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L’Italia è già un Paese multiculturale
Ho apprezzato moltissimo il suo recente intervento a Palazzo Ducale di Genova sulla clandestinità. Le sue parole sono state giuste, pienamente condivisibili. Sono d’accordo con lei. Purtroppo, tanti italiani fanno ancora fatica ad accettare una società multietnica e multiculturale. Ma questa, ormai, è una realtà. È inutile nascondere l’evidenza!
I movimenti migratori sono una notevole fonte di ricchezza economica e culturale. Gli stranieri contribuiscono ad accrescere la ricchezza nazionale, sebbene noi gli neghiamo i diritti.
A quanti ritengono che clandestino sia sinonimo di delinquente, voglio
ricordare il nostro passato di emigranti, quando all’estero eravamo noti
solo come malavitosi e mafiosi. Non accusiamo gli stranieri della
delinquenza nel Paese, quando in Italia intere regioni sono in mano alla
criminalità organizzata. Dobbiamo mirare a costruire una società più
giusta e umana. Dove tutti si sentano fratelli.
Lettera firmata
La “politica dello struzzo” non rende. Ignorare che l’Italia è già, nei fatti, un Paese multiculturale, multietnico e multireligioso, vuol dire non governare il fenomeno migratorio. O, più concretamente, la presenza di cinque milioni di stranieri sul nostro territorio.
Certo, sono una “scomodità”, come ricorda il direttore della Caritas nazionale, don Vittorio Nozza. Ma se sono ben gestiti (nella sicurezza, nella legalità ma anche nell’accoglienza) si trasformano subito in una grande risorsa. E il Paese, oggi, non può più farne a meno. Sulla paura, sugli egoismi e le chiusure non si costruisce un futuro di crescita.
Pubblicato il 22 giugno 2011 - Commenti (7)