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Radici morali del Paese: giustizia e legalità

Il capo dello Stato si dice “turbato”. Il quotidiano dei vescovi parla di vicenda “sconvolgente”. L’interessato fa finta di niente, anzi nega tutto. Non vuole fare chiarezza e tuona contro tutti. Gli danno man forte ministri e mezzo Parlamento, compresi i cattolici dichiarati! Si scatenano in sua difesa Tg di Stato e Tv di sua proprietà. Eppure, molti mesi fa, la moglie l’aveva detto che suo marito era ammalato. Come ritorsione, sui giornali di famiglia, è stata pubblicata la foto di lei, madre dei suoi figli, mezza nuda. Per dire che era una “poco di buono”. Potremmo concludere: “Signore liberaci dal male”! Ma, siamo noi cittadini, noi cattolici, che col silenzio assordante assecondiamo potere, cinismo e immoralità. Occorre reagire. Prendiamo carta e penna, oppure via e-mail o Web, e scriviamo a tutte le autorità, a tutti i mezzi di stampa per dire che siamo stufi, che ci vergogniamo, che siamo scandalizzati di questo sfruttamento dei corpi e delle menti. Risvegliamo la nostra coscienza cristiana!
Roberto T.

Siamo abbonati da anni a Famiglia Cristiana perché la consideriamo una voce semplice ma “alta” nel desolante panorama della stampa italiana. Tanto più quando, con coraggio, prende posizione contro i disgustosi comportamenti di chi ci governa. Come può la Chiesa sostenere un “satrapo” corruttore, che disattende le posizioni evangeliche sui migranti, si allea coi peggiori Governi del mondo, partecipa alle giornate per la famiglia e poi è accusato di orge e festini? E, soprattutto, non fa niente per la ripresa economica e per l’occupazione giovanile. Perché la Chiesa soffoca le voci profetiche di tanti preti, che non vogliono assoggettarsi a questo potere? Continueremo a comprare e leggere Famiglia Cristiana,ma facciamo fatica a riconoscerci in questa Chiesa. Stia bene lei, si riguardi, e persista nella sua battaglia etica e civile. Per essa soffrirà, ma sappia che i suoi lettori (e siamo la maggioranza) sono con lei.
Mario Q.

Sono rammaricato. Speravo che la politica potesse prendere una direzione più vicina agli interessi delle famiglie, ai problemi dei lavoratori, all’educazione dei figli. Ma, alla luce di quanto sta succedendo, altro che cambiamento! Viviamo in una società sempre più squallida, dove dominano “escort” e “papponi” vari. Che esempi diamo ai figli?
PietroS.

Cosa deve ancora succedere perché la Chiesa prenda una posizione più netta? Sono sconfortato da tanta diplomatica prudenza. Se si ha paura a parlare chiaro, non si è vere guide. Il Vangelo non è diplomatico, indica la verità e la testimonia. Giovanni Battista ci ha rimesso la testa, non l’ha nascosta sotto la sabbia. Col silenzio si legittimano comportamenti immorali e anticristiani. Povero mondo cattolico, così supino e incerto! Mi vergogno di questa Italia e di chi la rappresenta.
Fausto A.

Finalmente, la Chiesa solleva il suo manto di inopportune protezioni verso personaggi di primo piano della politica. Auguriamoci che torni a essere la “casa di Dio” e non il deposito di “voti politici”. Quanto tempo ci vorrà perché la Chiesa riconosca che l’attuale sistema economico, con tutti i suoi bisogni aggiunti, è peccato? Il Papa, più volte, ha invocato una Chiesa povera e libera.
Antonio E.

Da fedele lettore non posso che congratularmi con lei per la barra dritta che avete sempre tenuto. Tacciati di faziosità per il coraggio di dire la verità. I penosi fatti di questi giorni dimostrano che le vostre critiche a uno “Stato delle banane” più che a una nazione civile, erano corrette. Mentre gli operai di Mirafiori fanno sacrifici per il posto di lavoro, chi ci governa scialacqua soldi e gioielli per “allietarsi” le serate con ragazze senz’arte né parte. Non è moralismo. Ma il distacco tra la politica e il Paese è abissale.
Giuseppe F.

Vivo all’estero e vi leggo via Internet. Mi complimento con voi per lo sforzo di tenere vivi i valori morali. Al di là dei fatti inqualificabili, l’atteggiamento di chi ci governa è un insulto alla nostra intelligenza. Stiamo parlando non di una persona qualsiasi, ma del presidente del Consiglio. Per questo, non si può essere indulgenti e far finta di niente. Come, purtroppo, fanno tanti cattolici. Noi italiani all’estero siamo molto preoccupati per la nostra patria, per le gravi conseguenze sociali ed economiche, per la mancanza di lavoro e di futuro per i giovani. Mentre, oggi, le priorità del Governo sembrano altre. E tutto finisce nel pettegolezzo.
Renzo B. - Venezuela

Sono un marito felice. E, soprattutto, un papà orgoglioso della mia piccola Chiara di sei anni. I miei genitori mi hanno educato a essere coerente con la fede. La nostra bella Italia, ancora una volta, è devastata dalle nefandezze di un “piccolo uomo” che, incurante del dovere del buon esempio, fornisce prove amorali. Squallore e depravazione rendono bene l’immagine. La “mia” Chiesa deve prenderne, con forza, le distanze. Se proprio dobbiamo “contestualizzare” le bestemmie, non facciamo altrettanto con questi comportamenti. La misura è colma. Non mandiamo alla deriva i nostri valori. Il nostro compito di genitori è sempre più arduo.
Leo C.


