di Don Sciortino
Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.
14 giu
Sono volontario in una casa di accoglienza. Da anni leggo Famiglia Cristiana. Da quando lei è direttore, la lettura del giornale è per me un’elevazione culturale e spirituale. Insomma, un salto in avanti, fuori da tanto integralismo che ci circonda. La sua capacità di equidistanza dalla politica e dai fatti di cronaca le dà autorevolezza e credibilità. Negli anni peggiori della nostra politica, per noi cristiani è stato un baluardo inaffondabile. Sempre ispirato al Vangelo. A questo proposito, volevo chiederle: perché ci si interessa tanto della Bibbia e poco del Vangelo? Sembra quasi che la parola di Gesù sia d’impaccio. Forse ce ne vergogniamo? In un’indagine di qualche anno fa, proprio di Famiglia Cristiana, risultava che il sessantanove per cento dei cattolici non aveva mai letto i Vangeli. Certo, la parola di Gesù non è facile da capire, come mi ha detto un sacerdote. Ma, forse, che la Bibbia sia più semplice? Se io mi innamoro di una ragazza, prima voglio conoscere bene lei, poi anche i suoi genitori. Non le pare?
FERNANDO
Non esagerare, caro Fernando, con i complimenti. Mi metti in imbarazzo e difficoltà. Assieme a tutti i giornalisti di Famiglia Cristiana, abbiamo solo fatto il nostro dovere. Quello di informare con correttezza. E di vagliare la cronaca e l’attualità di ogni giorno alla luce dei princìpi evangelici e della dottrina sociale della Chiesa. Senza pregiudizi. E con coraggio, soprattutto quando tacere sarebbe stato più comodo. Ci saremmo evitati tanti attacchi. Non solo da fuori. Quanto alla preparazione religiosa, non metterei in contrapposizione Bibbia e Vangelo. Purtroppo, l’ignoranza di tantissimi cristiani è generale. E anche preoccupante. Lo dimostrano tante indagini, come quella di Famiglia Cristiana di qualche anno fa. Ignoranza, nel senso di scarsa conoscenza, che dovrebbe farci interrogare seriamente sull’efficacia della preparazione religiosa in famiglia e nelle parrocchie. Ma anche nelle scuole con l’insegnamento della religione cattolica. L’ignoranza delle Scritture, come ricordava san Girolamo, è ignoranza di Cristo stesso. Come possiamo, allora, dirci cristiani, se non sappiamo dare ragione della nostra fede?
Pubblicato il 14 giugno 2012 - Commenti (6)
09 mag
Non è da molto che leggo Famiglia
Cristiana. Ma da quando l’ho
scoperta mi ci sono affezionata. Trovo
nelle sue lettere una risposta a tanti
miei perché. Ho quattro figli e un
marito meraviglioso. Frequentiamo
spesso la parrocchia e facciamo
volontariato. Ci siamo creati una bella
compagnia di amici e passiamo insieme
molte domeniche. Spesso aiutiamo
famiglie bisognose sia con cose
materiali sia con un sostegno morale,
ove necessario. Fino a poco tempo fa,
seppur tra tanti sacrifici, la mia era una
vita serena. Purtroppo, nel giro di due
anni mi è crollato il mondo addosso.
In breve tempo, la mia famiglia è stata
colpita da tre lutti: mia madre e due
miei giovanissimi fratelli. Tutto
preceduto da una terribile malattia.
Per stare vicina ai miei cari, in quel
periodo mi sono allontanata dai figli
e da mio marito. Loro hanno capito
e mi hanno sostenuto. Così non è stato,
invece, da parte degli amici e della
parrocchia. Non una visita né una
telefonata. Sono profondamente
delusa. Ma come, aiutiamo gli stranieri
a integrarsi e poi non ci accorgiamo del
vicino di panca? Come spiegare questo
comportamento ai miei figli? Ho
sempre parlato loro di condivisione,
soprattutto nel dolore. E non solo
nelle belle mangiate e chiacchierate.
S.G. - mamma quarantenne
I veri amici si scoprono nel momento
del bisogno. Il dolore è la cartina di tornasole
che mette a nudo verità e sincerità di
tanti rapporti. Anche familiari. È triste assistere
al dileguarsi di amici e parenti,
quando una presenza o una buona parola
sono la migliore medicina per chi, gravemente
provato da malattie, si sente mancare
gli affetti più cari. Non ci sono ragioni,
sia pure in sé valide, a giustificare questi
gravi peccati di omissione. “Pietà” e
“compassione” verso chi è più debole devono
prevalere su impegni, occupazioni. E
anche rancori familiari. Per non dire che
“visitare gli ammalati” è una di quelle opere
di misericordia su cui, noi cristiani, saremo
giudicati. Come ci dice il Vangelo.
