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I "nuovi barbari" della politica

Un lettore l’ha provocata invitandola a candidarsi alla presidenza del Consiglio. La sua risposta secca (“Non credo d’esserne all’altezza”) non mi è piaciuta. Ma si crede davvero inferiore al nostro presidente e ai ministri che si è scelto? Crede che non potrebbe fare meglio? Ma li ha visti bene? Capisco che la sua è stata una battuta per liquidare una questione scomoda. E che preferisce fare bene il suo mestiere di giornalista, che è molto apprezzabile per la chiarezza delle posizioni e per il fatto che non si lascia intimidire dai potenti. Che spesso lei fustiga. Per me, però non basta. Bisogna combattere contro questi “nuovi barbari”, che sono in tutti gli schieramenti politici, scendendo in campo in prima persona. Non possiamo consegnare ai nostri figli una società in cui ingiustizia, egoismo, tutela degli interessi dei privilegiati, sprechi delle risorse pubbliche siano considerati leciti. Ad Alcamo, assieme a un gruppo di amici stiamo cercando di dare il nostro contributo. Battaglia difficile, ma abbiamo l’ambizione di rendere più giusta la nostra città. Soprattutto verso i poveri, gli anziani e i giovani in cerca di primo impiego.
VitoP.

“Silvietto” per fare contento Bossi s’è inventato il ministero per l’attuazione del federalismo. Non bastava quello per l’attuazione del programma? A quando il ministero per l’attuazione della riforma fiscale o sanitaria? Pazienza se facciamo doppioni, tanto navighiamo nell’oro! Visto che abbiamo un imponente e costoso parco di 690 mila auto blu, perché non fare un apposito ministero? Che vergogna!
MarioP.

La mia era davvero una battuta. Ognuno deve fare bene il proprio mestiere. Anche se in politica molti vi sono stati catapultati per “sistemarsi”, mettersi al riparo da guai giudiziari o per sbarcare il lunario, grazie alla benevolenza dei capi che li hanno nominati e ricompensati per i servigi resi, più che per la libera scelta dei cittadini, attraverso il voto. La politica è sempre più distante dalla gente, non si interessa più dei veri problemi dei cittadini. Non c’è più, ad esempio, dopo una fugace apparizione, un ministero per la famiglia, di cui tanto si sente il bisogno. È vacante, da mesi, quello per lo sviluppo, dopo le dimissioni di Scajola. Ci si preoccupa, invece, di fare un ministro del nulla, in tempi rapidi e sospetti, con deleghe e funzioni fumose, che due giorni dopo la nomina si avvale del “legittimo impedimento” per non recarsi in tribunale. Siamo fuori dai Mondiali di calcio, ma siamo ancora “nel pallone” quanto a confusione mentale. Da far paura. Quest’ultima nomina, assurda e arrogante, è la goccia che fa traboccare il vaso. E aprire gli occhi anche ai ciechi e a chi non vuol vedere. Perché non se ne traggono le dovute conseguenze?

Pubblicato il 02 luglio 2010 - Commenti (0)

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Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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