Sono una giovane napoletana, che sta attraversando uno dei momenti più belli della vita. Tra poco più di cinque mesi, darò alla luce il mio primo figlio. Ho sempre cercato di mettere in pratica i valori cristiani, che i miei genitori mi hanno inculcato. Sono indignata di quanto sta accadendo in questi giorni in Italia. Non giudico nessuno, ma il “caso Ruby” ha raggiunto livelli di “sudiciume morale” incredibili. Non trovo altri termini. Perché il nostro premier non va dai giudici, come ogni italiano? Perché la Chiesa non chiede che si faccia questo? Quanto sta accadendo è peggio di qualsiasi bestemmia strappata e rubata in un reality.
Anna M.

Al Vaticano stanno più a cuore gli “atei devoti”, specie se potenti, o i fedeli “poveri di spirito” del Vangelo? Le cronache di questi giorni, come credenti ci impongono una chiara presa di posizione. Tacere è connivenza. L’impatto negativo sui nostri giovani è evidente anche a chi non vuole aprire gli occhi. Com’è stato possibile dare giustificazione dottrinale a una bestemmia per l’insopprimibile voglia di raccontare una barzelletta? O disquisire su una disinvolta partecipazione all’Eucaristia, mentre tante persone sono inibite dall’accostarsi al sacramento? Nella fede non ci sono salvacondotti speciali per nessuno.
Luciana P.

Vorrei farle i complimenti per la chiarezza con cui espone le sue posizioni, senza lasciarsi intimorire dai potenti. Come cittadina sono amareggiata per lo scandalo cui stiamo assistendo. Oggi, ho appreso dai Tg che Berlusconi si sente parte “lesa”. Sappiamo quanto sia abile amescolare le carte, ma siamo tutti noi a doverci sentire parte “lesa” nell’essere rappresentati da lui! Il degrado morale in cui ha portato la politica non ha bisogno di commenti. Vorrei rivolgermi ai cattolici presenti in Parlamento: il Paese ha bisogno d’essere governato da persone moralmente inattaccabili se vogliamo uscire dal pantano in cui siamo. I cattolici hanno una grave responsabilità morale. Il premier, come tutti i cittadini, deve presentarsi alle sedi competenti, e non affidarsi ai proclami televisivi per raccontare le sue verità. Perché il Governo non si interessa della precarietà dei giovani?
Una mamma

Di fronte alle vicende del “nostro” primo ministro, da cattolica impegnata in parrocchia come catechista di un gruppo di adolescenti, sento forte la necessità che le alte gerarchie della Chiesa facciano sentire la loro voce di ferma condanna. Che esempi diamo ai nostri figli? Quello di un vecchio (sì, vecchio!) sporcaccione che si “diverte” con ragazze che potrebbero essere sue nipoti? E che si nasconde dietro la scusa della privacy o della persecuzione politica? Questo Paese meraviglioso non si merita una tale classe politica.
E.C.


Ieri, dopo le parole del cardinale Bertone, mi sono sentita finalmente sostenuta dalla mia Chiesa. Anche Famiglia Cristiana, che sino a oggi era isolata nella sua battaglia di chiarezza, è sostenuta da tutta la Chiesa (Avvenire, Cei,Vaticano)! Finalmente, si ribadiscono quei valori che noi cattolici ci sforziamo di mettere in pratica tutti i giorni. Spero che si prosegua su questa linea e non dover più vedere il monsignore di turno che si arrampica sugli specchi per giustificare contegni vergognosi di chi si ritiene al di sopra delle leggi. Oggi, abbiamo bisogno di comportamenti ineccepibili, trasparenza e verità cristalline. Grazie per tutto quello che avete scritto e ribadito con fermezza in questi mesi, dandoci la consolazione che qualcuno la pensasse come noi.
Maria Grazia

Le scrivo come donna e mamma di due figli, per esprimere l’indignazione e il disgusto per il comportamento etico e morale del presidente del Consiglio, che si sente al di sopra delle leggi e non rispetta né la propria dignità di uomo pubblico, né la donna, che usa come oggetto. La mia rabbia, poi, è molto più forte verso coloro che lo difendono a spada tratta. Soprattutto uomini o donne cattolici, che fanno i convegni sulla famiglia. Sono una mamma “non comunista”, cresciuta in una famiglia cattolica con forti princìpi etici. La Chiesa, se proclama il Vangelo, deve far sentire alta e forte la sua indignazione. Altrimenti, è compiacente.
Federica B.

Ho appena ascoltato alla radio l’intervista a monsignor Bruno Forte. Finalmente, una voce chiara del nostro episcopato contro il decadimento etico della società italiana! Spero che ne seguano tante altre. E che anche Famiglia Cristiana, che già ha dimostrato tanto coraggio, continui su questa linea. Grazie e buon lavoro “educativo”!
Un lettore

Mentre altri se ne stavano in silenzio, onore a lei, caro don Antonio, che per primo ha denunciato questo malcostume, incancrenitosi nei palazzi istituzionali e privati del nostro premier. Sono amareggiato nel leggere clamorose accuse di prostituzione minorile e di degradomorale. Mi sento offeso come italiano e come padre di famiglia. Sono un ex elettore del centrodestra, pentito e arrabbiato. Adesso vedo Famiglia Cristiana con un occhio diverso. Grazie per averci fatto aprire gli occhi, con semplicità e onestà di giudizio, senza secondi fini. Lei ci aveva visto giusto.
Francesco

Le scrivo con lo stomaco rivoltato per questa sgangherata e disgraziata Italia: l’ennesimo atto di un’interminabile soap opera che riguarda il nostro premier. Il “caso Ruby” ha fatto il giro delmondo. È ora che questo caparbio leader la smetta di occupare, con spavalderia, la scena politica italiana. E di incidere negativamente nella vita degli italiani. Sono noti a tutti i seri problemi del Paese. A cominciare dalle famiglie che sono povere e disastrate, altro che “bunga bunga”! Il nostro premier, per il bene dell’Italia, si presenti subito davanti ai magistrati.
Franco P.

