi me lo fa fare di impegnarmi nella ammistrazione pubblica in un piccolo paese di provincia, come il sottoscritto, che devolve l'intero stipendio di 102€ lordi mensili in beneficienza e deve subite gli strali del capo-ufficio e della moglie perchè tolgo tempo all'azienda e alla famiglia? Scusate lo sfogo. Un saluto.

Postato da Franco Salis il 09/04/2011 17:34

Ho letto con estrema attenzione il commento di giancarlochiari il 09/04/2011 01.16 e lo trovo estremamente ben articolato ,coraggioso e condivisibilissimo. Magari ne pervenissero molti e venissero diffusi almeno fra tutti i cattolici. Tanto per significare l'attenzione con cui l'ho letto,trovo un po' fuori posto il paragone di cicciolina con la Minetti e la Brambilla.La prima è stata frutto di uno schiaffo che Pannella ha voluto dare al parlamento,ma è stata emarginata e,pare,che le siano stati negati anche i mezzi (giurista) per tradurre in articolato una legge che aveva in mente (e meno male).La Minetti è stata proposta da B e accolta nel listino di Roberto Formigoni che, ricordiamolo, è la massima espressione politica di CL,quindi elezione certa senza fatica né rappresentatività,salvo caduta di Formigoni.Almeno cicciolina è stata eletta! E la sua elezione è stata indicata come frutto del “sistema elettorale proporzionale” sbagliato. Credi che al prossimo turno i ciellini non voteranno compatti chiunque venga loro proposto,se le loro scelte non vengono opportunamente spubblicizzate? Credi che abbiano pudore a farsi carico di qualsiasi alleanza elettorale pur di conseguire l'obbiettivo che si propongono? Ma sai quanti sono oggi le aggregazioni che si ammantano di "cristiano" che si stanno organizzando per sostenere B? Si ha paura di fare pulizia per non correre il rischio di "colpire" anche le persone oltre che le idee, cosa doverosa,ma chi sa agire meglio di me,(tutti) sapranno agire e salvare capre e cavoli ! Ottima e doverosa la distinzione fra Chiesa e gerarchia,ma se la gerarchia,non si fa carico pur nel modo più opportuno,ma incisivo della denuncia,non ne usciremo mai. Mi corre obbligo di ricordare ai più giovani di me (o meglio ai meno vecchi) che la gerarchia, vista perduta la battaglia dell’unità dei cattolici nella Democrazia Cristiana,indicò l’ unità dei cattolici nel Vangelo. Se i cattolici hanno tradito questa indicazione,ha l’obbligo morale di denunciarlo. Questo post è stato da me rielaborato e spero che appaia nella sua ultima veste e non come altro che quasi non si capisce,causa la mia scarsa competenza tecnica. Buona sera

Postato da dino avanzi il 09/04/2011 10:04

La distanza fra cittadini e istituzioni rischia di allargarsi sempre di più. L'impegno politico viene sempre meno percepito, anche negli ambienti cattolici, come una forma alta di impegno per l'uomo e tutti gli uomini. Si sceglie di fare altro, di mettere le proprie competenze il proprio desiderio di fare il bene in altre esperienze che non abbiano nulla a che fare con la politica.
Dino 51

