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Più senso di responsabilità sul lavoro

Tutti, oggi, rivendicano i propri diritti. Dai precari ai disoccupati. Mai nessuno, però, che parli di doveri. Mia figlia, dopo sette anni come precaria, finalmente è stata assunta a tempo indeterminato. Le sue prime parole, però, mi hanno sconvolta: «Finalmente», ha detto, «potrò stare a casa in malattia, avrò le ferie e le festività pagate. E, forse, farò un altro figlio». L’ho sgridata, anche se è già grande. Mia cognata, che lavora nella ristorazione, si è punta un dito con un forchettone, e il medico le ha dato dieci giorni di malattia. Fosse capitato a me, casalinga, sarebbe bastato un po’ di disinfettante, un cerotto e via. Quando la smetteremo d’essere viziati? Per risollevare il Paese in crisi, tutti dovremmo rimboccarci le maniche. E smetterla di lamentarci. Chi deve pagare le tasse, paghi! Chi deve lavorare, lavori! Cominciamo a tenere pulite le nostre città ed evitare, davanti al mondo, la vergogna dei cumuli di immondizie!
Una nonna

Grazie nonna, di questo forte appello alla responsabilità personale e a comportamenti etici adeguati. Il mondo si cambia a partire da noi stessi. Finiamola con le lamentele, aspettando che siano sempre gli altri a intervenire. È tempo, davvero, di rimboccarsi le maniche, assumendosi le proprie responsabilità. A cominciare da chi sta più in alto. Il senso di irresponsabilità, nel mondo del lavoro come altrove, è un peccato grave perché danneggia altri, che ne pagano le conseguenze. Chi froda è un ladro, non un furbo.

Pubblicato il 19 gennaio 2011 - Commenti (6)

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Postato da andrea luca il 26/01/2011 05:18

io penso che davanti a tutte le problematiche di lavoro ci voglia la giusta misura: è giusto che il lavoratore sia tutelato ma non deve approfittarne, altrimenti ci rimettiamo tutti: addio Stato Sociale come sta già succedendo per le grandi spese che comporta quando la gente non fa il suo dovere. Non è giusto che l'assenteismo negli uffici/fabbriche aumenti il giorno della partita e nelle scuole ci sia il picco di influenza (o la donazione di sangue) la settimana delle riunioni collegiali anche perchè la mia furbizia spesso ricade sull'altro che deve lavorare anche per me. Ed eccoci alla risposta di Don Sciortino: prima di giudicare gli altri giudichiamo noi stessi ed il nostro comportamento.

