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ago

«Mia moglie si è presa tutto»

Ero un ventenne libero e felice. Avevo la mia indipendenza, un lavoro, una famiglia. Poi, un giorno, mia moglie mi ha tradito ed è andata via. Neppure il tempo di lenire le ferite, e un giudice ha deciso che lei avesse tutto. Così, non ho avuto più i miei soldi, la casa, i figli, la mia libertà. Il più grande shock della mia vita. Sono dieci anni che vivo così. Corpo e mente portano i segni di una persona che non ha smesso di lottare. Ma, da allora, la mia vita non è stata più la stessa. Ho conosciuto tanti uomini come me, rovinati dalla persona che amavano. Ora i figli crescono in un ambiente di odio e ingiustizia. Ma io vivrò per vedere la fine di questa piaga. E per assistere ai processi di donne e giudici che hanno prodotto simili orrori. Crimini contro la dignità e la libertà dell’uomo. Contro l’umanità.

Lorenzo B.

Quando si spezza un legame, le conseguenze spesso sono dure da accettare e digerire. A maggior ragione se la rottura avviene in situazioni di grave conflittualità. E in presenza di figli. Usati, talora, come arma di ricatto e di rivendicazioni. Non bisognerebbe mai arrivare a questo punto. Una seria preparazione al matrimonio dovrebbe scongiurare esiti devastanti per la vita di tutti. Ma quando si giunge a scelte dolorose e irreversibili, ci sia almeno la maturità di “lasciarsi” bene.

Pubblicato il 16 agosto 2012 - Commenti (12)

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Postato da nicolag il 22/08/2012 11:57

Il tema è interessante perché riguarda la Famiglia. La Famiglia dovrebbe essere intesa come traguardo da conseguire in una società in cui era, è e rimane Cellula importante,indispensabile perché posta a base del vivere sociale. L'Egoismo umano dovrebbe essere penalizzato allorché si parla di Famiglia (sia quella andata in rovina, sia quelle che potrebbero ricostituirsi su basi nuove, frutto della precedente negativa esperienza, in un'atmosfera di vivere civile. L'attuale sistema legislativo, d'intesa forse con la stessa immagine dottrinaria cristiana (da rivedere, in quanto non più attuale e funzionale per i tempi moderni) dovrebbe essere meglio calibrata in relazione alla ormai sempre più consolidata tendenza normativa di effettiva equiparazione dei due coniugi e alla indispensabile attiva, pacifica, serena presenza di ambedue nei confronti dei figli. Per fortuna si vedono spesso le due nuove famiglie, che i coniugi separati formano, collaborare in pace per la crescita,serenità ed educazione dei (spesso rispettivi) figli.

Postato da Argonauta54 il 19/08/2012 22:34

Caro Lorenzo, rimanendo nel tema generale, l'attuale sistema legislativo vigente deve essere riformato totalmente, in quanto il legislatore deve riscrivere la legge sulle separazioni e quella dei divorzi. In principio Egli creò l'uomo e la donna, da Dio è partita la parità della coppia trasformatasi in coppia genitoriale. A volte anche gli avvocati professionisti ascoltano da un solo orecchio senza mediare e comprendere gli eventuali drammi in cui uno dei due ne vive il dramma. perchè aspettare il legislatore, come sèp lui fosse l'unico a promulgvare le leggi, spesso le leggi possono essere sbagliate o male interpretate. Quindi, i cittadini possono promuovere proposte per discuterle presso le commissioni competenti parlamentari, al fine di arrestare i drammi oppure lenire il dolore applicando dignità, rispetto e umanità reciproca, lo Stato dovrebbe farsi carico per coloro che vengono lasciati soli senza un reddito mensile o mantenimento finanziario, lo Stato deve farsi carico per quelle famiglie monogenitoriali senza nessun tipo di alimento e chiedere al partner scorretto di integrare la cifra, e se non lo fà quella persona dovrà lavorare gratis per lo Stato. Questo, potrebbe essere un inizio per far riflettere la coppia a cosa si va incontro. Comunque, esistono serie associazioni che stanno lavorando per riscrivere in maniera dignitosa la carta dei diritti e dei doveri, www.litaliavera.it e la www.adusa.it a settembre di quest'anno stanno presentando una proposta di legge in tal senso.