Sono grato al vescovo della mia città, che ha dichiarato che lo stile di Berlusconi ha pesato fortemente sul degrado etico-politico degli ultimi tempi. Spero, però, che qualche altro esponente della Chiesa non corra a “contestualizzare” la prostituzione minorile, così come avvenne per la bestemmia.
Antonio


La misura era colma. Così come l’indignazione. Al punto che era impossibile tacere di fronte alle squallide vicende del presidente del Consiglio. Accusato dalla Procura di Milano di concussione e prostituzione minorile. Lo sgomento dei cittadini è palpabile. Quello dei cattolici ancor di più, ormai inarrestabile. Preoccupati per il cattivo esempio che si dà ai giovani. Al turbamento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha chiesto una seria e approfondita riflessione sulla crisi globale che ha investito il Paese, hanno fatto eco le parole, tanto attese, del cardinale Angelo Bagnasco (che già in passato aveva detto che «quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo») e quelle del cardinale Tarcisio Bertone. Il segretario di Stato vaticano ha invitato tutti, soprattutto chi ha responsabilità pubblica, «ad assumere l’impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità». E il Papa, parlando ai funzionari di Polizia di Roma, la settimana scorsa, ha chiesto di ritrovare nelle istituzioni e nella politica le “radici morali”. L’insicurezza che stiamo vivendo, dovuta alla precarietà sociale ed economica, ha detto, «è acuita da un certo indebolimento dei princìpi etici su cui si fonda il diritto e degli atteggiamentimorali personali che a quegli ordinamenti sempre danno forza». Il mondo cattolico ha reagito compatto, più che in passato. E se una parte di esso fatica ad aprire gli occhi e, giustamente, chiede prudenza e attesa dell’esito dei procedimenti, a torto tace sul rispetto delle istituzioni e sulla chiarezza da fare nelle sedi competenti. E in tempi rapidi, per fugare anche il minimo sospetto che chi guida il Paese e lo rappresenta, lo fa calpestando il decoro che l’alto ruolo richiede. Anche secondo la Carta costituzionale. La vera “gogna” mediatica è quella di un Paese sbertucciato nel mondo, con credibilità al ribasso e danno d’immagine che si farà fatica a recuperare. Non certo per colpa dei media che “mettono a nudo il re”. I nostri ragazzi, all’estero, sono apostrofati come “italiani bunga bunga”! E non è una lusinghiera definizione. Per guidare il Paese occorre compostezza e decoro. Oltre alla coerenza tra princìpi e comportamenti privati. Altrimenti, crolla la credibilità. Mentre ipocrisia e opportunismo non aiutano il Paese a crescere. E non solo a livello morale. Anche perché il resto langue. Il Paese è bloccato da mesi sul pettegolezzo e su vicende personali. Miseramente. Nessuno più parla della grave crisi economica. Né serve l’invadente controffensiva mediatica (con l’immolazione di “eroici difensori” ed eroine che, tra pianti e urla, entrano ed escono dai dibattiti televisivi) a coprire l’immobilismo. O a difendere l’indifendibile.

Pubblicato il 26 gennaio 2011 - Commenti (21)

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Postato da Libero Leo il 24/02/2011 01:32

Don Sciortino scrive: “Il segretario di Stato vaticano ha invitato tutti, soprattutto chi ha responsabilità pubblica, «ad assumere l’impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità».”. Vorrei sottolineare alcuni fatti che si tende a trascurare. Il segretario di Stato vaticano ha invitato TUTTI; non uno solo, come in genere i media fanno intendere. All’origine del manifestarsi del caso Ruby, di cui tanto si parla, vi sono i PM di Milano, da cui sono trapelate notizie che dovevano rimanere segrete. Questa è stata la prima illegalità, che non viene rimarcata e che nessuno indaga per individuarne i colpevoli. Poi hanno avuto un ruolo importante alcuni media politicizzati, che hanno diffuso le notizie del caso Ruby ampliandole con l’aggiunta di falsità, invece di riferire solo fatti veri e le notizie non segrete. Un PM che non mantiene il segreto su ciò di cui viene a conoscenza e deve rimanere segreto, è come un sacerdote che non mantiene il segreto su ciò che gli viene riferito in confessione. Entrambi commettono una gravissima illegalità. Un giornalista che pubblica una notizia che deve rimanere segreta è come colui che diffonde i segreti di una confessione, di cui viene a conoscenza casualmente. Entrambi commettono una gravissima ingiustizia e manifestano un comportamento eticamente scorretto. Purtroppo dobbiamo constatare che vi sono PM e giornalisti paragonabili ad ipotetici sacerdoti che svelino e diffondano i segreti della confessione. Come mai si verifica ciò senza che nessuno lo condanni con decisione? Ci troviamo forse di fronte alla “ipocrisia ed opportunismo”, che, come scrive don Sciortino, certamente “non aiutano il Paese a crescere”? I giornalisti laici (per non dire atei) continuano a parlare del caso Ruby con dovizia di particolari spesso inventati, ponendo l’accento sul sesso, forse perché sanno che il sesso è un argomento su cui una parte del mondo cattolico è particolarmente sensibile. In tal modo questi giornalisti, atteggiandosi per l’occasione a moralisti, trovano il grande appoggio della parte dei cattolici più tradizionalista e rigidamente moralista, che non si rende conto di essere usata nella lotta politica per ‘far fuori’ il premier; oppure, forse, se ne rende conto, ma coglie l’occasione per dare sfogo all’odio verso il premier. Così il sesso crea una alleanza tattica tra atei e cattolici, che porta a parlare più di sesso che di ciò che fa il governo. Ad esempio, viene praticamente censurato il grande successo del ministro Tremonti al recente G20. Mi riferisco alla modifica dei criteri in base ai quali saranno valutati gli squilibri economici degli stati. Gli attuali criteri penalizzano molto ed ingiustamente l’Italia. Da anni il governo italiano cerca di fare adottare criteri più aderenti alla realtà economica. Finalmente c’è riuscito; ed i media praticamente non ci dicono nulla! Come mai continuano a parlarci di sesso e non di questi fatti? Ha proprio ragione don Sciortino: “ipocrisia ed opportunismo non aiutano il paese”. Lo danneggiano gravemente a poco a poco, senza che noi ce ne rendiamo conto. Ciò grazie soprattutto all’azione politica, sistematica e subdola dei media dominanti, che non sono più organi d’informazione, ma strumenti di lotta politica.