Postato da cimmi il 25/01/2011 18:50

Di che cosa stiamo parlando ? Di un caso patologico soggettivo ?, di una devianza sistemica casuale, dovuta a mutamenti sociologici ciclici della collettività ?, di un disegno perseguito con metodo e perseveranza da gruppi dominanti interessati al potere ? di p2,p3, o forse peggio ? Credo che una eventuale risposta non possa prescindere da un analisi psicologica delle vicende vissute da colui che sembra essere il soggetto di vertice delle faccende,per lo più negative, che interessano oggi la ribalta mediatica nazionale ed internazionale. Berlusconi, un soggetto sicuramente unico, fortunato,scaltro,fantasioso, determinato,cinico, che ha saputo , dopo tante esperienze giovanili di natura minore, probabilmente fortemente formative, della sua indole futura , inventarsi imprenditore, prima nel settore edile, poi nel mondo televisivo. Un uomo che ha saputo sempre trovare le amicizie più opportune e giuste al perseguimento dei suoi obiettivi,col denaro, oppure col suo modo di fare certamente convincente, colmando così anche probabili suoi coscienti limiti personali. È da ricordare l’aneddoto raccontato da Mike Bongiorno legato al suo ingaggio per la nascente Canale 5 di Mediaset, come il provvidenziale aiuto economico che seppe ottenere nel momento in cui la sua impresaEdilizia rischiava di fallire. Un uomo che ha fatto dunque del confronto e della vittoria, probabilmente anche rispetto alle difficoltà delle Leggi vigenti nei vari ambiti in cui si è trovato ad operare, la sua ragione di vita. Un soggetto quindi tanto spregiudicato e disinibito da non saper neanche concepire l’idea di possibili retromarce rispetto al cammino intrapreso. Un uomo che ha assaporato in tutta la sua essenza il potere economico ed imprenditoriale che scendendo in politica, non avrebbe mai potuto, proprio per queste sue caratteristiche, non pretendere da se stesso ruolini di marcia e prestazioni diverse da quelle fin li perseguite. Ma sappiamo tutti che il mondo delle Istituzioni è un mondo pieno di regole complicate, fatto di innumerevoli bastoni fra le ruote per chi gestisce il potere, di trabocchetti e confronti inevitabili e fastidiosi dettati dalla Politica, che non possono non aver avvelenato uno spirito dirigista e insofferente come il suo, solo che tutto questo si chiama Democrazia e c’è poi anche chi è deputato al controllo del rispetto della sua salvaguardia. LA MAGISTRATURA. Un uomo intransigente e generoso, munifico, adulato e santificato anche da diversi Sacerdoti o uomini in vario modo legati alla Chiesa,circondato da una corte, via via sempre più ampia di interessati e servili cortigiani, volpi apparentemente soggiogate che hanno saputo amplificare e mettere a frutto, proprio, naturali difetti umani che l’età non può che o azzerare completamente o amplificare patologicamente. C’è chi ha agito sul piano dei propri venali interessi e chi invece operando sul versante della politica ha voluto e saputo indirizzare su direttrici plebiscitarie, capacità e caratteristiche peculiari utili alla costruzione di una icona, della quale si avessero le briglia, da rappresentare al Paese. Abbiamo già avuto in passato esempi simili, dove per un, tutto sommato, piccolo errore di valutazione iniziale di un Re, gli Italiani hanno dovuto pagare un prezzo esorbitante in seguito. Delirio di onnipotenza che aggredisce tanti potenti ma che, quando sostenuti da partigiani volutamente ciechi ad ogni realtà incontestabile e disponibili, al di là di ogni senso di pudore,alla menzogna pubblica più spudorata, allora possono diventare nella loro evoluzione, seriamente pericolosi e vere tragedie di massa. Infatti cosa sarebbero stati Itler, Mussolini,Franco, Tito senza manipoli di uomini scadenti intorno a loro che soggiogati e soggioganti pensavano di aver trovato il loro momento di gloria? Sembra quasi un progetto studiato e realizzato scientificamente a tavolino da una mente o un gruppo di cervelli le cui finalità fossero il raggiungimento del potere,il suo possesso incondizionato attraverso l’innesto nella Società di una subcultura fatta di disinibizioni, di licenziosità, di sregolatezze che soffocasse lentamente, ma progressivamente sentimenti