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ott

Diamo fiducia ai nostri giovani

Caro don Antonio, a me non fanno pena i ragazzi, ma gli adulti incapaci di trasmettere quei valori che sono alla base del vivere civile. Ai nostri figli, oggi, non facciamo mancare nulla. Ma spesso non abbiamo tempo per loro. Siamo troppo impegnati a correre nel nostro vivere quotidiano. E ciò riguarda anche i sacerdoti. Non ci fermiamo mai a cercare di capire cosa loro sentono dentro. Siamo bravi a criticarne i comportamenti, ma non ci chiediamo se anche noi abbiamo delle responsabilità. Vorrei dire a quei lettori che le scrivono per contestare i giovani, che la maggior parte di questi hanno ideali e valori. E si danno da fare. Sono molto meglio di quanto crediamo. Conosco laureati che non si vergognano di fare i camerieri. E poi non credo che le passate generazioni fossero tutti degli angioletti. Qui da noi, in Veneto, giravano tutti col coltello in tasca e bruciavano i pagliai. Diamo più fiducia ai giovani. Magari con qualche sorriso in più.

Guido B. - Romano d’Ezzelino (Vi)

A ogni tempo il suo affanno. A poco giova il confronto col passato, se è solo per una classifica qual è la generazione migliore. Non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Fin dall’inizio del mondo, da Caino e Abele. Una tavoletta assira del 2800 avanti Cristo dava per imminente la fine del mondo «perché la corruzione e l’insubordinazione sono diventate cose comuni e i figli non obbediscono più ai genitori ». Ciò detto, va colto l’invito di Guido ad avere più fiducia nei giovani. Con più ottimismo. E a puntare su di loro con coraggio. Sono il nostro investimento per il futuro. E sono molto meglio di come vengono rappresentati. I mass media parlano solo degli eccessi dei pochi, ma ignorano l’impegno dei molti. Basterebbe dare un’occhiata al mondo del volontariato. O alla preziosa opera di tanti giovani che impegnano il loro tempo, con generosità, per assistere ammalati, poveri o bambini handicappati. Purtroppo, la foresta che cresce fa poco rumore.

Pubblicato il 19 ottobre 2012 - Commenti (4)

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Postato da Luisa 58 il 19/10/2012 14:52

Sono pienamente d'accordo con Guido e con don Sciortino: i giovani hanno bisogno della nostra fiducia di adulti e anche di vedere un comportamento coerente da parte nostra, sia rispetto alle scelte religiose e morali che politiche ed economiche. Sono veneta anch'io, sono insegnante, sono mamma di due giovani, una di 27 e l'altro di 21 anni. Vedo tanti giovani che studiano e si impegnano molto, poi purtroppo il mondo del lavoro è crudele e non bastano più lauree e anni di studio anche all'estero per avere un lavoro dignitoso, che permetta loro di vivere senza bisogno dell'aiuto dei genitori. C'è la crisi, è vero, ma i giovani stanno pagando un prezzo troppo alto, mentre stuoli di politici si arricchiscono e poi dicono che hanno preso solo ciò che spettava loro, lamentandosi di non farcela a vivere con 6mila euro al mese (caso sentito stamattina alla radio). Ma non si vergognano? Mia figlia è vissuta per mesi con un lavoro precario da 500 euro al mese, e per tanti altri è così. Spero che, con l'impegno di tutti, le cose possano cambiare, perchè anche i giovani possano riuscire a credere nel futuro e avere entusiasmo per la vita, come noi quando avevamo vent'anni. Luisa

