01
mag
Il calcio e i violenti
Paradossale. Sono passati
pochi giorni dal rinvio
dei campionati di calcio
per rispetto della morte
in campo di Piermario
Morosini e promuovere una
giornata di riflessione sui
valori dello sport, e subito
è successo qualcosa di
incredibile. A Genova un
gruppetto di tifosi fanatici
ha costretto i giocatori
del Genoa Calcio a togliersi
la maglia. Una cosa fuori
dalla realtà. Di questo
passo, a comandare saranno
quei soliti noti più qualche
infiltrato, che potrebbero
sostituirsi all’arbitro.
Secondo me, nessun
giocatore doveva accettare
il ricatto. È stata sprecata
un’occasione importante per
dire no alle sfide degli ultrà.
Fabio S. - Bergamo
Un’altra occasione mancata
nel mondo del calcio. Come
tante, ormai. A ripetizione. Come
il dilagare degli scandali
del calcio scommesse. Ma quello
che è avvenuto a Genova è
ancor più grave. È la “resa del
pallone” ai voleri di una banda
di violenti. Non chiamiamoli
tifosi. Però, quando si ammaina
bandiera o ci si toglie
la maglia con i colori della propria
squadra, perché così ordinano
gli ultrà, si è davvero persa
ogni dignità. Vista la mancanza
di coraggio di giocatori
e dirigenti, come prossima
mossa, aspettiamoci la richiesta
che i giocatori si levino anche
i calzoncini. Ma in mutande
il calcio lo è già da tempo,
sebbene sia lo sport nazionale
cui tutto si concede e perdona.
Per mancanza di lealtà e rispetto
delle regole.
Pubblicato il 01 maggio 2012 - Commenti (0)