Postato da giancarlochiari il 09/04/2011 01:16

La fede è una virtù fondamentale del cristiano che si accompagna alla speranza e alla carità ed è un dono di Dio e a lui va riservata. Aver fede in Dio è fondamentale ma la stessa fede non si può mai usare in chiave politica. Dio ha dato ad ogni uomo dei talenti e come spiega il Vangelo, tanti o pochi che siano deve usarli. Ad ogni uomo Dio ha dato la ragione e la memoria e questi sono gli strumenti che devono essere usati nel corso della vita per valutare scelte, uomini e politiche. Usare la fede in politica è un peccato contro Dio e contro lo spirito. Nel Vangelo Cristo presenta più di una parabola per chiarire il concetto, da 'non chi dice Signore, signore .. ma chi fa le opere del padre mio" a "quando un cieco guida un altro cieco" da "guai a chi dà scandalo" (e sembra che a questi non conceda perdono tanto da affermare che sarebbe meglio mettersi una pietra al collo) "badate ai falsi profeti", per citare i primi che mi vengono in mente sono chiarissimi: eppure nei commenti di molti estimatori di B & B sembra che di questi non si tenga mai conto, anzi ad ogni critica ai loro comportamenti la difesa è quella di citare comportamenti di altri, più o meno come i bimbi che alal mamma giustificano un comportamento denunciando quello di altri. Il dramma italiano è tutto qui, nella mancanza di memoria, nella mancanza di analisi di ciò che si sente (le intercettazioni) o si vede, come il cabaret con cui oggi mister B. ha premiato i migliori universitari spiegando come sedurre (?) una donna versando una coppa di champagne sul suo seno. Quando Cristo è tentato nel deserto il demonio gli propone in ordine i beni materiali, i sassi da trasformare in pane, l'irrazionalità che sfida Dio, buttati dal pinnacolo, il potere assoluto sul mondo, tutto questo io ti darò... Forze mi sbaglio ma è chiarissima la descrizione del politico nostrano: qualcuno si ferma dalla trasformazione dei sassi in pane ( i voti in soldi), qualcun altro va oltre sfidando il comune buon senso (la nipote di Mubarak) B & B vanno oltre dettando i loro comandamenti ad un popolo che li adora preferendo adorarli invece di analizzare il loro esempio, la loro coerenza e il rispetto delle loro promesse. Certo è scomodo dire di no; spesso costa isolamento e attacchi, raramente chi crede in dei terreni riconosce di essersi sbagliato. chi fa politica con lo spirito di Cristo deve mettersi al servizio degli altri. deve svolgere una funzione ... e purtroppo basta solo vedere come si vestono, come si muovono, come vivono per capire che la loro politica è in funzione dei vantaggi che ne ricavano. Purtroppo però i guai non si fermano a questo livello: chi governa da oltre quindici anni ha chiarito in ogni occasione il suo progetto, che Tina Anselmi aveva perfettamente descritto, Vuole essere Dio e per farlo non esita davanti a nulla e per disgrazia la gerarchia italiana (non la Chiesa) lo ha sorretto quando si è gettato dal tempio come gli angeli invocati dal tentatore e quando si è elevato al potere sommo lo ha lisciato per avere benefici sperando che la fede, dono di Dio, si potesse imporre per legge. Ho conosciuto molti preti scomodi che non si sono piegati ma purtroppo restano la minoranza e forse per questo i seminari sono vuoti lo stesso avviene per i politici se dicenti cristiani che usano spudoratamente la religione come oppio del popolo per impadronirsi non solo del patrimonio di tutti ma delle coscienze manipolandole con tutti i mezzi disponibili e con il consenso di chi dovrebbe difendere il messaggio evangelico. rilanciare la politica è necessario per mille e un motivo, e non sembra neppure impossibile se ognuno usa l'intelligenza e la coscienza i politici si possono cambiare; Paolo, persecutore di cristiani, si rivelò l'apostolo più ardito, bisogna che il popolo di Dio la smetta di votare chi predica il vangelo e lo calpesta discriminando i fratelli per razza e ricchezza. Solo mandandoli a casa con il voto scegliendo chi rispetta le regole e non chi le adatta ai suoi comportamenti si potrà ridare credito ai partiti che a loro volta devono limitare privilegi assurdi dallo stipendio spropositato ( si potrebbe proporre uno stipendio che sia il doppio del reddito medio di un italiano) all'impunità per qualsiasi reato diverso da quello da quello di opinione eliminando lodi Alfani e simili riducendo lo stipendio a deputati senatori e ministri ( si potrebbero concedere trasporti pubblici e alberghi gratuiti quando siano per servizio a Roma) si potrebbe puntare a ridurre lo stipendio di magistrati ( gli stipendi degli uni sono legati a quello degli altri) e con le economia assumerne un numero adeguato per consentire la celebrazione dei processi in tempi normali non è vero che come cittadini non abbiamo possibilità: dobbiamo cominciare a usarle. Le Minetti e i Trota sono stati eletti e si sapeva chi erano esattamente come si sapeva chi fosse Cicciolina quando è stata eletta (storicamente risulta che in parlamento sia stata più seria della Brambilla) votare facendo atti di fede è contro la fede...

Postato da brunoi il 06/04/2011 21:41

Spark suggerisce di mettere per iscritto e pronunciare dai pulpiti nomi e cognomi di quei politici che non meritano la nostra fiducia. A parte le accuse di ingerenze che pioverebbero da tutte le parti, credo che, almeno per me, non esistano politici che meritino la mia fiducia. A volte mi diverto a riflettere su tanti politici che per convenienza hanno cambiato bandiera e valori.