Postato da Libero Leo il 23/02/2011 18:26

Don Sciortino scrive: "Non è finita l’onda del disgusto per comportamenti che offendono la dignità della persona. Della donna, in particolare.". Ciò mi fa pensare alla giornalista che, pur non essendo indagata, ha visto irrompere in casa sua la polizia, inviata da un PM, per perquisirne anche il corpo costringendola a spogliarsi completamente; tutto ciò per aver scritto una verità scomoda. Mi fa pensare a tutte quelle donne che, per aver semplicemente ricevuto un aiuto economico (in denaro od altro) sono state indicate come prostitute. Mi fa pensare a quella persona che viene indagata per prostituzione minorile, pur non essendo accusato dalla minore, mentre non vengono indagati altri, che sono accusati dalla stessa. Mi fa pensare alle intercettazioni e notizie del tutto private, che la legge dispone che siano segrete, ma chi le detiene le lascia trapelare (volontariamente o involontariamente) arrecando grave danno ed offesa della dignità delle molte persone coinvolte. Mi fa pensare a quei media che danneggiano l'immagine ed offendono la dignità delle persone, pubblicandone sistematicamente le notizie negative e censurandone quelle positive. Mi fa pensare a quei media che dimenticano i principi evangelici della comprensione, della tolleranza e dell'amore verso tutte le persone, senza alcuna discriminazione di razza di colore, di ideologia e di nome. Effettivamente ha ragione Don Sciortino: "C’è bisogno di un sussulto di indignazione per tanto scadimento morale cui stiamo assistendo.".

Postato da p.nuvoletta il 02/02/2011 17:00

Io non ce l'ho tanto con Berlusconi. che sua moglie ha detto essere ammalato, quanto con certi Cattolici che gli fanno da stampella.

Postato da C&C il 01/02/2011 20:53

Caro Don Sciortino, vorrei farle notare un aspetto dello scandalo intorno alla vita sessuale di Berlusconi di cui ancora non si e’ parlato. Alcune... con le quali se la spassava avevano due lauree, si erano laureate col 110 con lode e rivestivano cariche pubbliche; altre invece sono sicuramente delle povere ragazze giovanissime, sole, senza una famiglia, scappate di casa e senza un esempio positivo da seguire: per rendersene conto basta pensare a Ruby (fuggita di casa ancora minorenne e finita a prostituirsi con un vecchio) o ascoltare con attenzione alcune frasi delle intercettazioni delle telefonate tra Emilio Fede e la Minetti (… facevano la fame…) o tra quest’ultima e la Testimone A (…c’e’ la zoccola, c’e’ la sudamericana che non parla l’italiano e viene dalla favelas, c’e’ quella un po’ più seria…) Io non voglio giudicare nessuna di loro, nemmeno quelle con due lauree. Vorrei invece che capissero che danno hanno fatto a se stesse e che potessero tornare indietro; non importa se qualcuna di loro adesso ha più soldi in banca di quelli che metterò insieme io in una vita di lavoro: loro non avranno mai la dignità, l’amore e la serenità che tutti dovremmo ricevere. Duemila anni fa, Gesù aiutò la Maddalena, non solo salvandola dalla lapidazione, ma anche sottraendola alla vita che faceva. Oggi, non importa se (alcune) delle prostitute di Berlusconi vivono in un residence di lusso: sono e restano delle infelici e in quanto tali, va offerto loro il nostro aiuto. Dunque: perchè non chiedere a Berlusconi, alla Minetti o alla Mariarosaria Rossi il nome di tutte loro in modo da aiutarle a farsi una vita migliore con un lavoro dignitoso e un uomo che le ami davvero? Forse alcuni rideranno leggendo ciò che scrivo, ma vorrei che costoro pensassero che molte di queste poverette sono solo delle ragazze di vent’anni, sbandate.... e dobbiamo offrire il nostro aiuto anche a loro, soprattutto. Un saluto di pace a tutti.

Postato da anna69 il 01/02/2011 17:56

Grazie per ciò che state facendo, tanti preti dovrebbero seguire il vostro esempio e spiegarci anche dal pulpito la Domenica o in qualsiasi altra occasione, che è ora di svegliarsi e che non si può continuare ad avere una coscienza smisuratamente elastica. Il Vangelo ha bisogno di essere spiegato, non solo a parole, ma anche con i fatti.

