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set
Il disprezzo per il pudore
Sono una cinquantenne, insegnante, sposata con due figli, cattolica praticante,
abbonata a Famiglia Cristiana, e lettrice da quand’ero bambina. Pochi giorni
fa, ho letto l’intervista a una delle escort che si sono arricchite “vendendosi”
il corpo. Di fronte a tanto degrado, dove sono gli organizzatori del Family Day?
Non si rendono conto di quanto sia pericoloso il messaggio che tutto è in vendita,
tutto si può comprare? Paradossalmente, leggi contro la famiglia tipo Pacs e Dico
forse non avrebbero portato un tale sovvertimento di valori nella società, come
sta avvenendo con questi stili di vita sfacciatamente immorali. Sono disgustata.
Ritengo che la Chiesa non possa tacere.
Giovanna C. - Reggio Emilia
Dalla Chiesa, a dire il vero, non sono mancate
parole di verità. Anche forti. Rammento
l’omelia di monsignor Mariano Crociata, nel
luglio del 2009, per la festa di santa Maria
Goretti: «Qui non è in gioco un moralismo
d’altri tempi», disse il segretario della Cei, «è
in pericolo il bene stesso dell’uomo. Assistiamo
a un disprezzo esibito nei confronti di tutto
ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo
e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile
che invera la parola lussuria…
salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo
alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, di tipo
politico, economico o di altro genere». Parole “profetiche”. Purtroppo, una voce quasi
isolata in un coro per lo più muto. Hanno scalfito, ma non inciso come avrebbero dovuto.
Forse, c’è ancora qualche “prudenza diplomatica” di troppo.
D.A.
Pubblicato il 24 settembre 2011 - Commenti (1)