Postato da spark il 06/04/2011 13:41

Caro Don Sciortino, non le sembra che sia venuto il momento di mettere per iscritto e pronunciare dai pulpiti nomi e cognomi di quei politici che non meritano la nostra fiducia? Non le sembra che non facendo questo stiamo diventando complici di un sistema che tende a squalificare in toto tutto il ceto politico in modo da poter fare tranquillamente i propri interessi? (chissa' perche mi viene in mente il recente libro di Tina Amselmi sulla P2!). Quanto e' successo nell'ultima settimana, e' gia' nel dimenticatoio, il popolo italiano lo ha gia' metabolizzato! Mi riferisco all'offesa che piu' bieca e gretta non si puo' (io forse sono rimasto ancora piu' colpito da questo fatto essendo un barelliere volontario dell'Unitalsi), alla parlamentare disabile, Argentin, da parte di (non so come definirli) "esseri" appartenenti al PDL e alla Lega, che stanno ancora seduti sulle loro poltrone di Montecitorio senza che nessuno dei loro partiti abbiano ancora pensato a cacciarli via (secondo loro sono bastate le scuse di rappresentanza!); certo che e' ingenuo da parte mia pensare che la Lega, visto i precedenti (come ha ben ricordato Dino Avanzi nel suo post del 2 aprile, "Umberto Bossi in un comizio nel ' 93 a Legnano promise di «raddrizzare la schiena» al pm Abate, disabile per i postumi di una poliomielite"), possa radiare dal parlamento un suo esponente! Passando allo sconcio della votazione su Ruby, ormai certificata dal Parlamento Italiano come nipote di Mubarak; fino all'ultima sconcertante dichiarazione di ieri sera a Ballaro' di Paolo Mieli. (Per chi non ha visto la trasmissione il link e' sul sito del Corriere della sera on line di oggi: http://www.corriere.it/politica/11_aprile_06/villa-lampedusa-berlusconi-mieli-ballaro_5b30607e-6035-11e0-b08f-b6a500053cfc.shtml) Il Direttore di RCS libri, ha sbugiardato Berlusconi sull'acquisto della villa a Lampedusa! Dato l'attendibilta' professionale di Paolo Mieli, debbo pensare che la sua affermazione corrisponde al vero. In questo caso , come definire un Presidente del Consiglio che di fronte ad una serie di tragedie che stanno, scuotendo il Mediterrano da diversi anni a questa parte, (ricordiamoci di Porto Palo, fino all'ultima di poche ore fa: si parla di piu' di 150 somali ed eritrei dispersi nel barcone rovesciatosi tra Malta e la Sicilia), quando non ha barzellette da raccontare, va Lampedusa ad affermare che si sente tanto vicino ai lampedusani, da aversi comprato una villa sull'isola? E' tempo di agire Don Sciortino, e' tempo anche per la Chiesa in tutte le sue componenti (e noi laici per primi), di fare in modo che non accada quello che cosi bene 53franco nel suo post del 05/04/2011 all'articolo "Guerrieri leghisti: solo uno scherzo" di Giorgio Vecchiato, descrive " Troppi avvoltoi si nascondono dietro i valori della difesa della nascita e della morte e lasciano massacrare tutti i valori della vita vissuta.". Osvaldo Bardelli

Postato da Enzo52 il 05/04/2011 22:40

Il senso d’indignazione espresso da padre Gino e il commento di don Sciortino li sposo completamente, ma c’è una cosa che mi da fastidio (e scusatemi) è leggere a taluni commenti che tendono sempre a dimostrare che se c’è un colpevole di qua ce ne uno anche di là, come se dovessimo sempre pareggiare i conti, per cui siamo zero a zero e nessuno si vanti. Io penso che a noi credenti ci è chiesto è di andare un po’ oltre, d’incominciare ad essere adulti, pensare con la nostra testa e non con quella dei giornali o degli opinionisti, certo bisogna leggere ascoltare ma poi ci sono i nostri valori, le nostre esperienze che ci fanno responsabili. Ciò che ha scritto p. Gino è incontestabile bisogna solo prenderne atto evitando di mettersi gli “occhiali dell’appartenenza politica” per poi cercare di spostare l’attenzione sul “nessuno è pulito”. Ma per fare questo bisognerebbe far nostri i versi tratti dalla poesia“Canto di me stesso” di Walt Whitman ... Non prenderai le cose di seconda o terza mano, né guarderai con gli occhi dei morti, né ti nutrirai di fantasmi libreschi, e neppure vedrai attraverso i miei occhi o prenderai le cose da me. Ascolterai da ogni parte e le filtrerai da te stesso … Ecco questo è l’augurio che faccio per tutti noi.

Postato da Libero Leo il 05/04/2011 12:36

Don Sciortino molto opportunamente scrive: "Anche i mezzi di comunicazione, se davvero fossero a servizio del bene comune, dovrebbero essere “coscienza critica” per inchiodare, di fronte all’opinione pubblica, chi abusa del potere delle istituzioni per interessi personali e di parte". Infatti i più diffusi mezzi di comunicazione vengono spesso meno a quanto auspica don Sciortino. Non fanno campagne contro gli sprechi e gli abusi, come giornali meno importanti fanno. Oltre al caso degli sprechi colossali relativi alle pensioni, che ho già segnalato, in questi giorni qualche giornale minore ha il coraggio di pubblicare documenti ufficiali, da cui emergono fatti poco edificanti relativi ad un partito di cui si ha timore di fare il nome. Infatti i documenti sono stati tenuti ben segreti per molti anni. I grandi giornali finora non hanno ripreso la notizia e penso che non la pubblicheranno. Ha proprio ragione don Sciortino. Soprattutto i grandi giornali dovrebbero essere 'coscienza critica' per inchiodare chi abusa del potere per interessi privati. Ma non lo fanno. Certe notizie bisogna andarle a cercare su giornali non allineati alla maggioranza della stampa, finchè ciò sarà possibile. Infatti c'è motivo di ritenere che non sarebbe inverosimile l'imbavagliamento di questi giornali di alternativa alla maggioranza della stampa. Sarebbe il primo passo verso un regime promosso dalla grande stampa.