Postato da aldo abenavoli il 19/08/2012 08:12

Nell’ordinamento giuridico del nostro paese, come negli ordinamenti degli altri paesi, ci sono giudici che sbagliano e avvocati che se ne approfittano. Ma la ragione fondamentale per la quale nelle questioni matrimoniali come in altre dimensioni la giustizia non funziona, va attribuita alla complessità delle leggi e alla farraginosità delle procedure. Il fatto è che negli altri paesi le leggi e le procedure vengono adattate alle necessità delle persone mentre in Italia ciò non è possibile, in quanto negli ultimi 20 anni il Parlamento si è dovuto occupare delle vicende di una sola persona. unlaicoallaricercadellaverita.myblog.it

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 17/08/2012 14:09

Anche se di fronte alla legge e ad UN GIUDICE ( mi riferisco ai sigg. : Lorenzo e ... Viandante) non servirà a nulla, BISOGNA avere il Coraggio di ripetere: " ALLORA, quel giorno, davanti a Dio, al sacerdote, a "questa" donna ed all'assemblea riunita nella casa del Signore, ho giurato :" ... E prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore ,e di AMARTI ed O N O R A R T I tutti i giorni della mia vita". Ora,Sig.Giudice, IO non sono uno spergiuro. Ho mantenuto sempre quella promessa, e NON ACCETTO la sua sentenza basata SULLA MENZOGNA : come i primi cristiani ( al livello superiore della mia coscienza di credente)ed i ragazzi di cui sotto (mio irrinunciabile livello morale e civile) mi batterò per combattere l'ingiustizia che LEI vuole gettarmi addosso. NON cederò,non cederò, neanche di fronte al carnefice ( a chi viene a sequestrare o a mettermi in prigione") . Signori, il SACRAMENTO del Matrimonio, fondato su quel giuramento, LEGITTIMA questa scelta, MOTIVA il combattere l'ingiustizia fino all'ultimo, cominciando dai tribunali, con gli appelli-ricorsi che sono un diritto ed eventuali controaccuse ( livello morale) ai giudici che sono solo mestieranti ( se non vogliono ascoltare). RICORDATEVI delle “ Lettere dei condannati a morte della Resistenza “,rileggetele, anche in questi giorni (Schwere Zeit); dopo "quelle" lettere scrivete le "vostre" ... testimoniate la vostra fedeltà al giuramento, gridatelo in faccia ai giudici, anche se ... solo Don Antonio (GRAZIE) ha saputo "ascoltare" queste due lettere.

Postato da Aloigi il 17/08/2012 12:32

Ho letto il commento di viandantepellegrino e mi ha colpito. Mi occupo ogni anno della Colletta Alimentare, e vedo che tra i nuovi poveri ci sono spesso mariti separati o divorziati che non riescono più ad arrivare alla fine del mese. Va preso atto di questa situazione con realismo. Le soluzioni legislative potrano aiutare un po' ma secondo me il punto è un altro e viene prima. Non sono convinto, inoltre, che sia tema solo di formazione prematrimoniale: il punto è se davvero hai per centro Cristo, oppure affidi il matrimonio solo alle qualità tue e del tuo coniuge. Ci aspettiamo che l'altro o l'altra corrisponda sempre alla perfezione al nostro desiderio di essere amati. Ma siamo uomini e donne, limitati, l'altro/a ti potrà dare sempre motivi di delusione. Se mai è un tema di educazione continua e di compagnia di amici sincera, nella Chiesa, lungo un cammino. Mi è capitato di accorgermi tempo fa che ad un certo punto sia io che un mio collega stavamo litigando con le rispettive mogli nello stesso modo, con la stessa astiosità. Lui si è separato e divorziato, io grazie a Dio (e non è una frase a caso) no. Non si sono cancellati gli eventi accaduti, io in quel caso di litigio, sono ancora convinto di avere ragione, ma della mia "ragione" che me ne faccio, se perdo me stesso, la mia vita? Se invece una parte non recede, non ammette il limite dell'altro (e la causa può essere il solo fatto che la relazione diventi improvvisamente noiosa), anzi lo vede come una mancanza verso di sè, accade inevitabilmente la rottura. Anche senza separazione. Quello che posso dire io, nel nostro matrimonio, la presa di coscienza di non bastare a noi stessi ci ha non solo "salvati" ma resi ancora più coesi. Non siamo assolutamente migliori di altri, abbiamo avuto semplicemente una Grazia.

