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Governo: tecnico e ingiusto
Sono un affezionato lettore e abbonato. Vorrei esporle la mostruosa iniquità della Manovra di questo “Governo tecnico”. Cioè, l’ampia disparità di trattamento degli italiani. Quando si è trattato di spremere, per l’ennesima volta, i “soliti noti”, le forze politiche non hanno battuto ciglio. Quando si è tentato, timidamente, di mettere mano al loro portafoglio, c’è stata una generale levata di scudi. La “casta” (piena di corrotti e incapaci) si è sentita offesa. Sedici milioni di euro al mese (pagati con i contributi degli italiani) per loro sono pochi. Non ho parole per commentare. Chi le scrive è un pensionato che, da questa Manovra, è stato colpito duro. Vivo in un appartamento di cinquantatré metri quadri, acquistato con tanti sacrifici. Ora, questa mia casa è considerata una ricchezza da tassare. Per non parlare del mancato adeguamento Istat della mia pensione, che supera di poco la famigerata soglia dei mille e quattrocento euro. Mi piacerebbe sapere qual è il concetto di equità per Monti. Nel mio piccolo, con la mia modesta pensione aiuto il prossimo. Ora, purtroppo, mi sarà più difficile farlo. Mi vergogno e provo un senso di colpa.
Francesco - Trieste
Nessuna vergogna o senso di colpa, per chi fa i conti coi centesimi, vivendo alla giornata. La vergogna, davvero immensa, dovrebbero provarla gli appartenenti alle tante “caste”, che speculano sulla pelle dei più poveri e indigenti. Si arricchiscono in modo vergognoso. E non vogliono rinunciare ad alcun privilegio e beneficio. Oggi, chi non dà il giusto contributo per risanare il Paese, mangia “pane avvelenato”, per usare un’espressione del presidente Monti. Non ha dignità. Chi si crede furbo, prima o poi, come le volpi finisce in pellicceria.
Pubblicato il 24 gennaio 2012 - Commenti (4)