Postato da giorgio traverso il 03/04/2011 18:57

Gent-moDon Sciortino Apprezzo molto questo giornale,da lei diretto.Però,da lei vorrei un chiarimento,che senzaltro lei mi potrà dare.Vedo,spesso,la televisione della Diocesi di Chiavari Telepace.Tutte le sere,un sacerdote,legge e spiega,un brano del vangelo.Non mi riccordo chi era l'evangelista,il brano,in parole povere,si riassumeva cosi.Se fai la carità,non farti vedere e non dirlo a nessuno,se vuoi pregare,chiuditi in camera,prega e non farti sentire Tutto questo,è in contraddizione con certe liturgie della chiesa.Cosa è più grattifficante andare a Messa e ostentare la propria presenza,oppure passare davanti a una chiesa,entrare e fare un preghiera?Ho apprezzato molto il suo articolo:Perchè non fidarsi dei cattolici?e condivido tutto.Infatti la parola CATTOLICO è diventata come uno scudo,dove si riparano,politici giornalisti,donne e uomini di spettaccolo,escort ecc.Esistono anche veri cattolici,ai quali si deve guardare,con rispetto. giorgio traverso

Postato da Libero Leo il 03/04/2011 18:23

Don Sciortino ha giustamente scritto: "Tra le molte facce dello spreco del denaro pubblico, ci sono gli alti stipendi dei nostri politici.". In un precedente commento ho ricordato come molti degli sprechi scandalosi abbiano tratto origine nel lontano passato, durante il consociativismo, quando in pratica l'opposizione non controllava e non denunciava nulla perchè era associata alla maggioranza nel depredare il bene pubblico. Ho ricordato che lo scandalo maggiore forse furono le pensioni baby, che ultimamente sono state ridotte. Ma gli effetti del passato vi sono ancora. Don Sciortino scrive anche assai opportunamente: "Anche i mezzi di comunicazione, se davvero fossero a servizio del bene comune, dovrebbero essere “coscienza critica” per inchiodare, di fronte all’opinione pubblica, chi abusa del potere delle istituzioni per interessi personali e di parte.". Perfetto. Ha ragione Don Sciortino. I grandi media si guardano dal fare queste denunce; soprattutto non denunciano gli abusi che si manifestano attraverso gli sprechi. Fa eccezione Striscia la Notizia e, proprio in questi giorni, www.ilgiornale.it, dove ho trovato vari articoli di denucia. Proprio quello che don Sciortino auspica! Ne riporto qui un breve passo da "LAVORATORI PER UN GIORNO; PENSIONATI PER UNA VITA": "Fino a 65 anni? Trentacinque anni di contributi? Quaranta? Quan­to pensate di dover ancora faticare prima di poter battere cassa al­l’Inps? E vabbè, consolatevi: ci sono alcuni italiani che, a differenza vo­stra, da tempo ricevono la pensione avendo lavorato la bellezza di una settimana. O, meglio, la bellezza di un giorno. Proprio così: un solo gior­no di lavoro, pensione per il resto della vita. Vi sembra strano? Forse. Ma vi sembrerà un po’ meno strano appena conoscerete il lavoro (si fa per dire) svolto dai fortunati sogget­ti. Si tratta, in effetti, di ex parlamen­tari. Cominciamo dall’avvocato Luca Boneschi? Ma sì, cominciamo da lui: eletto per i radicali nel collegio di Como, fu proclamato depu­tato il 12 maggio 1982; il giorno dopo, il 13 maggio 1982, terminò ufficialmen­te il mandato. Ventiquat­tr’ore in carica, nemmeno una presenza in aula. L’uni­co suo atto formale alla Ca­mera? La lettera di dimissio­ni. Non si può dire che fu una gran fatica l’attività a Montecitorio dell’avvocato Boneschi. Eppe­rò è valsa una sempiterna rendi­ta che, secondo quando dichiarò lo stesso Bone­schi, gli è stata gentilmente offer­ta addirittura nel 1983. Cioè quan­do aveva appena 44 anni. Da allora quella pensione la riceve regolarmente ogni mese: 3.108 euro lordi, 1.733 netti. Vi sembrano po­chi? Dipende dai punti di vi­sta, si capisce: c’è gente che dopo aver lavorato fino a ro­vinarsi la salute prende me­no di un terzo. L’avvocato Boneschi, invece, se li è ag­giudicati con un giorno di contributi. La stessa cifra (3.108 euro lordi, 1.733 net­ti) spetta anche a due altri ex parlamentari radicali, Piero Craveri a Angelo Pez­zana. A loro, però, è toccata una fatica maggiore: un’in­tera settimana in carica. Il primo fu iscritto al Senato il 2 luglio 1987 e si dimise il 9 luglio; il secondo fu iscritto alla Camera il 6 febbraio 1979 e si dimise il 14 febbra­io. Un’intera settimana da parlamentari? Accipicchia, non si saranno stancati? Ma no, non preoccupatevi: an­che per loro l’impegno è sta­to limitato. Un’unica sedu­ta. Che ha fruttato bene, pe­rò. Va detto, a onor del vero, che il cavillo che ha permes­so questo scandalo è stato abolito. Adesso le norme so­no più severe: bisogna stare in Parlamento almeno 5 an­ni per avere la pensione. Certo: 5 anni sono sempre pochi rispetto ai 35-40 ri­chiesti ai cittadini normali, ma è un primo passo. Eppe­rò il dubbio resta: perché quelli che hanno lavorato un giorno solo la pensione continuano a prenderla? Si capisce: i diritti acquisiti non si toccano. Ma siamo si­curi che prendere 3.108 eu­ro al mese per tutta la vita in virtù di un giorno passato a Montecitorio sia un diritto? Non sarà un’ingiustizia? O uno scandalo? E chi l’ha det­to che gli scandali acquisiti non si toccano?..." e' MOLTO INTERESSANTE LEGGERE IL SEGUITO, NEL QUALE VENGONO RIPORTATI I NOMI DI FAMOSISSIMI POLITICI ED UOMINI DI POTERE. Fortunatamente ora qualcuno che denuncia gli spreci c'è; e non con denunce generiche, ma con denuncia ben dettagliate. Durante il consociativismo non c'era.

