18
lug

Crisi economica e solidarietà

Da tempo, io e mio marito leggiamo con interesse la rivista! Rispetto al passato è cambiata tantissimo. Gli articoli si fanno apprezzare per la loro obiettività. Così anche le rubriche di spiritualità e sulle problematiche genitoriali. Le scrivo per avere informazioni su padre Luigi, missionario in Burundi, di cui ho letto la storia sulla rivista (FC n. 20/2012). Con mio marito saremmo intenzionati a fare un’adozione a distanza di un orfano tra quelli che lui segue. Vari motivi ci spingono a questo gesto di solidarietà che, da tempo, avevamo intenzione di attuare. Non avendo ancora dei nipotini, in occasione dei nostri quarant’anni di matrimonio, sentiamo che è giunta l’occasione. La ringraziamo per l’aiuto che potrà offrirci.

Marisa e Ugo


Dalla mia segreteria avrete tutte le informazioni necessarie per contattare padre Luigi, missionario in Burundi. E procedere così a un’adozione a distanza di uno dei suoi orfani. Mi preme sottolineare come, anche in tempi di ristrettezze economiche, non è andato perso il senso di solidarietà e di sostegno verso i più bisognosi. A cominciare dai più piccoli. La crisi economica non rallenta la generosità, come si è visto di recente anche con gli aiuti alle popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto. È bello, infine, festeggiare una felice ricorrenza indirizzando spese e regali non a cose futili, ma a opere di solidarietà. Una saggia iniziativa, da incoraggiare e allargare sempre di più.

Pubblicato il 18 luglio 2012 - Commenti (2)

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Postato da santrev il 30/07/2012 00:21

@branda - Hai capito perché abbiamo assistito negli ultimi tempi a fatti importanti come l'allontanamento di Gotti Tedeschi? In Vaticano hanno messo in scena l'affare del maggiordomo e come vedi lo stanno facendo apparire come il problema principale. In realtá il problema princiaple, non é nemmeno la fame nel mondo, ma l'interesse economico del Vaticano. Per fortuna che esiste anche la chiesa della vera solidarietá, quella di Marisa e Ugo, ma che non ha niente ha a che fare con la chiesa che si occupa di rendite finanziarie e spostamenti di capitale, quella di cui Bertone si guarda ben di dare notizie , anche perché nelle interviste di comodo a cui si concede, nessuno trova il coraggio di fargli domande in merito!

Postato da branda il 18/07/2012 10:01

A proposito di solidarietà economico-fiscale, nove istituti di credito italiani si sono visti sottrarre ingenti somme di capitali dallo Ior, la banca del vaticano, che ha spostato tutti i depositi in Germania, patria di Ratzinger, Sommo Pontefice nonchè unico azionista e conoscitore del reale stato dei suoi bilanci. A perdere il prestigioso cliente sono stati ben nove istituti di credito tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo. Lo Ior, la banca del Vaticano, ha tolto dalle banche italiane tutti i suoi depositi. La decisione presa in seguito a quella della Banca d’Italia che ha considerato l’istituto per le opere di Religione, alla stessa stregua di una banca extra comunitaria. All’Italia, è stata preferita la Germania, patria del Sommo Pontefice (attualmente suo unico azionista) e giudicata, in seguito alla superiore potenzialità di crescita, come zona di migliori investimenti e maggiore stabilità finanziaria. In realtà l’operazione ha avuto inizio l’anno scorso, ma solo adesso ne è stata data notizia, in seguito al controllo dei rapporti finanziari da parte della procura di Roma in seno alle attività, presunte, di riciclaggio avviate dalla banca vaticana. Il tutto partito dal sequestro di 23 milioni di euro “sospetti”. A perdere il prestigioso cliente sono stati ben nove istituti di credito tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo. La Santa Sede - se ho ben inteso - ha replicato che lo Ior non è una banca ma una Fondazione di diritto sia civile che canonico regolata da un proprio statuto. La prova? Il fatto che non emette prestiti. Forse un po’ poco per giustificare una mossa un po’ “strana”, soprattutto in un momento di grave carenza di liquidità da parte delle banche, sempre più costrette a rifiutare mutui per carenza di garanzia, come una recente indagine della stessa Banca d’Italia ha reso noto in una sua indagine conoscitiva. La particolarità di questo istituto di credito ordinario (infatti è giuridicamente riconosciuto come tale e non come Fondazione di diritto), creato nel 1941, è quella di non avere sportelli e bilanci molto discreti: sono infatti noti solo al Papa e a tre cardinali. Il che in tempi di necessarie trasparenze antiusura e antievasione suonano ancora molto “antiquate”. Per questo motivo più di una volta lo Ior è stato coinvolto, a vari livelli, in scandali di natura economica. Nonostante questo ancora i dirigenti dell’Istituto si rifiutano di cambiare le disposizioni interne e di aprire i propri bilanci anche agli ispettori in fase di indagine. Delle due l’una: o è una banca extra comunitaria (quindi controllabile) o non lo è (quindi non deve amministrare capitali, né avere un’organizzazione mondiale di banche controllate). Tertium non datur.Cordialmente, Marco Anzalone

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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