Postato da C&C il 31/01/2011 14:40

Caro Don Sciortino, mi chiamo Don Italo e sono l’ultimo missionario della missione nel Karunga Marawi. Sono qui dal dopoguerra, praticamente una vita. Quando lasciai l’Italia ero un giovane pieno di sogni e il più grande era convertire gli animasti al Cattolicesimo. Quale la mia sorpresa quando, una volta sbarcato, incontrai una società cristiano-animista, nel senso che (tanto per fare un esempio) per loro il Cristo dei cattolici, dei luterani e degli anabattisti sono tre diverse divinità da aggiungere a tutte le altre che già adorano. Dovetti così cancellare tutti i miei schemi mentali e cercare di adattarmi al contesto in cui mi trovavo per cercare di riportare a galla quel poco di vero cristianesimo che avevano in mente. Questa, in poche parole, la mia vita di missionario. Orbene, poche settimane fa, un giovane pastore di ritorno dalla transumanza mi racconta che, raggiunto il punto più lontano del percorso, si accorge di aver perso una pecora, e lui, da buon pastore, dopo aver lasciato le altre custodite da suo fratello minore e dai cani, ne inizia la ricerca. S’inoltra così nella foresta vergine e inesplorata dove cammina ininterrottamente seguendo la voce di un flebile belato, e dopo giorni e giorni, trova la pecora smarrita all’ingresso di un villaggio. Si guarda intorno e notando l’assoluta assenza di sacchetti di plastica e pneumatici bruciati, capisce subito che è finito in uno di quei luoghi sempre più rari dove la cosiddetta civiltà non è ancora arrivata. Acchiappa la pecora e torna indietro a gambe levate, raggiunge il fratello, i cani e il gregge e senza un attimo di sosta tornano alla missione e mi raccontano tutto. Don Sciortino, ma ti puoi immaginare la mia emozione all’idea di poter essere il primo missionario ad entrare in quel villaggio ignaro del mondo? Non aspettai un attimo e dopo aver imbottito quel ragazzo di cioccolata (doveva pur rimettersi in forze e se l’era meritata) mi feci accompagnare sul luogo. Furono giorni e giorni di dura marcia ma finalmente raggiungemmo la foresta e da lì, dopo altri giorni di cammino durante i quali attraversammo montagne impervie, guadammo fiumi, passammo sotto cascate immense e arrivammo alle porte del villaggio. Il mio primo gesto fu quello di passare fraternamente la mia mano sulla testa del ragazzo, ma lui, impaurito, se l’era già data a gambe. C’era una sorta di lavatoio dove le donne, chine a lavare, non mi videro avvicinarmi; un bambino però, notata la mia presenza si mise a urlare terrorizzato: non aveva mai visto un uomo bianco! Anche le donne all’inizio si sorpresero, ma senza spaventarsi, perciò presero i bimbi in braccio e vennero verso di me sorridendo. I loro corpi erano giovani, praticamente nudi e le poche cose che avevano addosso (gonnellini di foglie di banano), servivano più a decorare il proprio corpo che a coprirlo. Io abbassai il capo in segno di umiltà, e poi in segno di pace, alzai la mano destra aperta. Loro sorrisero e dicevano cose che parevano un benvenuto. Feci un secondo passo e mostrai loro la croce che porto al collo senza bisogno di aggiungere altro e qualcuna di loro notò la bellezza della sua fattezza. Poi dissi << cristiano >> ma senza suscitare in loro alcuna reazione. In fine, non so perché, dissi << Italo >>, il mio nome e siccome vidi nei loro occhi una strana luce, un po’ scioccamente aggiunsi << italiano >>. Non l’avessi mai detto: scapparono via tutte come pazze e poco dopo arrivarono gli uomini armati di archi, frecce, lance e machete: sudai freddo. Uno di loro, il più grosso di tutti (sembrava un frigorifero e con pugno avrebbe potuto tramortire un ippopotamo), mi puntò addosso per tre volte di fila la lancia eseguendo dei movimenti brevi e veloci; erano gesti che avevo già visto, ma non nella vita reale, bensì nei vecchi film di Tarzan quando i cosiddetti “selvaggi”, non capiscono, si trovano paura e facendo quel gesto nervoso chiedono spiegazioni. Sperando di non sbagliare ripetei i gesti e le parole che avevo rivolto poco prima alle donne osservando bene le loro reazioni: abbasai la testa senza destare alcuno stupore; alzai la destra lasciandoli impassibili; dissi << cristiano >> senza stupirli minimamente ma quando poi dissi << Italo >> sgranarono subito gli occhi; infine dissi << italiano >> e allora tutti fecero un passo indietro dicendo << Ooohh! >>. Poi, sempre quello di prima, quello grosso come un frigorifero, abbassando la lancia mi domandò << i-ta-li-a-no? >> e io ripetei << sì, italiano >> e lui si voltò verso i compagni e gridò << italiano! >> Si guardarono con complicità e poi, ridendo, gridarono in coro << italiano bunga-bunga! >> Caro Don Sciortino, capisci il mio sconforto? Da allora mi sono rinchiuso nella mia missione e non esco più dalla vergogna, e per correttezza ho deciso di non svelare a nessuno l’ubicazione del villaggio. Però non è giusto che io pensi solo a me: la mia veste me lo impedisce, perciò ultimamente prego sempre meno per questi poveri senza Dio e sempre di più per i miei connazionali, soprattutto quelli emigrati in Belgio a fare i minatori, in Inghilterra a fare i gelatai, in Germania a fare gli operai, in Francia a fare i muratori, in Olanda a fare i pizzaioli o al CERN di Ginevra a fare gli scienziati. Un segno di pace a Lei e a tutti i lettori di Famiglia Cristiana. Don Italo. :-))

Postato da carlodierre il 31/01/2011 01:13

le radici morali dovrebbero riguardare tutti e tutti i settori della società, senza prendere di mira esclusivamente la parte politica non gradita.
Carlo d.r.

