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feb

Non tutto fa ridere

L’ambito del sacro deve essere sempre rispettato. Così come ogni religione merita rispetto. Su questo dovremmo essere tutti d’accordo. Non accetto, quindi, che le verità di fede o i sacramenti vengano utilizzati per pubblicizzare dei prodotti o per alimentare le battute dei comici. Sono una credente e vorrei che la nostra religione fosse sempre rispettata. Pubblicitari e comici spremano diversamente le meningi e attingano altrove le loro battute. Lascino stare la religione e il sacro. Non tutto si può ridurre a commercio, a ironia o a battuta comica.

Gloria

Sono perfettamente d’accordo con te, cara Gloria. Mi fanno davvero pena tutti quei comici e menestrelli mediatici che, a corto di battute e di fantasia, si buttano su parolacce e volgarità, oppure fanno la parodia del sacro e dei simboli religiosi, ferendo la sensibilità dei credenti. Comici e menestrelli che, con “sprezzo del pericolo”, osano dileggiare esclusivamente la tollerantissima religione cristiana, perché altrove sanno che non possono permetterselo. O temono conseguenze poco raccomandabili. Per chi vuol fare satira, dovrebbe essere sempre di monito la saggezza popolare del detto: «Scherza coi fanti e lascia stare i santi». Ne guadagnerebbe anche il livello delle loro esibizioni, davvero penosissime.

Pubblicato il 04 febbraio 2013 - Commenti (4)

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Postato da Giuseppe (Pino) Verbari il 11/02/2013 18:53

Mi ha colto alla sprovvista, mi sono sentito commosso ed allo stesso tempo entusiasta. Alla sprovvista perché non ero abituato a queste cose che si verificano solo alcune volte spontaneamente fino a quando non vieni mandato via, e non come nel mio caso in prossimità della pensione; commosso perché questa scelta dettata da fattori contingenti come l’età avanzata comporta il venir meno delle forze ad esercitare il suo compito e riconoscere la sua incapacità di amministrare bene il ministero affidatogli; entusiasta perché adesso, più di prima, vedo in lui un uomo molto più vicino a me di tanti altri che calcano le scene politiche, finanziarie e anche dello spettacolo –cose da far venire la nausea-. Scusate il raffrontoPreciso, non l’uomo, ma un uomo L’uomo, a cui mi riferisco e non faccio nome, è quello a cui tanti si appellano, tanti lo osannano e molti lo odiano Lui è con Egli e come Egli è coerente. Grande la sua umiltà nel chiedere perdono per i suoi difetti, e chi non ne ha?. E a pensare che come successore di Giovanni Paolo II°, non lo vedevo a quell’altezza. Adesso, mi sento anche deriso per le mie sensazioni fugate da questa figura che l’ho sempre considerata all’ombra del suo predecessore. Pesante fardello quella eredità. Adesso avverto una tensione di coraggio e di onestà interiore che mi pervade facendomi valutare quegli atteggiamenti che mi condizionano, misti ad ipocrisia e inettitudine che come remore mi aiutano, o almeno penso, a superare le difficoltà della vita, invece di adottare decisioni anche drastiche per risolvere i problemi che mi attanagliano dando un senso alle mie cose. I problemi miei non sono speciali, intendiamo, sono quelli di tutti che magari li guardo di sbieco perché sono debole nell’adottare tempestivamente una decisione, e, quando lo avrò fatto, è sempre tardi, categoricamente sempre troppo tardi. E’ la teoria del lascia che passa – ma quando? -. A forza di essere o non essere ha atteso che qualcuno me lo spiegasse e, adesso, è arrivato. Mi chiedo: chi sono, cosa faccio, come mi vedono gli altri. Ecco, questa è una lezione di vita che mi aiuterà a migliorare adottando il coraggio che avevo dimenticato di possedere Ogni tanto bisogna essere uomini. E il Papa ha dimostrato di essere un uomo che sa stare in mezzo alla gente. Dove sono gli altri?Grazie Santità, Signor Papa.Giuseppe (Pino) Verbari.

Postato da Kalliopes il 11/02/2013 14:41

Un malinteso senso di tolleranza serpeggia un po' dovunque (prova ne sia la pagina facebook della rivista, in cui chi insulta e dileggia con martellanti illazioni è evidentemente più che benvenuto; chi commenta, spiega, difende, argomenta, argina, ne fa invece le spese, senza che mai nessuno, della rivista, intervenga non a prenderne le difese, ma almeno a dimostrare una minima solidarietà. Altri lettori, sì, dalla rivista silenzio tombale. Salvo poi a intervenire quando si commenta la "simpatia", ai limiti della propaganda, per questo o quel politico. Magari l'esame di coscienza dovrebbero farselo tutti. A partire da chi scrive questo commento, certo, ma non solo.

Postato da Luigi_Parodi il 08/02/2013 19:47

Sarebbe anche bene che questa attenzione ci fosse non solo in tv o nei film, ma anche nei comportamenti privati. Bisognerebbe avere il coraggio di chiedere rispetto per chi crede anche nelle conversazioni tra amici e conoscenti e in tutte le occasioni delle vita di tutti i giorni. Ma spesso ci fa comodo mostrarci "tolleranti". Invece credo siano occasioni mancate di testimoniare la nostra fede.

Postato da degrel0 il 08/02/2013 11:08

Perfetta risposta ma purtroppo nessun politico cattolico alza la voce contro queste offese a senso unico.

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Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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