Pubblicato il 09 maggio 2012 - Commenti (2)
01 dic
Oggi, ho sottoscritto
un abbonamento a
Famiglia Cristiana. L’ho fatto
a sostegno della vostra linea
editoriale che, senza timori
reverenziali, difende princìpi
morali ed etici. Voi non
giustificate comportamenti
censurabili, con risibili scuse
di “contestualizzazione”. Chi
ha responsabilità pubbliche,
deve essere onesto e
trasparente. Caro direttore e
padre, non si lasci intimorire
dalle accuse di “fare politica”.
Chi, come lei, dice la verità,
condanna la mercificazione
della donna o la “doppia
morale”, non fa affatto
politica. Lei sta solo
affermando i veri valori,
cui dovrebbe attenersi
ogni cristiano. Dovremmo,
semmai, meravigliarci del
contrario. Se un giornale che
si chiama Famiglia Cristiana
tacesse, ci sarebbe davvero
da scandalizzarsi!
GianCarlo Z.
La politica è l’ultimo dei
miei pensieri. Per lo meno, quella
cui assistiamo ogni giorno,
fatta di intrighi, corruzione,
giochi di potere, scambi di interessi
e favori. Non posso, invece,
come cittadino e cristiano,
come giornalista e sacerdote,
esimermi dal dare il mio contributo
per la costruzione della
“città terrena”, in vista del “bene
comune”. Come dovrebbero
fare tutti, ciascuno nel proprio
ambito. Con coerenza e credibilità.
A maggior ragione se ci si
ispira a princìpi cristiani. Purtroppo,
oggi, il Vangelo scolorisce
di fronte alle ragioni di parte.
E di partito.
Pubblicato il 01 dicembre 2010 - Commenti (0)
17 nov
Complimenti per Famiglia
Cristiana. È davvero nuova sia
nella grafica che nei contenuti.
Ma voglio ringraziarvi, soprattutto,
perché avete sempre la “schiena
dritta” e non vi lasciate intimidire
da nessuno. La nostra famiglia è
abbonata da più di trent’anni alla
rivista, e ne siamo contenti. Anzi,
qualche volta, ci siamo permessi di
regalare l’abbonamento a un paio
di famiglie che non se lo potevano
permettere economicamente. Vi
apprezzo perché date voce a chi non
ha voce e vi battete per difendere le
famiglie in difficoltà, i diversamente
abili, gli anziani. Non stancatevi
mai di annunciare la dottrina
sociale della Chiesa. Oggi, ce n’è
tanto bisogno.
Bruno
Sono rimasto scandalizzato, oltre
che offeso, dalla proposta del signor
Palmisano di proibire la vendita
del vostro settimanale nelle chiese,
perché fa “moralismo” contro
i comportamenti del presidente
del Consiglio. Ma come si può
essere cattolici e, al tempo stesso,
giustificare comportamenti così
immorali e anticristiani? O far finta
di nulla di fronte a chi ostenta le
sue frequentazioni con prostitute?
Quanto a etica pubblica, l’Italia è
davvero ridotta a pezzi. La gente si
lascia, facilmente, abbagliare dalla
ricchezza e dal potere dei potenti.
Grazie a persone come Palmisano,
conosco moltissimi cristiani
che hanno abbandonato la Chiesa
e la religione.
Sergio P.
Noi andiamo avanti per la nostra
strada, incuranti dei Palmisano di turno
che, con proposte strampalate quanto
false nei contenuti, non hanno altro
modo per conquistarsi un briciolo di
notorietà. O per ingraziarsi il proprio
“datore di lavoro” con patetiche difese
d’ufficio. Tutto è lecito, ma non a scapito
della verità. Possiamo travisare i fatti,
ma non addomesticare il Vangelo e
piegarlo a interessi di parte. «La verità
vi renderà liberi», ci ricorda l’evangelista
Giovanni. Ma per essere liberi non
si possono servire due padroni. Uno è
di troppo. Spetta a noi chi scegliere,
con dignità e a “schiena dritta”.
Pubblicato il 17 novembre 2010 - Commenti (4)
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