Postato da Elena K. il 30/01/2011 22:16

Gent.mo Don Sciortino, mi è dispiaciuto che il commento che avevo lasciato al suo scritto del 26 gennaio non sia apparso sul sito. Non contesto la decisione della redazione, ma vorrei provare a riproporLe in modo più articolato gli interrogativi che tanto agitano la mia coscienza, sperando in una Sua gentile risposta. Sono cattolica praticante, conosco il mondo cattolico e costato con amarezza due aspetti emersi drammaticamente in questi giorni di confusione politica e sociale. Il primo aspetto è l’indignazione di una parte del mondo cattolico, che ha trovato voce nelle parole del cardinal Bertone, di fronte alle accuse di favoreggiamento della prostituzione da parte di Berlusconi. Invocazioni alla moralità e dichiarazioni di sdegno. Ebbene, quando lo stesso Berlusconi col suo governo hanno trattato immigrati e esuli come “mucche” varando la legge sui rimpatri, quando hanno censurato fior di giornalisti dai principali mezzi di comunicazione, quando hanno condonato illeciti immobiliari e scempi ambientali di origine anche mafiosa, in oltre un decennio di politica spavalda, irrispettosa delle leggi, della Costituzione e dei principi di uguaglianza, libertà di espressione e giustizia, secondo Lei, i cattolici che ora gridano allo scandalo dov’erano? Non è immaturo un popolo, quello cattolico, che grida allo scandalo soltanto in presenza di reati sessuali o licenziosità morali nella sfera sessuale? Il secondo aspetto su cui vorrei portare la sua attenzione è che la Chiesa cattolica ha sempre sostenuto in modo esplicito Berlusconi e il suo Governo. Lo ha fatto sia ad alto livello diplomatico sia – spesso - nelle omelie di parrocchia. La Chiesa cattolica italiana è molto compromessa con il modo deviato di intendere la politica di Berlusconi e di molti suoi politici, ed è, a mio avviso, fortemente responsabile dello sfascio sociale, morale e culturale in cui ci troviamo perché ha avallato, per trarne vantaggi, la doppia moralità dei sepolcri imbiancati che stanno al potere nel nostro Paese È vero che esiste una Chiesa cattolica coraggiosa che da decenni lotta contro il malaffare, le mafie, contro la mentalità imperante della “commercializzazione” del corpo, del voto elettorale, della militanza politica, dell’interesse e del benessere sociale alla luce delle parole “il vostro parlare sia sì sì no no”. In nome di questa Chiesa coraggiosa resiste il mio essere cattolica oggi. In sintesi, si sta ampliando sempre più il divario tra le alte sfere vaticane e la Chiesa italiana cosiddetta “di base” che si riconosce a stento, come nel mio caso, nelle parole, negli atteggiamenti, nelle scelte politiche della Chiesa che sta in alto. È una biforcazione che ricalca lo sgretolamento della coesione sociale dell’Italia negli ultimi quindici anni, ma distinguere se ne sia causa o effetto è arduo. Innegabile, tuttavia, mi sembra che proprio la Chiesa cattolica oggi debba farsi carico del processo di ricostruzione sociale, civile, e di consapevolezza politica del nostro Paese, ma per far questo non mi sembrano sufficienti vaghi richiami alla moralità sessuale e al buon costume. Non sono io in grado di dire come la Chiesa si possa assumere questa responsabilità, sento soltanto che per cominciare è necessario aprire gli occhi, riconoscere la realtà dei fatti, sfuggire alla menzogna e alle giustificazioni, ritrovare coerenza e coesione alla luce dell’etica evangelica. La saluto cordialmente.
Elena K.

Postato da folgore il 29/01/2011 22:16

Alla fine qualcuno dovrebbe dirmi chi dovrebbe essere il prossimo Premier. Bersani? Vendola? Di Pietro? Casini? Fini?

Postato da Lambert& il 29/01/2011 18:54

Debbo da subito apprezzamento per le sue parole sulla situazione morale della politica italiana ed in particolare del caso del Presidente del Consiglio, ma vorrei porre in risalto una conseguenza che la situazione in atto ha generato anche tra i cattolici. Negli scandali della politica precedenti a questo si assisteva, anche all'interno dello stesso partito, a prese di distanza o almeno a sospensione di giudizio di fronte a casi di questa gravità. Ad oggi nessun politico PDL si è permesso di ipotizzare una pur che minima perplessità nei confronti del comportamento dell'Onorevole Berlusconi; eppure militano in quel partito fior fiore di cattolici provenienti da Comunione e Liberazione e da latri movimenti ecclesiali. Nessuno ha un ben che minimo motto di coscienza? Penso ai parlamentari cattolici con figlie : proporrebbero alle loro di passare una serata in compagnia ad Arcore?

Postato da ignazio s il 28/01/2011 17:29

Se non riusciamo a far cadere Berlusconi ora, ho paura che per il Paese i guai siano solo iniziati. Proposta operativa: chiedere alla Cei di pronunciarsi per una netta richiesta di dimissioni del premier senza limitarsi alle generiche invocazioni di moralità (che il nostro ignora o finge non lo riguardino). Come? I cattolici di ogni città che hanno a cuore il Paese e non solo le scuole private (e ce ne sono tanti) manifestino tutte le sere, da adesso, presso il vescovado locale fino a quando il proprio vescovo non si sarà esposto pubblicamente, richiedendo l'intervento della Cei. Perchè possa funzionare occorre diffondere questo appello il più possibile, coinvolgendo tutte le associazioni che ci stanno; è importante però farlo subito: in un Paese senza memoria è tutta una questione di timing. Cosa ne pensa?

