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set
Oggi la peggiore crisi è l'assenza di valori
Ho due osservazioni da farle.
La prima su una sua risposta sul
“gratta e vinci”. Se tutti avessimo il
senso della misura nel gioco (e non
solo in questo), non ci sarebbero
tante famiglie sul lastrico!
Bisognerebbe, quindi, non indurre
in tentazione chi è debole. L’altra
riguarda le mense della Caritas,
sempre più affollate di gente.
Cosa vera, purtroppo! Ma non
dimentichiamo che molte di quelle
persone sono in difficoltà perché
hanno tenuto un tenore di vita
molto elevato. E vogliono continuare
a mantenerlo. Le pizzerie, i pub
e le discoteche sono sempre
strapieni di giovani e giovanissimi.
E non solo il sabato. Ci vorrebbe
più sobrietà. Bisogna rinunciare al
superfluo, come l’ultimo modello
del telefonino o il vestito firmato.
Io non ho mai avuto complessi
a indossare vestiti usati, che a mia
cugina non andavano più. O ad
accettare i “no” motivati dei miei
genitori! Anzi, li ringrazio. Hanno
saputo trasmettermi alti valori. Gli
stessi che ho cercato di dare alle mie
figlie e ai miei alunni. E ora anche
ai nipotini, non senza difficoltà
e contestazioni. Ovviamente,
condivido la sua analisi sulla crisi
economica, ma temo molto di più
quella etica!
Anna di Bari
Almeno su due cose siamo in pieno
accordo. Primo, sulla necessità di una
maggiore sobrietà. In tutto, a cominciare
dagli stili di vita di tutti i giorni. Non
solo viviamo al di sopra delle possibilità,
ma spesso siamo sopra le righe anche
nelle parole e nei comportamenti.
Non si tratta di austerità obbligata dalla
crisi economica, ma di una scelta di
valore. Solidale con le tante miserie e
povertà che ci circondano. L’altro aspetto
su cui concordiamo è sulle crisi d’oggi.
La peggiore è senz’altro quella etica.
Un mondo senza anima dà vita a una
società individualista ed egoista. Dove
a stare peggio saranno i deboli. Ma anche
i più giovani, perché mancheranno
loro modelli credibili da seguire.
Pubblicato il 27 settembre 2012 - Commenti (7)