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ago
Sempre i soliti a remare
Ho sessant’anni. Sono mamma, moglie e nonna. Pensionata statale da
diversi anni. Ho lasciato il lavoro in tempo per seguire la mia famiglia
con tre figli, i genitori anziani e altri familiari alle prese con qualche
malattia. Ieri sera, ho ascoltato alcuni politici in Tv che dicevano tante
belle parole, propositi e rimedi per risanare il Paese e ridare fiducia
ai mercati che, coi loro meccanismi perversi, ci stanno dissanguando.
Ma non sono gli stessi che ci hanno portato a questo disastro? Dicono
che ora ci aspettano i sacrifici. Ma noi ci siamo abituati da tempo.
Loro, forse, no. Noi, come tantissime altre famiglie, abbiamo lavorato
duramente, cresciuto i figli, aiutato i familiari, e fatto quadrare i bilanci
di casa. Chi, invece, ha gestito la cosa pubblica, si è solo preoccupato
dei propri privilegi: stipendi, auto blu, pensioni e vitalizi, servizi gratuiti
ecc... Senza alcun controllo della spesa pubblica. Siamo tutti “nella stessa
barca”, ma a remare sono sempre gli stessi.
Carla - Brescia
Sentire la vecchia politica, cioè
quelli che ci hanno portato a un passo
dalla Grecia, dare lezioni ai cosiddetti
tecnici su come risanare i conti
del Paese, fa davvero ridere. Se la situazione
non fosse così tragica. Non
basta invocare le elezioni come la panacea
di tutti i nostri problemi. Né basta
il semplice consenso popolare per
diventare, automaticamente, saggi e
competenti nella gestione della cosa
pubblica. Ma come si fa ad affidare il
Paese a politici che non sanno trovare
nemmeno la soluzione per una
nuova legge elettorale? O, per dirla
tutta, agli stessi che hanno combinato
la “porcata” elettorale, che sembra
non avere più padri?
Pubblicato il 13 agosto 2012 - Commenti (11)