Postato da Franco Salis il 02/04/2011 16:27

Volevo precisare che il mio sottinteso interlocutore del post precedente è :Libero Leo il 29/03/2011 23.34. Grazie buona sera

Postato da CIOCCA MARTINO il 02/04/2011 13:00

Aldila dell'analisi storica del "sistema Italia"dall'ultimo dopoguerra ad oggi, sono convinto che purtroppo siamo arrivati a toccare il fondo da cui diventa imperativo l'invesione di marcia per risalire. Condivido la puntuale e argomentata analisi-denuncia del Direttore di FC. circa l'abuso e lo spreco del danaro pubblico e sopratutto il "costo" della politica esageratamente vergognoso e poco produttivo...
martino ciocca.

Postato da dino avanzi il 02/04/2011 01:47

Riprendo l'intervento di Spark ( Osvaldo Bardelli) e ricordo che: Umberto Bossi in un comizio nel ' 93 a Legnano promise di «raddrizzare la schiena» al pm Abate, disabile per i postumi di una poliomielite. Gli insulti di Bossi al magistrato di Varese furono una reazione ad una vicenda del ' 93, gli anni di Mani pulite. Abate aveva inviato un avviso di garanzia al parlamentare leghista Giuseppe Leoni, uno dei fondatori della Lega e grande amico del senatur, per un presunto finanziamento illecito. Concordo con Osvaldo Bardelli : Questi sono quelli che proclamano le radici cristiane dell'Europa, Dio ci salvi dagli ipocriti.
Dino 51

Postato da RT57 il 02/04/2011 00:26

La risposta di Don Sciortino è quasi perfetta, ogni consiglio pastorale dovrebbe leggerla e discuterla. Al contrario la coscienza cristiana diventa lettera morta e poco coerente con il vangelo.