Postato da viandantepellegrino il 16/08/2012 22:14

Dopo 26 anni di matrimonio e 4 figli, mia moglie, quando ha visto che pregando insieme e scambiandoci ogni giorno la pace, ogni tipo di conflittualità fra noi era sparita, annullata...ha avuto paura della "normalità", si è inventata tutta una serie di accuse, ha chiesto la separazione ed ha ottenuto casa, figli ,stipendio...tutto. Da un giorno all'altro, la mia vita è stata azzerata. Ho vissuto totalmente per la mia famiglia e mai, mai, ho avuto neanche un episodio di infedeltà a mia moglie, nenche con un bacio. Nulla...dedizione totale. La madre di mia moglie ha avuto 2 matrimoni e 2 convivenze. Idem suo padre. Quando leggo di uomini che uccidono la moglie, quando leggo di uomini che sterminano la propria famiglia, non posso che benedire e ringraziare il Signore per la grazia che mi fa per farmi rimanere nella pace e nell'equilibrio...nonostante tutto! Di fronte a questa follia, alla superficialità dei giudici e della legge, ho avuto paura anche io di impazzire e commettere a mia volta una follia. Ovviamente in poche righe non posso che descrivere la punta delll'iceberg...la realtà supera ogni immaginazione. Posso dire solo che una delle cose più difficili da accettare sono i luoghi comuni che la gente usa così senza neanche pensarci su. ...eh sì...la colpa è sempre al 50%...tu dici così ma se fosse qui tua moglie, direbbe la sua...Sicuramente tutta questa precarietà, è stata un dono, perchè mi ha aperto inesorabilmente ad una realtà più grande, mi ha fatto fare quel balzo che mi consente di mettere Dio al primo posto nella mia vita, mi sta facendo entrare in una dimensione inaccessibile, quella porta stretta, così difficile da individuare ed attraversare...una via, ardua, solitaria, che non consente illusioni ne' batticuori...solo pura felicità, l'autentica follia della Verità, un ingresso esultante nel Presente. Voglio dire a tutti i coniugi che hanno subito e stanno subendo questa prova di indicibile durezza....chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, il Regno di Dio, la Pienezza, sono più vicine di quanto possiate immaginare, non lasciatevi abbattere da questa prova...è solo l'anticamera della Felicità, fidatevi di Dio edi suo figlio Gesù Cristo, usate, abusate, abbuffatevi dei sacramenti..il Regno di Dio è vicino, basta allungare la mano chiederlo, prenderselo:))

Postato da santrev il 16/08/2012 22:04

I giudici in definitiva interpretano le leggi. Se nascono di queste situazioni allucinanti é perché le leggi non sono chiare. Spetta quindi al legislatore risolvere il problema. Ma il legislatore che sta nel parlamento a Roma o meglio che qualche volta sta in parlamento a Roma, purtroppo si dedica ad altri problemi. Non piú tardi di un anno e mezzo fa, questi stessi signori che ci sono oggi, hanno dedicato dopo un mese di fermo del parlamento alcune sedute, finalmente quasi al completo, per votare che la sig.na Ruby era la nipote di Mubarak, per compiacere l'ex premier. Finché il parlamento é formato da questi individui, caro Lorenzo la vedo brutta. E se pensi che i parlamentari cattolici siano tra quelli piú attivi, credo che ti debba ricredere!

Postato da Antonio L. 58 il 16/08/2012 13:08

Comincio a credere, senza però voler fare di tutta l'erba un fascio (e senza peraltro conoscere tutti i dettagli del caso) che il problema sempre più spesso sia di "certi giudici" che "prendono" certe decisioni. Sono a conoscenza di casi di persone che stanno perdendo la casa (che stanno ancora pagando col mutuo) a causa di scellerate e affrettate decisioni di alcuni di questi "professionisti". Credo che non si debba "applicare" la legge con freddezza e senza considerare il lato umano delle vicende. Non si può semplicemente dire "la legge non conosce ignoranza" oppure "rassegnarsi" a certi meccanismi legali che riducono un presunto colpevole (l'indagato) ad un detenuto, nell'attesa che i tempi dei processi (lunghi spesso una vita, quindi ingiusti!) facciano il loro corso. Un uomo che perde tutto ciò per cui ha lavorato e creduto, ha perso la vita! E anche se un domani, al termine dei vari processi fosse ritenuto non colpevole, chi gli restituirà quello che ha irrimediabilmente perso? Ossia la vita accanto ad un figlio, nella propria casa? Personalmente mi sto disamorando e sto perdendo quella briciola di Speranza verso la giustizia, non per cause personali, ma quando vengo a conoscenza di certi fatti in cui subiscono altre persone... Antonio Lofrese

