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lug
«Sono arrabbiata con la Chiesa»
Sono una fedele lettrice e le scrivo per esprimere la mia rabbia
contro quelle persone di Chiesa che ne macchiano l’immagine
con i loro comportamenti. Nel corso dei secoli, la gerarchia ha
molto sporcato questa santità. Che contrasto tra il Dio della fede
e il dio quattrino: quello del potere, della ricchezza e di tante
immoralità. La mia Chiesa, spesso, non è credibile. E molti
giovani si allontanano da lei. Per rievangelizzare il mondo non
servono dibattiti e riunioni, ci vogliono esempi e testimonianze.
Senza dubbio, nella Chiesa c’è stato e c’è tanto bene, ma non si
può nascondere il marciume. È possibile che il “servo dei servi”,
così mi piace chiamare il Papa, non riesca a cambiare le strutture
di una Chiesa che ha perso credibilità? Forse, un’immagine più sobria di vescovi e cardinali gioverebbe alla causa. Via,
allora, lo sfoggio di tanti orpelli preziosi, che offendono
i poveri. La semplicità aiuta a essere testimoni più
credibili del Vangelo. Avrei tante altre cose da dire, ma
temo che lei non pubblichi quello che ho scritto.
Maria
Quanto furore, cara Maria. Anche se non tutto è fuori luogo.
Non è la Chiesa ad aver perso credibilità. Sono gli uomini
che ne offuscano l’immagine. Non è una novità. È sempre
accaduto nella sua storia bimillenaria. Anzi, in passato,
si ricordano tempi così bui, che non si capisce come la
Chiesa sia potuta sopravvivere. In verità, lo sappiamo: grazie
alla sua origine divina. Per questo, anche le debolezze,
gli scandali e le controtestimonianze dei preti non potranno
mai sopraffarla o distruggerla. Ciò non toglie che la
Chiesa, in quanto fatta da uomini, non sia sempre da riformare.
E che non debba chiedere perdono delle colpe di cui
si macchia. Più sobrietà di vita e più vicinanza ai poveri
non guasterebbero alla sua buona causa.
Pubblicato il 26 luglio 2012 - Commenti (44)