Postato da Franco Salis il 01/04/2011 08:37

Occorre nell’analisi storica,prendere in esame il fatto che l’Italia è uscita dalla guerra distrutta e che la prima fase dell’economia è stata quella della ricostruzione che si è conclusa con il famoso “boom economico”. Il boom economico è da attribuirsi alle 12/15 ore di lavoro giornaliero senza alcuna garanzia,o diritti che dir si voglia. Diciamo quindi che i lavoratori hanno fatto il loro “dovere”senza chiedere alcun “diritto”. Col passare degli anni il consenso della Democrazia cristiana diminuiva. Nella tua analisi manca un fatto politico di estrema valenza politica-culturale: che i profitti derivanti dal boom sono stati utilizzati -fra l’altro- per l’istituzione della scuola media unificata. L’obbligo scolastico è stato portato da otto a undici anni. Piacesse o no, il figlio dell' operaio sedeva accanto al figlio del professionista. Ciò ha aperto gli occhi al figlio dell’operaio che ha rilevato quanto suo padre si era perduto non andando a scuola o limitandosi a quella di avviamento professionale. L’obbligo non era esteso alla scuola materna un tempo chiamata “asilo”.Qui si è inserita la F.I.S.M. (federazione italiana scuole materne) di ispirazione cattolica,che rifiuta il ruolo di supplenza e rivendica quello di titolarità,in base al principio di sussidiarietà. Ora tutto questo è avvenuto perché nel ‘62 quando la D.C. non avendo più la maggioranza assoluta in parlamento doveva allearsi o con la destra o col P.S.I. La D.C. scelse il P.S.I. e si costituì il primo governo di centro-sinistra di Amintore Fanfani. Questa scelta eccellente aveva il vantaggio di sviluppare la democrazia,il P.S.I.(non dimentichiamoci quello che è stato il fronte cominista unitario) venne sottratto alla sfera comunista,ma purtroppo tutto ha un costo: (fra l’altro) il consociativismo,che però non ha avuto solo effetti negativi che tu gli attribuisci,ma anche positivi (i benefici degli aumenti salariali venivano erosi per esempio dagli aumenti del canone di affitto). Vi furono molti governi “balneari” è verissimo. Ma la linea politica era coerente e continuativa, (lo aveva evidenziato,per quel che conta, anche Indro Montanelli),molto ma molto di più di ora che abbiamo un presidente del consiglio sempre lo stesso ma sempre con cambiamento di rotta causa il ricatto della lega e della presenza in parlamento di soggetti in fuga dalle procure che stanno distruggendo in tempi rapidissimi quanto la D.C. aveva costruito con pazienza. E’ chiaro o devo scendere nei particolari? In tempi di vacche grasse,mi pare ovvio che la ricchezza vada distribuita con maggiore “generosità” e così bastava un acciacco perché il cittadino beneficiasse della pensione di invalidità,unica fonte di reddito e perciò diffusa soprattutto al Sud. Ma era tutto alla luce del sole e l’invalidità veniva assicurata a tutti i soggetti nelle stesse condizioni di precarietà. Per dirla tutta la pratica era molto più veloce se vi era la “spintarella”.Di qui il deficit dell’INPS e il ripiano da parte del governo. Per quanto riguarda il debito pubblico,le organizzazioni cattoliche, che frequentavo,ponevano sovente questa domanda:è giusto andare oggi al ristorante e presentare il conto ai nipoti?Cioè le organizzazioni ecclesiali svolgevano una azione moralizzatrice. Veniamo a oggi. Non credo che ci sia nessuno che dica che i tagli non siano necessari, anzi indispensabili. Ma Tremonti non mi dica “ce lo chiede l’Europa”. L’Europa può chiederci solo di tenere i conti in regola,il “come” dipende dal governo. Il problema è,dunque, che cosa tagliare. Berlusconi ripete ancor oggi “senza mettere le mani in tasca ai cittadini”. Le tasse servono per assicurare i servizi,se tu tagli i trasferimenti ai comuni,questi come fanno ad assicurare i servizi? Così un bambino al nido costa 600 €,e la segnaletica orizzontale delle nostre strade? Questo per non fare discorsi di alta economia. Il finanziamento della cultura con l’aumento dell’accise, ha comportato inesorabilmente l’aumento di tutti i prodotti(l’economia curtense non esiste più),vedi pure su Famiglia cristiana). Siamo onesti, questo non è mettere le mani in tasca ai cittadini? Queste e tante altre menzogne, almeno una al giorno, in una società di democrazia matura ed evoluta(lasciamo a perdere "compiuta" che non lo sarà mai) gli avrebbe tolto il governo,perché il popolo glielo ha affidato ,perché lo esercitasse nelle forme di legge e non asservendo le leggi. Lamenti che il cittadino richieda diritti e non doveri,ma scusa il cittadino che va a lavorare,contribuendo così alla ricchezza della nazione,non sta facendo il suo dovere? Non è in base a questo che pretende i diritti? E pretendendo i diritti non sta anche contribuendo ad una società più giusta? I tagli non si possono fare con la falciatrice,ma con operazioni chirurgiche (vedi enti inutili vedi proliferazione di consulenze cui non segue la realizzazione del manufatto,vedi l’evasione fiscale,vedi la ancora assenza di un baget di lavoro.)Tanto per fare un esempio, a Londra, non in Italia,il manager lavora anche in aereo e al rientro la sua azienda controlla la carta di credito . E lo stipendio è in funzione di quello che produci e non come in Italia dove lavori o no,lo stipendio se lo prende lo stesso,soprattutto nelle aziende pubbliche,ovviamente non sempre. Ciao

Postato da dino avanzi il 01/04/2011 03:09

Sono d' accordo, cominciamo con l'abolizione delle provincie e la riduzione dei comuni. Riforme che tutti invocano da anni e poi mai attuate. Come mai ?
Dino 51

Postato da Franco Salis il 31/03/2011 18:49

Non voglio spaventare oltre padre Gino e padreClaudio,ma mi chiedo sanno costoro quanti gruppi sedicenti cristiani stanno sorgendo a livello locale e nazionale per proteggere l'uomo della provvidenza? scritto appositamente con la p minuscola, anche se in verità provvede davvero a pagare i costi. Ovviamente non faccio nomi per non far loro indirettamente propaganda. Alcuni decenni fa mi era entrato in mano un opuscolo "i criteri di ecclesialità", che fine ha fatto?