Postato da Daniele61 il 27/01/2011 21:30

io penso che sia giunto il momento di attivare un movimento trasversale che raccolga firme per chiedere le dimissioni di Berlusconi; ha sempre sbandierato ai quattro venti che lui governa perchè ha la maggioranza del consenso popolare (anche se sarebbe interessante approfondire con quante e quali menzogne abbia conquistato questo presento consenso): vorrei vedere se ora la maggiornaza degli italiani ha ancora il coraggio di confermargli il consenso; forse sarebbe la volta che si potrebbe verificare che di "consenso" ferisce, di "consenso" perisce!

Postato da spark il 27/01/2011 13:06

C'e' una semplice domanda che nel resto del mondo sorge spontanea; come è possibile che gli italiani continuino a tollerare Berlusconi nonostante gli innumerevoli scandali? In un dibattito con esperti e studiosi, il New York Times analizza il Ruby-gate, provando a spiegare agli americani il Cavaliere e il suo sistema di governo. "Le attuali vicende italiane avrebbero fatto vergognare qualsiasi altro leader democratico", ragiona Clare Watters dell'Universita' di Birmingham, "ma com’è che l'Italia sembra assuefatta ad ogni sorta di scandalo!". Mi piacerebbe sentire l'opinione ( e per favore, questa volta non piu' ovattata e cerchiobottista) della CEI! Grazie per 'attenzione.
Osvaldo

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 27/01/2011 08:36

“Per guidare il Paese occorre compostezza e decoro. Oltre alla coerenza tra princìpi e comportamenti privati. “ Scusandomi per l’invadenza: “una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta “(Platone, Apologia, 28 ). Quell’ espressione di inizio sollecita ad ampliare ulteriormente, e ad interrogarsi: sì, interrogarsi su un aspetto che poco si affronta (talora soltanto buttato in faccia come difesa pro domo sua, autocontraddicendosi): il PUDORE. Riporto alcune espressione di Karol WoJtyla (“Amore e Responsabilità”, Marietti,1978, pp.161ss.) “…profondo legame tra il fenomeno del pudore e la natura della persona. Questa è padrona di se stessa: nessuno, salvo Dio Creatore, può avere su di lei alcun diritto di proprietà… Questa inalienabilità oggettiva della persone e la sua inviolabilità trovano espressione proprio nel fenomeno del pudore sessuale,che non è altro che un naturale riflesso dell’essenza della persona.”…” Il pudore costituisce una specie di difesa naturale della persona, che la protegge contro il pericolo di abbassarsi o di essere abbassata al rango di oggetto di godimento sessule.” Le citazioni potrebbero continuare (limiti di spazio). Senza essere degli esperti nella Fenomenologia ( filosofia), la gente semplice, onesta, queste cose le SA, perché LE VIVE (sono loro “essenza”). Oltre al pudore sessuale c’è il pudore in altre dimensioni del comportamento, ma non vale la stessa “natura”? (persona come oggetto-proprietà). Non c'è forse un pudore... per così dire: post eventum? E quando si vede un cattolico accanto al Premier che sorride su tutta la vicenda, che nega alcune evidenze, un cattolico di cui non si fa il nome, dopo quella lettera ai cattolici (“cari amici…), non si prova l’IMPRESSIONE che venga meno anche in questo caso il valore della (sua)PERSONA?

Postato da Riccardo F. il 27/01/2011 02:05

Vorrei ringraziarvi anche io per tutto quanto già detto dagli altri lettori a proposito del vostro impegno sincero e genuino di dar voce a chi voce non ha in un Paese come il nostro dove l'immagine, il potere e il facile successo prevalgono sui valori fondamentali della vita e della persona umana quale mirabile progetto d'amore come pensato da Dio. Purtroppo questo governo è stato capace di dividere noi cattolici quando invece, al di là delle proprie appartenenze politiche, dovremmo rimanere tutti uniti nella difesa della giustizia, nell'amore verso il prossimo e verso la verità ricordandoci che nella Bibbia la vittima ha la preferenza rispetto all'aggressore. Provo non giudizio ma enorme sofferenza per le crociate pro Berlusconi di taluni, purtroppo tanti italiani, tra cui molti che si professano credenti, che sembrano incantati da un drago prestigiatore che da quando è in politica con il suo stile di vita, le sue televisioni e certe sue amicizie da 15 anni sta lavorando per rovesciare le leggi dell'etica facendo passare per 'bene' ciò che bene socialmente non è. Riuscendo oltremodo ad ottenere l'approvazione cieca, al limite di obbedienza di un regime, di una grande fetta del popolo italiano che lo ammira ad esempio e lo osanna per questo, sognando di poterlo emulare come un divo dei suoi reality. E aimé, nota ancor più dolente, anche con il consenso connivente di una parte del nostro clero, attratto forse più da taluni privilegi terreni che dalla santità celeste. Forse è il triste ciclo della Storia che si ripete nei propri errori ed orrori. Ma pur non facendo mancare il mio contributo di sconforto e disappunto, alla volgare spettacolarizzazione televisiva del caso rispondo con il silenzio e la preghiera, e con la speranza e la fiducia che nostro Signore tramite i Giusti lavorerà per il bene della nostra Italia a cui tutto il mondo intero sta guardando, con scherno forse ma anche con non poco timore.

