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giu
I nostri valori e Facebook
Dal 2007 sono un educatore dell’Azione
cattolica e passo tutti i sabati in
parrocchia con i ragazzi che, quest’anno,
si preparano a ricevere la Cresima, che è
“il sigillo dello Spirito Santo dato in dono”,
per diventare testimoni di fede e del
Vangelo di Cristo. Un tempo, la tecnica
dell’ascolto funzionava meglio. Oggi
non è facile farsi capire dai più giovani,
soprattutto perché, fin dalla tenera età,
sono bombardati di messaggi che arrivano
dai media e dalla televisione. Molto più
di quanto succedeva quando io ero
bambino (ho quasi ventotto anni). Non
si può generalizzare, perché ci sono anche
bambini più attenti. Quel che vorrei
chiederle è come far sì che i bambini
ascoltino volentieri quello che noi
educatori cerchiamo di trasmettergli, cioè
i valori di fede ma anche quelli morali e
civili. Anche questi sono importanti, perché
senza regole non si prospetta un buon
futuro per la società.
Marco G. - Prato
Oggi, non è facile trasmettere educazione e
valori ai nostri ragazzi. Sono in difficoltà non
solo i genitori, ma tutti coloro che hanno a
cuore la loro educazione, come gli insegnanti
a scuola, i sacerdoti, i catechisti e gli animatori
nelle parrocchie. Ma sono i vecchi mass media,
Tv e radio in particolare, e soprattutto i
nuovi media, da Facebook a Twitter, a influenzare
pesantemente il loro modo di pensare, imponendo
modelli e stili di vita lontani dai valori
e dalle logiche del Vangelo. Oltre
a una rinnovata alleanza tra
famiglia, scuola e parrocchia,
va dedicata un’attenzione particolare
alla Rete e, soprattutto, a
come i nostri ragazzi la usano.
Sono “nativi digitali”, ma la tecnica
non è tutto.
Pubblicato il 05 giugno 2013 - Commenti (0)