Postato da vitorusso49 il 31/03/2011 14:13

Senz'altro condivisibile la lettera aperta di Padre Gino ed il commento di don Sciortino. Il problema è che noi cittadini non abbiamo (a causa delle leggi fatte dai governanti) altra possibilità di cambiare le cose se non quella di far sentire la nostra voce. Ma i politici fanno orecchie da mercante. Mi perdonerete per quello che sto per dire, so che non è da cristiani ma forse... su montecitorio risolverebbe la situazione.....

Postato da spark il 31/03/2011 13:26

Mi scusi Don Sciortino se questo mio post potra' sembrare fuori tema, ma e' tanta l'indignazione che mi sconvolge di fronte a tale notizia,che vorrei gridare a tutto il mondo quanto orrore e ribrezzo mi fanno questi "pseudo rappresentanti del popolo"! Dal sito on line di Repubblica oggi 31 marzo 2011 "Ancora tensione in aula durante il dibattito sul processo breve. La deputata Pd Ileana Argentin ha preso la parola per denunciare che un deputato del Pdl - Osvaldo Napoli - ha intimato al suo assistente di non applaudire durante le sedute. Subito dopo un deputato della Lega, Massimo Polledri, le ha rivolto epiteti offensivi ed è stato costretto dal presidente Fini a chiederle scusa. "Ricordo all'aula che io non posso muovere le mani, ma se non posso applaudire con le mie, lo faccio con le mani di chiunque". Lo sfogo è stato accolto da un applauso bipartisan di tutta l'assemblea". Questo e' il link su cui potrete vedere quello che nessuna persona civile, non importa se cristiana o no, dico civile, si sarebba mai aspettata che succedesse in un aula di un Parlamento di una Repubblica che si definisce democratica: http://tv.repubblica.it/dossier/blitz-processo-breve/montecitorio-insultata-la-deputata-disabile/65295?video Questi sono quelli che proclamano le radici cristiane dell'Europa, Dio ci salvi dagli ipocriti! Grazie per l'ospitalita'.
Osvaldo Bardelli

Postato da Libero Leo il 31/03/2011 08:34

Per Padre Claudio. Capisco il suo grande pessimismo. Anch'io sono molto pessimista se confronto la realtà attuale col mio mondo ideale. Ma ritengo più opportuno confrontare la realtà attuale (di questi ultimi 10-15 anni) con quella passata, soprattutto quella del consociativismo. Da questo confronto traggo conforto, perchè allora era molto peggio. In pratica non potevamo fare nulla. Qualunque voto esprimessimo, al governo c'erano sempre gli stessi, ben associati, che facevano tante leggi e leggine per il loro tornaconto. Invece, in questi ultimi anni, in seguito al voto, si sono alternati governi e maggioranze ben diverse. Ciò significa che qualcosa sta cambiando ed il nostro voto può modificare qualcosa. Altri miglioramenti vi sono stati e li ho indicati nel commento precedente. Perciò la situazione sta lentamente migliorando. Anch'io a volte mi abbandono al pessimismo ed allo sconforto. In questi momenti mi è di aiuto il pensiero del passato, la lettura del Vangelo ed anche il Manzoni là dove scrive: "Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande."

Postato da mariafra il 31/03/2011 00:02

Occorre davvero ritornare al principio base della democrazia: la possibilità di scegliere e controllare chi ci rappresenta. Quando ciò avviene, ad es. nelle amministrazioni locali, abbiamo anche il caso inverso, di tanti amministratori che non solo, agendo per il bene comune, non hanno alcun beneficio personale, ma anzi ci perdono in termini di tempo e di introiti... e non sono casi rari. Occorre sostenere con forza queste regole base della democrazia,ribadite fra l'altro dalle settimane sociali dei cattolici, che purtroppo così poca risonanza hannoavuto nella stessa Chiesa. Continuiamo a cercar patti personali e non crediamo in quello che a livello di riflessione,di dottrina sociale, proclamiamo.

Postato da spark il 30/03/2011 22:27

condivido in toto il commento di Gattonero! Dopo aver visto la sceneggiata del Re Sole oggi a Lampedusa e quanto e' successo a Montecitorio sul processo breve, sono sempre piu' convinto che come dice Don Sciortino "In regime democratico, i cittadini hanno due modi per contrastare distorsioni e prevaricazioni della pubblica amministrazione: la denuncia pubblica e il voto". Il fatto e' che se aspettiamo ancora un pò ad usare il voto..addio democrazia! Osvaldo Bardelli

Postato da Padre Claudio il 30/03/2011 17:21

La lettera angosciata di Padre Gino e la sua risposta, gentile Direttore, sono pienamente condivisibili, ma il guaio è ancora più grande, per il fatto che per ogni decisione e per ogni legge dobbiamo subire abusi e forzature senza poter far nulla. In tutti questi anni, con tante leggi inutili e sbagliate ci è stata fatta violenza impunemente e con continua arroganza. Ma questa NON è democrazia.
Padre Claudio