Postato da Argonauta54 il 19/10/2012 13:10

I Giovani sono molto cari a Dio, lo leggiamo nelle Sacre Scritture di come Dio ha chiamato i suoi profeti, la stragande maggioranza erano giovani, citare i loro nomi sarebbe lungo questo mio intervento. Con la Venuta di Gesù è venuto a rafforzare questa preziosità giovanile " se non diventate come questi fanciulli non entrerete nel Regno dei Cieli", non è retorica, ma oggi è ancora valido quell' invito, anche per gli adulti, per i politici, per i dirigenti della pubblica amministrazione, per tutti. Il profeta Isaia, quello del rinnovamento, Dio attraverso Isaia ci invita ad andare da Lui a sedersi con Lui, a parlare con Lui, "venite voi popolo, parliamone, vi farò diventare persone nuove. Gesù: vieni e seguimi! E' un continuo invito ripetitivo in quanto Dio ci Ama, vuole che attraverso la Fede viaggino le opere, come due ruote di una bella moto con un ottimo motore, quello dello Spirito Santo, egli vuole che viviamo liberi e felici sotto i suoi amorevoli consigli. Un invito oggi ancora valevole, i giovani dolci creature innocenti hanno bisogno di essere confortati e sincerati, prenderli per la mano del loro cuore per ridare decoro, fiducia dignità e coraggio con la loro determinazione e l'energia giovanile, riusciranno con noi adulti ad abbattere il gigante Golia che incute anche oggi paura e terrore, dove gli uomini anche oggi sono cosi fragili e impazienti nel formare un vitello d'oro per adorarlo, il denaro preso con inganno e ingiustizia sociale, ma Dio si riderà di loro. Sono sicuro di questo in quanto cerco di amare Dio e la sua grazie è stata quella che mi parla al mio cuore, Signore ma cosa posso fare per renderti grazie? Ama il tuo prossimo come te stesso e rispettalo, se ti trovi nelle condizioni di aiutarlo fallo. Io camminerò davanti a te, e sarò la tua retroguardia, Grazie Dio. Siate semplici e umili siate liberi da ogni schiavitù. Siate prima uomini. Signori e Signore, fratelli, non sono un privilegiato, Dio non si è mai stancato di chiamarci uno per uno per infondere il dono a coloro che lo ricercano di vero cuore. In Giobbe, Dio parla all' uomo uno o due volt, se declina il Suo rinnovamento, lo lascia al suo destino, un pò come avviene nel Nuovo Testamento, quando un fratello o una sorella in Cristo pecca, vai tu e convicilo a non peccare più, se non si ravvede, vai tu ed un altro fratello, e se anche non smette di peccare, allora vai tu e tutta la chiesa e se quest'ultimo intervento non ha prodotto il risultato del pentimento, allora togliti la polvere dai calzari, e lascialo al suo destino. Chi è con Dio non deve abbatersi, mai e poi mai, ma sostenere le giuste cause provenienti dalle ingiustizie sociali. E' vero che ci sono momenti di abbatimento e di stanchezza, questo serve per riflettere, poi quando il vento soffia, siamo riempiti di forza e coraggio con amore per cambiare questo sistema di vita sociale rimasto al buio. Forza e coraggio ragazzi non siete soli, ci siamo noi, gli adulti.

Postato da degrel0 il 19/10/2012 09:18

Giusto dare fiducia ai giovani ma anche i giovani devono recuperare fiducia in se stessi.Rifiutando i lavori umili si mettono in condizioni di non entrare nel mondo del lavoro mentre dovrebbero convincersi che,impegnandosi,da cosa nasce cosa.

Postato da Antonio L. 58 il 19/10/2012 09:11

La risposta di Don Sciortino racchiude in poche parole l'aspetto della comunità umana in generale, di quella giovanile in particolare: poco è cambiato nel corso dei secoli (o meglio dei millenni). Dovremmo stamparci questa risposta, portarla sempre con noi e ogni tanto leggerla, per vedere finalmente (e trarne esempio e giovamento) la "foresta che cresce". Anche se a volte c'è un giovane albero che genera "mele marce", ce ne sono a milioni che assieme, con un gran chiasso "silenzioso" contribuiscono a mantenere fertile il terreno su cui crescono, a "seminare" per nuove generazioni, ad "accudire" ed assistere le piante più vecchie e ad ossigenare l'ambiente dove si vive. Il bene non ha bisogno di erssere propagandato: si propaga e si "insinua" silenzioso dentro ciascuno di noi! Antonio Lofrese

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Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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