e modi di essere preesistenti. Non c’è dubbio che, su tanti Italiani, questo slittamento dei costumi abbia fatto presa e che tanti altri abbiano accolto questo nuovo clima, apparentemente libertario, come una liberazione da vincoli malsubiti quali responsabilità, soggezione alle leggi, doveri comunitari e fiscali nei confronti della collettività, ma anche un risveglio delle fantasie più ataviche dell’uomo animale più che spirituale. Lo svilimento delle funzioni Istituzionali relegate ad un ambito esclusivamente esecutorio attraverso Ministri e Sottoministri per lo più di prima nomina e pescati quasi dal nulla, tranne pochi Ex, già fedelissimi, ed un personale politico istituzionale nominato, che esposto sempre alla minaccia della spada di Damocle della ritorsione, forse anche riconoscente per la grande opportunità ricevuta,non potesse in alcun modo dare fastidio. Un processo senz’altro riuscito anche per l’inadeguatezza delle opposizioni che se pur decisamente minoritarie in parlamento hanno dato segno di reale sottovalutazione del fenomeno in atto, forse anche flemmatizzate dalla speranza di una sorte di compromesso possibile, come quelli sperimentati in tempi passati. Ma a dimostrazione che non sempre la dignità ha un prezzo, qualcuno ad un certo punto non ci è stato più. Fini, novello Ciano, ha scombinato quella costruzione che progressivamente stava azzerando ogni capacità critica del popolo italiano,attraverso la corruzione sistematica e surrettizia dei suoi ideali più sani,la sua costumanza educativa,i suoi valori più robusti, in particolare per la parte più giovane. Le reti Televisive, lo strumento più valido ad inculcare lentamente ma inesorabilmente nella mente di grandi masse di popolazione precostituiti illusori modelli di società anarco-liberista nei quali tutto sembrasse facilmente raggiungibile, tutto apparisse realizzabile, ogni cosa dovesse sembrare concretizzabile non importava il prezzo da pagare, il vivere come tizio o caio, quelli che ce l’hanno fatta, liberi, senza vincoli e soprattutto apparire prima ancora di essere. Quasi un disegno luciferino, da Pinocchio nel paese di Bengodi, nel quale però, alla resa dei conti tutti ci han rimesso qualcosa, pochi ci guadagnano tanto. Ma per chi è Cattolico come me, la questione diventa ancora più imponente. Il Bene e il Male esistono,oppure si tratta di una concezione astratta dovuta all’immaginazione di pochi fanatici visionari ? Perché GESU’ CRISTO avrebbe dovuto essere tentato e, con che cosa fu tentato ? Non è forse credibile che gli strumenti di cui si serve il maligno per corrompere il Disegno Divino siano appunto il Denaro, il Potere, la Lussuria. E su chi esercitare la maggiore pressione in tale senso se non nei confronti di uomini elevati per intelletto, uomini capaci di diventare Capi ma intellettualmente disponibili alla prostituzione morale per soddisfare il proprio Ego ? La vanità umana. Il peccato è soggettivo ed è sempre passibile di perdono quando il pentimento è vero, il Cristo perdonò ad uno dei ladroni al suo fianco che si era sinceramente pentito nel momento supremo, ma l’altro? I singoli soggetti formano popoli ed i popoli sono guidati e molto della loro salvezza dipende da chi li guida,” i capi”, capi intorno ai quali facilmente, a secondo della propria indole, possono aggregarsi altri uomini condizionati o condizionabili. DIO Padre Onnipotente pose Mosè alla guida del popolo Ebraico per liberarlo dalla schiavitù e Guidarlo verso la terra promessa nel patto, ma bastò che Mosè si allontanasse un breve periodo chiamato dal Signore perché il popolo fosse indotto al tradimento da capi corrotti e corruttori con l’oro egiziano. Può essere quindi comprensibile che il maligno rivolga le sue particolari attenzioni proprio a costoro perché attraverso di essi possa essere più facile l’induzione all’errore e al peccato. Ed è a Roma, sede del potere avverso, che i suoi sforzi si sono probabilmente concentrati maggiormente e perpretati per secoli nel tentativo di mortificare la custodia di quegli insegnamenti e di quel messaggio che se rispettato potrebbe rendere il transito in questa realtà terrena veramente preambolo del Paradiso promesso.
Ciminello Giacinto