Postato da Libero Leo il 29/03/2011 23:34

Giustamente don Sciortino si indigna per ‘lo spreco del denaro pubblico’. Mi pare che egli concentri l’attenzione sull’oggi. Però, per avere una visione del problema più completa, ritengo sia utile analizzare anche il passato. Solo così ci si può rendere conto se la situazione sta peggiorando o migliorando? Se guardo al passato non posso dimenticare gli sprechi colossali dell’infausto periodo del consociativismo. Lo spreco più scandaloso forse furono le ‘pensioni baby’. Ma non vanno dimenticati i colossali sprechi delle aziende statali o parastatali. Ogni anno bisognava ‘coprire’ le perdite dell’INPS, delle aziende statali e delle aziende IRI. Oltre a ciò, le leggine di spesa per accontentare i parlamentari erano molto più numerose di quelle attuali. Ogni anno, con la finanziaria, c’era un vero e proprio ‘assalto alla diligenza’ con l’approvazione di molti emendamenti per accontentare tutti (maggioranza e opposizione consociata). Come si coprivano le enormi perdite causate da sprechi? Semplice! Con l’aumento delle imposte e del debito pubblico. Con le imposte si diminuiva la competitività delle aziende e, quindi, si aumentava la disoccupazione. Col debito pubblico si ipotecava il futuro. Per questo ancora oggi ci ritroviamo nella situazione in cui bisogna centellinare ogni spesa e stringere la cinghia. Non bisogna mai dimenticare che la debolezza dell’Italia rispetto ad altri stati è causata, per la maggior parte, dagli sprechi del consociativismo. Senza stare a distinguere tra centrosinistra o centrodestra, bisogna riconoscere che negli ultimi anni la situazione è migliorata e sta migliorando, forse anche perché l’Europa ci costringere a scialacquare meno che in passato. Molte aziende statali o parastatali sono state privatizzate o chiuse. Sono state fatte modifiche tali per cui la finanziaria non è più soggetta a tanti emendamenti. I bilanci dello stato non sono più tanto deficitari. Si è cercato di porre un freno all’aumento delle tasse e degli sprechi. Si è persino approvata una riforma costituzionale che prevedeva la diminuzione dei parlamentari; purtroppo non è stata confermata dal referendum. Tuttavia, va tenuto presente che gli sprechi ci saranno sempre perché il sistema spinge i parlamentari e gli amministratori e spendere più che a risparmiare. Un parlamentare che dice ai suoi elettori “ho fatto risparmiare 200 milioni” è assolutamente perdente rispetto ad un altro che dice “ho ottenuto dallo stato i soldi per fare qualcosa in vostro favore”. Purtroppo non c’è il senso dello stato; non si è sensibili ed attenti alle spese dello stato. Forse ciò è dovuto alla propaganda di certe forze politiche e certi mass-media che da oltre 40 anni evidenziano solo di diritti e dimenticano i doveri. C’è una cultura della critica non costruttiva, della rivendicazione, della protesta, dell’assalto alla diligenza. C’è stato persino il caso di un capo dello stato che in passato faceva la ‘cresta’ sulle note spesa. Tutti chiedono “spendi qua, spendi la”; tutti vogliono che lo stato faccia tutto, senza pensare che, nel lungo termine, ciò è causa di sprechi e di disoccupazione. Molti pensano che facendo spendere tanti soldi allo stato si fa del bene; ma in realtà si sta ripercorrendo la strada già percorsa, in maggior misura, col consociativismo. I cittadini dovrebbero pretendere meno, e fare di più. Ma oggi chi ha il coraggio di invitare i cittadini su questa strada quando, in pratica, per circa 40 anni è stato detto loro che hanno tutti i diritti e nessun dovere? Che possono chiedere tutto allo stato e lo stato deve pensare a tutto?

Postato da gattonero il 29/03/2011 19:51

don sciortino come sarebbe bello se lei fosse un politico e mettesse in pratica quello che dice. sono sicuro che lo farebbe ad ogni costo. pero' la prego rimanga direttore di famiglia cristiana. come sarebbe bello se la chiesa, tutta, ragionasse come lei. purtroppo invece non e' cosi'. da abbonato la stimo immensamente per il coraggio suo e di famiglia cristiana. ma che cristiani siamo se e giustifichiamo, approviano ad occhi chiusi certi comportamenti del "CAPO". Saremo contenti se i nostri figli si comportassero cosi'. ognuno puo' fare, in casa sua, quello che vuole! troppo comodo!. Ma cosa ha da festeggiare, da ridere, forse ride di noi e di chi lo vota ancora.
bottaantonio@alice.it

Postato da Ilvio d'Onofrio il 29/03/2011 16:59

Innanzi tutto l'esempio, il buon esempio, perché mancando questo, allora, vien meno tutto: stima, considerazione, fiducia ed anche la speranza per un futuro migliore. Come fare a credere a un politico che oggi nega ciò che aveva promesso ieri? Come entusiasmarsi di fronte a comportamenti che squalificano tutto, ma proprio tutto? Essere responsabili politicamente vuol dire essere capaci anche di sacrifici, ma impone sempre pulizia morale.

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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