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mag
La crisi dell'uomo e la crisi di Dio
Troppo spesso, soprattutto
qui nel Nordest, assistiamo
a suicidi per la crisi. Qualcosa
di inquietante. La vergogna,
le difficoltà, i creditori che
ti assalgono, le tasse sempre
più alte, le notti insonni...
tutto sembra andare in
frantumi. C’è chi perde il
controllo e non trova altra
uscita se non nella morte. Ma
io temo che ci sia anche una
mancanza di fede in Dio e di
fiducia nella famiglia. Chi si
toglie la vita crede davvero
di aiutare così i propri figli?
Un tempo si sentiva parlare
di fede, speranza e carità.
I nostri padri hanno
affrontato tante difficoltà, ma
ce l’hanno fatta. Con dignità.
Forse, oggi, dovremmo avere
uno stile di vita più sobrio
e solidale. E ricordarci di chi
non riesce a mettere insieme
pranzo e cena.
Annamaria
Estromettere Dio dal mondo
non rende il mondo migliore.
Una società senza valori è destinata
a sfaldarsi. Senza solide
radici, la pianta è soggetta a
soccombere alle intemperie. Come
avviene, oggi, per la grave
crisi che s’è abbattuta su cittadini
e famiglie. Chi non regge al
peso o alla vergogna di una vita
di lavoro che sfuma nell’impossibilità
di una ripresa o di
un rilancio, sceglie vie senza ritorno.
E non per colpe personali,
ma per le difficoltà economiche
che li strozzano. La crisi ci
sta cambiando. Nel bene e nel
male. Sarà un’opportunità se
sapremo rivedere i nostri stili di
vita. Verso una maggiore sobrietà
e solidarietà. Le difficoltà
si superano non isolandosi o
rinchiudendosi in sé stessi, ma
cercando assieme come uscire
dal tunnel verso la luce. Purtroppo,
oggi, stanno venendo meno
tante reti di protezione.
Pubblicato il 14 maggio 2012 - Commenti (0)