02
lug
I "nuovi barbari" della politica
Un lettore l’ha
provocata invitandola
a candidarsi alla
presidenza del Consiglio.
La sua risposta secca
(“Non credo d’esserne
all’altezza”) non mi è
piaciuta. Ma si crede
davvero inferiore al
nostro presidente e ai
ministri che si è scelto?
Crede che non potrebbe
fare meglio? Ma li ha visti
bene? Capisco che la sua
è stata una battuta per
liquidare una questione
scomoda. E che preferisce
fare bene il suo mestiere
di giornalista, che è molto
apprezzabile per la
chiarezza delle posizioni
e per il fatto che non
si lascia intimidire dai
potenti. Che spesso lei
fustiga. Per me, però non
basta. Bisogna combattere
contro questi “nuovi
barbari”, che sono in tutti
gli schieramenti politici,
scendendo in campo
in prima persona. Non
possiamo consegnare ai
nostri figli una società in
cui ingiustizia, egoismo,
tutela degli interessi dei
privilegiati, sprechi delle
risorse pubbliche siano
considerati leciti.
Ad Alcamo, assieme
a un gruppo di amici
stiamo cercando di dare
il nostro contributo.
Battaglia difficile, ma
abbiamo l’ambizione
di rendere più giusta la
nostra città. Soprattutto
verso i poveri, gli anziani
e i giovani in cerca di primo
impiego.
VitoP.
“Silvietto” per fare
contento Bossi s’è inventato
il ministero per l’attuazione
del federalismo. Non bastava
quello per l’attuazione del
programma? A quando il
ministero per l’attuazione
della riforma fiscale o
sanitaria? Pazienza se
facciamo doppioni, tanto
navighiamo nell’oro! Visto
che abbiamo un imponente
e costoso parco di 690 mila
auto blu, perché non fare
un apposito ministero?
Che vergogna!
MarioP.
La mia era davvero una battuta. Ognuno deve fare bene il proprio
mestiere. Anche se in politica molti vi sono stati catapultati
per “sistemarsi”, mettersi al riparo da guai giudiziari o per sbarcare
il lunario, grazie alla benevolenza dei capi che li hanno nominati
e ricompensati per i servigi resi, più che per la libera scelta
dei cittadini, attraverso il voto. La politica è sempre più distante
dalla gente, non si interessa più dei veri problemi dei cittadini.
Non c’è più, ad esempio, dopo una fugace apparizione, un ministero
per la famiglia, di cui tanto si sente il bisogno. È vacante,
da mesi, quello per lo sviluppo, dopo le dimissioni di Scajola. Ci
si preoccupa, invece, di fare un ministro del nulla, in tempi rapidi
e sospetti, con deleghe e funzioni fumose, che due giorni dopo la
nomina si avvale del “legittimo impedimento” per non recarsi in
tribunale. Siamo fuori dai Mondiali di calcio, ma siamo ancora
“nel pallone” quanto a confusione mentale. Da far paura. Quest’ultima
nomina, assurda e arrogante, è la goccia che fa traboccare
il vaso. E aprire gli occhi anche ai ciechi e a chi non vuol vedere.
Perché non se ne traggono le dovute conseguenze?
Pubblicato il 02 luglio 2010 - Commenti (0)