Postato da operitaly il 16/08/2012 13:03

Questa cosa io non la capirò mai, così come è! Mia figlia è stata lasciata dal marito dopo 10 anni, ed ora deve andare a lavorare per poter mangiare e per vestire suo figlio di 9 anni, perchè il padre, che si è licenziato perchè a suo dire la moglie deve andare con il "sedere" per terra! Ora d'accordo con il suo avvocato, voleva anche la delega per poter vendere la casa e gestire il ricavato della vendita! E' vigliacco, prepotente, e l'avvocato di mia figlia dice che non ci puoi fare nulla perchè lui non lavora! Ci sono certi uomini che finiscono per perdere tutto ed a volte sono le donne che perdono tutto. Secondo me, chi chiede il divorzio è quello che dovrebbe perdere tutto, perchè il "contratto del Matrimonio" lo interrompe lui, o lei! Purtroppo, la legge spesso non è giusta e spesso ancora dipende dal Giudice! Come ci si può fidare di questa giustizia?

Postato da mghiri il 16/08/2012 11:48

Lorenzo, magra soddisfazione quella di vedere i processi di chi ha abusato della Legge per farti del male. Se segui la linea più logica di dimenticare, ti troverai alla lacerante decisione di vivere la tua vita senza che nessuno, neanche i figli che vengono puntualmente strumentalizzati, ti possano più farti del male. Nessuno può obbligarti alla tortura di accettare il supplizio di tentare di amare chi ti odia; sei per caso un missionario? Balle chi ti dice di amare tuo fratello Caino; rispondigli che il delitto peggiore è non voler bene a te stesso. Scrollati di dosso chi ti fa del male; devi pagare coi soldi il mantenimento ma, ripeto, nessuno ti può obbligare a sottomettere la tua ragione. Saresti come una canna sbattuta dal vento. è una decisione lacerante, ma quale decisione ti farebbe più uomo, se non fosse così lacerante? Ricorda che il medico pietoso fa la piaga cancrenosa. Spero tanto di esserti dato di aiuto perchè noi uomini siamo perdenti, in questo tipo di società e di giustizia. Non puoi vincere e non devi vincere nel campo in cui vorresti, perchè ti macchieresti della stessa colpa di cui si sta macchiando la tua ex. Butta il passato alle spalle, aspetta 10 o 20 anni; i tuoi figli se vorranno ti capiranno, ma se non vorranno non meritano una carezza da te.

Postato da Andrea Annibale il 16/08/2012 11:41

Nonostante tutto quanto è capitato a Lorenzo, egli mi pare mantenere la forza della speranza che nasce dalla fede e che ha fatto a pronunciare a Giobbe la famose parole: “Io lo so che il mio Vendicatore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!” (Giobbe 19, 25). Manca forse un po’ di carità verso se stesso e verso chi ha sbagliato riducendolo così. Da decenni escono in Italia leggi che umiliano la proprietà privata e la famiglia e oggi se ne vedono i risultati. Eppure, queste due, famiglia e proprietà privata, dovrebbero essere lo stimolo fondamentale dell’agire sociale. Facebook: AAnnibaleChiodi; Twitter: @AAnnibale.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 16/08/2012 11:22

Riflessione ( che è però convinzione) personale : OLTRE alla "seria preparazione al matrimonio" (dove dovremmo scrivere a caratteri cubitali P R E P A R A Z I O N E e M A T R I M O N I O ( quest'ultimo talora un optional, vista l'era nostra delle "convivenze");ripeto: oltre a quello aggiungiamo una domanda ( non siamo - "simus", non sumus, com'è - ingenui): "Cosa c'era dietro,alla spalle, di quella moglie? Quale esempio ha avuto, E S E M P I O di genitori e di famiglia? E cosa ci sarà nel futuro di tanti,tanti,tantissimi figli-di-oggi di genitori separati,divorziati,figli sballottati da uno all'altra ( relativi diritti di stare assieme, ma da separati, con il figlio "oggetto" in quanto solo soggetto legale di sentenza-giudice-IMPARZIALE ! ). Per questo sono sempre andato orgoglioso ( nella mia coscienza), mentre per altri solo anacronista, quando nel lontano 1974 votai contro il divorzio; ed ora da che parte sta/va il buon senso alla luce dell'argomento di oggi? PS. Ad Aprile sono 26 anni con colei per la quale provo sempre, quando torna a casa dal lavoro, lo stesso sentimento di quel giorno che l'incontrai per la prima volta ("Ciao,io sono Umberto").

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Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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