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Forbice sempre più larga tra ricchi e poveri

Quando leggo il “Caso della settimana” su Famiglia Cristiana, provo una morsa al cuore per queste persone in gravi difficoltà. Queste sono costrette a chiedervi un aiuto perché non hanno altri mezzi e risorse. E, soprattutto, perché lo Stato è assente. Spesso i “casi” riguardano giovani vedove senza un lavoro, con figli piccoli.

Che non possono aspettarsi quasi nulla dalla legge, in merito alla pensione di reversibilità o alla restituzione dei contributi già versati dal coniuge. Dalle donne impegnate in politica mi aspetterei qualche proposta concreta al riguardo. Da parte mia, ho un piccolo suggerimento: perché non erogare un sussidio alle vedove che non lavorano? A chi potrebbe obiettare da dove prendere i fondi, rispondo che basterebbe tagliare i privilegi e le corpose pensioni dei politici.

Tina

Quanto a privilegi e pensioni d’oro non ci facciamo mancare proprio nulla. È uno scandalo insopportabile la sperequazione tra chi prende al mese decine dimigliaia di euro a fronte dei quattrocento-cinquecento euro di tantissimi pensionati. Bisognerebbe intervenire e tagliare in alto. Con urgenza. Molti non ce la fanno più a vivere. E, al tempo stesso, si sta allargando sempre più la forbice tra ricchi e poveri nel nostro Paese. Un dato economico, passato quasi inosservato, dovrebbe farci riflettere: oggi, in Italia, il dieci per cento delle famiglie detiene il cinquanta per cento della ricchezza nazionale. Purtroppo, avviene nel Paese quanto il Vangelo applica ad altri contesti: «A chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha». Che fare per una maggiore equità e giustizia? Si può intervenire in tanti modi. Purché lo si faccia. E non solo a parole.
D.A.

Pubblicato il 17 maggio 2011 - Commenti (1)

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Postato da G.Mario28 il 18/05/2011 22:31

Uno dei peggiori mali della società è la sperequazione fra ricchi e poveri. Ciò è una delle principali cause della bassissima natalità. E' causa di sofferenza di molte famiglie (chi ha provato la fame sa i danni materiali e morali che causa oltre a rabbia e rancori nei confronti di chi ostenta il potere e la ricchezza)Soffre della ingiustizia nel non poter avere un lavoro soddisfacente, nel non poter dare ai propri figli una adeguata istruzione. le giovani coppie incontrano enormi difficoltà a reperire una abitazione ad un prezzo ragionevole, devono arrancare nella vita per sopravvivere e soffrono l'impossibilità di avere figli consci di non poter dar loro una adeguata assistenza (sgavi fiscali, asili nido e prescolastici. se devono lavorare entrambi hanno poi il problema del tempo pieno a scuola ed una infinita serie di difficoltà. per sopperire a queste ed altre difficoltà basterebbe, in gran parte, ritornare alla forbice retributiva degli anni 60. Ciò è purtroppo impedito dall'egoismo e mancanza di solidarietà.

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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