Postato da ndiprospero il 27/01/2011 01:10

Gentilissimo direttore Don Sciortino, condivido tutte le opinioni espresse dai lettori di Famiglia Cristiana ed ovviamente anche la Sua risposta anche se voglio esprimere una mia personale opinione. A mio parere le parole dei Cardinali Bagnasco e Bertone non sono ancora sufficienti. Devono prendere le distanze in modo chiaro ed inequivocabile sui comportamenti del Presidente del Consiglio. Non e' piu' accettabile che le alte gerarchie invitino noi fedeli ad avere comportamenti etici e poi non condannare in maniera chiara i comportamenti disdicevoli di Berlusconi sotto tutti i punti di vista. E' ora che tutti i cattolici si sveglino e comincino ad indignarsi per quello che accade in questo nostro Paese. Carissimo Don Sciortino La invito a perseverare nella sua battaglia all'insegna dei principi e dei valori cristiani!

Postato da ignazio64 il 27/01/2011 00:01

Quello che stiamo assistendo in Italia sulla vicenda di Ruby è una cosa desolante e vergognosa dal punto di vista della morale e fede cristiana. Come mai la chiesa cattolica non rombe definitivamente con questo personaggio che è il primo ministro, che va in giro a raccontare barzellette bestemmiando il nome di DIO, e ad organizzare feste e festicciuole.... A questo punto, a parte il fatto che tutto il mondo intero ride di noi e ci chiamano il paese del bunga bunga, la chiesa cattolica dimostra di non prendere una decisione netta nei confronti di Berlusconi. E poi come mai la bestemmia che questo individuo ha pronunciato durante una barzelletta è stata presa alla leggera da parte di tutti e addirittura la frase andava contestualizzata. Ma il Vangelo di Cristo non punisce colui che bestemmia il nome di Dio invano? Oppure i potenti possono permettersi di fare e dire quello che vogliono. Mi vergogno di essere un italiano. Se questi fatti fossero successi in altri paesi occidentali credo che il primo ministro l'indomani si sarebbe dimesso.

Postato da C&C il 26/01/2011 23:23

Caro Don Sciortino, dopo cena siamo soliti leggere le Scritture e, combinazione, stasera abbiamo letto la vicenda di Lot, dell'arrivo degli Angeli e... di tutto il resto. Non vogliamo male a nessuno e non chiediamo una pioggia di fuoco e zolfo, ma insomma, almeno un po' di cenere si', giusto da dare un segno! Oppure, poi, avra' il coraggio di dire che non era indirizzata a lui? Un segno di pace a tutti, anche a quelli con idee diverse dalle nostre, purche' dignitose e democratiche in modo da riprendere il cammino insieme (anche discutendo!) la' dove l'avevamo lasciato.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 26/01/2011 19:33

Un secondo discorso che richiede coraggio, con timore e tremore, guardandosi allo specchio, nei propri occhi. Nel passato, quando la società era scossa da situazioni gravi, la Chiesa invitava alla riflessione (esame di coscienza), al pentimento e ad un rinnovamento. Oggi, non è più così? Si vuol capire che non pochi cattolici “sono sgomenti” (sgomento palpabile) anche per un certo operato della Chiesa? Il discorso, per essere chiari,riguarda autorità ecclesiastiche. Anche nel passato recente, sono intervenute con indicazione dove orientare il voto: c’era la garanzia, da parte di coloro cui si dava il voto, di non intaccare le realtà “non negoziabili” ( che brutto linguaggio per cose così importanti). Domanda: ma c’era attenzione se quei signori, dalla cui parte si ponevano le suddette autorità ecclesiastiche, fossero realmente CONVINTI su quei valori, soprattutto COERENTI? (Un esempio per tutti:la famiglia). Nel suo intervento il Cardinale Bagnasco su questo punto NON SI INTERROGA. La gente semplice, molti cattolici “che non contano”, sì. Perchè? Prima ancora che per essere credibile, è per preciso dovere, della Chiesa.

Postato da Antonio Salzano il 26/01/2011 16:42

Non poteva essere più chiaro!

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 26/01/2011 16:22

La misura era colma: la misura è colma. Ma è proprio vero? La vicenda può essere “letta” in molti modi; uno semplice: il continuare a sottrarsi alla giustizia da parte della quarta carica dello stato equivale ad ammassare polvere da sparo, senza freni (leggi di copertura, difese d’ufficio… hanno conservato quella polvere). Alla prima scintilla: l’esplosione. Altra polvere potrà ancora essere ammassata: in questi giorni, domani, dopodomani. LA MISURA non è mai colma. Non è preoccupante il fatto che parliamo solo al presente? Un medico che vede la cancrena progredire parla al futuro. Solo così si capisce che cosa è il presente. Se con un referendum si sono iniziate, e poi poste, le fondamenta delle istituzioni democratiche, con un referendum un giorno potrà essere necessario farle rispettare: la sola scelta alla giustizia non più per legge, ma “per” popolo, perché non sia giustizia”del” popolo. Perché qualcuno era restio a celebrare il 25 Aprile, e poi ne ha cambiato nome? Una piccola luce pochi giorni fa si era accesa: dopo la pesante giusta condanna definitiva un uomo entra in chiesa, poi in carcere con un linguaggio nuovo: “Questa … ha rafforzato in me il rispetto delle istituzioni.” Un cattolico sa meditare: «Su, venite e discutiamo» dice il Signore.«Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve.Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana.” (Si fuerint peccata vestra ut coccinum, quasi nix dealbabuntur;et, si fuerint rubra quasi vermiculus,velut lana erunt.)

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Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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