Postato da serdor il 25/01/2011 09:19

Allora, dico la mia, io sono abbastanza d'accordo con la nonna che ha scritto, ci vuole un maggior senso di responsabilità. A chi non è d'accordo chiedo, ma io che sono un lavoratore autonomo, non ho diritto a quello a cui hanno diritto tutti i lavoratori dipendenti, malattia, permessi e tutto il resto, certo direte voi. Peccato che io non possa permettermi di ammalarmi e stare a casa troppo, perchè altrimenti posso perdere i clienti e di conseguenza il lavoro, e poi chi lo paga il mio dipendente ? Faccio un esempio, semplicissimo, mi sono roto la spalla cadendo dalla bicicletta, beh dopo una settimana a casa sono dovuto tornare al lavoro altrimenti nessuno lo fa per me, mentre la mia dipendente quando si è rotta il braccio si è fatta 50, dico 50 giorni a casa, eppure pago anche io le tasse, come lei, e non guadagno come certi imprenditori, per me stare a casa un mese vuol dire chiudere l'attività, ma per sempre. E nella condizione in cui sono io ci sono molti artigiani come me, eppure non ci lamentiamo come i lavoratori precari, perchè non hanno la malattia e quant'altro, tiriamo la carretta, come diceva mia madre, e andiamo avanti. Ora dirò una cosa che a molti non piacerà, ma è la cruda verità, i lavoratori dipendenti hanno molti diritti e non si lamentino, perchè questo gli ha tolto dalla vista il senso della responsabilità per il lavoro, non per niente si dice che "il lavoro nobilita l'uomo" e aggiungerei, l'uomo responsabile !!

Postato da Anton il 24/01/2011 21:38

Grande Nonna, brava. Purtroppo dai commenti vedo che non molti la pensano cosi, mi dispiace per loro, perche' non capiscono che i diritti si conquistano giorno per giorno, con lo studio. il lavoro,la fatica ed il sacrificio, perche' non capiscono non c'e' al mondo alcuna autorita' che possa garantire i DIRITTI vita natural durante, sopratutto in un mondo nel quale sono da poco tempo apparsi alla vita 3 miliardi di individui, grazie a Dio, che reclamano il LORO DIRITTO a non morire di fame. A questo proposito invito lei Don Sciortino ed i gentili partecipanti al suo blog a leggere ed a commentare il mio pamphlet " Se Gesu' fosse Tremonti..." reperibile in internet.Grazie per l' ospitalita'
Anton

Postato da Franco Salis il 24/01/2011 09:59

Che sia un pasticcione in informatica è certo, alcuni giorni fa avevo inviato un commento che non è apparso del tenore di CANHRI. Cerco di riprodurlo. Allora don Sciortino questa volta sbaglia, con questo non voglio sminuirne le virtù ma valorizzarle: le persone valide sbagliano. Ciò premesso quella nonna non merita di essere additata ad esempio. E' stata violenta nei confronti della figlia (non si sgrida nessuno, anche se fosse piccola, si spiega). Inoltre che cosa ha esclamato di eccezionale la figlia? Che fra l'altro intendeva farsi un altro figlio. Questo significa che ne ha almeno un altro. Ma questa nonna lo sa che cosa significa essere sposa madre e lavorare all'esterno della casa? Io credo di no. Mia suocera non si è mai permessa di fare considerazioni del genere. Forse perchè... mi temeva! Ma che mi temeva, se le volevo e le voglio bene ancora ora anche se non è più fra noi! Oh tanto per intenderci, anche io sono nonno!

Postato da CANCHRI il 21/01/2011 21:14

Ho 25 anni, sono un educatore e non posso guardare più in là di 3 mesi perché ho dei contratti che non mi permettono di farlo (stanno attento di non ammalarmi perché dal quarto giorno sono sono più coperto dalla malattia): quindi spese mediche importanti, una casa e la stabilità psicofisica per il momento le sogno nelle notti tra venerdì e domenica: quelle notti in cui sono più tranquillo, ma sogno un domani diverso. Un domani che mi possa permettere anche sì, di prendere una settimana di sane ferie sapendo che non ho sospeso la mia presenza volontariamente per riprendere fiato (un altro sogno: delle Ferie vere... senza l'angoscia di dire "speriamo che poi non sia obbligato a farne altre perché mi sospendono i progetti a causa di forze terze). Firmato: Un educatore 25enne con contratti a progetto. P.s. Poi potrò parlare sul fatto di sentirmi più o meno responsabile di fronte a miei bisogni di tutelarmi come lavoratore nel sociale.

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Don Sciortino

Don Antonio Sciortino è il direttore responsabile di Famiglia Cristiana. In questo blog affronterà le tematiche riguardanti la famiglia e le questioni sociali, dalla disoccupazione, all'immigrazione all’impegno dei cristiani.

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